Da dove partire? Ci sono così tante cose che mi piacciono di questa storia che non so cosa dire.
Allora: partiamo dall'inizio. Dal fatto che la prima volta che l'ho letta ho pianto. E passi che ultimamente piango per tutto, questa chicca mi ha fatto emozionare. Tra l'altro, inizialmente pensavo che Clarke fosse morta e Lexa non fosse riuscita a farle capire quanto fosse importante per lei, quindi, capisci quanto fossi disperata (e quanto io sia un caso perso, in fatto di angst)?
L'immagine di Clarke rannicchiata nel letto è molto riuscita. Mi vedo proprio questo piccolo essere umano che combatte per tenere il dolore fuori dalle coperte. Bella descrizione, complimenti.
"Quando ha preso per la pirma volta in mano un basso, quando ne ha pizzicato le corde con leggerezza, senza sapere veramente come si suonasse, stava cercando di dare un ordine al mondo."
Questa frase è bellissima. è proprio così che immagino Lexa: magari anche una maniaca del controllo, ma comunque una persona che cerca sempre di tenere a bada la situazione, arrivando addirittura, per tenere sotto controllo la propria persona, a sopprimere i sentimenti.
E poi la pioggia, in cui Lexa si rifugia, come Clarke si rifugia nel letto. Credo si possa dire che la pioggia è il terzo personaggio di questa storia. Non ci dai un'ambientazione precisa in cui collocare la storia, ma ci dai la pioggia, in cui Clarke e Lexa vivono e si amano. La pioggia degli innamorati del professore di filosofia di Lexa ;)
E vabbè, la scena finale è meravigliosa: c'è dentro l'agapé, l'eros e la filia. Scherzi a parte, è davvero riuscita.
(Quando vorresti chiedere al tuo pollo di sposarti con un frollino, ma non puoi, perché il pollo non vuole che si facciano briciole nel letto, che poi arrivano le formiche.)
E nulla, tutto questo delirio per dirti che adoro questa storia e che devi pubblicare ancora molto altro.
Evaporo.
Puft |
