Eccomi qui, stavolta decentemente puntuale. E sì, sono rediviva. Più o meno. Diciamo che il mio cuore batte e il mio apparato respiratorio funziona. Per il resto non posso garantire.😂
Preferisco scrivere una sola recensione per entrambi i capitoli, così facciamo prima. Spero che non ti dispiaccia.
La prima cosa da dire riguardo al diciottesimo capitolo è che Cori, dopo mesi di convalescenza, finalmente si è ripresa del tutto. E, una volta guarita, ha fatto la sua scelta: ha deciso di diventare più forte. Credo che l'abbia fatto più per necessità che per altro, dopotutto questo è l'unico modo che ha per sopravvivere in un mondo popolato da mostri di potenza; ma da quanto ho letto, mi è parso di capire che un po' lo faccia anche per sfizio (se così si può chiamare) personale. Magari mi sbaglio, ma credo che a Cori piacciano le sfide, le piace confrontarsi con se stessa e cercare di superare i suoi limiti per migliorarsi sempre di più. Ad ogni modo, questo è un discorso che riprenderò più avanti, perché prima devo fare alcune considerazioni sull'addio ai suoi amici e sui sentimenti che la ragazza ha provato in quel momento. Sicuramente capisco il suo punto di vista, ci sta che lei si senta in un certo qual modo sbagliata per aver scelto di abbandonarli, del resto Symon, Lerik e Chiyo la hanno accolta in famiglia come una di loro. Però mentre leggevo avrei voluto dire a Cori di non preoccuparsi e di andare per la sua strada. Perché tanto è questo che si deve fare nella vita, è questo il primo passo da fare per essere felici, bisogna sacrificare alcune cose per ottenerne altre, magari più grandi. Non che lei sia il ritratto della felicità, per carità, ma c'è anche da dire che il suo cammino, salvo intoppi, ha appena iniziato a definirsi. E credo di poter affermare che la protagonista (e NON la storia) ha raggiunto un punto di stallo. È bloccata tra ciò che era e ciò che sarà, e sa che per andare avanti ha bisogno di allenarsi duramente. A proposito di questo, un po' mi aspettavo che scegliesse la "via dei fiori", anche se per Cori decidere di farsi addestrare da un uomo di cui non sapeva praticamente nulla è stata una mossa azzardata, che personalmente ho apprezzato. Dopo lo stordimento post-prigionia sta dimostrando del fegato! Tuttavia, la vera sorpresa è stata Mitsuru. O meglio, il suo frutto del diavolo. Come ti è venuto in mente il Tango Tango No Mi? Di sicuro è un potere che ha molte potenzialità, peccato che colei che lo possiede sia laconica. Come si suol dire, chi ha il pane non ha i denti.😂 Comunque, secondo me, dietro ai suoi silenti ed inespressivi occhi bovini si cela una storia, una storia che tu hai ben in mente e che spero deciderai di raccontarci. Non so, è un personaggio che mi intriga. E il paragone con Kristen Stewart mi ha fatta morire! Però dai, lei è una brava attrice!
Passiamo al tasto dolente (in tutti i sensi) del capitolo: il "fattaccio". Sicuramente l'allenamento sta dando i suoi frutti. Pure troppo, mi verrebbe da dire. Nel senso che Cori, chiaramente, ancora non è pronta per utilizzare i suoi poteri, e infatti si è visto. Quando li scatena diventa involontariamente un pericolo ambulante per tutti gli esseri viventi nelle vicinanze. È migliorata e sta migliorando, certo, ma come ho detto prima, per queste cose ci vuole tempo e tanta pazienza. È un bene che il suo nuovo maestro dallo sguardo ceruleo la stimoli così tanto? Chi lo sa, forse sì, forse no.
Ad ogni modo, è stato interessante il pezzo sulla manifestazione del potere della protagonista. Si è capito qualcosa di più sul suo funzionamento, e ora che Cori possiede l'Haki, che è un bel vantaggio, hai aggiunto dei dettagli anche su quello. Mi pare di avertelo già detto, ma adoro il fatto che tu abbia deciso di caratterizzare ogni aura con un colore ed un odore specifico.
