[Undicesimo classificato]
73/100
Grammatica e stile: 20/25
Lo stile mi è piaciuto nel suo essere incisivo e netto, frasi corte e dirette, molto incalzanti, adatto ad un racconto di questo tipo, in cui si è immersi nella furia di eventi che si susseguono nell’ardore della battaglia.
La forma è in generale buona e grammaticalmente curata, si trova soltanto qualche imprecisione come «da un giorno con l’altro» >> è scorretto, meglio «da un giorno all’altro»; «la copia carbone» significa la copia identica, forse intendevi dire qualcosa come la copia dark, la copia oscura, malvagia, il negativo, eccetera; Il «Ricordo» iniziale ripetuto due volte mi suscita qualche perplessità, forse si intendeva dire qualcosa come “Cerco di imprimermi nella memoria”, perché Trunks non è ancora partito, si trova ancora di fronte alle luci e alla sua controparte, quindi non può ancora, in senso stretto, ricordare.
La cosa che mi perplime di più, però, è un’altra. Trattandosi di un racconto che, sulla carta, ha l’obiettivo di riproporre una sequenza di momenti drammatici della saga di Black in un’introspezione cupa e profonda (i generi della storia sono Dark e Introspettivo)...mi sarei aspettata un altro tipo di narrazione, più seria, libera da termini colloquiali come «tono speranzoso misto preoccupato», «è un attimo», «per non so quanto tempo», «ecco, appunto», «TSK», ma soprattutto libera da alcuni segmenti ironici, che sono estranei a questo genere e contribuiscono a spezzare tutta la tensione narrativa (parleremo meglio di questo successivamente).
Devo però farti i complimenti per questa frase: «Penso al corpo di Black dilaniato dalla lama della mia spada e la mia lingua che lecca il suo fottutissimo sangue sayan, schizzato impunemente sulle mie labbra.», l’ho apprezzata moltissimo, è tagliente e vivida, contiene tutto, l’angst, il sangue, la rabbia, l’odio e il desiderio di uccidere. Avrei voluto vedere tutta la storia scritta così!
Uso della traccia: 9/15
Questa secondo me era, insieme a I Want My Innocence Back, una delle tracce più cupe e dark dell’intero campionario. È una vera e propria canzone maledetta, nel mio sentire risuona di una dimensione bestiale, trasuda angst e aggressività da tutti i pori, è potente come poche altre del gruppo pur rimanendo nell’insieme molto armoniosa.
A mio parere, un’interpretazione letterale dell’estratto riguarda il punto di vista di un branco di licantropi imprigionato in una sorta di loop: quando sorge il sole possono riacquistare la propria umanità e si rendono conto che hanno fatto una strage, e si domandano se sia finalmente la fine, riconoscendo i propri errori e sperando di ricordarli; ma quando cala di nuovo la notte e si ritrasformano in lupi tutto svanisce, compresa la loro consapevolezza, e si ricomincia ad uccidere perché tale è la loro natura. Il narratore riconosce di essere in un incubo, un vero inferno, impossibile però da arrestare perché non si può combattere contro la propria natura.
Questa è una traccia complessa, densissima di informazioni, ulteriormente accresciuta dalla musicalità bruciante, dalle grida bestiali e dai ruggiti, che non fanno che accrescere ancora di più quest’impressione di perdita di controllo, di totale liberazione degli istinti omicidi.
Io non percepisco la tua storia e questa canzone come sullo stesso binario, a partire dal mood generale, che non ritorna nella storia attraverso l’introspezione e le ambientazioni, per poi arrivare anche agli aspetti specifici dell’estratto.
La voglia di uccidere è indubbiamente presente, ma più che di un omicidio incontrollato, quasi folle, lontano dalla coscienza, dato dalla fame di sangue e di morte, si tratta di una vendetta, un’esecuzione, di un vero e proprio atto di giustizia, totalmente consapevole: Zamasu è un genocida, un folle che ha sterminato quasi tutto il pianeta in nome dei suoi bizzarri e contraddittori ideali (rendendosi peggio degli umani che tanto disprezzava). La rabbia di Trunks, Goku e Vegeta è qualcosa di giustificato, che attinge dal loro amore per il loro pianeta, per le loro famiglie sterminate, per il senso di ingiustizia.
Non ho capito inoltre il significato che volevi dare nella storia alla frase “Questa è la fine di quello che abbiamo iniziato? Ricorderemo cosa abbiamo fatto di sbagliato?”.
Le frasi della canzone ritornano nel testo, da un punto di vista tecnico sono state implementate, ma io penso che sia lo spirito profondo della canzone a non essere stato rispettato appieno, così per come io lo percepisco. Al di là delle frasi specifiche, il mood generale molto dark di The Howling non ritorna allo stesso modo nel testo, i cui tratti sarcastici e ironici spezzano eccessivamente la tensione e la cui introspezione non fornisce sufficiente materiale per dare vita ad un quadro veramente cupo.
