Recensioni per
Opus Magnum
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/07/22, ore 02:06

Ciao, carissimo.
Poche cose mi affascinano come l'alchimia, ed è raro trovarne gli elementi usati con tale proprietà di linguaggio. S'intuisce che sia il prodromo della chimica, ma mantiene quell'alone di fascino e mistero che doveva sortire anche sulla gente dell'epoca, che non aveva gli stessi strumenti che abbiamo noi. 
Ma... il buon von Kleist è QUEL von Kleist?
Le scene che descrivi sembrano uscite da "Barry Lyndon", e sono meravigliose.

Ce lo vedo il buon vecchio Fritz che sponsorizza gli alchimisti: del resto, il progresso è progresso e se può portare soldi con cui finanziare l'esercito ben venga. Ah, Hohenfriedberg! <3 
Hai riassunto meglio tu la Guerra dei Sette Anni in due battute che il mio manuale di Storia Moderna, complimenti.
Franz mi ricorda un po' il valletto di "Arancia Meccanica", quello grosso come un armadio che prende Alex in braccio e lo porta in giro. Però è più simpatico.
E lo immagino come un certo scozzese.

Al netto di ciò, Konstantin si è messo in guai che ci anticipi essere tanto torbidi da costargli la vita. Cosa sarà mai successo?
Theophrastus (Bombastus von Hohenheim), quindi un novello Paracelso, che, però, ha avuto vita breve, poverino. La scena è stupenda, hai ripreso davvero bene "The Death of Chatterton". Non avevo capito prima che ti fossi ispirato a quello, l'ho riconosciuto dalla descrizione che, meravigliosa, ha centrato appieno l'atmosfera sospesa e malinconica del dipinto. 
Anche il fatto che si sia colpito al cuore (e non sparato alla testa come Werther) indica quel passo avanti nel Romanticismo che Foscolo aveva fatto rispetto a Goethe. 
E' molto toccante che la scena sia stata descritta dal punto di vista dello zio (figura paterna del giovane) perché il cuore trafitto, in un certo senso, è anche il suo.

Il Nigredo, la disgregazione, prende corpo nella morte del Dragone (il ragazzo dai capelli rossi, ma che potrebbe essere anche l'androgino in questo momento) ma anche nei frammenti delle lettere che Von Kleist deve ricomporre.
Anche Basilius, nell'aspetto e nell'alone di decadenza che circonda la sua casa, ricorda il significato letterale del "nigredo", l'oscuro.

Caro, Von Ruchel, gli voglio già tanto bene perché mi ricorda il caro Stephen. E' adorabile! 
La Melancolia di Durer! E' vero! Lì per lì non ci avevo fatto caso. Piena di riferimenti anche quella. 
"Il topo sta benissimo."  ARTE.  A R T E.
No, va beh, genio. La finestra, le lettere... basta. Mi arrendo e vado a cavare patate in Corea del Nord. Non posso arrivare a tali livelli.
E... e...il finale. Gesù, Giuseppe e Maria!
Ho la tachicardia. Ho idea che passerò la notte su questa storia, mi ha preso troppo.
Al secondo capitolo! Subito!

Recensore Veterano
19/11/21, ore 18:30

Ehi, carissimo!
Un'altra storia per la serie "andava assolutamente ri-recensita molto meglio". E poi dai, non nego che anche la Germania nazista ben scritta possa risultare parecchio interessante e affascinante sotto molteplici aspetti, ma la Prussia del settecento ha un'atmosfera difficile da battere (molto meglio di qualsiasi tipo di Versailles, comunque).
E insomma: misteri, intrighi, ufficiali, alchimia e un protagonista che adoro totalmente. Ti giuro, non mi ricordavo molto della prima lettura, ma che fosse una storia molto bella sì, e riconfermo quest'opinione.
(e poi leggere tutto ciò è anche fonte di un piccolo orgoglio personale da parte mia perchè non ho avuto bisogno di leggere le note, ricordandomi tutte le battaglie -weee!-).
La descrizione di questi primi codici alchemici è accurata, ma non appesantisce per nulla lo scorrere della narrazione. La smetto di farti i complimenti per le ricostruzioni storiche perchè chettelodicoaffà. (no wonder che vinci tutti i contest, comunque).
Ultimamente non ho tempo per leggere nulla, però mi sforzerò per finire questa storia in tempi umani, promesso.
Auf Wiedersehen^^

