Ciao! Buonasera, sono herr. Non ci siamo ancora incontrati quindi sono doverose delle presentazioni.
Prima di tutto, volevo dire che, sì, è una bandierina critica, ma che eviterò tutti i punti su cui è passata l'altra recensitrice, @R a i n, e che, salvo brevi accenni, non ne avrei fatto parola anche non fosse stataci la sua. Ad ogni modo, cominciamo.
La prima cosa su cui volevo parlare è l'attinenza al mondo Pokémon di questa storia. Nulla. Andiamo con ordine. In questa storia, attraverso delle storie di Pokémon antropomorfi (il cui mondo è identico a quello di una serie tv americana... perché? Non è minimamente spiegato, ma prenderemo questo assunto per essere vero, o ne va meno la credibilità della storia) si svolge la trama della fanfic: un Braixen, Blaze, che incontra un Lucario, Riley, e amore fu. Ora però proviamo a sostituire questi nomi con dei nomi normali: Anna e Marco. La storia "Uniti per sempre" parla di Anna, una ragazza, e Marco. Magicamente, cambiando solo i nomi, la storia dal fandom dei Pokémon è passata a trovarsi in quello delle Originali: resta di stucco, è un barbatrucco! Qua muovo la mia critica: questa storia di Pokémon ha solo i nomi, nulla di più, e non c'entra quasi niente con il mondo dei Pokémon. I protagonisti sono Pokémon, è vero, ma l'unico motivo per cui lo sappiamo è perché il narratore interno sta sempre a ripeterci "Ehi, è un Pokémon": vivono una vita da teeenager americano in un High School americana.
La seconda cosa è il narratore. La nostra graziosa narratrice, Blaze, passa la maggior parte del tempo a vomitare informazioni inutili sul lettore, senza minimamente descrivere quello che succede, perché sì. Questo fenomeno si chiama As you know, Bob e consiste nello spiegare a caso, alcune volte in maniera più diretta, altre meno, quello che succede: Blaze lo fa senza pudore. "Vedete", "Dovete sapere", "se vi state chiedendo chi è", "vi ricordate quando vi ho detto", "Notare", "Attenti", ma cosa? Ma chi sei? Ci conosciamo? No, io sono un povero lettore che entrato nella storia si vede assalito da questa narratrice di cui non ho la minima informazione. Non è minimanente realistico che un narratore interno si metta a rivolgersi così al lettore, oltre che essere un espediente abbastanza grossolano per spiegare le cose. Qua muovo la mia seconda critica.
La terza è la storia. Viene detto "Attenzione, non è una storia per bambini" ma a me sembra proprio tirata fuori dalla prima serie tv teen drama che abbia visto, primo fra tutte Pretty Little Liars, ma poi anche Teen Wolf, Gossip Girl, ecc. È piena di cliché e stereotipi che si vede benissimo che i personaggi non sono stati minimamente costruiti, ma ci si è limitato ad un blandissimo "Prendo stereotipo x e lo metto assieme per la storia" di continuo.
La quarta è il linguaggio. Se da una parte è realistico che il personaggio usi parole informali ("scazzata", ecc), dall'altra parte non essendo definita la relazione che il narratore ha col lettore, qualsiasi punto a favore di questa pratica cade.
Il quinto è puramente una impressione mia, ma la voglio aggiungere comunque. Ho trovato da brividi il fatto che Blaze descrivesse la storia del pestaggio di Riley come "sensazione molto romantica ma al tempo stesso spaventosa". Romantica dove? Spaventosa dove? È un pensiero da psicopatico. Se questa è la caratterizzazione di Blaze, complimenti, ma se non è questa, il lavoro è da rifare.
Oltretutto... Blaze non lo porta in ospedale? Ha un telefono colla cover rosa che usa per scriversi con gli amici ma non per chiamare un'ambulanza quando lei stessa dice "trauma celebrale o qualcosa del genere"? ("qualcosa del genere" è particolarmente brutto ma te lo perdono perché, così come "scazzata", fa parte del linguaggio. Ad ogni modo lo ripeto, devi esplicitare la relazione, che fino ad ora è solo confusionaria.
herr
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