Recensioni per
Il balcone delle violette
di _ A r i a

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/05/17, ore 15:50

Ciao, Aria! Non so con che coraggio sto recensendo, davvero, perché sono imbarazzatissima-- Boh, mi sembra troppo strano recensire una tua storia, soprattutto perché ancora non ho visto il giudizio del contest. Ma comunque, siccome non te ne frega niente, lascio stare. Allora, io avevo già visto qualche tua OS (Colorful Lenses quanto è bella AAAA- ehm, sì, mi calmo), in un momento di stalking (mi pentirò di tutte le cose che sto dicendo, ne sono sicura); diciamo che circa un mesetto fa, alla fine del contest, mi ero messa bighellonare un po' su ffz e alla fine sono arrivata anche nel tuo profilo di EFP. Mi sto sentendo un po' un mostro perché non te l'ho recensita, nonostante mi sia piaciuta davvero un sacco (insieme a un'altra KageKi, che - oddio, non pensavo l'avrei mai detto - ho iniziato a shippare come non so cosa - *coffcoff* amore platonico a gogo *coffcoff), però erano passati ben tre mesi e forse mi vergognavo almeno tanto quanto adesso.
E, in tutto ciò, non ho ancora speso mezza parola su questa storia - argh, quanto sono prolissa. Allora inizio segnalandoti qualche errore di battitura/distrazione che sono riuscita a scorgere (pochi, alla prima lettura, perché quando un testo mi piace leggo tutto d'un fiato e non riesco a vedere tutti gli errori, ma ora rileggo più attentamente e ti dico tutto via via che vado scorrendo).
ormai lo conoscevano in troppo [Penso che volessi dire "in troppi.]
proprio come immaginarlo [Forse era immaginato?]
L’unica ad accoglierla, peraltro da quanto gli è parso di capire a braccia aperte è una certa Teresa, una studentessa fuorisede originaria di Caserta. [Magari sbaglio, ma il primo inciso non è chiuso; non sono Sabatini, quindi può darsi che stia facendo una gaffe colossale - sì, insomma, le mie paranoie sono sempre in agguato.]
Le risponde quasi subito una voce piuttosto allegra, che riconosce essere quello della ragazza con cui ha parlato al telefono. [Dovrebbe essere quella, poiché si riferisce alla voce - vero?]
dall’allegria contagioso. [Be', penso che preso singolarmente questo piccolo errore sia eclatante, ma te lo dico comunque per completezza: dovrebbe essere contagiosa.]
E quelli che ho notato io sono qui. A parte queste inezie, la grammatica mi pare impeccabile. Passando allo stile: allora, io qua su EFP tendo a leggere storie con unna sintassi semplice, preferibilmente una paratassi con poca subordinazione; non perché non mi piacciano i periodi complessi, ma quanto più perché sono difficili da gestire e spesso ci si può perdere, quindi optando per periodi semplici si va sul sicuro - e sono io la prima ad azzardare poco, poiché, come avrai già capito, sono piuttosto paranoica e insicura, e non ricevo troppi pareri su questo aspetto. Non mi piacciono nemmeno i registri eccessivamente alti, dal momento che qualche volta, se mi ritrovo davanti un termine aulico (che nemmeno Dante, insomma), non posso fare a meno di storcere il naso (sarà anche perché, all'inizio, pensavo che usufruire di un registro aulico rendesse la storia automaticamente decente, non mettevo alcun significato nelle parole, quindi rileggendo ora me ne vergogno e ho forse sviluppato una specie di "avversione" verso i vocaboli troppo complicati). Ma il tuo stile ha qualcosa di speciale. Di certo non usi vocaboli in disuso o crei periodi di otto righe, ma proprio perché sei moderata e cauta riesci a trasmettere al lettore qualcosa di fioco; non intendo debole, assolutamente, ma sfumato, che ti fa venire voglia di leggere sempre di più. Ecco, non so spiegarlo bene, ma forse se faccio un paragone con i colori riesci a capirlo meglio: secondo me, si riconduce molto ai colori pastello. Tenui, evocativi, che ti fluttuano in testa con leggerezza e che ti rimangono impressi. Con le descrizioni fai un lavoro davvero spettacolare: te lo giuro, soprattutto quando Chiara entra nel palazzo e nell'ascensore, mi sentivo lì, accanto a lei. Prima la folata d'aria fresca (magari ci fosse davvero, con 'st'estate in anticipo a Palermo), poi la stanchezza e la quasi-claustrofobia dentro l'ascensore. Ah, davvero, adoro.
Ora, io di solito divido le mie recensioni in due parti: quella "tecnica", in cui parlo di grammatica, sintassi e stile in cui sono più antipatica e pignola - benché mi sembri sempre brutto correggere, e non so neppure io il perché -, e quella in cui posso finalmente fangirlare e sclerare. Hai capito bene: ora dovrebbe arrivare la parte più imbarazzante - perché, Gaia, prima lo eri di meno? -, ma dato che non mi sono mai mossa dalle fanfiction, ora sclerare mi verrà un po' più difficile, più che altro perché questo è solo il prologo e ancora la storia deve prendere forma. Ma provo comunque a dare un mio parere, sebbene non credo possa essere di qualche utilità (?).