Trama: 12/20
La storia include essenzialmente la rivisitazione in chiave introspettiva di alcuni momenti degli episodi 60 e 67 di Dragon Ball Super. Non si distacca dagli eventi narrati nella serie e li ripercorre fedelmente, non introducendo quindi elementi nuovi dal punto di vista narrativo. Come tutte le storie che ripercorrono episodi presenti nella serie originale rischia di mancare di originalità se non vengono aggiunti altri elementi, come flashback, momenti aggiuntivi di dialogo fra i personaggi, introspezioni particolarmente lunghe e intense, plot twist interpretativi, eccetera.
Gli eventi sono riportati correttamente e le scene che hai descritto di ri-descrivere evocano fedelmente le immagini e i dialoghi dell’anime ma ho percepito un senso di fretta, di chiusura, di sintesi eccessiva. Lo scopo, sulla carta, era approfondire queste scene ma io non ho percepito un sostanziale approfondimento, né dal punto di vista delle descrizioni (delle ambientazioni, del combattimento, dei colori, dei visi, degli sguardi, delle sfumature di qualunque cosa) né dal punto di vista psicologico (vedi sotto).
Caratterizzazione dei personaggi: 20/30
Partendo dal presupposto che l’ironia nei momenti meno opportuni è un po’ un tratto distintivo di Dragon Ball, secondo la mia opinione in questo contesto non andava bene.
Mi riferisco, in particolare, a questi contenuti: «Variazioni sul tema Distruzione del Pianeta pari a zero. Davvero originale…»; «Si saranno messi comodi ad aspettarci, nella loro capanna sulle colline, tenendo viva l’adrenalina bevendo tè giapponese ed elaborando piani di morte.»; «Combattono solo per qualche istante prima che Black decida di presentare se stesso e il suo verdognolo compagno a tutto il pubblico non pagante e di annoiarci per non so quanto tempo con la mirabolante spiegazione del magnificente piano intitolato ‘Zero Umani’…»
L’introduzione di questi elementi sarcastici, di sicuro impatto sul lettore, spezza completamente l’atmosfera: nella mia personale esperienza il dark (e anche l’angst) sono frutto di una percezione che va costruita con pazienza e con dettagli ad hoc, ogni piccolo dettaglio deve contribuire a creare uno scenario credibile, la serietà è tutto in questo genere, ogni parola deve essere un anello della catena in più che si stringe intorno al lettore. Se tu cerchi di creare una narrazione sulla forza della rabbia, sulla voglia di uccidere e sulla vendetta che sia credibile, non è consigliabile inserire questi elementi.
Inoltre, Mirai Trunks non è un personaggio né ironico né sarcastico, e una narrazione dal suo punto di vista deve necessariamente rispettare le caratteristiche della sua personalità. Questo tipo di caratterizzazione sarebbe più adeguata di più a Trunks del presente, forse, che essendo cresciuto al fianco di Vegeta ha assorbito un po’ la sua arroganza e la sua teatralità, Mirai Trunks al contrario è un personaggio molto serio, cupo e sentimentale, adesso ancora di più rispetto alla sua prima venuta nel passato, dal momento che ora ha perso anche la madre.
Al di là di questo, trovo comunque che l’introspezione non sia stata approfondita e ne sono rimasta sorpresa, come detto sopra in una storia che ripercorre eventi già conosciuti uno dei modi per introdurre novità e produrre una storia più originale è l’introspezione profonda e questo poteva essere realizzato in molti modi... ad esempio introducendo dei flashback della vita di Mirai Trunks nella sua dimensione, ricordi con Bulma o con altre persone uccise da Black, indugiando nel descrivere le ambientazioni, analizzando al millimetro le sensazioni emotive e corporee di Trunks. Anche perché, appartenendo questo momento di trama al Super, è ancora un campo relativamente vergine, non sono ancora state scritte molte storie a riguardo. Il testo appare sintetico, citando i sentimenti e gli sconvolgimenti di Trunks ma non li approfondisce, non emozionando quanto avrebbe potuto.
Titolo e impaginazione: 5/5
Tutto a posto!
Gradimento personale: 2/5
Spero di non averti offeso con questa critica al tuo testo, ma mi sono lasciata particolarmente andare perché so che hai ben altre potenzialità, ho letto contenuti tuoi molto migliori sotto tutti i punti di vista (per citarne tre: Roussian Roulette, Criminal e la recentissima Frozen!). Ho avuto l’impressione che questa storia sia stata scritta di fretta, prendendo il tutto un po’ sottogamba (dall’uso superficiale della traccia, all’introspezione) probabilmente perché non ti sei preso il tempo necessario per rifletterci su, per rileggerla e per approfondire.
Mi è dispiaciuto perché, sebbene io non ami particolarmente le rivisitazioni di eventi dell’anime, le premesse sulla carta potevano essere interessanti, il momento prescelto era originale nel suo essere comunque “nuovo” ad analisi, la scelta del punto di vista era interessante e così via. Ma dal punto di vista della realizzazione effettiva, non sono stata soddisfatta, so che con le tue capacità avresti potuto fare molto, ma molto di più.
Totale: 68/100
Bonus Ambientazione: +5 (Universo Mirai)
Punteggio definitivo: 73 |