Recensioni per
Profumo
di erzsi

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/12/17, ore 09:50
Cap. 1:

Ho recentemente scritto una OS proprio su Helena Ravenclaw, in cui figura anche il Barone Sanguinario. Ne hai reso bene la follia e la componente ossessiva, anche se io me lo immagino molto diverso! Certo, c'è un profondo senso di colpa in lui per la morte di Helena, tanto che è portato a torturarsi per l'eternità (e condivido in pieno l'opinione di lei: se lo merita ^^).

Recensore Master
28/06/17, ore 03:28
Cap. 1:

9 - “Profumo” di erzsi
Totale: 34.05/55. 

1) Grammatica e ortografia: 4.55/5.
 
La grammatica va bene, ci sono solo un paio di sviste. 
 “Labbra tentatrici sembrano sussurrare il tuo nome e ne resti ammaliato, ma è solo odio ciò che le animano - dolore sordo che non riesci ad ignorare.”: il soggetto è “odio”, perciò il verbo va al singolare “ciò che le anima” (- 0.25). 
 “Le accarezzi reverente il volto con la bocca inebriandoti di lei, incredulo di averla ancora una volta davanti agli occhi ma sfugge il tuo tocco, sogno proibito e illusione d’amore reciproco, voltandoti le spalle con audacia.”: l'inciso “incredulo di averla ancora una volta davanti agli occhi” va chiuso (- 0.20). 

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 6/10. 
 Lo stile che hai utilizzato per questa storia non mi ha conquistata più di tanto. È semplice, ma curato e ben studiato, ogni parola è azzeccata e si vede che è stata scelta con cura. Anche certe immagini che hai utilizzato mi sono piaciute molto, questa in particolare “La stringi a te, ancora tiepida di vita - impetuosa com’è stata in passato e come non sarà più.” l'ho trovata davvero bella. 
Trovo, tuttavia, che i problemi principali siano due. 
 In primo luogo, ritengo che il tuo stile non trasmetta – almeno in questa storia – le emozioni dei protagonisti. Il Barone è preda di un amore ossessivo e malato, disperato, che lo porta ad inseguire Helena, il suo amore immortale, in una foresta, che lo portano a distorcere la realtà al punto che crede che lei, stavolta, miracolosamente, possa amarlo. Un amore che muta improvvisamente in odio, in rancore cocente per il rifiuto di lei, che lo portano ad ammazzarla prima e a togliersi la vita poi. Ora, leggendo il tuo testo, a me non arriva neanche un'eco di queste emozioni così violente. Ci sono un sacco di frasi che spiegano come lui si senta (“Labbra tentatrici sembrano sussurrare il tuo nome e ne resti ammaliato, ma è solo odio ciò che le animano - dolore sordo che non riesci ad ignorare.”, “L’odio vi ha divisi, il disprezzo ha cancellato ciò che sarebbe potuto nascere - mille baci dimenticati e carezze mai esistite, profumo che t’inebria e ammalia”), ma, nonostante la prosa ornata, il lettore – o quantomeno io – non sente niente. C'è un assoluto distacco emotivo tra ciò che il personaggio prova e ciò che traspare dalle tue parole. 
 L'altro difetto è che hai voluto inserire le frasi della Santacroce, che, al contrario, sono di una bellezza e di un'intensità struggenti. Anche se è un'autrice di cui ho letto tutto, non avevo notato che erano sue, ma mi ero accorta che non fossero scritte da te ma che fossero un prestito di qualcun altro, sono davvero troppo diverse dal tuo stile. Con la loro eleganza concisa sono taglienti e colpiscono dritto al cuore del lettore. 
 Senza dubbio stanno bene nella scena che hai voluto raccontare, ma sinceramente non mi sembra una scelta furba inserire in una storia frasi altrui che contrastano così tanto con ciò che hai scritto, sminuendolo. 

3) Titolo: 1/5. 
 Il titolo in sé è anche carino, e rimanda a un film, o al libro da cui lo stesso è tratto, che in quanto a tematiche horror è decisamente apprezzabile, tuttavia non ha nessuna attinenza con la storia che hai scritto. L’unica frase che rimanda al profumo è “La morte profuma di lei.”, che mi sembra un collegamento decisamente labile per farne un titolo. Avrei preferito scegliessi qualcosa di più legato al testo e di più appropriato. 

