Recensioni per
Murders & Diapers
di gayzombie_
Ciao, personalmente ho una passione particolare per le storie incentrate su scene di ballo, dove Sherlock insegna a ballare a John o i due ballano, eccetera... ma non mi era mai capitato di trovare qualcosa in cui Sherlock insegna a Rosie a ballare. Anche questa come le altre è molto leggera (nel senso positivo, ovviamente) e secondo me riesce, così come le precedenti, a restare in un tema di vita quotidiana, pur non degenerando nell'irreale o nel fluff esagerato. Che credo è un po' uno dei pericoli con cui corri in questa storia, ma che sei brava a evitare. Noto sempre tutto trattato con ironia, fin da quando il tema della storia viene introdotto. In questo caso abbiamo un John esausto dal lavoro e dai turni in ambulatorio e che tornando a casa sa già che dovrà dire alla figlia di non disturbarlo. E quindi si sente un pessimo padre e un fidanzato peggiore. Molto bello come Sherlock e Rosie gli facciano passare ogni problema e più in generale tutto il momento del ballo è dolce, con Rosie che chiede attenzioni e che si impegna moltissimo per far vedere al padre quanto è brava. Non tutti sono capaci di trattare i bambini, ho visto vacillare anche autori esperti, ma tu te la stai cavando alla grande. |
Buongiorno! |
Ahahah Rosie è un mito! Mi piace troppo!! È riuscita a farlo tacere subito! |
Fantastico, l'hai fatto! Hai scritto veramente su Rosie che chiama papà Sherlock! Quanta dolcezza, amo questa raccolta. La reazione di Sherlock è veramente divertente e me lo vedo proprio a rispondere così. Complimenti per tutto (te l'avevo già detto su Facebook ma è giusto ripetertelo anche qui), spero continuerai con questa raccolta. Alla prossima! |
Ciao! |
Ancora una volta, complimenti. |
Ommioddio 😍 |
Quello che si è visto in questa storia è un atteggiamento da parte di Sherlock che trovo plausibile. Credo che un uomo come lui possa faticare a capire o anche solo ad accettare di venir chiamato papà e da una bambina che non è biologicamente sua. Anche se "dorme con papà John", le dà la buona notte, la porta a scuola, l'aiuta con i compiti e fa tutte quelle cose che fanno i papà. In realtà ciò che Sherlock mette in atto, oltre a un accenno di panico, potrebbe essere benissimo una sorta di difesa. Rosie se ne esce all'improvviso con quelle due sillabe così piccole, ma tanto cariche di significato... la prima reazione fa sorridere, ovviamente. Poi si notano anche le sfumature e ci si rende conto di come Sherlock ancora fatichi a capire di esser parte di una famiglia e di non doversi proteggere da qualcosa o qualcuno. Ma un uomo come lui e che ha avuto la vita che ha avuto, ritengo plausibile che reagisca in questo modo. Per questi motivi, alla fine rimane come un velo di amarezza. Anche se la storia è divertente, nella parte iniziale soprattutto e per come Rosie abbia già capito come interagire con entrambi i genitori. Sherlock che si fa prendere dalla foga e le dà la soluzione e lei se la ride, e non dice nulla, è uno scenario bellissimo. |
Ciao, è molto carina anche questa breve storia. Sempre incentrata sulla figura di una Rosie che ha già quell'età che la rende interessante (dal punto di vista delle interazioni sociali). Una Rosie che in questo caso ha paura dei buio, dei mostri nell'armadio... tutti problemi tipici dell'infanzia e che Sherlock e John affrontano proprio come mi immagino potrebbero fare. In questo sei riuscita a mantenerli perfettamente loro e non è facile, perché i contesti comici non sono semplici e ancora di meno lo sono gli "slice of life". Mettere Sherlock Holmes in un ambiente casalingo e metterlo ad avere a che fare con una bambina, come ti dicevo anche nello scorso capitolo, c'è il rischio di farlo diventare tutto tranne che Sherlock Holmes. In questo senso tu stai facendo un lavoro ottimo. Con Sherlock che affronta il problema come farebbe con un adulto, e quindi parlandone a Rosie in maniera razionale e quasi accennando a una punta di manipolazione (ma questa è una mia impressione) e con John che prende a calci i mostri e che ci pensa lui alla sua piccola principessa. |
Oh dio che bello! ROSIE È CARINISSIMA. Lo sai come la penso sul come scrivi, mi piace da morire e sono felicissima del tuo impegno in queate fan fiction. Gioisco, sai interpretare i due in modo magnifico, davvero! Non vedo l'ora della prossima <3 |
O mio Dio la dolcezza 😍 |
"Hai avuto un incubo perché stamattina hai visto la faccia di Anderson". |
Ah ah, povero Anderson! Adesso sono colpa sua anche gli incubi della piccola Watson!😂😂 |
Molto carina anche questa OS, sempre sull'impronta della precedente e con Rosie al centro della scena. Anche questa mi è sembrata divertente e spensierata quel tanto che la rende apprezzabile. Calare un personaggio come Sherlock Holmes in un contesto comico o più in generale mettendogli una bambina a fianco si corre secondo me il rischio di farlo andare OOC. Tu non cadi nella trappola, al contrario ho trovato gli sforzi di Sherlock di adattarsi alla piccola Rosie, particolarmente IC (oltre che divertenti). Mi è piaciuta l'aria domestica che si respira, la vita quotidiana di un qualcosa di normale quando si ha una bimba come pettinarla e farle la treccia e che qui diventa, per Sherlock, un po' una pena ma che alla fine non solo si trasforma in un gioco ma diventa anche una scusa per parlare di Sherlock, John e della loro relazione. In questo ho particolarmente apprezzato la maniera in cui Sherlock spiega la storia dei numeri di telefono e come tutto quanto degenera sino a rendere chiara la gelosia che entrambi provano (e che Rosie ha capito). |
Ciao, questa breve storia mi ha colpita davvero molto. L'ho trovata fresca, divertente, molto originale. Usare Rosie in contesti comici credo che sia una scelta particolarmente vincente e questo perché la presenza di un bambino (in assenza di trame eccessivamente drammatiche o angst) permette di dare al tutto una certa leggerezza. Qui l'ambientazione è carina, dolce e molto serena. Sherlock e John hanno costruito un qualcosa che personalmente ritengo probabile ovvero una famigliola. C'è il loro amore, profondo ma non sfacciato o plateale, ci sono i casi e i soliti cadaveri, ma a tutto questo si è aggiunto anche l'avere una figlia da crescere e quindi tutto quello che ne deriva. I compiti, il badare a che abbia delle interazioni sociali sane... Molto divertente come alla fine la colpa è in parte di John. Mi ha strappato una risata ecco. |