Spiace vedere senza recensioni una storia coraggiosa, che affronta una ship credo assente su questi lidi.
Ti accusi di confusione, ma in realtà l'uso sapiente del corsivo e i rimandi lessicali mantengono distinti con semplicità i diversi piani temporali. Forse appaiono più confusi alcuni dettagli che, pure, dovrebbero essere il cuore della storia: per esempio, ho letto tre volte il passaggio in cui Irene spunta alle spalle di Molly che indossa l'abito da sposa, e ancora ho alcune perplessità: dove siamo? A casa di Molly? Ma, se le ragazze hanno passato la notte in un posto noto, la romantica citazione di "È un posto carino" sembra un po' fiacca, considerando che di fatto è il loro addio. Mentre, se sono nella casa che Molly condividerà col suo insipido sposino, la cosa è più perversa e interessante, e avrei voluto qualche dettaglio per vedere la casa con gli occhi di Molly che sente su di sé il giudizio di Irene, e soprattutto capire come si è sentita, questa ragazza troppo spesso docile, a inaugurare il letto nuziale con la donna che sta per lasciare, da cui è stata lasciata - anche questi dettagli si rincorrono senza darci una risposta univoca, lasciando il disagio del camminare in un sogno in un posto che conosci e insieme non conosci. Ho amato questo essere impalpabili dei due maschietti-fantocci: appena un ricordo slavato di Sherlock il cavaliere di Irene, mentre lo sposino non è neppure quello. E ho trovato questa caratteristica onirica e imprecisa del racconto molto adatta alla voce di Molly. Ma, altrettanto, mi è mancata la presenza di dettagli fisici che rendessero questa storia non solo più "reale", ma anche più fisica, facendoci capire cosa ha trovato Molly in Irene, e viceversa: particolari, per intenderci, come i "tacchi costosi", o "la bocca aggrappata al microfono". Credo che, leggendo di questa ship, quel che vorremmo vedere è una Molly diversa, in balìa non più solo dei propri sentimenti silenziosi, ma di una sensualità che non è abituata a esprimere e che immagino Irene si sia divertita a provocare con la propria seducente ironia.
Insomma, mi hai ingolosita con una storia dove immaginavo un forte contrasto di detto e non detto, ma non ho trovato, nello svolgimento, molti episodi su cui sto fantasticando: cosa abbia reso Irene "possessiva" nei confronti di Molly, come lo abbia espresso, se abbia mai parlato del fidanzato dell'altra o, peggio ancora, con lui. Se Molly abbia mai avuto la tentazione di parlare di questo strano amore a John o a Sherlock, e come.
Ma tutto questo non esprime un giudizio negativo su quello che hai scritto: piuttosto, vorrebbe essere un invito a sviluppare ulteriormente la ship in altri scritti. Perché, per ora, non è solo Molly a sentire la bocca asciutta.
E credo che, con questo potenziale tra le mani, tu possa davvero darci l'appagamento di qualcosa di PERFETTO. (Recensione modificata il 26/04/2017 - 06:32 pm) |