Dunnnnque.
Brrrrrrrrrrrrrrr.
Siamo... come dire... basite. Sì, diciamo così.
Beh, partiamo dal presupposto che la grammatica non è esattamente un opzioncina inutilina messa lì in un angolino da seguire se proprio proprio ne hai voglia. Diciamo che la grammatica sarebbe per esempio importantina. Ina ina. Ma solo un po', eh.
Innanzitutto, ti faccio una domanda. Si tratta di una domanda facile, tranquilla, potrai rispondere con calma: Ma tu hai mai letto Harry Potter?
No perché ti spieghiamo: ci sono un paio di cosette che, a forza di leggere tomi su tomi, dovresti aver ormai memorizzato. Ad esempio: quella simpatica scuola in cui i nostri amici sguazzano ormai da anni, si chiama Hogwarts. Con la "s" alla fine. Di conseguenza, il libro che legge Hermione, si chiamerà "Storia di Hogwarts". Inoltre, quel giochetto caruccio che si pratica sempre in quel di Hogwarts si chiama Quidditch. Leggilo bene perché no, non è come lo hai scritto tu. Affatto.
Ma questa è solo una piccolissima parte: ad esempio, da quando in qua uno si accocola? Io di solito mi accoccolo, tra le due.
E, per quanto ne so, Medusa non si è mai fatta lo shampoo al ciliegio; al massimo alla ciliegia, alle more, che so, alla fragola. Ma no, non si usa farsi la doccia con essenze di arbusto.
Arrivando alla descrizione, al clou del primo capitolo: che tenero, Weasley, che urla il suo amore ad Hermione. Sì perché da che mondo è mondo quando si scrive MAIUSCOLO si vuole alludere a un urlaccio.
Se volevi sottolineare il pathos del momento, puoi usare il corsivo (con il codice < i > e < /i >, senza spazi) o il grassetto (< b > e < /b >, sempre senza spazi). Ah, e Medusa ricorda che "Ti amo, Hermione" sono tre parole, non due, come alludevi tu.
Poi guarda, non sto a ironizzare su tutti gli errori riscontrati perché te lo assicuro, faccio mattina. Però posso indicartene alcuni, così, alla svelta: guadarono, prendendoli (riferendosi alle mani di Hermione. Avresti dovuto scrivere: Prendendole), li disse (gli disse), col il sorriso (puoi usare o "con il sorriso" o "col sorriso", non puoi fare un mix) tra se e se ("tra sé e sé", al massimo), immagino che era (che fosse), la scaricata (e qui Medusa, che stava dormendo, si è rianimata. Cara, si scrive: l'ha scaricata), centra e come (ullallà. Intanto è c’entrapoi è eccome). Bene, forse gli errori grammaticali sono finiti qui. Di certo però ci sono alcune postille che non sono passate inosservate.
Ad esempio, quel “Ti odio” tutto d’un fiato. Ora, non so te, ma io due paroline del genere le dico per principio tutte d’un fiato, perché se non lo facessi significherebbe che sono asmatica.
Inoltre, ti comunico che dopo i tre puntini di sospensione non può andarci una benedetta virgola. Ci va al massimo uno spazietto, ecco.
TI dirò la verità spassionata: mi sto rompendo discretamente le uova – quota anche Medusa, la mia compare, seduta qui di fianco - a farti questa recensione, e ti assicuro che stiamo sudando. E non c’entra la stagione!
Perciò facci un favore: ti preghiamo, ti preghiamo, ricontrolla questa benedetta fan fiction, che da quanto abbiamo capito è addirittura stata già ricontrollata. Fattelo dire, la cosa è preoccupante, non oso immaginare come fosse prima.
Ah, Medusa fa un inciso: ella precisa che non può sapere quali siano le tue esperienza in merito, ma dall’alto delle proprie, può dirti che con un semplice bacio a fior di labbra non si ha, in seguito, il fiatone. Cioè, capisci, le sembra improbabile. Poi, se hai lumi da darci in merito, tanto meglio.
Un’ultima cosa: “Nda” è uguale alla Nota di Autore. “Nd” è uguale a una Nota di. Di conseguenza, se scrivi “Autrice Nda”, è come se ti ripetessi senza motivo. Oltretutto, diciamocelo, non si capiva granché, senza contare che le interruzioni non sono mai ben viste e anzi sono parecchio irritanti, soprattutto in una storia di per sé già abbastanza ardua da decifrare.
Detto ciò, ti salutiamo calorosamente e ci auguriamo che tu possa apportare delle nette modifiche a questo lavoro.
Isekal dal glorioso acerino di Medusa, la sua gloriosa compare.
|
