Recensioni per
Colpa del Sole
di Angelika_Morgenstern

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/01/20, ore 21:55
Cap. 1:

Allora, eccomi qui. Di critiche vere e proprie non ne ho nessuna, più che altro spunti, piccoli appunti che (forse, penso) potrebbero rendere migliore questo primo capitolo. Prima di tutto l'incipit è un poco sottotono, mi spiego meglio: dopo che hai preso il via il ritmo migliora molto, mentre nelle prime frasi è puramente descrittivo, manca di sentimento, manca della voce della protagonista che poco dopo fai emergere benissimo con le frasi in corsivo e con il suo tono così arrabbiato, così diretto, schietto. Aggiungerei qualcosa anche prima, ma questo è un mio suggerimento, libera di ignorarlo. Nelle note positive metto assolutamente la voce della narratrice, stupenda. Aggiungo anche l'effetto sorpresa: quando finalmente riusciamo a fare due più due e a capire tutto, è una bella botta (triste e pesante) ma hai costruito bene la cosa perché quando capiamo, tutto torna perfettamente e rimaniamo anche un sacco sorpresi, perché sinceramente io non me l'aspettavo per nulla. Bellissima la presentazione della storia. Incuriosisce e dà subito voce a questa protagonista così arrabbiata. Mi piace la sua rabbia, la comprendo e la adoro. L'unica altra nota che aggiungo e anche qui soggettivissimo, è l'uso che fai della sottolineatura: io magari proverei il grassetto, semplicemente perché in un testo siamo più abituati a vedere corsivo, grassetto e cose così invece che la sottolineatura. Comunque per il resto ben scritto, mi piace per ora come hai iniziato ad approcciare la tematica (e quanto mi rattrista sapere che la provi). Hai uno stile che scorre bene, che descrive bene e che trasmette emozioni e toni, complimenti. Per ora non riesco a dire di più perché non è un capitolo lungo, ma posso dire che per ora ho aspettative alte perché questa protagonista mi sta simpatica, così grintosa e il tuo modo di scrivere mi piace parecchio. E risale a quasi tre anni fa! Magari io avessi scritto così tre anni fa! Per ora complimenti, a presto.

Recensore Veterano
16/12/19, ore 18:56
Cap. 1:

Qualcuno ha detto anti-eroe?
Eccomi. Pronto a recensire.
Allora. La prima cosa che ho notato entrando in questa storia è lo stato d'abbandono in cui si trova, vecchie conoscenze. Sono stato assente anche io per diversi anni, salvo poi tornare a scrivere con rinnovato vigore. Forse è per questo che ora cerchi qualche riscontro? Per andare oltre le tue insicurezze e riprendere a mettere nero su bianco con una certa costanza? Da parte mia non può esserci che un vento a favor di vela, questo prologo (o primo capitolo) risulta molto interessante, tanto per l'introspezione del protagonista, quanto per le parole che hai saputo usare per descriverla. Un passo nella mente di un* ragazz* di cui non si conosce nulla se non un atteggiamento anti-sociale nei confronti di tutto ciò che l* circonda. Trovo che l'espediente di non caratterizzare il protagonista sia ben orchestrato ed è un qualcosa che anche io utilizzo spesso. Depersonalizzare totalmente un personaggio può portare più facilmente il lettore a customizzarlo, dandole/gli i connotati, la voce, la fisionomia e persino la gestualità che vuole. Certo, per alcuni può risultare incomprensibile, tanto sta nella fantasia di chi legge ma nel mio caso è un punto guadagnato.
Ho sempre simpatizzato per i protagonisti disagiati e con forte propensione alla negatività, qui tu ne cogli sfumature depressive che sfociano nel patologico, tanto da portarl* addirittura sulla via del suicidio. Ci vuole coraggio a iniziare una storia con un tema così delicato nelle prime battute. Quindi, un altro plauso a te.
Mi hai incuriosito abbastanza da tenermi incollato quella manciata di minuti necessari per leggere questo pezzettino di Angst verso il mondo.
Ti esorto a rimetterci le mani, purtroppo i siti dove caricavamo le immagini tempo addietro sono belli che spariti dal web. E poi scrivi. Scrivi come se non ci fosse un domani! Un lettore alla fine te lo sei guadagnato ;)

Recensore Master
16/12/19, ore 18:48
Cap. 1:

Ciao Angelika, ho scelto di leggere questa storia perchè era quella che consigliarvi, presentandola come una storia di "antieroi", una categoria che trovo interessante. Hai trattato un argomento molto delicato, il suicidio, non nel momento però dell'atto vero e proprio, o in un momento precedente, ma scegliendo la prospettiva di quello che accade dopo, quando il suicida si salva per cause esterne ed è costretto a fare i conti con il ritorno alla vita. Non sappiamo i motivi che hanno spinto la protagonista a questo gesto, però la sua volontà di farla finita sembra essere chiara. Più che il dolore però, a emergere è la rabbia: un sentimento che, invece, secondo me è molto vicino alla vita, dunque credo che nel profondo ci sia una volontà di vivere che rimane sono in potenziale. Rispetto al tuo stile, mi ha colpito molto l'accostamento tra termini ricercati e riflessioni di un certo livello da un lato, e invece termini colloquiali e parolacce dall'altro. L'accostamento stride, e per questo in un tema come questo secondo me funziona benissimo. In un certo senso, forse mi sbaglio, mi ha detto qualcosa in più sulla protagonista: mi dà l'idea di una persona molto profonda, intelligente e acculturata, che non si sente parte di nulla ed è proprio questo che la spinge a volersi allontanare dal modo di vivere in cui è costretta, tramite ciò ch in primi vede come un atto di ribellione. Non so quanto la mia analisi sia corretta, rimane comunque un primo capitolo interessante e ben scritto. Alla prossima:)

Recensore Junior
17/10/17, ore 16:59
Cap. 1:

Ciao! Sono qui per lo scambio di recensioni del gruppo "Per una recensione in più". Scusa, ma, per motivi personali, non leggo storie riguardanti il suicidio, quindi mi fermo a leggere il primo capitolo.
A parte il tema, mi piace molto il tuo stile. È molto scorrevole e per nulla noioso. Ho apprezzato molto la scelta di scrivere i pensieri della protagonista, visto che, in questo modo riesce meglio a distinguerli dalla narrazione vera e propria o dai dialoghi.
Complimenti e alla prossima

Recensore Veterano
09/10/17, ore 12:17
Cap. 1:

Ciao! Anche se in ritardo, sono qui per lo scambio.
Questo è un argomento molto delicato ma a mio parere anche molto interessante, quindi sono contenta di aver trovato questa storia.
Ho letto un libro un po' di tempo fa che parlava di un ragazzo che voleva suicidarsi, e ho letto anche 13 molto prima che venisse trasformato in una serie. Ma questa storia si vede subito che è molto diversa.
Questo primo capitolo mi ha molto incuriosito, quindi non perderò l'occasione di continuare a leggerla.
Ti faccio davvero i complimenti perché, oltre alla mancanza di errori, la punteggiatura mi sembra perfetta e lo stile è semplice e diretto.
Non ho pensieri suicidi, ma i pensieri che riguardano le altre persone sono molto simili a quelli della protagonista XD
A presto e di nuovo complimenti!

Recensore Master
04/10/17, ore 11:00
Cap. 1:

Ciao Angelika, sono qui per lo scambio. Comincio col dirti che, ben che non sia il genere di storia che preferisco, questa l'ho letta molto volentieri. E' un argomento delicato quello che tratti, non so come reagirei se avessi deciso di uccidermi e qualcuno si intromettesse nel mio sacrosanto diritto di farla finita. Rabbia, tanta rabbia, frustrazione, e un gran desiderio di rivalsa anche. Se decidessi di fare altrettanto però, io non mi traglierei mai i polsi, mi sparerei alla tempia credo... la vista del sangue mi infastidisce molto. Strane considerazioni a parte, lo trovo scritto bene, non ho notato nessun errore, anche le espressioni forti che usi sono del tutto plausibili e non infastidiscono affatto. Brava!

