Recensioni per
...E il mondo si squarciò in due
di Julie05_ShinRan

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
05/04/17, ore 19:04

Ciao! :) Molto bella questa One-shot. Mi è piaciuto molto il fatto che descrivi una Ran e un Conan che rispecchiano perfettamente in quelli "originali" se così si può dire. Niente di troppo sdolcinato, come ci si aspetterebbe dalla trama originale. Tra l'altro, fatta eccezione forse per il bacio, il fatto che Ran possa accorgersi della vera identità di Conan in sogno, ricordandosi del loro primo incontro, è un'eventualità che potremmo ritrovare senza problemi nella storia originale. Insomma, brava :)

Recensore Master
01/03/17, ore 11:24

Sesto posto
… E il mondo si squarciò in due
di Giulia Candela/Julie05_ShinRan








Grammatica: 7.8/10

Perche → -0.1 (perché.)
-Niente più scuse, Conan-kun. Non voglio sentirne altre. → -0.5 (È un errore che ripeti per tutto il testo: i trattini vanno distanziati dalle parole, sia in apertura che in chiusura.)
Sempre le solite promesse, promesse, che sappiamo entrambi, non può mantenere. → -0.3 C'è una ripetizione ingiustificata nel periodo; inoltre il "che" lega verbo e complemento oggetto, quindi la virgola – se vuoi creare l'inciso – va messa subito dopo di esso e non prima.)
-Vado in camera mia- → -0.5 (Anche questo è un errore ripetuto: quando la battuta è semplice, il trattino non va aggiunto per chiudere, ma devi usare il punto.)
Lo strinse forte a se → -0.1 (Refuso: a sé.)
tutte le peripezie da cui erano stati coinvolti finora → -0.2 (Non sono le peripezie che li coinvolgono, ma quando li coinvolge "nelle" peripezie, quindi: in cui erano…)
Ran, volle evitare di chiedere → -0.2 (non separare il soggetto dal verbo.)
e il pensiero che l’avesse presa in giro per tutto questo tempo la faceva ribollire dentro. → -0.1 (quel tempo. Il narratore è esterno e quindi lontano dalla vicenda.)
un eco sommesso → -0.2 (eco è femminile e vuole l'apostrofo.)


Stile: 6/10

Ci tengo, in questo caso in modo particolare, a ricordare che tutto ciò che leggerai sarà un parere strettamente personale e che puoi benissimo ignorare.
La tua punteggiatura non ha grossi difetti, ma abusi della virgola e il ritmo della storia ne risente parecchio: tendi a dividere singole parole, il che non è un errore, ma se ripetuto crea un effetto zoppicante nella lettura che a lungo andare infastidisce.
Esempio:

- Non sapeva nemmeno lei perche lo avesse fatto, era stato un gesto impulsivo e irrazionale, folle, se vogliamo dire, dettato da sentimenti contrastanti che provava da molto tempo, ormai, e che, quella sera, avevano raggiunto l’apogeo.

Potevi rendere più fluido il pensiero aggiungendo un punto-virgola, e unendo "ormai" al periodo, visto che è inserito a fine frase e non crea alcun inciso.
Hai scelto un narratore esterno e onnisciente con focalizzazione zero. Questa scelta è sempre un rischio perché se non si possiede una certa dimestichezza con la "scena narrativa" si rischia di cadere nel banale e in uno stile noioso ed elementare. Ed è quello che è accaduto nel tuo scritto: ti sei limitata a un continuo ella disse e pensò, lui disse e pensò; ella provò e lui percepì. La narrazione è vuota, manca di corposità e di quella nota d'autore che renderebbe sensato l'uso di un narratore esterno con focalizzazione zero. A questo punto, il tuo tipo di narrazione avrebbe reso molto meglio con una focalizzazione interna o addirittura con un narratore interno, dove concentrarsi su un unico personaggio ed evitare i buchi di profondità stilistica. Il tono narrativo è costante e distaccato dai personaggi, e va bene visto la scelta di narratore con focalizzazione zero, ma io avrei preferito un "quid" più profondo, con un climax di tono, magari aiutato da qualche descrizione.
Il lessico è penalizzato dalla narrazione: seppure vario ma semplice, è reso atono e incolore dal tono narrativo e dalla mancanza di una vera separazione tra i personaggi. La semplicità, in questo caso, non ripaga poiché è proprio il lessico che in una narrazione a focalizzazione zero deve dare carattere e spessore.
Un altro punto che, proprio per la tua inesperienza, mi ha infastidito è stato l'intervento del narratore onnisciente.

