Ciao!
Eccomi qui per l'ABC delle Recensioni del Giardino. :)
Ho scelto di recensire questa One-Shot sostanzialmente per un motivo: ho sempre apprezzato tantissimo questo tipo di storie, di quelle che raccontano di personaggi secondari (o comunque poco sviluppati all'interno dell'opera originale) e che vogliono dare una sorta di motivo alla loro esistenza e di spiegare il perché siano cambiati, perché abbiano commesso certe azioni e così via.
Posso dire, in tutta onestà, di sentirmi molto vicina alla causa in quanto, due anni fa, anche io ho scritto una OS su un personaggio di un altro fandom per lo stesso motivo.
Ci tenevo a fare questa piccola premessa.
Detto ciò, passo alla recensione vera e propria.
Innanzitutto, vorrei complimentarmi con te per lo stile: l'ho trovato lineare, scorrevole e grammaticalmente corretto.
La lettura è stata molto piacevole, nonostante la delicatezza - e allo stesso tempo pesantezza - del tema trattato.
Il nome di Vanessa viene ripetuto molto spesso durante il racconto, anche quando poteva essere sostituito da "lei", "la ragazza", "la giovane" e così via.
Sia chiaro, non sto dicendo che sia un errore, anzi, a questa scelta ho dato anche una mia interpretazione (poi magari mi sbaglio, ma ci tengo ad esportela).
Vanessa è una ragazza che soffre di solitudine e ciò è tremendamente palpabile per tutta la storia, così come la sua tristezza e il suo sentirsi abbandonata.
Il fatto che tu abbia usato molte volte il suo nome l'ho interpretata come una sorta di "conforto", come il rimarcare che, pur sentendosi sola e abbandonata, lei è Vanessa.
E Vanessa non è solo ciò che di brutto le è capitato: Vanessa è anche voglia di andare avanti nonostante tutto, Vanessa è vita, voglia di ricominciare nonostante lo smarrimento e la paura del nuovo giorno.
Poi magari ciò che ho scritto è totalmente sbagliato e forse privo di senso, ma ci tenevo a farti sapere questa mia considerazione.
Bene, ora che ti ho esposto le mie elucubrazioni mentali, passo ad analizzare i passi principali della tua storia.
Mi è piaciuto molto come hai iniziato la storia: raccontando di una Vanessa bambina, che ancora non era stata privata della sua innocenza.
Mi è piaciuto anche il modo in cui hai descritto Roy, considerato "strano" agli occhi del mondo ma non a quelli di Vanessa che anzi, ha sempre nutrito ammirazione nei suoi confronti e gli è stata vicino negli anni dell'infanzia, fino a quando il giovane ha espresso il desiderio di studiare Alchimia ed è partito per la sua strada.
Una cosa che ha particolarmente catturato la mia attenzione è la descrizione delle innumerevoli figure materne che accudiscono la bambina, ovvero le "gentilissime signorine" che lavorano per Madame Christmas.
Vanessa vuole bene ad ognuna di loro proprio perché ha perso la mamma e idealizza nei gesti dolci di quelle donne una figura materna idilliaca.
Mi ha particolarmente colpito in quanto, alla fine del racconto, lei tornerà proprio in quel posto per continuare a vivere, in quel posto dove una sorta di mamma immaginaria l'ha aiutata a crescere e l'ha sempre trattata come una principessa, un po' come se Vanessa, alla fine, per ricominciare a vivere avesse deciso di tornare a casa.
Ho notato che le cose iniziano gradualmente a peggiorare per lei più o meno quando Roy ha lasciato l’apprendistato per la carriera militare, ovvero: il padre di Vanessa è malato e proprio in quel periodo scopre della scelta di Mustang che la preoccupa molto.
Da lì in poi, è una discesa costante verso il baratro totale.
Nonostante ciò, Vanessa crede ancora in una vita migliore.
Crede nell'amore che spera presto di trovare, crede nella famiglia che vorrebbe tanto costruire.
