Recensioni per
Colpa del Sole
di Angelika_Morgenstern

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/05/17, ore 10:24
Cap. 2:

Molto sarcastico e dal bel caratterino, questo/a Lu, con una mente brillante e una prospettiva di vita unicamente interessamente. Mi piace come la sua personalità emerga pian piano nei capitoli. Non smette di intrigarmi, questa storia, sono sempre più curiosa di sapere come il pensiero di Lu si trasformerà (o rimarrà uguale) con l'andare degli eventi. Di nuovo complimenti, un bel primo capitolo :) cheers

Recensore Veterano
22/05/17, ore 10:00
Cap. 1:

Non hai idea in che momento della mia vita capiti questa storia, questo inizio, questo spaccato di una mente.
Torniamo indietro.
Ciao, sono qui per lo scambio di recensioni e sono contenta di aver scelto inconsapevolmente bene :D
Andiamo per ordine, la prima cosa che voglio elogiare è il tuo stile perché è molto diretto, pratico e realistico, come piace a me. Quasi tagliente, sembra davvero di trovarsi nella mente della protagonista insieme a lei e ogni frase è talmente reale, diretta, vera, che ci si cala immediatamente nei suoi panni.
O almeno io mi ci sono trovata dentro fin dall'inizio o quasi.
Bellissimo anche il fatto che fino a un certo punto non si sappia né si capisca cosa sia successo alla protagonista, e che solo andando avanti la consapevolezza raggiunge il lettore.
La protagonista in sé poi, non è esattamente adorabile o perfetta, sembra avere un carattere anche difficile se vogliamo e questo ovviamente è anche dovuto alla situazione in cui si trova ma non fraintendermi: questo per me è un complimento, un fattore totalmente positivo, perché rende il tuo personaggio reale e non una bambolina perfetta.
La grammatica è impeccabile, il lessico si sposa perfettamente alla situazione e ho anche apprezzato il fatto che non si faccia riferimento ai suoi motivi, a ciò che l'ha portata a voler chiudere con questa vita. E questo per due motivi principalmente: primo, da quel che ho capito la storia andrà avanti quindi ci sarà modo di scoprirlo; secondo, siamo nella sua mente! Una persona che vuole togliersi la vita non sta tutto il giorno a pensare ai suoi motivi, perché li sa già da tanto tempo, perché sono numerosi e non uno solo, perché spesso e volentieri pensarli lucidamente o elencarli o chissà che altro è difficilissimo, o almeno è così a mio parere. Perciò tutto questo per dire: appoggio la scelta di dire solo certe cose, di lamentarsi solamente di una realtà che sta stretta, di una vita che ci si sente costretti a vivere da scelte altrui e a cui si aveva già rinunciato.
Ok ho scritto molto, ma questi argomenti mi stanno a cuore.
Sono contentissima di aver letto, spero di leggere qualcos'altro di tuo un giorno :)
un abbraccio!

Recensore Master
19/05/17, ore 20:02
Cap. 1:

*emerge*
Buongiorno u.u
come primo capitolo mi è piaciuto, è quel genere di storia che mi appassiona fin da subito, dal momento che tratta un argomento a me molto caro quale il suicidio. Si percepisce da ogni singola frase la stanchezza e la poca voglia di vivere dalla protagonista e la battuta di dialogo " La gente non può farsi i cazzi suoi?" è emblematico di quello che pensa, sottolinea ulteriormente il rancore che prova nei confronti del mondo, in questo caso specifico incarnato dall'infermiera che le cambia la flebo. Mi piace, davvero, sono curiosa di vedere come la continuerai, anche perchè per arrivare a questo punto la protagonista deve averne passate di ogni. L'unica cosa che secondo me "stona" un po' è questa frase "Avevo scelto il coltello della carne, quello dentellato che uso per tagliare le bistecche proprio al fine di scavare squarci profondi nelle vene, ferite che mi dissanguassero il prima possibile." Io avrei interrotto il periodo bistecche, secondo il mio modesto parere, sarebbe sembrata ancora più d'impatto perché fa immaginare al lettore la gravità delle ferite che si è procurata * lei è molto per lo show don't tell*
Bon, attendo l'aggiornamento u.u scusa per averci messo un po', ma sto morta <.<
Un bacione
Hime