Nuovo recensore
22/02/18, ore 14:37

Innanzitutto devo ringraziarti. Finalmente qualcuno che parla di una Germania che non sia quella nazista. Sembra che esista solo quello quando si vuole scrivere un romanzo ambientato in questa nazione. è giusto ,invece,che si conosca anche altro. Si vede che ami questo Stato e che sei informato su tutte le sue epoche
E hai scelto un'epoca che io adoro. L'epoca degli eleganti ufficiali prussiani,rigidi con la spada al fianco ,con"Von " di qua e "Von" di là,sale da ballo,feste ,concerti,donne con abiti da sera....
Premesso che l'alchimia non è un argomento che mi interessa e che anzi trovo noioso ,tu sei riuscito a rendermelo intrigante,con indovinelli tipo "Codice da Vinci" che sinceramente non riesco a capire da dove ti siano venuti. Credevo che solo Dan Brown riuscisse a fare queste cose!
E poi,mio Dio,ma come scrivi? Dovresti davvero pubblicare un libro,sarebbe splendido e di sicuro più meritevole di certe porcherie che si vedono in giro
Spero davvero che ti cimenterai in un'altra storia del genere,e spero di rivedere Von Kleist e Von Ruchel. Ti dirò ,sarebbero davvero una bella coppia. Platonicamente,si intende(o forse no?)
Ora leggerò di certo altre tue storie
Baci
Giada

Recensore Veterano
05/09/17, ore 00:54

Ok, finalmente sono qui.
Ci metto tanto a recensire le tue storie perchè ogni tuo capitolo è talmente complesso e ben architettato che devo prendere il mio tempo per leggere bene e ogni volta mi stupisco della tua bravura. 
Partiamo dal presupposto che ho visto il quadro dopo aver letto questo capitolo e la mia sbadataggine è stata provvidenziale perchè posso dirti che trovando l'immagine su internet ho visto esattamente la scena che mi avevi fatto immaginare scrivendo della morte del giovane Kostantin. Premetto che la tua scelta dei nomi è sempre estremamente accurato per descrivere il periodo storico, la provenienza e la tiratura dei perosnaggi e spesso per questo sono anche un po' complicati da memorizzare (Non ti nascondo che sarei curiosa di leggere una tua storia in cui ci sono un Luca e una Giulia che vivono una solita vecchia storia d'amore ahahah). Ok, torniamo alla storia vera, quella assurdamente intricata, misteriosa e affascinante. Lettere, suicidi/omicidi, perosnaggi misteriosi, alchimia...che dire? non hai niente da invidiare al Carlos Ruis Zafòn de "L'ombra del vento".
E niente, per te sempre e solo complimenti,
a presto :)

Recensore Master
23/08/17, ore 22:35

Ciao!^^
Complotti, alchimia, un mistero da risolvere. Un mix intrigante!
Ho l'impressione che sia Konstantin che von Kleist si siano ritrovati invischiati in un affare più grosso di loro.
Chissà chi è quel Basilius, e chissà che cosa aveva da dire a von Kleist.
Chissà chi erano quei misteriosi aggressori.
Chissà cos'è la sostanza contenuta nel tampone.
Chissà cosa significano gli indizi lasciati da Konstantin...
Un bel po' di interrogativi che mi spingono senz'altro a continuare la lettura.

In più, anche se il racconto si ispira a un solo quadro, in realtà mentre lo si legge sembra di vedere un'intera galleria di quadri, da tanto sono suggestive ed evocative le descrizioni che hai fatto. La camera di Konstantin, il roseto, la villa di Brandt, il corridoio di Johannes... tutti ambienti che si mostrano davanti agli occhi del lettore, e che conferiscono veridicità alla scena (in cui, tra l'altro, hai inserito anche riferimenti a luoghi ed eventi reali).
Complimenti anche per questo bel racconto, mi fai venire quasi voglia di leggermi qualche testo di alchimia (cosa che, in passato, aveva attirato la mia attenzione, ma che per un motivo o per l'altro ho poi lasciato da parte).
Alla prossima!

