Recensioni per
Beneath the Black Flag
di Isara_94
Storia stupenda, grande idea!! Qualcosa di diverso e ben scritto!! Complimenti! Non vedo l'ora di leggere il prossimo update!!!! A presto, spero!!! |
Ciao, allora, finalmente arrivo anche io a leggere questa fan fiction. Ho voluto aspettare prima di cominciarla più che altro per timore. Avevo paura di influenze involontarie e di prendere particolari della tua e metterli nella mia storia di pirati, senza rendermene conto. Non potendo al cento per cento escludere la possibilità di farlo senza accorgermene e siccome mi conosco molto bene (perché presa dall'entusiasmo potrei anche essere vagamente irrazionale) ho preferito lasciarla da parte per un pochino e aspettare di aver finito di scrivere la mia. Come ti avevo accennato tempo fa quando mi informasti che avevi pubblicato, ho una passione per le storie di pirati (film, letteratura... persino cartoni animati!) e mi è sempre dispiaciuto tantissimo che questo fandom non abbia mai scritto nulla di questo tipo. Tutte le storie che accennano alla passione di Sherlock per Barbarossa o Barbagialla c'entrano molto con la serie, con l'infanzia di Sherlock e spesso sono ambientate proprio a quell'epoca. Ma hanno, per forza di cose, risvolti malinconici o spesso tragici. Argomento senza dubbio interessante, ma ho sempre creduto fosse un vero peccato che non ci fossero fan fiction in cui Sherlock Holmes è davvero un pirata. Sono felice che tu abbia deciso di scriverne una e mi auguro che anche altri si cimenteranno in futuro. |
Annoto subito ciò che mi viene in mente appena terminata la lettura di questo capitolo, e cioè le prime sensazioni che riguardano il modo con cui scrivi, che è stato uno degli immediati motivi per cui ho deciso di soffermarmi da te: circostanziato, preciso, ottima scelta di termini, attenzione ai particolari che sono utili per ricostruire l'atmosfera di un ambiente o la caratterizzazione di un personaggio. A proposito di quest'ultimo argomento, Sh viene da te dipinto man mano che la storia procede: in questo capitolo è lo sguardo di John che ci rivela l'artistico valore dei tatuaggi che si rincorrono sul corpo del pirata, accrescendolo di un fascino particolare. Naturalmente il contenuto è altrettanto valido rispetto allo stile, vi è connesso profondamente: io sono sicura che tu sapresti variare il registro linguistico, a seconda di ciò che racconti. Qui siamo in un’altra epoca, in cui, ovviamente, anche il linguaggio ha una forma diversa da quello che occorrerebbe per descrivere, per esempio, un’ambientazione a noi contemporanea. Una cura particolare si nota nel seguire ciò che fa Sh e come si presenta, soprattutto agli occhi di John che, forse non è ancora del tutto consapevole che lui è completamente preso dal magnetismo di quel magnifico pirata. Mi è piaciuta molto la scena in cui Watson esce di notte per riflettere su quello che gli sta succedendo, sulle evidenti contraddizioni in cui si agita da quando ha conosciuto Sh e immagina cosa stia succedendo nella camera in cui dormono il pirata e Molly, ma la sua conclusione, sotto sotto, lo tranquillizza perché evidentemente l’unione di Sh con la farmacista è solo apparenza. E questo, ci fai capire, non gli dispiace. Holmes è, pur nel suo assetto “piratesco”, veramente IC, e mi ha fatto sinceramente ridere l’uscita che ha nei confronti di Donovan:“…Barcamenatevi- la liquidò lui…”. Gustoso, davvero, perché m’immagino anche la faccia con cui ha pronunciato quelle parole. |
Un capitolo, anche questo, della qualità dei precedenti, in cui si gusta, almeno da parte di chi considera prezioso l’uso di un corretto e vario linguaggio, uno stile avvincente ed un contenuto in cui hai saputo abilmente intrecciare i fili della trama. Infatti le scene con i carcerieri, la fuga dalla prigione, il ferimento di Sh e l’arrivo nella farmacia si susseguono con un buon ritmo, senza allentare l’interesse di chi legge. Inoltre, si snoda un percorso sotterraneo tracciato dalla sempre più palpabile intesa che si sta consolidando tra il capitano ed il pirata. |
Anche in questo capitolo (forse anche di più) emerge una tua capacità descrittiva e narrativa davvero particolare. Non ti soffermi su lunghe descrizioni, ma sei in grado di rendere un contesto alla perfezione con poche - scelte alla perfezione - parole. Anche Holmes, e il suo carattere sfaccettato, emerge con forza dalla "pagina", attraverso escamotage diversi, dei quali i dialoghi sono solo una piccola parte. |
Ho colpevolmente saltato la lettura degli ultimi due capitoli, e rimedio (come posso, dato lo scarsissimo tempo - purtroppo - a mia disposizione) adesso, lasciandoti due recensioni che saranno brevi ma che sento di doverti, visto il valore assolutamente palese della storia. |