Recensore Master
25/08/17, ore 08:45
Cap. 1:

Ciao, piacere di conoscerti^^
Chissà se il o la protagonista voleva veramente uccidersi. Di solito, il vero suicida lo si trova morto. Gli altri, quelli che vengono salvati, sono perlopiù persone che, magari anche inconsciamente, hanno creato delle condizioni per cui potessero essere trovati e quindi salvati.
Ora, la persona della storia sembra ben decisa nella sua volontà di morire, tant'è che è la seconda volta che ci prova, ma allora cosa è andato storto? Risposta: la gente che non si fa mai i cazzi suoi. E allora perchè non sei andato/a a tagliarti le vene in un bosco, dopo aver lasciato a casa il cellulare?
Scrivo questo non per dirti che la tua storia è inverosimile o scritta male, ma per dire che anche qui si nota questo aspetto di ambivalenza che è tipico dei suicidi. Il desiderio di morire non è mai puro, ovviamente, perchè coesiste con l'istinto di conservazione, che è uno degli istinti primordiali, addirittura sottostante alle strutture dell'inconscio, e quindi è molto dificilmente tacitabile.
Mi è piaciuto molto l'approccio cinico della persona, il suo fastidio nei confronti del buonismo zuccheroso. dev'essere una persona interessante, che nonostante la sua volontà di morte e il suo fastidio nei confronti dell'umanità (quindi anche nei miei confronti) sarei curioso di conoscere meglio.

Recensore Veterano
22/05/17, ore 10:00
Cap. 1:

Non hai idea in che momento della mia vita capiti questa storia, questo inizio, questo spaccato di una mente.
Torniamo indietro.
Ciao, sono qui per lo scambio di recensioni e sono contenta di aver scelto inconsapevolmente bene :D
Andiamo per ordine, la prima cosa che voglio elogiare è il tuo stile perché è molto diretto, pratico e realistico, come piace a me. Quasi tagliente, sembra davvero di trovarsi nella mente della protagonista insieme a lei e ogni frase è talmente reale, diretta, vera, che ci si cala immediatamente nei suoi panni.
O almeno io mi ci sono trovata dentro fin dall'inizio o quasi.
Bellissimo anche il fatto che fino a un certo punto non si sappia né si capisca cosa sia successo alla protagonista, e che solo andando avanti la consapevolezza raggiunge il lettore.
La protagonista in sé poi, non è esattamente adorabile o perfetta, sembra avere un carattere anche difficile se vogliamo e questo ovviamente è anche dovuto alla situazione in cui si trova ma non fraintendermi: questo per me è un complimento, un fattore totalmente positivo, perché rende il tuo personaggio reale e non una bambolina perfetta.
La grammatica è impeccabile, il lessico si sposa perfettamente alla situazione e ho anche apprezzato il fatto che non si faccia riferimento ai suoi motivi, a ciò che l'ha portata a voler chiudere con questa vita. E questo per due motivi principalmente: primo, da quel che ho capito la storia andrà avanti quindi ci sarà modo di scoprirlo; secondo, siamo nella sua mente! Una persona che vuole togliersi la vita non sta tutto il giorno a pensare ai suoi motivi, perché li sa già da tanto tempo, perché sono numerosi e non uno solo, perché spesso e volentieri pensarli lucidamente o elencarli o chissà che altro è difficilissimo, o almeno è così a mio parere. Perciò tutto questo per dire: appoggio la scelta di dire solo certe cose, di lamentarsi solamente di una realtà che sta stretta, di una vita che ci si sente costretti a vivere da scelte altrui e a cui si aveva già rinunciato.
Ok ho scritto molto, ma questi argomenti mi stanno a cuore.
Sono contentissima di aver letto, spero di leggere qualcos'altro di tuo un giorno :)
un abbraccio!

Recensore Master
19/05/17, ore 20:02
Cap. 1:

*emerge*
Buongiorno u.u
come primo capitolo mi è piaciuto, è quel genere di storia che mi appassiona fin da subito, dal momento che tratta un argomento a me molto caro quale il suicidio. Si percepisce da ogni singola frase la stanchezza e la poca voglia di vivere dalla protagonista e la battuta di dialogo " La gente non può farsi i cazzi suoi?" è emblematico di quello che pensa, sottolinea ulteriormente il rancore che prova nei confronti del mondo, in questo caso specifico incarnato dall'infermiera che le cambia la flebo. Mi piace, davvero, sono curiosa di vedere come la continuerai, anche perchè per arrivare a questo punto la protagonista deve averne passate di ogni. L'unica cosa che secondo me "stona" un po' è questa frase "Avevo scelto il coltello della carne, quello dentellato che uso per tagliare le bistecche proprio al fine di scavare squarci profondi nelle vene, ferite che mi dissanguassero il prima possibile." Io avrei interrotto il periodo bistecche, secondo il mio modesto parere, sarebbe sembrata ancora più d'impatto perché fa immaginare al lettore la gravità delle ferite che si è procurata * lei è molto per lo show don't tell*
Bon, attendo l'aggiornamento u.u scusa per averci messo un po', ma sto morta <.<
Un bacione
Hime

