Recensioni per
Opus Magnum
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/07/22, ore 02:57

Eccomi ancora qui.
E' impossibile lasciar perdere questo racconto. Adesso DEVO sapere come va a finire. 
Se abbiamo iniziato nel Romantico qui arriviamo dritti nel Gotico. E io ho l'ansia.
Credo che la fanciulla dagli occhi verdi, poveretta, c'entri fino ad un certo punto. 

Sì, avevo immaginato ci fosse dietro Maria Teresa. Quella era talmente pazza che avrebbe potuto benissimo architettare un piano simile.
Almeno il povero Johannes sta relativamente bene. Certo, non è una bella situazione quella in cui si sono cacciati.
E l'androgino (la donna vestita da uomo) ha avuto il fattaccio suo. Bene. Godo.
Ma adesso il buon Fritz è nei guai! E io ho l'ansia.

Scampato pericolo, ma non si può lasciarle andare!
Soprattuto non si può farla passare liscia a Maria la wannabe Profetessa Teresa d'Austria. EH NO!
Madò. L'ansia. L'ansia! 
Alla fine, sembra che l'abbiano levata di torno. Sembra, poi non so. Almeno Johannes è sano e salvo.

La morte d'acqua altro non era che il veleno dei pesci palla, pensa te ^^
Adoro Johannes che ci va a nozze, beato lui. A von Kleist non sembrano piacere altrettanto, invece. Molto bella questa conclusione di amicizia, solida, serena.
Fa da contraltare alla scena commovente del roseto.
Beh, fenice o no, sempre di uccelli si tratta. Se poi è bicipite tanto meglio.

Mi è piaciuta moltissimo questa storia, complimenti. Mi ha fatto vibrare le corde dell'anima.
Spero di leggerne presto altre tanto belle.
A presto, e scusa per i papiri con cui ho commentato.

Recensore Veterano
07/07/22, ore 02:37

E rieccomi, ben appunto.
Almeno qualche piccolo pezzetto del puzzle va a posto. Albedo, appunto: si rischiara per purificare la sostanza e arrivare alla cosa pura.
La sigla fa riferimento contemporaneamente all'anima ed alla pietra filosofale.
Del resto, geniale l'idea di usare la Melancolia come chiave del cifrario. 
Eh, povera signora Pfannenschmied. Sembra quasi la mamma di Killick, se non fosse che Killick non ha una madre, si è autogenerato come un fungo.
L'Uroboro, che bello ritrovarlo!

Faccio una piccola digressione, a questo punto.
Ho scelto di leggere questa storia perché, inconsciamente, mi ha fatto tornare in mente due saghe di libri con cui sono cresciuta. Una è "La bambina della sesta luna", l'altra "Geno", di Moony Witcher (alias Roberta Lizzo), sono libri per bambini che combinano nella trama elementi di alchimia ed esoterismo in modi davvero geniali. Mi hai riportato ad una parte d'infanzia. Credo di averli letti tutti almeno due o tre volte. Chiaro, a te sembreranno stupidaggini, ma da bambina li adoravo.
Ho ritrovato delle atmosfere simili, ma molto più adulte. E questo mi fa apprezzare ancora di più la storia.

Povero Johannes, povero lui! Però non è così inutile come crede, anzi!.
Ecco che il nostro entra nelle fauci del drago per scendere nelle interiora della terra dove, si spera, trovera l'illuminazione.
Io, intanto, ho il dubbio che l'omicidio di Konstantin sia stato un sacrificio. 
Non commento parola per parola perché ho l'ansia, ma sono presissima. Stupende le descrizioni degli affreschi del tempio. 
Intanto Nigredo ed Albedo si conseguono, mentre Von Kleist trova man mano gli indizi disseminati da Konstantin.
Ed ecco un vero e proprio laboratorio, con tanto di distillatori e attrezzatura varia ed eventuale. (Abbi pazienza, ho fatto il Classico, tutta la mia esperienza di chimica consiste nell'estrarre l'amido dalle patate)

Facile intuire chi sia la mente dietro tutto quanto, ma JOHANNES! No, eh!
Non fare scherzi! Lui non si tocca! Però sento effluvi di potenziale Hurt/Comfort e ho le orecchie ben dritte. 

