2 - “Un tulipano giallo.” di Madame_Padfoot.
Totale: 45.2/53.
1) Grammatica e ortografia: 7.7/10.
La grammatica va abbastanza bene, ci sono solo alcune sviste.
“Piccoli bianchi fiori d’arancio si intrecciavano tra onde scure dei suoi capelli”: “tra le onde scure” sarebbe più corretto con l’articolo (- 0.10).
Stessa cosa qua: “Piccoli bianchi fiori d’arancio si intrecciavano tra onde scure dei suoi capelli” (- 0.10).
“mentre i nostri genitori discutevano sul nostro futuro ad Hogwarts e fuori da quelle mura.”: la “d” eufonica non va davanti ai nomi inglesi che cominciano per “h” (- 0.20).
“Mi ritrovai a ripetermi questo ritornello giorno dopo giorno e quando Potter arrivò al castello, pregai che fosse davvero arrivata la fine”: o non metti la virgola prima di “pregai” o ne metti un’altra prima di “quando”, l’inciso o lo chiudi o non lo metti (- 0.10).
Stessa cosa qua (“marcivo di gelosia e invidia e nonostante la profumata e mite brezza mi accarezzasse il viso, io sentivo dentro sempre più freddo.”): ci vuole una virgola prima di “nonostante” (- 0.10).
“Mi ripetevo questo mantra nella mia testa continuamente, incessantemente”: quel “mia” è ridondante e non necessario (- 0.20).
“Nella stanza degli ospiti di Villa Malfoy, Asteria si guardava all’immenso specchio”: “all’immenso” non è corretto, è “nell’immenso” (- 0.20).
Stessa cosa qui (“Mi notò, osservandomi dal riflesso allo specchio”): “nello specchio” (- 0.20).
“« Oh Daphne. Sono così felice che tu sia qui, ad aiutarmi ».”: prima del vocativo va una virgola (- 0.10).
“Crede che mi piacciono”: il tempo verbale è scorretto, ci va “piacciano” (- 1).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7/10.
Devo dire che ho trovato lo stile che hai utilizzato molto semplice, forse troppo, il che mi ha impedito di apprezzarlo appieno. Avrei preferito qualcosa di più elaborato, non solo dal punto di vista della scelta della terminologia (il registro lessicale è normale, direi quotidiano), ma soprattutto dal punto di vista della sintassi: le frasi sono per la maggior parte cortissime e il testo è spezzato in più punti, non è per nulla complesso ma estremamente lineare – e, come dicevo prima, forse troppo.
Sebbene tutta la parte della terminologia dei fiori dia quel tocco di ricercatezza in più, avrei preferito qualcosa di più incisivo anche dal punto di vista delle figure retoriche: qualche guizzo, qualche pennellata di colore in più. Non ci sono note dissonanti nel tuo testo, ma per i miei gusti è tutto un po’ troppo semplice.
Non posso invece lamentarmi dell’aspetto emotivo: i sentimenti di Daphne arrivano senza filtri al lettore ed è molto facile immedesimarsi in lei e nel suo dolore.
3) Titolo: 4.5/5.
Trovo il titolo che hai scelto molto grazioso. Devo dire che ho apprezzato per tutta la storia l’impegno che hai messo nel ricostruire la vicenda anche attraverso i fiori e i loro significati: di solito la simbologia dei fiori nelle storie non mi piace perché la trovo banale e abusata, ma dato che il tema del contest erano le stagioni e che tu hai scelto la primavera l’ho trovato estremamente azzeccato. In particolare, Daphne è il “tulipano giallo”, “l’amore disperato”, per cui trovo davvero che sia un titolo molto azzeccato, poetico e che si lega in maniera perfetta alla storia che deve rappresentare.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché quel punto alla fine del titolo è un pugno in un occhio. I punti fermi nei titoli no, mi dispiace, ma non ci vanno: tutta l’altra punteggiatura va bene, ma trovo inutile chiudere una frase che di per sé, come concetto, è già fine a se stessa.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 15/15.
Sei davvero molto portata per l’introspezione! Sei riuscita a delineare una situazione non delle più semplici in una maniera davvero accurata e soddisfacente.