Adesso la ragazza ha anche trovato un modo per scatenare tale potere, basta premere un punto sulla sua testa (magari fosse così semplice, nella vita reale!😂) e puf, febbrone da cavallo, sostanza nera, appiccicosa e pesante, ed il "gioco" è fatto. Si fa per dire, ovviamente.
Non ho altro da aggiungere su questo, se non che mi piacciono le trovate che hai escogitato. Ben fatto!
Continui a sorprendermi. Hai di nuovo messo da parte le tue avversità per le lettere e ce ne hai proposta un'altra, seppure corta, alla fine del capitolo (perché quella di Cori per Sy era una lettera, vero?). Non sarà che cominciano a piacerti i rapporti epistolari?😂
Nel complesso è stato un capitolo interessante, hai inserito e spiegato tutto, senza appensatire la lettura. Quindi non posso che complimentarmi.
Per quanto riguarda il capitolo extra, mi viene in mente solo una cosa da dire: Natale è sempre Natale, anche quando sei in un altro mondo, lontano dai tuoi cari, ed è giusto festeggiarlo come si deve! Se poi per te il Natale ha un significato profondo, di valenza religiosa, è giusto che vengano onorate le tradizioni.
Che carina che è stata, Cori, a pensare ai suoi amici e alla sua famiglia. L'ho sempre sostenuto, dietro alla sua aria burbera si nasconde un lato molto dolce e premuroso. Ha fatto persino i biscotti! Ora, mi chiedo... a chi li avrà spediti? Ho i miei sospetti, ma eventualmente sarai tu a confermarli. Di nuovo grazie per aver spiegato il significato dei fiori che ha scelto la protagonista. Solo una curiosità: come mai hai scelto la bardana per la madre?
Premure e doni a parte, con questo diciannovesimo capitolo hai mostrato uno scorcio di vita delle ALTRE persone, le persone che sono rimaste di là, in attesa di qualcosa che probabilmente non avverrà mai. Quelle che sono rimaste appese ad un filo, un filo intriso di dolore ed angoscia, e che devono fare i conti con la fredda e terribile realtà. A proposito di questo, hai reso benissimo le emozioni ed i sentimenti del padre di Cori, davvero. In poche righe hai spiegato cosa ha provato e come si è sentito nello scoprire di aver perso anche la seconda figlia. La sua rabbia, la sua tristezza, i suoi infiniti rimpianti, che lo rendono così fragile e disperato. Allo stesso tempo, però, hai fatto ben intendere che Giuliano sa di non poter crollare, sa di dover essere la roccia di sua moglie, perché lei è tutto ciò che gli rimane, e viceversa.
Ho apprezzato tantissimo la spiegazione del rapporto difficile che ha con la moglie Noemi, una donna che è (giustamente) diventata l'ombra di se stessa, e della relazione praticamente inesistente con la sua figlioletta. Hai inserito anche qualche rimasuglio del passato qua e là che ha reso più reale e tangibile il tutto. Non avrei saputo fare di meglio, complimenti! E povero Greg, povero davvero, lui ha anche dovuto assistere a quella scena raccapricciante.
"I bambini guardano la stessa neve" è una chicca, con solo sei parole hai descritto e colto perfettamente quella che è l'essenza di questo capitolo, secondo me.
Al quadro generale si è aggiunto anche un altro personaggio: Angelo, il maestro di judo di Cori. Già il nome mi sembra un programma. Sospetto che ci riserverà molte sorprese in futuro, e che giocherà un ruolo chiave nella vicenda. Però preferisco non sbilanciarmi troppo in proposito.
Non ho potuto fare a meno di notare una cosa, che magari è una mera coincidenza: entrambi i Sensei dei due mondi usano l'appellativo "bel ragazzo" (bellA ragazzA, nel caso di Cori). Che i due siano legati in qualche modo? Suppongo che dovremo aspettare di vedere come proseguirà la storia per capirlo. Per il momento non ho altro da dire, perciò ti saluto. So di dover rispondere alla tua recensione, e ti prometto che cercherò di farlo il prima possibile! Per cui, a presto, cara! Continua così!😘 |