Ecco, appunto, l'homunculus, immaginavo c'entrasse e che sarebbe saltato fuori ad un certo punto.
Sospettavo si trattasse proprio di Konstantin, in effetti.
Qui Konstantin sembra usare, credo, gli Arcani Maggiori dei Tarocchi. La Luna, la donna, vuole divorare il Sole, quindi uccidere Fritz.
Più che il flauto, io gli avrei versato qualcosa nelle 40 tazze di caffè corretto champagne che beveva ogni giorno, ma questione di praticità suppongo.
Oh, finalmente comincia a scorrere del sangue! Del resto, Rubedo ^^
Non vedo l'ora di scoprire il finale.
 

Recensore Veterano
07/07/22, ore 02:06

Ciao, carissimo.
Poche cose mi affascinano come l'alchimia, ed è raro trovarne gli elementi usati con tale proprietà di linguaggio. S'intuisce che sia il prodromo della chimica, ma mantiene quell'alone di fascino e mistero che doveva sortire anche sulla gente dell'epoca, che non aveva gli stessi strumenti che abbiamo noi. 
Ma... il buon von Kleist è QUEL von Kleist?
Le scene che descrivi sembrano uscite da "Barry Lyndon", e sono meravigliose.

Ce lo vedo il buon vecchio Fritz che sponsorizza gli alchimisti: del resto, il progresso è progresso e se può portare soldi con cui finanziare l'esercito ben venga. Ah, Hohenfriedberg! <3 
Hai riassunto meglio tu la Guerra dei Sette Anni in due battute che il mio manuale di Storia Moderna, complimenti.
Franz mi ricorda un po' il valletto di "Arancia Meccanica", quello grosso come un armadio che prende Alex in braccio e lo porta in giro. Però è più simpatico.
E lo immagino come un certo scozzese.

Al netto di ciò, Konstantin si è messo in guai che ci anticipi essere tanto torbidi da costargli la vita. Cosa sarà mai successo?
Theophrastus (Bombastus von Hohenheim), quindi un novello Paracelso, che, però, ha avuto vita breve, poverino. La scena è stupenda, hai ripreso davvero bene "The Death of Chatterton". Non avevo capito prima che ti fossi ispirato a quello, l'ho riconosciuto dalla descrizione che, meravigliosa, ha centrato appieno l'atmosfera sospesa e malinconica del dipinto. 
Anche il fatto che si sia colpito al cuore (e non sparato alla testa come Werther) indica quel passo avanti nel Romanticismo che Foscolo aveva fatto rispetto a Goethe. 
E' molto toccante che la scena sia stata descritta dal punto di vista dello zio (figura paterna del giovane) perché il cuore trafitto, in un certo senso, è anche il suo.

Il Nigredo, la disgregazione, prende corpo nella morte del Dragone (il ragazzo dai capelli rossi, ma che potrebbe essere anche l'androgino in questo momento) ma anche nei frammenti delle lettere che Von Kleist deve ricomporre.
Anche Basilius, nell'aspetto e nell'alone di decadenza che circonda la sua casa, ricorda il significato letterale del "nigredo", l'oscuro.

Caro, Von Ruchel, gli voglio già tanto bene perché mi ricorda il caro Stephen. E' adorabile! 
La Melancolia di Durer! E' vero! Lì per lì non ci avevo fatto caso. Piena di riferimenti anche quella. 
"Il topo sta benissimo."  ARTE.  A R T E.
No, va beh, genio. La finestra, le lettere... basta. Mi arrendo e vado a cavare patate in Corea del Nord. Non posso arrivare a tali livelli.
E... e...il finale. Gesù, Giuseppe e Maria!
Ho la tachicardia. Ho idea che passerò la notte su questa storia, mi ha preso troppo.
Al secondo capitolo! Subito!