Recensore Master
18/05/17, ore 19:17
Cap. 1:

Ed eccomi qua! Non so perchè, ma mentre leggevo mi è tornata in mente una poesia di Montale: "Spesso il male di vivere ho incontrato". Lo so, forse non ha nulla in comune con questa storia, ma nella mente sono risuonati i primi versi.
Alla fine, non è proprio del male di vivere il protagonista di questa breve storia? Un male di vivere, a mio parere, non tanto verso la vita in quanto tale, come dono dato dal caso o da una potenza superiore, a seconda di ciò in cui si crede, ma un male di vivere scaturito dalle persone, diciamo più dalla società? Non so, leggendo ho trovato molta vogli di solitudine nella voce dell/della protagonista, il non sopportare l'ipocrisia della gente, la loro forzata gentilezza.
La fine della vita, il non vivere, la morte o come si vuole chiamarla è vista come libertà, ma, forse, più che questa il/la protagonista sogna di scappare dalle catene sociali dell'apparire e dell'essere.
Spero di essermi spiegata bene, perchè probabilmente questo flusso di coscienza non ha molto senso.
Tutto questo per dirti che, seppur tratti di un argomento delicato, mi è piaciuto molto il modo in cui ne hai parlato, delineandolo nel modo giusto, senza esasperare troppo e rischiando così di cadere nel patetico. Un ottimo lavoro, dunque.

Alla prossima,
V.

Recensore Master
16/05/17, ore 15:37
Cap. 1:

Ciao Angelika!
Che dire, mi è capitata proprio la storia giusta in questo scambio! Per carità, non è né un'offesa né una critica, semplicemente una riflessione. Una riflessione perché, al posto della tua protagonista, ci sono stata anch'io su un letto d'ospedale, con un polso tagliato in due e di cui - nonostante gli anni passati - tuttora ne porto la "bella" ed evidente cicatrice sopra. Una cicatrice che, te lo giuro su chi ti pare, non vorrei vedere. Vorrei farla sparire con un colpo di bacchetta magica, perché... beh, credo che solo chi c'è passato ed è sopravvissuto possa capire davvero. Tutto il resto sono chiacchiere inutili.
Come già detto, avendo vestito i panni della tua protagonista - magari non gli stessi, ma sicuramente della stessa foggia o stoffa - so molto bene cosa significa essere sfiduciati e soprattutto stanchi. Stanchi di tutto: delle parole, dei gesti mai ricevuti, dei prolungati silenzi, delle persone che non riescono a capirti e a capire il tuo dolore...
Eppure, solo quando stavo per perdere la vita mi sono resa conto di quanto, in verità, ci tenessi. Nonostante la sfiducia, nonostante il pensiero suadente di farla finita per davvero ogni tanto ritorni, il giorno dell'anniversario, io sento di tenerci a questa vita e che essere diversi rispetto agli altri non è un difetto (consapevolezza che sto acquisendo pian piano, perché sapere certe dinamiche rispondono sì a tanti "perché", ma ti scombussolano completamente... e nonostante i mesi passati dalla diagnosi, fatico ancora ad accettarlo).
Sai, una volta uno psichiatra mi ha detto questo: "i suicidi sono tentativi finiti male." E, per una volta dopo anni e anni, sono d'accordo con uno di loro.
Ok, sembra che ti stia facendo la morale, invece ho semplicemente e in parte paragonato la mia esperienza con quella della tua protagonista (e ne è venuto fuori un trip assurdo che capisco solo io, come mio solito) xD
Comunque. Nonostante le tue note finali, non si capisce molto del carattere del personaggio (com'è giusto che sia in un primo capitolo, altrimenti dov'è il bello?), però una cosa devo ammetterla... Mi è sembrata odiosamente infantile nel suo modo di pensare. Voglio dire, sembra davvero quasi un capriccio, il suo. Un "ehi, f*ck the police, io mi suicido!!1!1" e probabilmente tutto questo è dettato dal fatto che il capitolo è assai breve e forse non le rende bene giustizia perché, conoscendoti, sono CERTA che la tua protagonista non sia così superficiale. Anzi, tutt'altro.
Cosa aggiungere? Perdona la recensione un po' sconclusionata, ma durante la lettura sono rimasta un po'... paralizzata. Ho sentito nuovamente la lama sulla pelle e non è stata una bella sensazione, soprattutto perché ho paragonato i pensieri che avevo io all'epoca (molto simili, se non uguali, a quelli della tua protagonista) a quelli che invece ho ora, che reputo completamente diversi e più... consapevoli, ecco. Certe esperienze, se non ti ammazzano, ti cambiano radicalmente ^^''
Complimenti per lo stile, mi piace parecchio. Le frasi brevi sono incisive e ti fanno arrivare tutto lo sdegno e la rabbia del personaggio.
Complimenti ancora! :)

