Recensioni per
La figlia dell'anarchico
di Carlo Di Addario

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/01/19, ore 18:56

Ciao, questa storia mi è piaciuta moltissimo. La prosa è semplice e lineare, il ritmo tranquillo e rilassante... E devo ammettere di aver trovato la figura di Remì davvero molto interessante e tutti I personaggi In generale molto verosimili.

Recensore Master
27/06/17, ore 17:48

Ciao Carlo :)
Con piacere trovo, in quest'altra One Shot, un nuovo punto di vista. E con altrettanto piacere noto che è completamente diverso dai precedenti da ogni punto di vista, come narrazione (che è passata a una coinvolgente prima persona), come tematiche e come stile.
Bella prova di "cambio genere", molto riuscita. Anna ha avuto una vita completamente diversa da quella di Annabel; invece della casa grande con genitori laboriosi e tantissimi figli, lei è figlia unica di un padre spiantato e ha abitato in una casetta ai margini della società, a causa degli ideali paterni.
Come Annabel, anche lei rimprovera tutto ai genitori (o meglio al padre), in un classico esempio del "si desidera sempre ciò che non si può avere". E questo Remì mi è parso l'emblema del "gli ideali fanno soffrire", e del fatto che chi cerca la libertà deve necessariamente sacrificare molto, moltissimo.
Mi ha fatto piacere osservare uno spaccato diverso dello stesso mondo, che fa un particolare contrasto a quello che è stato lo scenario dipinto da Annabel: è lo stesso, ma il punto di vista cambia tutto.

Perdonami la recensione breve ma devo fuggire ^^ ci risentiamo presto!

~Sky

Recensore Junior
09/06/17, ore 17:32

Ho trovato interessante questa storia solo leggendone la descrizione, sia per l'ottimo modo in cui è stata scritta, sia forse per la tematica.
Mi chiedo solo se sia opportuno pubblicarla nel settore "fantascienza", perché di fantascienza non trovo assolutamente niente. Però se di errore si è trattato, sono contenta di averla trovata, probabilmente non l'avrei mai letta se fosse stata pubblicata nel posto giusto.
Anche se breve, l'ho trovata piacevolissima, e ci tengo a ribadire che è scritta bene (cosa, su questo sito, non del tutto scontatata).
Forse mi ci sono rivista, in questo periodo particolare della mia vita, per quel rapporto padre-figlia. Anna non si trovava d'accordo con il padre, né sentiva di somigliargli, eppure ha finito di essere come lui. Sarà così anche per me?
Mi ha portato a riflettere. Bel lavoro!