Recensore Veterano
13/12/21, ore 17:43

Ciao, carissimo!
E così ho finito il tuo meraviglioso racconto prussiano.
Questo capitolo era denso d'azione e colpi di scena, e sei stato bravo a farli susseguire senza aggiungere pesantezza.
E comunque, senza Von Kleist e il suo spirito soldatesco coi controcazzi, dubito che si sarebbe potuti andare molto lontano.
La Von Pfuel è un villain ottimo, anche perchè probabilmente è fuggita, evitando il clichè della morte banale, ecco. Un po' come Grosvenor, se non ricordo male. Perchè una bravissima spia (o un altro antagonista su quel genere) ha bisogno di un'altra bravissima spia per crepare, e per quanto il nostro eroe ci abbia potuto mettere buona volontà, è anche giusto così.
Bellissimo anche il finale, con la madre che parla alla piantina. Infondo, pur non essendo stato un soldato, Konstantin ha reso un enorme servizio al proprio paese.
E la frase ad effetto alla fine è grandiosa, da fan di Federico non posso che apprezzare.
A prestissimo ^^

Recensore Veterano
30/11/21, ore 16:53

Ciao, carissimo!
Eccomi qui per la seconda parte.
Oltre alla trama e a tutti gli intrighi ad essa correlati -che sono descritti stupendamente- e all'ambientazione (:)), qua i personaggi sono perfetti. Von Reuchel lo adoro (ma povero, però, sia per il rapimento che per la storia della gamba), e pure la signora Pfannenschmidt era geniale (poveraccia anche lei, però). Konstantin, l'avessi incontrato di persona, l'avrei corcato di botte.
Sei riuscito ad inserire perfettamente anche i flashback strappalacrime di Von Kleist senza farli pesare sulla trama e sulla scorrevolezza.
Tra l'altro mi piace come Wilhelm sia la personificazione del modo di dire americano "done with this shit", perchè è un prosaico ufficiale a cui tutto quel misticismo dà su ai nervi, ma al contempo sia più arguto e pronto di quanto egli stesso pensi.
(la mia stupida considerazione finale è che l'alchimia è affascinante, ma nel '600/'700 erano tutti matti).

A prestissimo!^^

Recensore Veterano
19/11/21, ore 18:30

Ehi, carissimo!
Un'altra storia per la serie "andava assolutamente ri-recensita molto meglio". E poi dai, non nego che anche la Germania nazista ben scritta possa risultare parecchio interessante e affascinante sotto molteplici aspetti, ma la Prussia del settecento ha un'atmosfera difficile da battere (molto meglio di qualsiasi tipo di Versailles, comunque).
E insomma: misteri, intrighi, ufficiali, alchimia e un protagonista che adoro totalmente. Ti giuro, non mi ricordavo molto della prima lettura, ma che fosse una storia molto bella sì, e riconfermo quest'opinione.
(e poi leggere tutto ciò è anche fonte di un piccolo orgoglio personale da parte mia perchè non ho avuto bisogno di leggere le note, ricordandomi tutte le battaglie -weee!-).
La descrizione di questi primi codici alchemici è accurata, ma non appesantisce per nulla lo scorrere della narrazione. La smetto di farti i complimenti per le ricostruzioni storiche perchè chettelodicoaffà. (no wonder che vinci tutti i contest, comunque).
Ultimamente non ho tempo per leggere nulla, però mi sforzerò per finire questa storia in tempi umani, promesso.
Auf Wiedersehen^^

Nuovo recensore
22/02/18, ore 14:37

Innanzitutto devo ringraziarti. Finalmente qualcuno che parla di una Germania che non sia quella nazista. Sembra che esista solo quello quando si vuole scrivere un romanzo ambientato in questa nazione. è giusto ,invece,che si conosca anche altro. Si vede che ami questo Stato e che sei informato su tutte le sue epoche
E hai scelto un'epoca che io adoro. L'epoca degli eleganti ufficiali prussiani,rigidi con la spada al fianco ,con"Von " di qua e "Von" di là,sale da ballo,feste ,concerti,donne con abiti da sera....
Premesso che l'alchimia non è un argomento che mi interessa e che anzi trovo noioso ,tu sei riuscito a rendermelo intrigante,con indovinelli tipo "Codice da Vinci" che sinceramente non riesco a capire da dove ti siano venuti. Credevo che solo Dan Brown riuscisse a fare queste cose!
E poi,mio Dio,ma come scrivi? Dovresti davvero pubblicare un libro,sarebbe splendido e di sicuro più meritevole di certe porcherie che si vedono in giro
Spero davvero che ti cimenterai in un'altra storia del genere,e spero di rivedere Von Kleist e Von Ruchel. Ti dirò ,sarebbero davvero una bella coppia. Platonicamente,si intende(o forse no?)
Ora leggerò di certo altre tue storie
Baci
Giada

