Recensioni per
Le cinque volte che mi hai detto di no
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/06/17, ore 17:18

Molto bella, hai saputo coniugare momenti divertenti (come quella del taxi: vero, il povero John deve sempre pagare) ad altri molto romantici: il no di John a fare sesso quando è stanco mi è piaciuto tantissimo e la sua spiegazione è tremendamente romantica (e bella).

Recensore Veterano
18/06/17, ore 15:28

Ciao!! Mi è piaciuta tantissimo questa tua OS. Molto dolce, molto ironica, molto da Sherlock. La tua carica introspettiva sul nostro detective mi pare che ultimamente sia alle stelle, eh. :) Dopo la storia sul tè, ora ci regali un'altra chicca sullo stesso stile, ma che ci pone davanti altri quadretti malinconici ma allo stesso tempo simpatici, dolci ma comunque amari. Un mix di sensazioni che colpisce in maniera positiva e che ti fa pensare inevitabilmente di volerne ancora. Perché il tutto è molto plausibile, molto IC, molto veritiero: quasi come se potessi immaginarmeli davvero, magari durante una puntata della serie che purtroppo non vedremo mai davvero! Ed allora ringrazio autori come te, che creano storie come questa, che mi permettono perlomeno di sognare un po'.. Che altro dire, adoro la tua caratterizzazione di Sherlock! È un essere un po' infantile a livello romantico, e come potrebbe non esserlo? Ma allo stesso tempo con un po' di impegno comprende, ed è magnifico. Io lo amo. Non si era capito? ;) Ahaha, dopo questo delirio post lavoro mi dileguo e mi scuso per la recensione sconclusionata. Tutte queste vane parole per dirti: brava! Continua a scrivere che mi regali gioie in pomeriggi stanchi. Ciao :)
(Recensione modificata il 18/06/2017 - 03:29 pm)

Recensore Master
17/06/17, ore 09:02

Ciao, come al solito ogni volta che leggo qualcosa di tuo penso sempre che sarebbe interessante leggere anche una long, o una storia comunque un pochino più lunga di così perché certi risvolti che tiri fuori dal carattere di Sherlock, sono sempre molto interessanti. In questo caso c'è un fondo di comicità a legare il tutto, il che va benissimo, ma ho notato che nel tuo caso non va a pesare troppo sulla qualità generale della storia, né per quel che riguarda la profondità dell'introspezione di Sherlock. Cosa affatto scontata. Nel tuo caso ci sono sempre pieghe non dette del suo carattere, cose che pensa ma non dice, cose che prova e non esterna e un forte desiderio di razionalizzare, di concentrare le energie per mettere insieme le fila di se stesso che, da quando ha una certa relazione con un certo John, è andata un po' a farsi benedire. In questo caso, differentemente da altre tue storie, il risultato è una commedia. Una storia leggera nella quale Sherlock si ritrova rifiutato ben cinque volte in quanti? Nove mesi? Inaudito! Mi piace che Sherlock si ricordi alla perfezione ogni singolo momento che ha preceduto il "no" di turno da parte di John e che abbia memorizzato tutto quanto nel palazzo mentale. E che cerchi ancora di capire se John si sta stancando di lui oppure no. Perché alcuni c'entrano con l'idiozia di John o con la sua "ossessione" per l'igiene (come può essere amorale o antigienico avere cadaveri in frigo? XD), ma in altre occasioni la faccenda va più sul personale. E qui inizia la parte lievemente più amara. Perché sì, è una commedia, ma tutte le volte che ci sono in ballo Sherlock e i sentimenti, si va incontro sempre a un po' di amarezza. Almeno per come lo percepisco io. Quello che non viene detto, ma che chiaro come il sole, è che Sherlock non è abituato alle relazioni sentimentali. Che questa con John è la prima in assoluto e che è la cosa più importante che abbia mai fatto fatto, perché John non è solo una persona, ma è stato il suo migliore amico "prima" c'è tutta una storia dietro. Traspare quella che è la solitudine di Sherlock, nel passato. Quella che è la sua insicurezza cronica o il non sapere bene da che parte girarsi. Mi piace perché questa faccenda dei "no" viene sviscerata e razionalizzata da Sherlock stesso nel corso di tutta la storia. E mi piace come, alla fine, giunga alla propria conclusione. C'è una sorta di maturazione nella considerazione che fa alla fine, nel suo ringraziare John. Perché il suo non capire e impuntarsi contro John per aver ragione sempre, è un atteggiamento molto infantile. Ma quando capisce e ringrazia... l'ho trovato anche molto dolce, tra le altre cose.

Mi fa sempre piacere leggere cose tue.
Alla prossima.
Koa

Recensore Veterano
16/06/17, ore 13:51

Come ti dicevo poco fa, quando leggo una tua storia sorrido imbambolata. Sì, mi fai sorridere e ridere; sono sempre molto contenta quando posso leggere una tua JohnLock... e sai cosa voglia dire per una NonJohnLockiana.
Il dottor Watson è una montagna di pazienza, dotato della capacità straordinaria di sorvolare. A tutto c'è un limite ed è giusto che John disturbi l'avanzata stile Panzer dello smanioso Sherlock. Da uomo tranquillo qual è, il dottore non si scompone neanche più di tanto e lascia sbattere il riccioluto investigatore nella megagalattica e incommensurabile domanda metafisica che si pone: perché mi dice di no? Che (tra parentesi) sottintende: oh, lo sta facendo a me!
Sherlock arriva a capire - tanto ci arriva sempre - e la sua agitazione sarà placata.
Le tue parole sono misurate ma lasciate in libertà, girano intorno ai protagonisti e raccontano di vita quotidiana, amici e fratelli con una gioia di fondo che è propria degli innamorati.
Non è facile scrivere cose serie (i No di John sono davvero una cosa seria per Sherlock) senza appesantirle con retorica e frasi fatte ed è questo che mi piace di te: sai scrivere serio facendo sorridere: una grande dote.
Sei brava e mi fai piacere la JohnLock...
Monty