Buongiorno,
Io sono la fortunata che ha scelto quest'uovo contenente la tua storia e adesso mi ritrovo qui a recensirgliela - queste parole sono di mia invenzione, non per forza dovrai scriverle tu nelle recensioni nelle storie. :P
Passando alla tua poesia, mi viene in mente un solo aggettivo: terribilmente poetica, nella sua forma e per come tu l'abbia voluta buttare giù perché è davvero sconvolgente. Nel senso: è stato voluto - da parte tua -, utilizzare termini molto affilati per far sì che l'immagine di quello che si legge in questi versi possa subentrare dentro di noi lettori in modo intenso? Perché queste parole, queste tue righe, questi versi e questo significato nascosto, davvero, mi hanno sconvolta e lasciata un po' a bocca aperta - senso metaforico - e col sorriso sulle labbra.
Perché è molto particolare: hai descritto la poesia sia in modo concreto utilizzando appunto degli strumenti quali la tela, per non parlare poi dell'inchiostro - o almeno un tempo, questo, agli inizi. Poi ci sono i caratteri, per descrivere qualcosa e attaccare il discorso sulla persona che ora non c'è più. Poi la macchia, che cattiva non se ne va e ho pensato alla sensazione di un qualcosa che non scompare perché dispettosa e allo stesso tempo che sorride in modo innocente. Per scherzare, no, e intanto ti colpisce fin dove può ferendoti.
Poi c'è il colore rosso che appunto lo indossa lei o lui per qualcosa che è capitato e le poesie sono molto profonde e meravigliose proprio perché non si sa chi sia il soggetto che sta parlando, o pronunciando quelle parole, dunque il lettore rimane nell'ombra. Non riesce a comprendere chi sia il personaggio della poesia, dunque viene curiosità e prosegue cercando di comprendere qualsiasi cosa, ma arranca e fatica. E alla fine, magari, molla. Oppure no. Io penso che proseguirò a leggere perché davvero, il tuo stile profondo e allo stesso tempo graffiante, mi piace molto. Poi si ferma e pare far capire ai lettori di rileggere e ritornare indietro, per prepararsi a dei versi più avanti che saranno molto più devastanti, o morbidi e leggeri.
Sei un enigma, davvero. Ed è bello, piacevole.
Proseguendo, c'è la nebbia che sale ed è come se non si riesca a capire come si senta perché insomma, la nebbia può farti vedere qualcosa o comunque in modo sfocato oppure non ti fa capire un tubo. E le sensazioni con la nebbia paiono fluttuare e sparire nell'aria. Poi c'è quel nome assieme alla nebbia, il che è peggio: dove va a finire? In quale zona? Non si vede niente, il che porta alle Vertigini appunto, da aver messo la parola con la maiuscola. E infine c'è un Ultimo Sollievo, anche qua entrambe maiuscole perché vuoi far capire che sta arrivando la fine e magari la nebbia sparisce, dunque la rabbia si spegne.
Perché è stato bello leggerla? Perché da un lato vedevo il colore rosso - davvero, sono seria -, così come i caratteri sulla tela e lei o lui che ripensava ai bei tempi, e un po' sfacciatelli e incoscienti e dall'altro vedevo quel soggetto traballare per le sue sensazioni nebulose.
La parte più bella, a parer mio, è stata quando scrivi:
''Incido in me
gli stessi segni
che l'infame macchia copre."
Sai perché? A parte il fatto che l'ho letta una miriade di volte perché non capivo come mai non avessi messo una virgola per separare un significato dall'altro, ma poi ho compreso che tu volessi intendere che era la macchia, o meglio quella infame macchia, a desiderare di coprire quegli stessi segni, che lei o lui stava incidendo al suo interno. E diamocelo pure, mia cara autrice, è una frase un po' diabolica e infida, dal doppio e capovolto significato ed è per questo che m'è piaciuta.
Non ho nient'altro da aggiungere su quanto tu mi abbia fatto provare, se non che la tua poesia va dritta nelle seguite e ricordate perché vorrei proseguire nella lettura e, perché no, recensirti in questo modo proprio come adesso. Perché anch'io scrivo poesie e perché questo mondo è meraviglioso e vario.
Sullo stile, ripeto che è davvero profondo, diabolico, cattivo quasi e voglioso di far insospettire il lettore di quello che sta leggendo, come se da un lato stesse ridendo di me, e dall'altro avesse voglia di capire se capisco. Scusa le doppie ripetizioni. Meraviglioso davvero. Poi, per quanto riguarda lo stile della tua poesia, dunque della parte grafica del capitolo - una cosa che io amo tantissimo -, è pulito. Nel senso: hai messo un'immagine proprio come se il ritmo della tua poesia dovesse risultare calmo e allo stesso istante torbido come il mare, l'oceano perché le acque non sempre stanno ferme, giusto. E di sera, poi, tutto può essere miracoloso e misterioso. Poi hai messo il divisorio gif per separare il tuo nickname dal titolo della poesia e anche questo non è da tutti, difatti ho apprezzato molto.
Ripeto ancora: complimenti, e scusa se questo ti è sembrato un papiro noioso, ma volevo partire dalla tua storia perché davvero... E' meravigliosa.
Au revoir
Ps. Mi stavo quasi dimenticando, che oca che sono!, di augurarti una Buona Pasqua e spero che tu possa passarla molto bene. |