- “Chissà cosa sta sognando”, si sarebbe chiesto chiunque...

Questo è un esempio. La frase, del tutto slegata dalle scelte stilistiche fatte fino a quel momento, sarebbe andata bene se il narratore avesse adottato un tono più informale, con più interventi nel dialogo con il lettore, un po' come fa James Barrie in Peter Pan nei Giardini di Kesington; ma tu hai narrato per tutto il tempo senza parlare direttamente con il lettore, quindi queste tipo di frasi sono stonate e fuori luogo in una simile scelta narrativa.
Anche i dialoghi sono stati un po' incolore e non hanno caratterizzato al meglio i personaggi, mancando di un linguaggio proprio del singolo ruolo.
Invece devo lodare la scelta di mantenere i suffissi onorifici giapponesi: ha dato quel tocco di profondità di significato che avrei voluto riscontrare anche nella narrazione.


Originalità e trama: 7.5/10

Per quanto riguarda l'attinenza al bando, la tua storia rientra in entrambe le categorie, ovvero: "pazza d'amore" e "pazzie d'amore". In realtà, la prima non ha avuto un impatto forte e suggestivo, limitandosi a mostrare il dilemma che Ran è costretta a sopportare per amore. Il suo amore, che per tutto questo tempo l'ha aiutata a tollerare l'assenza e la mancanza di una spiegazione da parte di Shinichi, adesso cede il passo allo sconforto e alla rabbia. La seconda, invece, è stata un colpo interessante, soprattutto tenendo conto della leggerezza con cui l'anime affronta il tema dell'amore (un vero peccato: tanto in omicidi quanto poco nella sfera sentimentale dei protagonisti): Ran è talmente preda delle sue convinzioni che bacia in un impeto di follia Conan. Anche questo aspetto, però, è molto limitato, poiché il suo gesto è dettato più da un istinto e da una follia momentanea che da una vera e propria "follia d'amore".
La trama è piuttosto semplice e lineare, ma non è un problema: si presta molto bene al clima che si percepisce in scene simili all'interno dell'anime, e di questo ti do atto. Sei stata brava a mantenere questo clima leggero e molto riflessivo. Si ha un excursus approfondito dei pensieri malinconici e stanchi di Ran – un momento di sconforto che il personaggio sente spesso gravare su di sé. Tenera la parte in cui, ancora una volta, è Conan a placare il suo animo e a intenerirlo, diventando la persona che protegge. La parte del sogno è stata un po' confusa, ma va bene: era un sogno dopotutto.
Il finale, come ti ho già detto, è stata la parte che ho preferito e ti è riuscita piuttosto bene. Convincente e attinente al personaggio il fatto che Conan, dopo un attimo di spiazzamento, ricambi l'effusione con altrettanto trasporto. Il climax di eventi si conclude con la distruzione in due dei pensieri e delle emozioni di Ran, lasciandola con ancora più domande e rimorsi che all'inizio.


Titolo e impaginazione: 5/5

Il testo è giustificato, quindi non ho nulla da ridire sull'impaginazione. Il font è leggibile e la lettura procede spedita.
Il titolo è stato più che azzeccato: possiede profondità e un'introspezione profonda delle emozioni della protagonista. Il bacio che ella dà con foga al piccolo Conan segna lo spezzarsi in due del suo mondo emotivo, già in bilico: la sua disperata ricerca per avere conferma sulle sue assurde supposizioni si riversa in un gesto folle e istintivo, dettato da un attimo di convinzione che sparisce subito dopo, lasciando la paura e la vergogna per aver osato fare un qualcosa di così avventato e immorale (ricordiamo che bacia un bambino di sette anni.)
Il titolo incarna benissimo le conseguenze psico-emotive di Ran, la quale si mostra sempre così forte e decisa davanti agli altri, salda nei suoi valori: non solo crea un distacco emotivo con Conan con quel gesto, ma spezza in due il suo essere legata a un'etica e il suo aver baciato il suo "fratellino".


Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10

I personaggi sono attinenti a quelli originali, non ci sono stati rischi di OOC e le loro movenze hanno rispecchiato il loro carattere.
Ran è confusa, stanca, sfinita da dare giustificazioni alla mancanza di Shinichi e riempire con illusioni e vane promesse lo spazio vuoto che ha lasciato accanto a sé: è forte e cerca di combattere il dolore con frasi malinconiche scambiate in tutta sincerità con Conan e il silenzio in cui vorrebbe rinchiudersi a causa del suo carattere duro e deciso; la sua tenerezza, prima, nei confronti di Conan è stata dolce e sensibile, mentre la preoccupazione, dopo il bacio, ha dato spessore alla sua psiche di ragazza protettiva che pensa sempre prima agli altri.
Conan/Shinichi è stato quello che è meglio risultato da questa storia: ho visto sia il suo tentativo maldestro di bambino che cerca di accampare scuse sopra scuse e il ragazzo adolescente mortificato e soffocato da questa situazione; ed entrambe le sue facce soffrono per il male che viene recato a Ran da questa atmosfera surreale e irrisolvibile al momento.
Un altro particolare che ti voglio lodare è la cura dei loro atteggiamenti, in quanto ad azione emotiva: Ran che vuole chiudersi in stanza, Conan che l'abbraccia alle spalle, il dettaglio anche di quando i capelli nascondono gli occhi (come avviene nell'anime) o si appannano gli occhiali nascondendo il colore dei suoi occhi… hanno reso ancora più credibile i loro personaggi.
L'unico difetto è stato il momento in cui li hai fatti parlare, a mio avviso: lì si è perso un po' il loro linguaggio di porsi, i loro modi di fare. È un punto che, come ti ho già detto anche nella voce dello stile, dovresti curare un po' di più, perché anche i dialoghi caratterizzano i personaggi.


Citazione: 4/4

La citazione calza a pennello e l'hai inserita in modo esemplare: dopo tutte le rassicurazione che Ran ha avuto da Shinichi, le quali immancabilmente si sono risolte in un nulla di fatto, il rammarico e l'amaro che si percepiscono in queste parole, dette dal suo personaggio, acquistano un significato molto profondo che sta perfettamente in tono anche con la sua "voce" caratteriale. C'è di più.! Personalmente, ho visto – non so se era un effetto da te voluto – un'attinenza che si rispecchiava anche sulla scena finale, ovvero quando Ran bacia Conan che stava cercando di consolarla: la presenza del ragazzo, che doveva confortarla, ha scatenato quel gesto impulsivo in lei che ha cambiato tutto, squarciandola nel profondo.


Gradimento personale: 2.5/5

Il tuo stile, personalmente, lo trovo acerbo ed elementare: se mi posso permettere, ti consiglierei di provare una focalizzazione interna o, addirittura, un narratore interno, così da migliore ed esercitarti proprio sullo spessore e l'equilibrio narrativo. È più facile, in questo modo, evitare di appiattire la narrazione; inoltre è un buon modo per imparare a dare profondità alla voce di un personaggio. Se, invece, preferisci comunque il narratore onnisciente con focalizzazione zero, allora dovresti provare a osare di più, dare carattere a narrazione e tono narrativo.
È un peccato, perché la caratterizzazione introspettiva va benissimo, è il tuo punto forte, ma vanno rivisti anche i dialoghi e la narrazione. Inoltre il colpo di scena, per niente aspettato, è stato bello e molto a effetto: mi è piaciuto e mi ha colpito, soprattutto per i sentimenti che hai saputo gestire piuttosto bene. In definitiva, la stoffa c'è; va solo limata un po'.


Punteggio: 42.3/54

Recensore Master
19/02/17, ore 02:01

Di essere mi è piaciuta,
considerando che c'è molto phatos di sentimenti lungo tutto il percorso che Ran porta fino alla fine,
bacio compreso.
Quello non me l'aspettavo, fattelo dire.
Mi ha spiazzato anche a me.
Però,
diciamocelo,
ha avuto il suo bell'effetto eheh.
Non male ti è andata,
ci vediamo,
ciao
con affetto
SHinran amore ^.^