Alla prossima,
Elly

Nuovo recensore
15/05/17, ore 16:26
Cap. 1:

"Perché la gente non si fa mai i cazzi suoi?"

Suppongo per vari motivi: alcuni fanno parte di una professione che li obbliga a farsi i cazzi degli altri.
Magari è la decima suicida che salvano in quella settimana, magari si sono rotti il cazzo o forse lo fanno per un velato senso di colpa verso la società/qualcuno/qualcosa (di fondo il buonismo e il senso di colpa vanno a braccetto), rimane che se non la salvavano probabilmente li avrebbero licenziati.
Sto divagando immagino.
Di nuovo.
Comunque tornando al pezzo in se: è scritto bene, ma secondo me manca di un approfondimento maggiore.
Ad esempio sappiamo solo che il personaggio vuole morire e il mezzo con cui ci ha provato, ma non il perché.
Ed allora cosa impedisce a me lettore, di essere assalito dal dubbio che NON avesse un buon motivo per farlo?
So che è un pezzo remastirizzato di uno sfogo che è abbastanza comprensibile visto la merda che c'è in giro, quindi magari hai intenzionalmente deciso di non aggiungere dettagli ma di limitarti ad esprimere le senzazioni di un individuo che fallisce anche nel terminare i suoi fallimenti (anche se questa può essere un'interpretazione sbagliata).

Recensore Master
15/05/17, ore 14:55
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi, sono passata appena avevo un attimo di tempo.
Sono molto incuriosita da questo... semiflusso di coscienza (potrei identificarlo così?) inserito in una narrazione.
Mi pare di capire che questo ragazzo è in ospedale e la ragazza che si accinge a cambiargli la flebo è un'infermiera, giusto?
Mi piace perché il ragazzo sembra infastidito da tutta la situazione. Ma sono tantissime le domande che mi sono venute in mente. Com'è arrivato lì? Che ha? Deve fare un'operazione? ha avuto un incidente?

Non vedo l'ora di continuare per sapere cosa accadrà e avere risposte a queste domande.
Non ho trovato errori grammaticali o sintattici, come sempre :)
Ben tornata!
A presto e un abbraccio,
Juliet

Recensore Master
15/05/17, ore 07:56
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio :) voglio semplicemente dire che la storia, come hai detto tu, rispecchia i pensieri di una ragazza che non ce la fa più, e nonostante questo mi chiedo come mai non ce la fa più. Al di là dal dire "La vita è una ecc ecc", cosa in effetti sta spingendo costei a farsi del male, al punto da rifiutare un dono così bello? Il capitolo che ho letto sarà forse "espressione di ciò che abbiamo dentro" e dunque trovo molto buio, stanchezza, depressione, il che fa di questo capitolo una lettura non semplice, che spinge al dibattito come desideri :D nel frattempo è scritto davvero bene, sei stata bravissima e spero di poter continuare con la lettura ^^ alla prossima!

Recensore Master
11/05/17, ore 13:36
Cap. 1:

La cosa più paradossale (come sempre) è che non ci leggo negatività, in questo bellissimo primo capitolo, ma soltanto una profonda seppure dolorosa consapevolezza della difficoltà di vivere. Mi piace l'atmosfera riflessiva e sono sicura che mi regalerai davvero dei begli spunti di riflessione. Al prossimo capitolo, allora, e complimenti! :) cheers

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