4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 12/15. 
In questo parametro devo dire che te la sei cavata abbastanza bene. 
 La psicologia del Barone traspare chiaramente, in particolare la sua ossessione per Helena, il suo arrivare fino al punto di illudersi che lei possa amarlo, almeno stavolta. Dal tuo testo emerge chiaramente come il Barone sia disturbato, pronto tanto ad amarla quanto a disprezzarla – anche se, devo dire, non hai accennato molto alla collera che invece lo distingue come personaggio. 
Ci sono tuttavia diversi motivi per cui non ti ho dato il punteggio massimo. 
 In primo luogo, Helena è appezza abbozzata. La sua personalità spicca molto poco, e a tratti anche in maniera contrastante: ad esempio, il Barone la definisce “impetuosa”, che secondo me non si sposa molto bene col fatto che lei gli “sussurri” che non tornerà a casa con lui. A mio parere sarebbe stato più appropriato che gridasse o che lo trattasse con disprezzo, il sussurro fa pensare o a estrema debolezza o a una sorta di dolcezza, che non collimano con la situazione descritta. 
 Inoltre, trovo che tu non sia andata particolarmente a fondo: il sentimento del Barone è descritto in maniera superficiale nel passaggio da amore a omicidio, che era invece estremamente importante. Ti sei limitata a scrivere che d'improvviso l'amore diventa odio e, anche se anche prima nel testo c'erano accenni alla collera del Barone e al fatto che a tratti detestasse Helena, credo che sarebbe stato meglio approfondire questo momento di passaggio, magari descrivendo di più l'accesso d'ira che gli fa perdere il controllo fino a ucciderla. 

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 4.5/5. 
Hai scelto: “Obbligo: angst. 
Il tema horror/dark deve svilupparsi nella maniera più tragica possibile. Proibito l'happy-ending.” 
 Diciamo che in linea di massima hai rispettato il contenuto del pacchetto. La tua storia è incentrata su un omicidio-suicidio e, senz'altro, il finale è piuttosto tragico. Trovo sempre che la resa emotiva non sia delle migliori, ma in quanto alla trama non ho nulla da criticarti. 
 Vorrei tuttavia sottolineare che, a mio parere, questa storia ha ben poco di angst. L'angst per me è qualcosa di drammatico, che esprime un profondo disagio, un'angoscia tremenda, il modo in cui la storia è stata scritta non trasmette minimamente tutto ciò. Non ti ho voluto penalizzare di più di tanto perché è più che altro una questione di stile, però non ho potuto ignorare che non hai seguito praticamente nessuna delle indicazioni che avevi, cioè l'angst e il dark/horror. 

6) Sviluppo del genere dark e/o horror: 1/5. 
Sinceramente mi devo dire parecchio delusa: la tua storia non ha praticamente nulla di dark, né tanto meno di horror. 
 C'è sì qualche dettaglio macabro – il sangue che sgorga dalla gola di lei (tra l'altro, Helena è stata pugnalata al cuore, mostra la ferita a Harry), le sue labbra macchiate di sangue che lui bacia -, ma sono, appunto, dettagli, mentre il dark doveva essere il tema centrale dell'intera storia. 
 Oltretutto, mi chiedo come tu abbia potuto non centrare il genere, con i personaggi e la scena che hai scelto! Un omicidio-suicidio e fa più paura un episodio di Peppa Pig. Ironia a parte, è ancora più grave sbagliarsi in modo tanto eclatante: non c'era bisogno di una scena atroce, anche solo descrivere un po' più dettagliatamente l'omicidio credo sarebbe bastato per rendere l'idea del genere. 

7) Gradimento personale: 5/10. 
 La storia non mi è piaciuta più di tanto, sono sincera. Non ho apprezzato un granché l'introspezione che hai fatto del Barone, né come hai descritto quello che è il momento più importante che lega questi due personaggi così interessanti. 
Anche il tema dark/horror è praticamente inesistente, molto meno che in altre storie partecipanti, e devo dire che non ha contribuito a farmi apprezzare la storia. 
 Un'altra nota discordante sono le frasi della Santacroce, che spuntano in maniera drammatica per la loro bellezza, su un testo che però non regge il confronto con esse. 
 

Recensore Master
04/05/17, ore 15:58
Cap. 1:

Prima Recensione Premio per il contest "Ignotus - Indovina chi?"
Ho scelto questa storia non solo perché è la più recente ma perché mi ha incuriosito molto la coppia e il titolo.
Devo subito farti i complimenti per la scelta del titolo: è calzante, diretto eppure allo stesso tempo leggiadro, sospeso come il suo significato nel testo. Il Barone è un cacciatore, segue la sua preda attraverso il suo profumo; allo stesso tempo il profumo è anche il veleno con cui egli è legato a Helena, il suo desiderio che lo inebria e lo ubriaca della sua essenza. Quindi il titolo ha sia un significato fisico che psicologico per il nostro protagonista. Mi è piaciuto davvero molto.
Mi piace la contrapposizione della figura del Barone. E' un uomo preda delle sue voglie, vittima del suo malsano amore; è un uomo rifiutato che tenta fino all'ultimo di possedere l'oggetto del suo desiderio. E in questa figura si mischiano in modo perfetto sia la speranza e la gentilezza, la reverenza verso una persona amata e di cui è succube, ma anche la rabbia e l'odio del rifiuto, di questo sentirsi indegno e umiliato. Davvero un ottimo lavoro.
Helena non è presente scenicamente, ma è lo sfondo perfetto di questa anima condannata a un destino fatale. Attraverso i sensi del protagonista ella ci appare intensa e prepotente nel raccogliere tutta la sua attenzione - e di conseguenza anche quella del lettore.

