Sono senza parole. Iniziamo dall'angolo delle pulci che forse mi sciolgo un po':
"Sakura era la casa di Madara, è senza lei si sentiva perso, abbandonato. E solo."
"Sogghignò, avanzando, forse troppo velocemente di quanto volesse," -prima del "di quanto" forse torna meglio il "più".
Bene, l'angolo delle pulci non ha aiutato, sono ancora a corto di parole ahah.
Questa OS era bellissima, forse ancora più della precedente; in questa raccolta stai racchiudendo tutto l'amore immenso di questa coppia, l'amore che hai tu per loro, e quello che loro hanno l'un per l'altro.
Sembra sempre che l'amarsi venga loro spontaneo quanto respirare. Io non riesco davvero ad immaginare un modo più bello per impostare un legame. Non c'è niente di più semplice del modo che hanno di trovarsi sempre, senza artifici, di vivere insieme e di percorrere mano nella mano un cammino splendido nonostante tutte le loro imperfezioni; proprio per tutte le loro imperfezioni.
Andiamo con ordine, ma davvero non so come fare, non riesco ad esprimere il modo in cui mi hai colpita con questa storia.
La scena iniziale, il loro sesso sporco e dolce al tempo stesso... le tue lemon sono davvero tra quelle che preferisco all'interno di EFP. Non mi sento mai di fare classifiche e scalette, perchè ogni autore ha delle caratteristiche personali che mi colpiscono in modo diverso... ma credo di poter dire che le tue sono le scene più eccitanti che io abbia mai letto. Già ai tempi di HP alcune erano magistrali: Savannah, Mirya e molte altre confezionavano capolavori con abilità sbalorditiva. Ma le loro scene di sesso non erano comunque così esplicite; le trovavo bellissime ma non così eccitanti. Le tue sono visivamente tangibili per tutti i dettagli di cui le infarcisci, eleganti anche nei loro termini scurrili, concrete cavolo, realistiche. Non ho mai trovato in te una frase fatta da lemon -che comunque prima o poi tutti usano, io compresa-. Senza veli, senza filtri. E non calchi neanche troppo la mano per accentuare ed esasperare l'eros, lasci che sia la spontanea libidine dei personaggi a parlare di per sé. Ho adorato il modo in cui sei riuscita a far capire quanto questo rapporto sessuale fosse erotico, sfrenato, ma al contempo anche intimo, familiare. Madara che le dice cose oscene, Sakura che viene proprio per quelle, lui che le lascia lividi e graffi e intanto la accarezza teneramente; lei che quando si guarda allo specchio invece di inorridire per il segno delle sue dita ne è compiaciuta. Stupendo. Ogni volta mi fai capire sempre un po' di più quanto loro siano obiettivamente folli e, per un fortuito caso del destino, queste due persone si siano trovate, scovando l'unico/a matto/a che fosse compatibile con la propria follia.
E così ho amato la descrizione del loro primo incontro, diabolicamente giusto: Sakura che va dietro a Sasuke, il quale non fa altro che incrementare le insicurezze della ragazza; lei deve ancora sbocciare, trovarsi, e lo fa proprio quando trova qualcuno che la faccia arrabbiare così tanto da spronarla. E Madara è lì che lotta con la propria misoginia, per arrivare infine ad ammettere che lei è bella, che la trova interessante nel suo avere carattere e personalità da vendere dietro all'apparenza. E infatti Madara aveva scartato Ino, pensando che lei fosse troppo perfetta, fragile, incapace di tenergli testa. E invece rimane ammaliato da Sakura, e non se lo sarebbe mai aspettato; si percepisce chiaramente il momento in cui in lei scatta una molla, e la ragazza mette per un attimo da parte la sua timida educazione per lasciare uscire la propria essenza più selvaggia. Lei trova se stessa con Madara, è qualcosa di fottutamente poetico. Perchè, come le ricorda lui, lei non ha mai usato uno schifoso onorifico per rivolgersi a lui, anche se è segno di maleducazione.
L'espediente della perdita della memoria è geniale, mi ha tenuta incollata allo schermo. Hai messo alla prova Madara, e hai fatto bene. Vederlo alle prese con questo imprevisto è stato un meraviglioso assistere alla psicologia del personaggio costantemente in evoluzione. Il suo terrore improvviso, e dolce; l'impazienza e l'ansia, il modo in cui maschera con l'irritazione e la rabbia quella che è una strisciante paura; il senso di vuoto al solo immaginare che Sakura possa allontanarsi da lui... perchè in fondo lui lo sa, che non meriterebbe tutto quell'amore devoto e elargito a piene mani. E il loro incontro, così dannatamente realistico... l'incapacità di correre da lei e abbracciarla, il suo rapportarsi a tutto come un sociopatico fatto e finito. Ma anche qui loro riescono a trovare un incastro tutto loro, a dispetto delle circostanze e di tutte le cose che potrebbero non andare loro non riescono a sfuggire a quello che non riusciranno mai a farsi uscire dal cuore, dalla sensazione che c'è qualcosa a legarli che non può essere distrutto. E ho sorriso come una scema alle perplessità di Sakura, al suo chiedersi perchè mai il presunto amore della sua vita stia impalato sulla porta come se avesse un bastone infilato nel culo -perdona il francesismo-. Lo trova bello, troppo, si sente inadeguata. Questa Sakura ci stava tutta: è stato semplicemente splendido ritrovarla senza ricordi, che sono in fondo la nostra identità -anche il quadro clinico era credibile e ben costruito-, e crogiolarsi come faceva da piccola nel timore di essere anonima, piatta -emh, in tutti i sensi- e di non essere abbastanza. Ma Madara la scioglie e si scioglie, non sa resisterle e, lasciato solo, crea quell'atmosfera tutta loro fatta di bisogno fisico e prese in giro che alleggeriscano la portata di quell'amore devastante. Mi sono immedesimata perfettamente in Sakura, mentre pur non comprendendo razionalmente l'origine di quelle emozioni non poteva fare altro che amarlo istintivamente e ricordare poco a poco. E solo Madara la conosce così bene, solo lui è in grado di aiutarla come nessun altro saprebbe fare; anche se lo fa in modo non convenzionale, in modo che farebbe rabbrividire e danneggerebbe qualsiasi altra donna. Ma non Sakura, che sa affrontarlo e non soccombere, che viene spronata e brilla sempre di più. E le parole di Madara sono giuste, profonde, sentite. Da lui. Non ho trovato strana la sua confessione, era proprio come me la sarei aspettata, con quella punta velenosa che non lo abbandonerà mai e quel suo modo dissacrante in cui lotta per nascondere tutta la dolcezza che gli annebbia la mente.
Come la sua lettera, la sua proposta. Perfetta. Non riesco a trovare un altro modo per definirla.
Come la reazione di Sakura, come il loro bisticcio quando lei torna a casa, come il modo che hanno di prendere scherzosamente tutto quello che è successo.
Davvero, questa OS è un capolavoro fatto e finito. Con questa raccolta ti stai superando, e io ogni volta che lascio una recensione penso: "e adesso come cavolo farò alla prossima ad esprimerle quanto pure quella mi abbia fatta innamorare senza essere noiosa e ripetitiva e scontata".
Però davvero, quando leggo dei tuoi Madara e Sakura non c'è limite al mio entusiasmo.
Grazie, grazie, ancora grazie! |