Ehi, ciao! Eccomi di ritorno!
Spero che mi perdonerai se stavolta recensisco due capitoli in un unico commento, ma volevo arrivare dritta all'ultimo capitolo xd. Allora, che dire di queste ultime due perle? (sì, perché di perle parliamo).
C'è qualcosa che amo follemente nei tuoi scritti: le sequenze d'apertura. Nel capitolo del giardinaggio, infatti, apri con questo meraviglioso paragrafo: "La primavera sbocciava in un grido [...] quando la natura aveva deciso di gridare e ballare in gioia sfrenata."
Il secondo, forse meno d'impatto ma sempre bello, "Novembre arriva quasi come una sorpresa [...] il cielo incombe grigio sopra di loro, carico di temporali".
Insomma, già solo grazie a questi opening io amo follemente il tuo stile!
In "Giardinaggio" esploriamo il dolore di Bianca e la vediamo attraversare diverse fasi del dolore, quella in cui cerca di seppellire tutto e andare avanti come se non fosse cambiato niente (quando invece, dentro di lei, è cambiato tutto); poi la vediamo essere aggressiva; cercare di nascondere il suo dolore dietro quintali di trucchi; ma poi ecco, la mamma riesce a farle buttare tutto fuori (perché le mamme capiscono sempre tutto) e la vediamo piangere, non capire, e temere addirittura per il futuro (crescerà un'altra pianta? E lei sarà pronta a coltivarla o sarà troppo insicura? Spaventata?).
Ho letteralmente adorato la figura della madre: rappresenta tutte le caratteristiche che dovrebbe avere una madre, inquadrare la figlia, decifrarla, farla sfogare; hai fatto una descrizione di lei adorabile e dolcissima, senza di lei forse Bianca sarebbe ancora là a cercare di non affrontare il suo dolore con tonnellate di trucco, maschere.
Ed è qui, nel momento che Bianca condivide con sua madre che mi hai letteralmente stregato: il paragone singolare, e bellissimo, con il giardinaggio; la descrizione che tratteggi e l'insegnamento che mandi, incorniciato con vera poesia...Cioè, non sono sicura di riuscire a spiegare quanto ho apprezzato e trovato bello questo passaggio, posso solo dirti che mi ha fatto rimanere a bocca aperta, mi sono segnata la frase e mi sono messa a riflettere perché lo reputo un meraviglioso insegnamento, o almeno importante per me.
«Non basta battere le mani, scuotere la testa e andare via – l’amore rimane lì. È come una pianta [...] il tuo giardino ti sembrerà brutto e spoglio per un po’, ma è normale, è così che succede.»
Hai un vero talento, sono rimasta estasiata!
Passiamo all'ultimo capitolo. Intanto, ho apprezzato che si chiama "Caffè - Parte 2", titolo pressoché uguale al primo capitolo, e sembra conferire alla storia una specie di circolarità.
Ho divorato la conversazione tra questi due perché avevo lo spasmodico desiderio di vedere come sarebbe andata a finire. Ho trovato i dialoghi molto naturali e credibili, si sente il disagio, l'insicurezza... Non potevo crederci, però, che era passato tanto tempo dalla rottura! Uff, speravo che si sarebbero riavvicinati prima. E alla fine, non potevo crederci che non sono tornati ad essere ciò che erano loro due una volta. Cioè, li posso anche capire, alla fine sono maturati e tutto il resto - ma forse sono troppo giovane, non riesco a riconoscere giustizia nella cosa e avrei tanto voluto che finisse tutto rosa e fiori, che facessero pace, recuperassero la sintonia e tornassero assieme.
Ahah, okay, sono un caso disperato, però la tua storia (e il suo stile magico) mi ha preso tantissimo e speravo nel mio adorato lieto fine!!!
Ok, la smetto di sproloquiare e lamentarmi, ahahah, ma lo faccio perché hai fatto uno splendido lavoro, è una delle storie più belle che ho letto sul sito e chiunque legge tutte le mie recensioni sa bene che non dico queste cose per nulla!
Quindi, complimenti! E grazie!
Alla prossima,
Karen. |