Nuovo recensore
03/02/18, ore 15:54

L'unica nota stonata che ho trovato è il cliché del “In quel modo, poi – Non aveva mai detto in che modo era morto…”, ma è una sciocchezza da niente in confronto all’incredibile preparazione e perfezione stilistica *-*

Recensore Veterano
07/09/17, ore 17:51

Eccomi giunta alla fine, 
fatico a credere che tutto quello che ho letto si sia svolto in soli 3 capitoli. 
Che dire, sei un fantastico architetto delle storie. E a proposito di cose ben architettate, lo era anche il piano di Maria Teresa d'Austria e della von Pfuel, ma è stato bellissimo leggere come un complotto internazionale sia stato sventato a partire dalla frivolezza di una delle tre alchimiste, evidentemente rimasta affascinata dal giovane rosso. 
Capitolo pieno di azione, come sempre scritto senza una sbavatura, ma la parte che è piaciuta di più è stata la finale: la parte della povera madre che coltiva la rosa convinta che sia l'anima del figlio perduto è davvero iconica. Brividi!
Poi, questo è stato il dialogo che ho preferito: 
 “Comunque ti ringrazio, Wilhelm.” 
“Per cosa?” 
“Per avermi fatto sentire vivo ancora una volta. Ero un po’ stufo di fare il topo di biblioteca storpio.” 
“Senza di te non ce l’avrei mai fatta. Non avrei neanche capito di cosa stava parlando il povero Konstantin.”
Il rapporto tra i due è bellissimo, verosimile, l'ho adorato.
Non posso che farti un lunghissimo applauso, complimenti e a presto :)

Recensore Veterano
05/09/17, ore 20:23

Okey, io te lo devo chiedere: Come fai a padroneggiare così bene questi argomenti? Oltre al fatto che sembra che tu sia vissuto in tutto le epoche storiche di cui scrivi, davvero, penso che non mi destreggerei così bene e con scioltezza nemmeno se dovessi scrivere cosa mi è successo oggi, ma poi, parli dell'alchimia con tanto di nomi specifici, definizioni e dettagli. Quando cerco di informarmi su qualcosa nonb riesco a reperire tante informazioni su internet. Questo mi fa vedere quanto tu sia preciso e professionale in quello che fai, ti ho sempre detto che per me le tue pagine potrebbero essere tranquillamente quelle di un libro.
La storia è estremamente intrigante, è ben architettata ma non in quel modo astruso che si fa difficoltà a seguire (a parte che il mio "ambiente" è l'introspezione, per tutto il resto sono tarda a capire XD). 10 e lode per i personaggi, sono tutti caratterizzati benissimo. Poi vabè, Diana o Artemide che dir si voglia è la divinità che più mi piace, quindi usando la sua immagine in modo così elegante e misterioso poi mi hai conquistata del tutto!
A presto :)

Recensore Veterano
05/09/17, ore 00:54

Ok, finalmente sono qui.
Ci metto tanto a recensire le tue storie perchè ogni tuo capitolo è talmente complesso e ben architettato che devo prendere il mio tempo per leggere bene e ogni volta mi stupisco della tua bravura. 
Partiamo dal presupposto che ho visto il quadro dopo aver letto questo capitolo e la mia sbadataggine è stata provvidenziale perchè posso dirti che trovando l'immagine su internet ho visto esattamente la scena che mi avevi fatto immaginare scrivendo della morte del giovane Kostantin. Premetto che la tua scelta dei nomi è sempre estremamente accurato per descrivere il periodo storico, la provenienza e la tiratura dei perosnaggi e spesso per questo sono anche un po' complicati da memorizzare (Non ti nascondo che sarei curiosa di leggere una tua storia in cui ci sono un Luca e una Giulia che vivono una solita vecchia storia d'amore ahahah). Ok, torniamo alla storia vera, quella assurdamente intricata, misteriosa e affascinante. Lettere, suicidi/omicidi, perosnaggi misteriosi, alchimia...che dire? non hai niente da invidiare al Carlos Ruis Zafòn de "L'ombra del vento".
E niente, per te sempre e solo complimenti,
a presto :)

