Recensioni per
One last breath to survive
di Laylath

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
06/07/17, ore 21:02

Prima classificata al contest "Ode ai caduti - il contest dei personaggi morti" indetto da Stratovella sul forum di EFP

Grammatica: 10/10
Non ho riscontrato nessun errore, ma ho un dubbio sul verbo “faccia” in questa frase: “Come se quella divisa faccia di te un eroe”. Dovrebbe essere “facesse”, ma non ne sono sicurissima neanch’io: parliamone!
Anche se la tua versione dovesse rivelarsi incorretta, tratterei l’errore come una svista senza perdita di punti.

Stile: 10/10
Lo stile mi piace molto, è semplice e pulito: adatto a una flashfic. L’unica cosa che limiterei un po’ è l’uso del corsivo in alcuni casi. Lo trovo molto appropriato come escamotage per farci capire i pensieri del personaggio (la frase che ho citato nella grammatica è un esempio), ma del tutto innecessario per le frasi pronunciate da Roy; dato che la storia è narrata al presente non serve applicare uno stile diverso al carattere. Mi ha anche un po’ confuso quando ho letto “Riza!”, pensavo fosse Berthold a pronunciare il nome della figlia, invece si trattava di Roy. Capisco inoltre che “beffardamente”, “deve” e “sopravvivere” sono posti in corsivo perché è come se fosse Berthold a parlare, ma anche qui trovo questa scelta superflua. In generale, per me il tuo stile non ha bisogno di questi aiuti per rendere l’idea di certe intonazioni. Oops! Ho appena usato il corsivo per scrivere “aiuti”, non ho saputo resistere alla tentazione!

Titolo e introduzione: 8/10
Io ho un bruttissimo rapporto con l’uso dell’inglese nei titoli. A volte mi piace, altre volte preferirei l’italiano. Il brutto di questa cosa è che non ho una regola di base: se mi piace come suona, allora ci sta. Se non mi piace, allora meglio ripiegare sulla nostra lingua madre. È un modo un po’ superficiale di valutare un titolo, me ne rendo conto; il tuo si ricollega perfettamente alla storia e va dritto al punto su quello che è il messaggio che vuoi dare, eppure lo trovo un po’ piatto, non all’altezza del contenuto che poi ho letto e apprezzato. L’introduzione non è male, anche se io sono un’amante delle citazioni: mi saltano più all’occhio, non posso farci niente! Ce ne sarebbero parecchie nella tua storia adatte a essere usate come piccolo preambolo, pensaci!
La dicitura del contest la sposterei all’ultima riga (colpa mia, la prossima volta preciserò di metterla in fondo).

IC: 10/10
Berthold è un personaggio estremamente enigmatico. Ho già detto anche a qualche altro partecipante che quando si ha a che fare con personaggi di cui non si sa molto si dovrebbe cercare di approfondirli, cercando di dar loro una forma più decisa, e allo stesso tempo coerente col poco che conosciamo. Tu sei riuscita benissimo in questo: l’interpretazione che gli hai dato è davvero interessante; non avevo mai visto il padre di Riza sotto questa luce, e ora mi rendo conto anch’io di quanto sia stato importante per la storia generale.

Attinenza al tema: 10/10
Il tema è stato centrato in pieno. Mi piace come la tua storia non sia solo una mera copia di ciò che vediamo – di sfuggita – nel manga, ma vada ad approfondire caratteri fondamentali come il rapporto di Berthold con la vita. Per quanto possa sembrare assurdo e paradossale da dire, in questa storia non avviene alcuna morte. Per Berthold, ciò che conta è far sopravvivere la sua alchimia; per quanto riguarda lui come uomo e come persona, la morte è già avvenuta da un pezzo, anzi: forse Berthold non è proprio mai stato un uomo, ma solo un ricercatore della verità, qualcuno che non ha mai avuto il tempo, né il desiderio di una vita normale. Il modo in cui marchia il corpo di sua figlia è la prova che non ha neanche mai desiderato essere padre. È agghiacciante pensare che possa aver chiesto a Roy di proteggerla solo per via di ciò che le aveva tatuato sulla schiena. Agghiacciante, ma anche molto in linea con il personaggio, che assume sfaccettature uniche e particolari, diventando un po’ una versione più interessante di Shou Tucker.

Originalità: 9/10
Hai trattato un personaggio davvero particolare e ricercato, e solo questa scelta dà un toco di originalità in più alla storia, sebbene il momento rappresentato sia l’unico in cui abbiamo avuto modo di vederlo, e quindi anche il più scontato. In generale, la storia mi ha colto abbastanza inaspettata: fino a poco più di metà, infatti, non avevo ancora capito di chi si parlasse. Vedere quel nome è stata una grande sorpresa!

Totale: 57/60

Nuovo recensore
21/03/17, ore 23:28

wow, davvero molto bella. bella anche la spiegazione e il tuo punto di vista. sono d'accordo con te, se praticamente tutti i personaggi della Arakawa rivestono un ruolo importante e ben definitio, il personaggio del maestro Hawkeye ha un peso ancora maggiore, inversamente proporzionale alla sua visibilità.
tra l'altro assume ancora più importanza se consideriamo il fatto che se il maestro non avesse mai insegnato l'alchimia a Roy, probabilmente questi non avrebbe mai cercato di far diventare Edward alchimista di stato.
quindi è stato importante direttamente per il rapporto che si instaura tra Riza e Roy e indirettamente per quello tra il Roy e i fratelli Elric.
mi è piaciuto molto anche il parallelismo che hai trovato tra Riza e Nina.