Recensioni per
Rimettere insieme i pezzi
di AlnyFMillen

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
01/06/17, ore 19:48
Cap. 2:

Buonasera,
Sebbene anche questo capitolo mi sia piaciuto, non trovo che sia stato all' altezza dell' altro. Mi spiego meglio: anche questo è stato molto bello, peró non regge il confronto. Nonostante ciò, complimenti.
Il fatto di ripetere, con le stesse parole, argomenti già trattati nel capitolo precedente è di grande effetto, forse un po' esagerato.
La grammatica è perfetta, anche se non ci ho fatto molto caso poiché ero troppo impegnata a leggere : )
Come ho già detto nell' altra recenzione, scrivi in modo molto chiaro e coinvolgente.
Saluti da
WhiteTourmaline

Nuovo recensore
01/06/17, ore 16:58
Cap. 1:

Buonasera AlnyFMillen ,
Questa storia é semplicemente sensazionale.Ti spinge a leggere fino all' ultima riga, all'ultima parola, all' ultima lettera con il fiato sospeso anche se sai perfettamente come andrà a finire. Il modo in cui è scritta è, a parer mio, perfetto, così chiaro e preciso da riuscire a vivere la scena, provando gli stessi sentimenti di Johanna.
È una storia veramente bella, anche per il tema trattato, spero che aggiornerai presto.
Le mie piú sincere congratulazioni
WhiteTourmaline

Recensore Junior
29/05/17, ore 22:06
Cap. 2:

Un aiuto di uno specialista dopo aver subito un trauma talvolta si rivela fondamentale per una piena ripresa delle proprie facoltà, purtroppo non è questo il caso. Credo che la parola "rottura" è così odiosa per Johanna perché riassume perfettamente il suo essere in questo momento: rotta. Lei si vede come è diventata dopo le torture di Capitol e nel frattempo ricorda la donna forte che era prima. Certo da questo punto di vista Snow ha vinto, lei si è rotta, non sopporta più la quotidianità, tipo il frullatore giallo né sopporta quei sorrisi che ormai ha imparato a catalogare, qualcuno falso, ipocrita, altri compassionevoli. Penso che la cosa che le faccia più rabbia sia proprio la compassione che gli altri ( lo psicologo per esempio ) hanno per lei e che lei stessa legge in quei sorrisi che odia.
Di nuovo lo scandire del tempo le tiene compagnia, aspetta che passi per poter uscire da quella stanza.
L'arena era un orologio e credo che ormai l'orologio sia diventato parte di lei.

Recensore Junior
21/04/17, ore 23:42
Cap. 1:

La tortura psicologica è peggiore di quella fisica, così si dice; io penso che la tortura è concepita come strumento di annullamento della persona: ti spogliano di tutto, i vestiti, i capelli così da farti perdere dignità e identità poi passano a provocare dolore per annullare la tua volontà, infine ti spaventano, magari minacciando qualcuno a te caro; così non sei più una persona ma diventi meno di una bestia.
Credo sia precisamente questo quello che è accaduta a Johanna, una donna ribelle, fiera, forte ridotta ad un topo di laboratorio. Li lascia fare qualsiasi cosa perché non ha più la forza di opporsi e lottare, sa che sarebbe comunque vano poiché vincerebbero loro, i suoi nemici. L'unica cosa che può fare è aspettare:
-aspettare che finiscano con lei;
-aspettare che i suoi amici riescano a liberarla;
Perché nonostante la condizione in cui si trova riesce ancora a sperare di essere liberata e riesce ancora a provare un misto di pietà e rabbia per la sua compagna di sventura che non era lucida già di suo ma che vede preoccupata per l'uomo che ama.
Intanto si aggrappa all'unica cosa che nessuno può controllare: il tempo.

Recensore Master
18/04/17, ore 17:54
Cap. 1:

Buon pomeriggio!
Wow, sono... sono senza parole. Esterrefatta e sconvolta appaiono come aggettivi vuoti, di fronte a come sono realmente.
Parto dalla parte più semplice da esprimere per me, ma non per questo meno importante: l'impaginazione. È perfetta, mi ha catturata in pieno, con quella foto in bianco e nero e la scritta minimalista, ma incisiva. La adoro.
Per quanto riguarda il contenuto, veramente, veramente Wow.
Johanna che si vede passare davanti agli occhi praticamente una vita intera, che cerca appigli ma non ne trova, che vorrebbe aiuto, ma nessuno è lì per lei.
La descrizione delle scene è glaciale e tremendamente lucida, tanto da mettere i brividi, ma forse proprio per questo arriva dritta al cuore.
I miei complimenti più sinceri, oggi, sono proprio per te.
Davvero, complimentissimi.
A presto, spero.

PS. E fare qualcosa di simile anche per gli altri tributi imprigionati a Capitol? Ti leggerei immediatamente, con la mia massima passione.