Recensore Master
23/06/17, ore 14:40

Eccomi qui, finalmente.

Cominci con il più antico degli incipit: mostri il protagonista alle prese con la sua vita da gentiluomo e da ufficiale, facendoci calare nei suoi panni con una maestria che si confà a tutte le tue opere e con una rapidità notevole. Non viene difficile anche a chi è digiuno di storia immaginare il Colonnello Von Kleist e le sue preoccupazioni, la sua serietà e la sua vivace mente da ottimo osservatore.

E subito dopo averci fatto ambientare colpo di scena.
Una richiesta d'aiuto, come nella più classica delle chiamate dell'eroe, fa correre il nostro Von Kleist a Berlino solo per trovare il suo amato nipote morto, in un tentativo di suicidio che non lo convince fin dal primo momento. La freddezza dell'ufficiale e la sua mente analitica lo portano ad osservare bene la scena del crimine prima ancora di dare la notizia alla madre, inconsolabile. E ora l'investigazione comincia. Tra misteriose sigle e pseudonimi, chi ha ucciso il ragazzo?

Io, a naso, punto tutto sulla bella alchimista della prima scena.

A presto
Morgengabe

Recensore Master
23/06/17, ore 11:10

Eccomi! Come sempre tu sei un mago a ricreare gli ambienti storici, quindi sempre complimenti. Mi sembrava di essere lì, prima nel roseto iniziale e poi nella squallida stanza dove trovano il giovane morto.
Eè un bel giallo che va risolto senza l'aiuto della scienza, io sono appassionata di quei telefilm alla CSI, ma qui si torna ai vecchi metodi: osservazione e intuizione, un po' alla tenente Colombo (che adoravo allo stesso modo). E un pizzico di mistero, con questa storia dell'alchimia, che ai tempi era gettatonata, se ho ben capito... in che cosa si sarà imbattuto il giovane signorino che hanno palesemente fatto fuori? Lo zio mi sembra sveglio e bene deciso...

Bravo caro, ormai lo sai che mi ripeto a ogni tua storia ... alla prossima puntata!

Micia

Recensore Master
21/06/17, ore 19:47

Un racconto consfumature sovrannaturali dove l'alchimia fa da protagonista non potevo assolutamente perderlo!
Sono un'appassionata della Grande Opera e ho letto alcuni libri sull'argomento, sfortunatamente le dimensioni mignon della mia casa non mi hanno permesso di installare un laboratorio, quindi la ricerca della Pietra filosofale è rimandata a data da destinarsi :)
Come sempre si conferma la tua bravura nel caratterizzare ambienti e periodi storici; in questo caso il mondo leggiadro e incantato della reggia di San Souci, le dimore dei nobili, gli studioli degli appassionati di antichità e Naturalia e anche i quartieri più sordidi e popolari dove vive (e purtroppo muore) il personaggio che ha dato vita a tutta la vicenda.
Nonostante si sappia pochissimo di lui io l'ho avuto subito in simpatia; vuoi per il suo lato romantico, per la sua passione agli studi e la sua allergia alla vita militare (:p) vuoi per l'attaccamento e l'affetto che dimostra allo zio; altro personaggio che mi ha conquistato subito.
Von Kleist è un militare, uno spirito pragmatico, uno che "ha fatto tanta guerra" eppure, spinto forse dalla drammatica circostanza familiare, si dimostra attento e curioso verso mondi di cui a malapena aveva sentito parlare; inoltre ha uno straordinario fiuto investigativo, che da appassionata di gialli, non mi dispiace affatto.
Se dovessi scegliere un personaggio in cui identificarmi però (a parte le belle e pericolose alchimiste, più perchè sono alchimiste, che per il fatto che siano pericolose! :p) prenderei subito Von Ruchel; adoro la figura del nobile studioso appassionato di curiosità, acculturato e versato in molti rami del sapere!
Aspetto il prossimo capitolo e vado a spolverarmi qualche libro sull'argomento ^^

