Ah-ah! Una delle mie ipotesi era che li potessero lasciare liberi tutti e due, e così è stato. E ne sono felice, perché in questo modo, dopo poche righe, abbiamo capito che il capitolo, da lì in poi, sarebbe stato incentrato su di loro. Così è stato, e quali sorprese ci hai riservato!
Innanzitutto si sono lasciati molto andare, dal punto di vista della comunicazione. Quelli che in passato potevano essere battibecchi o frecciatine, qui, a ritrovarsi soli e stanchi (stanchezza che si sa, abbassa la guardia), si sono trasformati in esternazioni piene di verità, ma anche di tensione.
Ecco allora che Anna si mostra sempre restia al contatto fisico e al lasciarsi aiutare, anche solo per farsi porgere una coperta, gesto che di solito è accettato da chiunque in qualunque situazione. Ma no: lui è Antonio, e ogni gesto di rifiuto nei suoi confronti ha dietro un’impalcatura di significati. È un “no grazie” di orgoglio, di rabbia, per principio. Ormai non è più solo “perché in passato mi hai fatto male”, ma è un mondo costruito attorno a questo, reso acuminato, pericoloso, e perenne. Come se Anna avesse una molla dentro, pronta a scattare a comando per qualsiasi cosa (bella o brutta, giusta o sbagliata) che Antonio si permette di dire o fare. Non va bene e basta, quindi deve porsi in contrasto.
Ma non lo sa che stavolta il suo atteggiamento potrebbe essere utile ad entrambi.
La rabbia che parla per lei è evidente nei suoi gesti, sempre tesi… è irascibile, non sopporta averlo vicino, ma, nonostante questo, l’attrazione che tra i due non è mai svanita è pronta a farle cambiare idea.
Ed è tipico di lei anche lo sconvolgersi al risveglio trovandosi accanto a lui: è troppo difficile ammettere di esserne stupita, ma in senso positivo, e magari di aver desiderato rimanere abbracciata a lui nel dormiveglia ancora per un po’.
Ma poi ci fai commuovere, perché le discussioni virano dal “voi” al “tu”, e perché i toni, sempre pacati dalla parte di Antonio, si accentuano dalla parte di Anna sino a raggiungere l’acme. E poi il dichiarare tutte le sofferenze che Anna identifica come conseguenze dell’abbandono che ha subito di Antonio, e poi Antonio che si accorge dei segni sulla pelle di Anna…
E la cosa più bella che potessi scrivere, e chiaramente dando voce ad Antonio che è sempre stato il più… non dico “ragionevole”, ma comunque coscienzioso, capace di non andar fuori di senno, di non scattare in discussioni fini a se stesse, è quella dichiarazione d’amore, sincera, diretta, e basta. È l’unica cosa che conta, tutto il resto sono cose dette e ridette, la cui importanza, di fronte ad un uomo che ti dice questo, diventa nulla. L’avrà capito Anna che non si può tornare indietro? Ma che entrambi hanno ancora l’occasione di rimediare ai propri errori, rendendo finalmente sopportabile tutto ciò che è avvenuto nel frattempo. Perché il tempo che è passato, banalizzando, ha solo rafforzato quel sentimento che c’è tra loro. Che non sarebbe mai sopravvissuto se non fosse stato così forte. È questo a cui deve pensare Anna, quando pensa a lui: a quanto possa ancora amarlo nonostante le abbia fatto male. Credo sia la dimostrazione più grande del loro amore.
Spero che Anna non si penta di questo loro (tra l’altro bellissimo) riavvicinamento 5 minuti dopo, perché potrebbe anche essere così!
Ma per ora godiamoci questa conclusione, per il prossimo capitolo siamo sempre in tempo ad aspettarci chissà quali stravolgimenti.
A presto! |