- Lei è ovunque.

E' un modo forte e d'impatto per esprimere la sua ossessione, l'oppressione che questa persona ha su di lui. Egli ne è schiavo, non può farne a meno, nel bene o nel male.
Questo essenza inebriante si mischia a una sorta di rabbia che cova dentro di lui, data da quella caccia e da tutti gli abusi "amorosi" subiti fino a quel momento. La sua mente non può fare a meno di pensare a tutto quello che poteva essere ma non è stato.

- Saremmo potuti essere immortali, Helena.

C'è rammarico, tristezza, esasperazione e odio in questa frase. L'immortalità di una vita insieme si spegne in quei boschi lontani da casa, dove ogni cosa rischia di disintegrarsi al suo passaggio.
Il Barone la minaccia con la sue presenza, la invita a lasciarsi sedurre dal suo gioco perverso ed egoistico. Alla fine, però, anche davanti alla tangibilità di una morte in arrivo, egli non riesce a farla sua.
Helena è impassibile alle minacce, il suo odio sgretola le sensazioni di lui: per un attimo, infatti, egli è ammaliato dal suono del suo nome sulle labbra di lei, ma poi arriva l'odio che esse sputano fuori, e tutto cambia emozione. Questo contrasto, di tutta la flash, è stato creato in maniera perfetta e coinvolgente.
La perversione sta nel prendersi le sue labbra dal cadavere. Molto bella e potente la parte in cui ella, nonostante ormai defunta, invade ancora lo spazio di questa flash. Basta il suo potere involontario sulla mente del Barone per renderla altrettanto protagonista.

- La morte profuma di lei.

Suggestiva quest'immagine, che chiama a raccolta i sensi del lettore.
Complimenti per questo missing-moment, e buona fortuna per il contest.
A presto!

Recensore Veterano
19/04/17, ore 22:41
Cap. 1:

Grazie a te per aver condiviso!
Ti leggo sempre con piacere e, egoisticamente, sento la tua mancanza.
Nulla di che, solo un saluto, una testimonianza di muta presenza!

nor 💙

Recensore Veterano
18/04/17, ore 23:02
Cap. 1:

Ciao! Sto cercando piano piano di leggere tutte le storie partecipanti al contest di Mary. 
Che bella sorpresa, questa flash! Io non sono una grande fan delle storie ambientate all'epoca dei fondatori e, lo ammetto, le storie con Helena in particolare tendono, alla lunga, un po' ad annoiarmi. Quando una storia è ben scritta, comunque, è sempre un piacere leggerla, e questo è decisamente il caso.
Ho letto altre cose tue e ho avuto il piacere di riscontrare anche qui ciò che, a mio parere, caratterizza un po' il tuo stile, ovvero la capacità di scrivere in maniera fluida ed elegante, esprimendo comunque concetti d'impatto, che colpiscono dritti al cuore senza tanti giri di parole superflui. Mi è piaciuta particolarmente la parte iniziale qui, dove la "presenza" di Helena è palpabile nonostante la sua assenza (quel "Lei è ovunque" direi che è perfetto per esprimere il concetto in maniera semplice e diretta. E ho adorato tantissimo la frase "...acerba essenza che controlla i tuoi sensi"). Sembra quasi di percepire tutte le sensazioni provate dal Barone, in particolar modo la sua passione rabbiosa, quasi un preludio al tragico finale. L'unico appunto (ma nemmeno tanto) che mi sento di fare, è che mi sarebbe piaciuto percpire di più anche la caratterizzazione di Helena: sarei stata molto curiosa di conoscere la tua versione; così, purtroppo, lei ha un ruolo prettamente passivo e a emergere con veemenza è quasi sempre il Barone. E' vero anche, però, che proprio questo dettaglio potrebbe essere indizio della caratterizzazione di entrambi, nonché del loro essere in netto contrasto dal punto di vista caratteriale. :) Azzeccatissime le citazioni prese in prestito dalla Santacroce: si sposano benissimo con la trama in sé e chiudono in bellezza la storia. 
In bocca al lupo per il contest,
Giulia