Recensore Master
24/08/17, ore 11:42

Ciao!
Ed eccomi a commentare anche questo ultimo capitolo!
Tra tutti, è quello più denso di azione e colpi di scena, tra i quali però il nostro buon von Kleist riesce a districarsi grazie alla sua scaltrezza. Ancora una volta, le descrizioni ti sbattono in faccia ogni dettaglio della scena, senza però risultare pesanti, e questa è una cosa che apprezzo molto. Mi piace immaginare ambienti e personaggi, le scene che sembrano svolgersi in luoghi indistinti mi mettono un po' a disagio. Non ho potuto fare a meno di trattenere una risata quando hai parlato di parrucche incipriate e nei posticci xD
È superfluo dire che il crescendo di azione mi ha tenuta incollata dall'inizio alla fine... Anche se in fondo sapevo che il complotto sarebbe stato sventato (una curiosità... Coinvolgere Maria Teresa è una tua scelta o ci sono "sospetti" storici?), il modo in cui von Kleist l'ha fatto è a dir poco rocambolesco (e arguto, direi) xD
Mi è piaciuto poi anche il modo in cui hai tratteggiato il rapporto tra Johannes e von Kleist, che denota affetto e preoccupazione reciproca, uno di quei Männerbünde camerateschi di cui spesso parliamo..^^
Infine, degna conclusione per questo racconto la metafora sugli uccelli.
Beh, complimenti ancora e alla prossima!

Recensore Master
24/08/17, ore 00:59

Ciao carissimo,
Sempre più bella questa storia.
Le simbologie segrete, i codici da decifrare, i riferimenti all'alchimia, le scene che paiono saltar fuori da quadri barocchi... Davvero ben orchestrato. Von Kleist, poi, dimostra di essere un tipo piuttosto arguto anche se pensa di non esserlo. Ammetto che avevo capito fin da subito che quella von Pfuel era invischiata nella setta, ma mi è piaciuto molto il modo in cui hai fatto svelare a von Kleist tutti gli elementi per risalire alla sua identità. Mi piacciono molto i gialli di questo tenore, ad alto contenuto immaginifico e simbolico, pieno di rimandi a opere e significati nascosti. Azione, mistero e indizi mai banali, sono questi gli elementi che mi tengono letteralmente incollata allo schermo (del telefono, in questo caso). E tu, caro mio, ci sei riuscito davvero bene!
Ora sono ansiosa di sapere cosa succederà nell'ultima parte.
Mi sa che se ne vedranno delle belle!

Recensore Master
23/08/17, ore 22:35

Ciao!^^
Complotti, alchimia, un mistero da risolvere. Un mix intrigante!
Ho l'impressione che sia Konstantin che von Kleist si siano ritrovati invischiati in un affare più grosso di loro.
Chissà chi è quel Basilius, e chissà che cosa aveva da dire a von Kleist.
Chissà chi erano quei misteriosi aggressori.
Chissà cos'è la sostanza contenuta nel tampone.
Chissà cosa significano gli indizi lasciati da Konstantin...
Un bel po' di interrogativi che mi spingono senz'altro a continuare la lettura.

In più, anche se il racconto si ispira a un solo quadro, in realtà mentre lo si legge sembra di vedere un'intera galleria di quadri, da tanto sono suggestive ed evocative le descrizioni che hai fatto. La camera di Konstantin, il roseto, la villa di Brandt, il corridoio di Johannes... tutti ambienti che si mostrano davanti agli occhi del lettore, e che conferiscono veridicità alla scena (in cui, tra l'altro, hai inserito anche riferimenti a luoghi ed eventi reali).
Complimenti anche per questo bel racconto, mi fai venire quasi voglia di leggermi qualche testo di alchimia (cosa che, in passato, aveva attirato la mia attenzione, ma che per un motivo o per l'altro ho poi lasciato da parte).
Alla prossima!

Recensore Master
12/07/17, ore 20:55

Eccomi qui! Come sempre ti riveli un grande narratore, mio caro... intrighi e misteri sono veramente il tuo pane, e di nuovo complimenti, meriti di diventare un giallista, spero che qualche casa editrice si accorga del tuo talento!
Veniamo alla storia: che addirittura c'entrasse Maria Teresa d'Austria è stato un gran colpo, che ha portato Von Kleist, partendo dall'uccisione del nipote, a sventare un complotto internazionale. Il tutto splendidamente descritto, dalle strane donne alchimiste alle azioni di combattimento.

Un' altra tua chicca, bravo bravo!
appena posso vado avanti con l'altra storia e la OS.
a presto

Micia

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