Recensore Master
18/05/17, ore 19:17
Cap. 1:

Ed eccomi qua! Non so perchè, ma mentre leggevo mi è tornata in mente una poesia di Montale: "Spesso il male di vivere ho incontrato". Lo so, forse non ha nulla in comune con questa storia, ma nella mente sono risuonati i primi versi.
Alla fine, non è proprio del male di vivere il protagonista di questa breve storia? Un male di vivere, a mio parere, non tanto verso la vita in quanto tale, come dono dato dal caso o da una potenza superiore, a seconda di ciò in cui si crede, ma un male di vivere scaturito dalle persone, diciamo più dalla società? Non so, leggendo ho trovato molta vogli di solitudine nella voce dell/della protagonista, il non sopportare l'ipocrisia della gente, la loro forzata gentilezza.
La fine della vita, il non vivere, la morte o come si vuole chiamarla è vista come libertà, ma, forse, più che questa il/la protagonista sogna di scappare dalle catene sociali dell'apparire e dell'essere.
Spero di essermi spiegata bene, perchè probabilmente questo flusso di coscienza non ha molto senso.
Tutto questo per dirti che, seppur tratti di un argomento delicato, mi è piaciuto molto il modo in cui ne hai parlato, delineandolo nel modo giusto, senza esasperare troppo e rischiando così di cadere nel patetico. Un ottimo lavoro, dunque.

Alla prossima,
V.

Recensore Master
16/05/17, ore 15:37
Cap. 1:

Ciao Angelika!
Che dire, mi è capitata proprio la storia giusta in questo scambio! Per carità, non è né un'offesa né una critica, semplicemente una riflessione. Una riflessione perché, al posto della tua protagonista, ci sono stata anch'io su un letto d'ospedale, con un polso tagliato in due e di cui - nonostante gli anni passati - tuttora ne porto la "bella" ed evidente cicatrice sopra. Una cicatrice che, te lo giuro su chi ti pare, non vorrei vedere. Vorrei farla sparire con un colpo di bacchetta magica, perché... beh, credo che solo chi c'è passato ed è sopravvissuto possa capire davvero. Tutto il resto sono chiacchiere inutili.
Come già detto, avendo vestito i panni della tua protagonista - magari non gli stessi, ma sicuramente della stessa foggia o stoffa - so molto bene cosa significa essere sfiduciati e soprattutto stanchi. Stanchi di tutto: delle parole, dei gesti mai ricevuti, dei prolungati silenzi, delle persone che non riescono a capirti e a capire il tuo dolore...
Eppure, solo quando stavo per perdere la vita mi sono resa conto di quanto, in verità, ci tenessi. Nonostante la sfiducia, nonostante il pensiero suadente di farla finita per davvero ogni tanto ritorni, il giorno dell'anniversario, io sento di tenerci a questa vita e che essere diversi rispetto agli altri non è un difetto (consapevolezza che sto acquisendo pian piano, perché sapere certe dinamiche rispondono sì a tanti "perché", ma ti scombussolano completamente... e nonostante i mesi passati dalla diagnosi, fatico ancora ad accettarlo).
Sai, una volta uno psichiatra mi ha detto questo: "i suicidi sono tentativi finiti male." E, per una volta dopo anni e anni, sono d'accordo con uno di loro.
Ok, sembra che ti stia facendo la morale, invece ho semplicemente e in parte paragonato la mia esperienza con quella della tua protagonista (e ne è venuto fuori un trip assurdo che capisco solo io, come mio solito) xD
Comunque. Nonostante le tue note finali, non si capisce molto del carattere del personaggio (com'è giusto che sia in un primo capitolo, altrimenti dov'è il bello?), però una cosa devo ammetterla... Mi è sembrata odiosamente infantile nel suo modo di pensare. Voglio dire, sembra davvero quasi un capriccio, il suo. Un "ehi, f*ck the police, io mi suicido!!1!1" e probabilmente tutto questo è dettato dal fatto che il capitolo è assai breve e forse non le rende bene giustizia perché, conoscendoti, sono CERTA che la tua protagonista non sia così superficiale. Anzi, tutt'altro.
Cosa aggiungere? Perdona la recensione un po' sconclusionata, ma durante la lettura sono rimasta un po'... paralizzata. Ho sentito nuovamente la lama sulla pelle e non è stata una bella sensazione, soprattutto perché ho paragonato i pensieri che avevo io all'epoca (molto simili, se non uguali, a quelli della tua protagonista) a quelli che invece ho ora, che reputo completamente diversi e più... consapevoli, ecco. Certe esperienze, se non ti ammazzano, ti cambiano radicalmente ^^''
Complimenti per lo stile, mi piace parecchio. Le frasi brevi sono incisive e ti fanno arrivare tutto lo sdegno e la rabbia del personaggio.
Complimenti ancora! :)

