Recensioni per
He always love you John, always
di ArwenDurin
Ciao, avevo iniziato a recensire questa storia la settimana scorsa, ma il computer (come al solito) si è bloccato e ho finito col non recensirtela più. Domando scusa, ovviamente ci tenevo così come le altre. Non ho ancora controllato sul tuo profilo, ma ne ho già recuperate parecchie di storie tue che non avevo letto e più tardi passerò a vedere se ne ho ancora. Intanto devo dire che mi è piaciuta moltissimo questa. Sì, è un post quarta stagione ma nì, nel senso come dici tu stessa nelle note autore alla fine della storia, beh, ci sono delle differenze. La prima e più sostanziale è che Rosie in pratica non c'è. Rosie non è figlia di John, ma di quel tizio (se non sbaglio è proprio lui) che viene mostrato in The Sign of Three, quello che aveva una fissazione per Mary. Chissà chi era poi, considerate la persona che era in realtà... ma ad ogni modo, Rosie è figlia sua, il che significa che qui John la batosta la presa bella grossa. Ha perso Mary, ma non nel modo che sappiamo. Mary è semplicemente finita in prigione, ma pare che invece il pestaggio sia avvenuto lo stesso perché John è anche di questo ciò di cui si scusa con Sherlock. Quindi le differenze sostanziali ci sono, ma la realtà dei fatti è più o meno la stessa. John deve a Sherlock delle scuse, scuse che alla fine di They Lying Detective non sono arrivate, purtroppo, il che ha fatto crollare ancora di più la stima che avevo in John Watson (E nel lavoro degli autori su di lui soprattutto). Scuse che però arrivano qui. A questo servono le fanfiction d'altra parte. E il viaggio introspettivo dentro la corazza di un John che dopo che Mary ha tentato di uccidere di nuovo Sherlock, è quello dentro a un uomo distrutto da se stesso e dai sensi di colpa. Così come nella serie, anche qui John ha incolpato Sherlock di tutto, persino del fatto che Mary stava per ucciderlo dentro l'acquario. Come si può dare a Sherlock una colpa simile io non lo so davvero, ma è il dettaglio che rende John Watson ancora più IC di quanto già non fosse. Dunque, un viaggio introspettivo. Dentro alla mente al cuore di un John che qua inizia ad aprirsi, chiede scusa e si libera di parte dei suoi sensi di colpa. Non è facile ed è certamente doloroso. Ma Sherlock, che in queste cose è straordinario, gli rende la vita molto facile. Sherlock non deve perdonare nulla, qui come nella serie sente di essere lui quello che ha permesso a John certi atteggiamenti. Io ci credo molto a questo e mi sono ritrovata nel modo in cui hai gestito i personaggi e il loro avvicinamento. Lento, ovviamente. Ci credono poco tutti e due e John va coi piedi di piombo ad avvicinare uno Sherlock incredulo e ritroso. Hai fatto uno splendido lavoro come sempre. |
Hi.... |