Il fatto che tu abbia dedicato un po’ del tuo tempo e della tua immaginazione a Gina Foley e Lady HUNK, è stato per me un’ondata di freschezza hah hah hah – mi ci voleva proprio una sprizzata di novità!
Onestamente, l’idea che una donna dall’aspetto dolce e remissivo come quello di Gina, possa nascondersi dietro la maschera di Lady HUNK, ha un che di quella classica follia imprevedibile che caratterizza il franchise della CAPCOM. È stato quindi divertente leggere questo racconto e vedere come tu sia riuscito a combinare perfettamente uno spunto canon del gioco con la tua ipotesi. Del resto, subire un trauma del genere e riuscire a sopravvivere per pura forza di volontà, cambierebbe la vita di chiunque e, questo, la protagonista lo sa bene, visto che ha pagato la sua vita a caro prezzo: ossia con la propria umanità. Particolare che non passa mai di moda, nelle origini di un antagonista oh oh oh
Dunque, per chiudere, questa tua trovata per me è riuscita a donare un tocco di profondità, nonché di dignità a due personaggi completamente blandi e privi di qualsivoglia spessore psicologico… Quindi, che dire se non: ottimo lavoro! Una volta finito il gioco, non avrei mai creduto di poter trovare interessante un racconto su queste due donne – e invece eccomi qui, grazie al tuo stile sempre d’impatto, organico, che mi ha incuriosita e intrattenuta fino alla fine.