Alla prossima,
Elly

Nuovo recensore
15/05/17, ore 16:26
Cap. 1:

"Perché la gente non si fa mai i cazzi suoi?"

Suppongo per vari motivi: alcuni fanno parte di una professione che li obbliga a farsi i cazzi degli altri.
Magari è la decima suicida che salvano in quella settimana, magari si sono rotti il cazzo o forse lo fanno per un velato senso di colpa verso la società/qualcuno/qualcosa (di fondo il buonismo e il senso di colpa vanno a braccetto), rimane che se non la salvavano probabilmente li avrebbero licenziati.
Sto divagando immagino.
Di nuovo.
Comunque tornando al pezzo in se: è scritto bene, ma secondo me manca di un approfondimento maggiore.
Ad esempio sappiamo solo che il personaggio vuole morire e il mezzo con cui ci ha provato, ma non il perché.
Ed allora cosa impedisce a me lettore, di essere assalito dal dubbio che NON avesse un buon motivo per farlo?
So che è un pezzo remastirizzato di uno sfogo che è abbastanza comprensibile visto la merda che c'è in giro, quindi magari hai intenzionalmente deciso di non aggiungere dettagli ma di limitarti ad esprimere le senzazioni di un individuo che fallisce anche nel terminare i suoi fallimenti (anche se questa può essere un'interpretazione sbagliata).

Recensore Master
15/05/17, ore 14:55
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi, sono passata appena avevo un attimo di tempo.
Sono molto incuriosita da questo... semiflusso di coscienza (potrei identificarlo così?) inserito in una narrazione.
Mi pare di capire che questo ragazzo è in ospedale e la ragazza che si accinge a cambiargli la flebo è un'infermiera, giusto?
Mi piace perché il ragazzo sembra infastidito da tutta la situazione. Ma sono tantissime le domande che mi sono venute in mente. Com'è arrivato lì? Che ha? Deve fare un'operazione? ha avuto un incidente?

Non vedo l'ora di continuare per sapere cosa accadrà e avere risposte a queste domande.
Non ho trovato errori grammaticali o sintattici, come sempre :)
Ben tornata!
A presto e un abbraccio,
Juliet

Recensore Master
15/05/17, ore 07:56
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio :) voglio semplicemente dire che la storia, come hai detto tu, rispecchia i pensieri di una ragazza che non ce la fa più, e nonostante questo mi chiedo come mai non ce la fa più. Al di là dal dire "La vita è una ecc ecc", cosa in effetti sta spingendo costei a farsi del male, al punto da rifiutare un dono così bello? Il capitolo che ho letto sarà forse "espressione di ciò che abbiamo dentro" e dunque trovo molto buio, stanchezza, depressione, il che fa di questo capitolo una lettura non semplice, che spinge al dibattito come desideri :D nel frattempo è scritto davvero bene, sei stata bravissima e spero di poter continuare con la lettura ^^ alla prossima!

Recensore Master
11/05/17, ore 13:36
Cap. 1:

La cosa più paradossale (come sempre) è che non ci leggo negatività, in questo bellissimo primo capitolo, ma soltanto una profonda seppure dolorosa consapevolezza della difficoltà di vivere. Mi piace l'atmosfera riflessiva e sono sicura che mi regalerai davvero dei begli spunti di riflessione. Al prossimo capitolo, allora, e complimenti! :) cheers