Sì, be', sulla trama non mi posso esprimere più di tanto, però posso dire che hai combinato i miei tre generi preferiti in assoluto: il giallo - anche se di solito preferisco il thriller-psicologico -, l'introspettivo, che, se reso bene e con dei personaggi di un certo spessore, per me diventa automaticamente psicologico (e non per niente sono fortemente indirizzata verso la criminologia, eh), e il romantico - oddio, non è che sia un mio genere preferito, ma adoro leggere del romance ben fatto che si colleghi ad un'altra trama. Diciamo che appena ho visto la storia (*coffcoff* perché lo stalking non è mai abbastanza e da qualche giorno a questa parte non faccio altro che aggiornare ffz *coffcoff*) ho un po' esultato: questi tre generi più il tuo stile sono decisamente invitanti. Anche il titolo mi ha attirato un sacco: ha un non so che di suggestivo, che credo sia dato dalle violette. E l'introduzione... insomma, tutto. Devo confessarti che ho delle aspettative piuttosto alte per questa storia, nonostante ci troviamo ancora al prologo.
Ah, a proposito di cose precoci: io già sto adorando Teresa. <3 Nei libri ho sempre amato le persone esuberanti, un po' pazze e che si fanno notare (anche se nelle mie, di storie, poi 'sti poveretti si portano sempre un fardello enorme dietro. Non riesco mai a non aggiungere angst *sob); nella realtà le gradisco un po' (tanto) di meno, però. xD
Mi piace molto anche Chiara, per come ci è stata presentata, forse perché in parte mi ritrovo nel suo personaggio: mi è parso di essere lei quando Teresa l'ha abbracciata e lei non ha potuto fare a meno di provare fastidio, oppure quando veniamo a sapere che è più un topo da biblioteca che un'amicona. Anche il suo essere sognatrice è un po' analogo al mio, malgrado quest'ultimo periodo mi abbia disillusa un po'. Ma io sto divagando - come sempre - e a te non frega niente. AHAHAHAH
Marta e Paolo li devo ancora inquadrare bene, quindi non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo anche per vedere quest'omicidio (ah, le mie amate detective stories <3).
Mmh... Mi pare di averti annoiata abbastanza, perciò è meglio di tornare a focalizzarmi sulla storia dell'altro contest (ho scritto più di 2000 parole e sono tipo super gasata, oddio--). Ti faccio i miei più sinceri complimenti per questo prologo, davvero bello! Mi complimento anche perché sei arrivata sino a questo punto della mia recensione interminabile. :'D
Ne approfitto anche per augurarti buona fortuna nello stilare gli altri giudizi! Alla prossima. :3

Baci
Shizuha