Daphne è la protagonista indiscussa di questa storia e, anche se Asteria e Draco sono altrettanto importanti – e altrettanto ben delineati, da quel che ho potuto vedere –, è lei che ha catturato la mia attenzione. Sei stata davvero brava perché all’inizio della storia non ci si rende conto di quanto lei sia effettivamente disturbata, di quanto sia ossessionata da quel maggio di tanti anni prima. Col progredire della vicenda si riesce a intuire, attraverso i suoi pensieri sempre più intricati e il distacco dalla realtà (pensare che Asteria lo faccia apposta a portarle via Draco, che sia perfida e “intrigante”), quanto effettivamente abbia bisogno di aiuto. Ciò nonostante, hai descritto il suo dolore in maniera talmente vera e intensa che il lettore non può non restarne toccato.
Una cosa che ho trovato originale è il fatto che tu non abbia dato giustificazioni al fatto che Draco non la voglia più. Di solito si legge di un Draco tormentato dai fantasmi della guerra che non può sopportare di avere accanto Daphne perché lei è legata al “prima”, ma io ho trovato più originale e verosimile questa tua interpretazione: a volte semplicemente l’amore finisce e non ci sono perché. Quella di Draco poi era solo infatuazione, quindi figuriamoci!
L’unica cosa che non mi ha convinta del tutto è il finale, forse esageratamente tragico visto anche il tono dell’intera storia: avrei evitato il tentato suicidio e la pazzia, ma avrei scelto una fine più “sfumata”, più in linea con la rassegnazione di Daphne. Parlo di rassegnazione perché, anche se è ossessionata dalle sue convinzioni, in concreto non fa niente prima per riprendersi di Draco né poi per dividerlo dalla sorella: è un personaggio sostanzialmente “passivo”, incapace di agire, e mi sarebbe piaciuto vederla così fino alla fine.
5) Utilizzo della stagione o attinenza alle mie indicazioni: 3/3.
Hai scelto: “Daphne Greengrass/Draco Malfoy/Asteria Greengrass.
Le spose di Maggio sono le più belle – mentre una sorella prende vita, l’altra muore lentamente.”
Non posso lamentarmi, hai sviluppato le mie indicazioni in maniera davvero soddisfacente. Volevo leggere esattamente qualcosa di questo genere (forse a tinte più forti, ma la delicatezza con cui hai delineato l’intera vicenda in vero non mi è dispiaciuta) e mi hai accontentata in pieno! Daphne è davvero distrutta, sfiorisce, marcisce, va letteralmente in rovina mentre la sorella, per contro, diventa sempre più bella, più piena di vita, splende come un astro.
Per quanto riguarda la stagione, che era la primavera, sei stata bravissima. Oltre ad essere il periodo preferito dalla protagonista e quello in cui accadono tutte le vicende fondamentali della trama, hai disseminato il testo di richiami ad essa: hai scelto tutti fiori che sbocciano in quei mesi e sei stata in grado di ricreare perfettamente l’atmosfera che si respira in quella stagione.
6) Gradimento personale: 8/10.
Sebbene la storia non mi abbia conquistata nella sua interezza, l’ho trovata molto ben strutturata e in particolare mi è piaciuta la cura che hai messo nell’introspezione dei personaggi.
Ho davvero gradito anche il fatto che si vede che l’intera storia è stata studiata e curata fin nel minimo dettaglio: me ne sono resa conto soprattutto dalla precisione con cui ti sei dedicata a inserire la simbologia dei fiori nel testo. Non hai messo solo un paio di esempi tanto per dire che c’è, ma hai disseminato tutta la storia di questi richiami avvelenati (“avvelenati” perché rappresentano in maniera tangibile l’ossessione di Daphne, sempre più gravosa).
Sono stata molto contenta anche del modo in cui hai sviluppato le mie indicazioni, volevo leggere esattamente qualcosa di questo genere.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché il finale non mi ha convinta del tutto, trovo sia stato un tocco di banalità (di Daphne impazzite per l’amore che Draco nega loro in favore della sorella, EFP è letteralmente stra pieno) per una storia che invece ho trovato molto originale e per nulla scontata. |