Nonostante tutto, Vanessa vuole vivere e pensa sempre agli altri, tanto che è disposta a fare tantissimi straordinari pur di permettersi una bottiglia di whisky per festeggiare il ritorno di Mustang come Alchimista di Stato - e nonostante lei vivesse una vita alquanto precaria.
Tutto ciò potrebbe essere ricollegato alla figura materna che non c'è più per entrambi: pur vivendo una vita difficile, Vanessa pensa a Roy e vuole farlo sentire bene una volta tornato, proprio perché lei sa quanto si sia sentito solo in passato, quando era bambino e lo comprende.
Non avendo un marito e dei figli, è un po' come se dedicasse questo desiderio di maternità verso Mustang, dato che lui non ha più una madre.
Non so se questo ragionamento possa essere considerato valido… nel caso abbia scritto cose senza senso, fammelo sapere.
Arriviamo al punto più doloroso di questa OS: il momento in cui Vanessa viene violentata.
Leggere quel pezzo è stato tremendo, tanto quanto lo è stato il seguito: l'omertà totale delle persone non ha limiti.
Piuttosto che ammettere che anche in una città come Central City vivono mostri del genere, si è disposti a rinunciare alla propria umanità.
Perché i soldati, in quel momento, addirittura il soldato "amico" di Vanessa, tutto ha fatto tranne che il proprio dovere.
Anche la soldatessa ha le sue colpe: pur stando vicina a modo proprio alla ragazza, alla fine è come se le desse il colpo di grazia dicendole che nemmeno il suo parere conta qualcosa.
Totale sottomissione.
Fare finta che non sia successo nulla.
E la vita di Vanessa viene considerata insignificante, tanto che la ragazza si sente completamente sola e abbandonata e alla fine si lascia andare all'alcool, la stessa brutta bestia che ha ucciso suo padre.
É una sorta di cerchio: la bottiglia di whisky che si è tracannata è la stessa bottiglia che voleva regalare a Mustang; per comprare quella bottiglia aveva fatto tantissimi straordinari e proprio in uno di quelli ha subito la violenza.
É tremendo… soprattutto il fatto che, nonostante a Central City "gli stupri non esistano", tutti però sapevano che cosa le era successo, tanto che la fioraia l'ha licenziata e la gente per strada la guarda male.
Altra dimostrazione di omertà.
Quando Roy le dice di avere "un'altra principessa", la triste realtà le si presenta nuovamente davanti.
É triste e doloroso ma, allo stesso tempo, Vanessa capisce che non tutti hanno o avranno il tanto agognato lieto fine; che molte persone devono salvarsi da sole e andare avanti con le proprie forze.
Paradossalmente, però, pur non essendo la principessa di Roy, è proprio lui che la salva, che la aiuta: ed ecco che Vanessa torna in quel luogo, da Madame Christmas, la quale le sembra una persona totalmente diversa ora che la osserva con occhi diversi.
"In un'altra vita" ---> ho apprezzato molto che queste parole fossero segnate in corsivo mentre Vanessa rifletteva su Madame Christmas perché, dopotutto, era quando ancora aveva la sua innocenza bambina che reputava la donna "burbera", "spaventosa" e che "faceva un lavoro particolare".
Ora il cerchio si è chiuso e quella stessa donna sarà colei che le offrirà questa "nuova vita".
Insomma, che altro dire… é stata una lettura tremendamente bella nonostante, ripeto, la crudeltà del tema trattato.
Ha suscitato in me non poche emozioni tra le quali l'angoscia e mi sono sentita male per Vanessa.
Allo stesso tempo, però, qualche piccolo sprazzo di luce c'è stato e posso dire di essermi affezionata molto a questo personaggio.
Non mi resta altro da fare se non ringraziarti per questa OS, è stato un piacere leggerla e recensirla.
Alla prossima,
Jill ~ (Recensione modificata il 01/04/2018 - 12:07 am) |