Ciao, giungo per lo scambio a catena!
Come da te suggerito, ho letto il primo capitolo di questa storia. Prima di iniziare la recensione vera e propria, voglio chiarire che non conosco il fandom, quindi ho intrapreso la lettura di questa storia come se fosse un'originale. Spero che possa andar bene lo stesso.
All'inizio, le continue ripetizioni iniziali - volute, senz'altro - mi son parse esagerate, perché sono dell'idea che un effetto continuato vada bilanciato, nel senso che l'insistenza della pioggia e il suo forte multisignificato poteva essere reso anche togliendo qualche "pioveva": avrebbe reso ugualmente e non avrebbe "pesato". Di solito è più piacevole laddove viene usato tra frasi più lunghe, che ne spezzano in parte la cadenza... qui erano davvero molto ravvicinate. Poi, però, ho lasciato perdere il mio pregiudizio e ho lasciato che la narrazione mi portasse laddove doveva; e alla fine credo che, seppur "marcato", l'effetto sia riuscito, perché il mantra si scontra perfettamente con il dialogo a metà dell'hostess che riporta personaggio e lettore al presente e alla realtà. Quindi, è più che buono come effetto, ed è riuscito.
A colpirmi maggiormente sono state le descrizioni: dettagliate, ma mai noiose. Questo perché - come per la descrizione di Henrik - tu, sì, inserisci diversi particolari, dando una delineazione completa del personaggio, ma sono gli occhi quello su cui ti soffermi maggiormente. Li esalti, li svisceri. E questo è un complimento, sicuro, ed è una bellissima descrizione e colpo di stile per due motivi: uno perché il narratore riesce perfettamente a seguire il flusso di pensieri del personaggio "POV" (non mi sembra che tu abbia detto il nome, spero di non averlo scordato di colpo) e quindi si sofferma, e a ragione, sul dettaglio che colpisce il personaggio, ovvero gli occhi; due, perché la descrizione degli occhi non è noiosa né pesante né già vista. Non conoscevo quel particolare colore, e devo dire che ha un effetto particolare, che si distingue dal solito colore. E' decisamente un dettaglio su cui il personaggio ha lavorato parecchio per definirlo di quella particolare sfumatura. Inoltre mi piace il modo in cui associa una particolare sfumatura a un diverso stato d'animo o di comportamento dell'altro (mi ha ricordato un film dove un personaggio dice dell'altra che ha "sei diversi sorrisi"). In una descrizione di un unico particolare, sei stata capace di far capire quanto lo ami e soffra per questo, quanto profondo e importante sia quel legame vecchio e ritrovato; hai caratterizzato sia il personaggio preso in esame ma anche il personaggio che osserva, in maniera indiretta, perché attraverso il modo in cui descrivi di lui hai fatto capire molto, e il tutto senza dover inserire chissà quante informazioni tediose. Complimenti!
Aggiungo che anche la metafora/dettaglio della lattina mi è piaciuto: inusuale, ma hai sfruttato il contesto, e quindi direi che è bellissima anch'essa.
Per quanto riguarda la grammatica, direi che è perfetta. Ho notato che hai usato il presente storico, tanto che il narratore è parso molto vicino al personaggio, quasi a combaciare; è un effetto che nasce quando si usa questo tipo di tempo verbale in mezzo a una narrazione al passato. A me, personalmente, se usato bene, mi piace. Rende il narratore anche un critico della storia, un commentatore.
Ho solo una svista da segnalarti:
Quanto fastidio si ritrovò a pensare -> manca la virgola dopo "fastidio".
E veniamo alla parte meno tecnica finalmente, su cui non credo mi dilungherò tanto perché il fandom mi è sconosciuto e poi è solo il primo capitolo.
Della trama posso dire davvero poco: abbiamo il protagonista che torna nella sua città natale dopo aver fatto carriera a Londra, non so se proprio per la rimpatriata o per altre questioni da risolvere; e lo vediamo in questo pub (immagino) con gli amici di una volta, circondato da chiacchiere un po' fastidiose e insistenti (quanto lo capisco) a pochi passi dal ragazzo che ha ancora un posto speciale nel suo cuore.
Mi sono piaciute in particolare due cose: una è il modo in cui hai reso il contrasto tra la cacofonia del luogo e il silenzio scorbutico e isolato del personaggio POV; l'altra è il modo in cui hai finito l'ultimo paragrafo dicendo che non tutti gli amori hanno speranza e possono essere vissuto e poi hai ripreso per l'ultimo colpo lui che, nonostante questa riflessione del narratore/sua introspezione, chiede all'altro se vuole un passaggio. Questo mi fa pensare che alcuni amori, nonostante sono destinati a distruggersi, non possono far a meno di attirarsi, di cercare quella distruzione una volta per tutte. Tormentati, belli e dannati. Già questo mi conquista da sé, di mio proprio le cerco con la lanterna queste storie.
Sui personaggi, la storia parla da sé, come ti ho già detto. Henrik è lì e accetta il passaggio, si può dire che neanche lui ha dimenticato e anche lui vuole distruggersi (forse). Il modo in cui lo hai descritto mi hanno fatto pensare a una persona cruda e schietta, che i sentimenti li affronta con le azioni; passionale, fisico, intenso direi. Quel tipo di ragazzo che dà il dolce e l'amaro, e che non si può cambiare. Aspetto di vederlo in attivo per commentare altro.
Del protagonista amo i contrasti, o almeno quelli che mi sono apparsi come tali: è un tipo sentimentale, che si culla nel dirsi che il successo lo ha avvolto nelle sue strette maglie festanti, ma che direi che è più il dolore e quella melanconia che lo avvolge e che rappresenta le sue origini e il suo passato ciò che più lo caratterizzano (forse, dopotutto, non è cambiato così tanto); è un tipo che si espone, ma anche che si chiude dentro di sé. Direi che il modo migliore per definirlo, da parte mia, sia dire che mostra senza particolari filtri ciò che prova, lo fa capire fin troppo bene. Il suo lavoro (lavora a teatro, giusto?) rispecchia anche la sua natura.
Direi di poter chiudere così, per il momento. Ti faccio davvero i miei complimenti. Il tuo stile asciutto da un alto e mirato dall'altro mi ha sorpreso piacevolmente, e la caratterizzazione dei personaggi, con un loro carattere personale che si distingue dai soliti, mi sono piaciuti.
A presto! |