Cara,
ho un po' la coda tra le gambe a spuntare adesso dal nulla :D. Avevo deciso di prendere una pausa TOTALE da EFP per un mesetto, ma con mia sorpresa ho notato che ci sono storie, ed autori, da cui non riesco a staccarmi, e se lo faccio per qualche tempo avverto nostalgia.
Dunque eccomi qui, a ritagliarmi il tempo che mi serviva per leggere con calma l'ennesimo episodio di questa raccolta a cui tengo così tanto, e a dirti quanto tu stia facendo un lavoro magnifico.
Questa, della raccolta, è la OS in cui dal punto di vista della trama abbiamo meno avvenimenti. Certo, a parte che si sposano ahah... Però, a parte la celebrazione di questo rito, non abbiamo altro che Madara e Sakura a nudo (dai, anche metaforicamente) che si confrontano con questo passo così importante e che cercano di trovare un loro equilibrio, che consenta loro di non rendere la loro unione un qualcosa di formale e di adattato agli standard della società, ma piuttosto un qualcosa che sentano veramente loro.
E il risultato è che, qui più che in ogni altra storia, non avendo incidenti di percorso -sbronze e travestimenti, catastrofi e amnesie...- emerge maggiormente il sapore della loro normalità, quanto essa sia di per sé carica di emozione e dinamismo, passione e vitalità. E, soprattutto, quanto anche nella quotidianità di una coppia ci possa essere una continua evoluzione. È uno degli aspetti che mi ha affascinato di più di questa coppia, in ogni tua storia: il loro modo di crescere insieme. Madara cresce insieme a Sakura, ogni giorno, scoprendosi e imparando a mettere da parte un po' del proprio egoismo senza che il tutto si tramuti in qualcosa di forzato. E Sakura cresce insieme a Madara, acquistando sicurezza e imparando a chiedere senza remore, a non restare sempre in guardia perché terrorizzata dalla paura di ricevere un rifiuto. Mi ha sorpresa che, dopo tutti gli anni trascorsi insieme, lei si sia fatta problemi a chiedere a Madara di aiutarla in un'organizzazione per lei così stressante e così difficile da mandare avanti da sola. E l'ho capita, l'ho capita davvero. Lei è una donna forte, pratica, tesa tuttavia tra tanti impulsi e tanti modi di sentire. Conosce l'uomo che ama, e credo per lei niente sia più importante della certezza che lui, con lei, può essere se stesso; rispetta dunque i suoi difetti e accetta le sue mancanze. D'altra parte, sepolta sotto questo fine nobile e altruista, c'è anche la paura, tutta individualistica, del rifiuto, che ancora di sparire non ne vuole sapere. Amo sempre il tuo realismo, il mostrare quanto loro siano perfetti insieme ma quanto, allo stesso tempo, spesso commettano gli errori comuni a ogni coppia, non si comprendano, si scontrino prima di combaciare. Hanno i loro scivoloni, li hanno sempre, ma tenendosi l'un l'altro riescono a non cadere e riassestarsi. Anche col sostegno delle persone, tutte dementi l'una più dell'altra, che hanno accanto a loro. Gli amici della coppia sono la portata di comicità della OS. Le scene che hai descritto sono state esilaranti, e le ho apprezzate moltissimo: trovo sia giusto non evidenziare, in un avvenimento come il matrimonio, solo i momenti di intimità della coppia ma anche quelli dello sposo e della sposa con i loro amici, la loro famiglia, il loro contesto. Io non credo troppo nel matrimonio, ma comunque la si voglia vedere si tratta di una promessa importante, quella di una vita insieme. E la persona con cui decidiamo di passare la vita non è un atomo, qualcosa di preconfezionato, ma il frutto di esperienze e di conoscenze che l'hanno formata. Gli amici di Sakura, e di Madara, fanno parte delle loro vite, fanno parte di loro, e mi è piaciuto che tu abbia dato rilevo anche a questi rapporti che sì, sembrano marginali in una storia d'amore, ma secondo me invece sono fondamentali nei delicatissimi equilibri di una vita di coppia.
Grazie per avermi regalato un Naruto damigella, resterà per sempre nei miei ricordi più lieti. Per il "girls' power", che è cosa buona e giusta. Per questa Demetra nella sua forma migliore, che tratta Madara come una sgualdrina e gli combina pure il matrimonio omosessuale (mi sto innamorando di questo personaggio). Per la furia delle madri che infiniti lutti addusse agli sposi. Mi hai trasmesso calore, affetto, serenità, accettazione; hai ricreato un'atmosfera bellissima, molto delicata e sobria, anche nella parte finale: hai solo accennato al rito vero e proprio, hai ricostruito un matrimonio tradizionale, hai reso i tuoi personaggi splendidi e naturali, emozionati senza calcare la mano su un pathos che deve essere esasperato a tutti i costi. L'inverno e la sua aria pungente, le poche parole che si scambiano, l'intesa commuovente, l'infischiarsi delle convenzioni e il cercarsi per compiere insieme anche quegli ultimi passi, tenendosi per mano. Mi hai emozionata tantissimo, e come sempre sei bravissima a farlo non appesantendo neanche un passaggio.
Ma veniamo alla parte che mi ero lasciata per ultima: il massaggio.
Non mi soffermerò nuovamente sulle parti erotiche, come sempre le tue scene rosse sono un capolavoro di schietta eleganza. Ma qui ho avuto modo di leggere un qualcosa di diverso. Madara che si prende cura di Sakura è stato qualcosa di sensazionale. E dalla portata erotica unica, grazie a tutta la carica emotiva che c'era dietro.
Il suo imbarazzo, e il modo in cui lo maschera con parole dure e modi di fare bruschi. Il fatto che lui stesso scopra ancora e ancora, forse ogni volta più stupito, quanta sia la devozione che c'è dietro al desiderio verso quella donna. Ogni gesto, ogni carezza, ogni modo che ha di toccarla mi colpisce, mi ricorda le bracciate di un naufrago che si avvicina alla riva, mi fa pensare a quanto sia dolce, ma anche straziante, il bisogno che qualcuno possa avere di toccarti la pelle per arrivare a raggiungerti l'anima. E lei si abbandona nelle sue mani, si lascia plasmare, riconosce quel tocco e sente un tale senso di appartenenza da venire senza penetrazione, si scioglie e si apre per quello che è il suo uomo, l'unico che l'abbia conosciuta così tanto da farla conoscere anche a se stessa. Poi sdrammatizzano, hanno diverbi sull'intimo, dicono parolacce... Non sono mai smielati, ma comunque questa sacralità -non lo definisco nemmeno romanticismo- non passa inosservata.
Che dire, a lasciare questa recensione ci ho messo più tempo del previsto, ma il tempo che passo sulle tue storie è sempre più che ben speso.
Non potevo leggere e non ringraziarti per l'ennesima emozione che mi hai regalato; per l'impegno, per la passione, per la serietà che metti in tutto questo.
Mi dispiace se per un po' sarò una presenza più evanescente nel mondo ficcionario, ma sappi che ogni volta che vedo un tuo aggiornamento salta un battito di cuore.
Un abbraccio <3 |