Shiiikki ce lo fatta....ok torno seria :). Inizio col botto. Storia ben descritta sopratutto con i personaggi e poi ho curiosità a mille per la donna "misteriosa" |
“…elsa a cesto di gusto italiano…”: questa citazione mi serve per definire uno dei motivi per cui, nella precedente recensione, ho definito la tua storia, una proposta narrativa interessante. Siamo nel campo del linguaggio e di ciò che sta dietro alle vicende ed alla costruzione dell’intreccio e della caratterizzazione dei personaggi. Bastano le poche righe relative alla descrizione della spada di Sh, confrontata con quella a disposizione di John, per attirami per la scelta lessicale ed i precisi riferimenti che rivelano la tua attività di documentazione. Cioè, non sono “due armi” e basta, ma assumono delle connotazioni precise che colorano di verosimiglianza quello che racconti. Naturalmente quello che ti ho riportato è solo un esempio, perché le citazioni potrebbero essere più numerose. Molto efficace anche la progressiva caratterizzazione dei personaggi, il cui ritratto tu componi via via mediante gesti, sguardi, il tono della voce, la statura…Per ora mi riferisco a Sh, ma anche il comportamento di Watson è sicuramente distintivo del personaggio delle serie BBC cui siamo ormai in confidenza. Particolarmente piacevole, dopo tutta la tensione dei ragionamenti “mitragliati” da Holmes e delle tattiche militari di John, quel “meraviglioso!” che esce quasi autonomamente dalla bocca di quest’ultimo e che già traccia, su un percorso simpaticamente IC, la direzione che, quasi sicuramente, poi ovviamente c’è l’incognita della tua invenzione narrativa, condurrà verso la loro reciproca attrazione. Altra scena gustosa quella che si svolge nella cella in cui sono stati condotti: un quadretto divertente che ci restituisce l’ennesima conferma di come sono già, e diverranno sempre più, unici e diversi dal resto del mondo. Una risata, davvero, me la sono fatta quando il “meraviglioso!” di prima è diventato “stupendo!” e la curiosità del pirata verso il capitano si sta evolvendo verso qualcosa di diverso. Un bel capitolo. |
Oddio! Chissà come faranno a scappare! Sherlock ha sicuramente ideato un piano e avrà bisogno dell'aiuto di John!! Quest'ultimo mi sembra sempre più incuriosito dallo strano pirata! Non vedo l'ora di sapere come si evolverà la storia!! |
Ciao! |
La prima cosa che mi ha indotto a fermarmi di più rispetto ad una semplice lettura e via è stato il tuo modo di scrivere, curato e corretto (cosa non scontata al giorno d'oggi), che si rivela subito dal "Giornale di bordo". Il tuo linguaggio é uno strumento che tu usi con esiti molto positivi nel ricostruire determinate atmosfere e nel presentare i personaggi, con un minuzioso assemblaggio di particolari e caratteristiche fisiche, che ne rivelano anche la psicologia. Per esempio, protagonisti a parte, mi è piaciuto molto quel tuo agganciare la nostra attenzione con il soffermarti sulla donna che poi ci "accompagnerà", attraverso lo sguardo di John, ad uno splendido pirata. Sh è uno di loro, addirittura tra i più audaci, e questo lo rivela la lettera “P” marchiata a fuoco, che spicca tra i tatuaggi. Trovo dei tratti piacevolmente IC, in quello Sh che tu ci presenti già come un ribelle, un “diverso” anche tra gli individui particolari come lui. La sua immancabile sciarpa londinese diventa qui un'originale bandana; rintraccio anche “un cappotto scuro di filato grosso”. Lo stesso Watson, che qui è un capitano di Marina, lo presenti con delle caratteristiche di immediatezza e curiosità che l’hanno denotato pure durante nelle Serie BBC. |
Mi è piaciuto questo inizio, pennellate brevi che descrivono chiaramente il luogo e ti danno la sensazione di essere lì. Certo, avere in mente la Maledizione dela Prima Luna aiuta non poco, ma serve solo a dare quel tono caratteristico all'ambiente, perché i personaggi, sebbene siano solo appena accennati, emergono già per quello che sono, non fatichiamo a riconoscerli. E poi John che osserva Sherlock, finalmente vediamo lui intento a cogliere quei particolari che lo portano all'ovvia deduzione di cui anticipavi nel prologo.E' stato molto bello vedere John dedurre e altrettanto bello vedere Sherlock descritto con orecchini e tatuaggi... Bellissimo nel panni del pirata, è la prima volta che me lo vedo davvero davanti agli occhi per un pirata più realistico e meno effetto bambino con il capello largo nero e il teschio bianco sopra... |
Questo primo capitolo - tra i molti pregi - ha colpito (forte e chiaro) uno dei miei punti deboli: Sherlock tatuato. È una delle immagini che più stimola la mia fantasia. Su internet, alle volte, è possibile incappare in fanart dove Sherlock ha il corpo riccamente tatuato, e ammetto di innamorarmi perdutamente ogni volta. |