Recensore Master
21/06/17, ore 17:07

Ho divorato questo capitolo.
Non mi voglio lanciare in complimenti sdolcinati e disciplinare sciocche, per cui prima che io cominci questo commento sappi solo che queste righe hanno rappresentato, probabilmente, il prodotto di maggior qualità che ho letto negli ultimi anni.
Ma veniamo al dunque. La situazione descritta è affascinante dall'inizio alla fine, con tocchi di descrizione delicatissimi che proiettano il lettore direttamente all'interno della narrazione e della psicologia dei personaggi. A partire dalla prima, quella del roseto, dove la madre di Konstantin si addolora per la lontananza del figlio.
Tutto ciò che ci viene mostrato presenta costantemente un alone di "non è ciò che sembra", come se ci fosse una voce che lo grida ovattata da una pesante porta di metallo, e a Von Kleist ne arriva solo un eco. A partire dalle tre dame alchimiste alla strana situazione del presunto suicidio del giovane, ma per fortuna le orecchie di Von Kleist non sono sorde: qualcosa non gli quadra fin da subito, per cui l'affezionato zio comincia immediatamente a indagare e ricostruire i passaggi pezzo dopo pezzo, anche se è evidente che la questione sia "più grande di lui". Al punto da venire aggredito da dei misteriosi assalitori che a quanto pare sono molto legati alla morte del giovane Konstantin, e non solo per il semplice accaduto ma anche per la questione del tampone.
Come sempre nei tuoi scritti, i personaggi si muovono in un ambiente talmente vivido e realistico che rimane come appiccicato addosso, e sono i piccoli dettagli che definiscono il loro carattere. L'avida padrona di casa, il fedele valletto, la madre addolorata e l'uomo di gran cuore indurito dalla vita militare. Tutti sono reali e quasi sento le loro voci, da Sepp a Basileus, agli amici ufficiali di Von Kleist.
A questo punto immagino che il giovane Konstantin avesse scoperto qualcosa è andasse messo a tacere. Forse era venuto a conoscenza di qualche informazione di profonda importanza, e qualcosa mi dice che le tre alchimiste al servizio di Federico il Grande sono coinvolte. Inoltre c'è evidentemente qualcosa di enorme che bolle in pentola, se uno dei sicari è arrivato a uccidersi pur di non parlare.
Wilhelm non è riuscito a incontrare Basileus e i misteriosi assalitori non possono appunto parlare, ma almeno lui ha qualche indizio in più: le collanine. Spero che il suo amico possa dirgli di più esaminando quelle lettere.
Attendo con enorme ansia il prossimo capitolo.

~Sky

Recensore Master
20/06/17, ore 22:20

Ti trovo alle prese con un'altra splendida storia. Forse il genere "thriller" era più adatto di quello del "giallo", dato che da quello che si evince già da questo primo capitolo oltre al morto su cui si investiga vi sono aggressioni, combattimenti, intrighi e delitti di vario genere. I gialli hanno una struttura circolare: si parte dal morto, si investiga, si arriva all'autore dell'omicidio e quindi al morto medesimo. I thriller invece hanno una struttura più complessa e possono toccare vari contesti e situazioni.
Comunque sia, mi pregusto un bellissimo lavoro, ambientato in Prussia, passando dai palazzi aristocratici ad ambientazioni più popolari. Ancien régime ma anche Illuminismo. La chimica moderna di Lavoisier è ancora di là da venire (nel 1752 doveva essere ancora un bimbo, dato che morì sotto il Terrore), ed abbiamo ancora l'alchimia: l'uovo del gallo, la trasmutazione, le formule magiche... le tre signore De Pfuel magari si limitano ad estrarre l'oro da metalli che già lo contengono: ma per i più esse compiono una magia.
Ma la vera minaccia, ciò che getta tutto sotto una coltre nera e spessa, è la società segreta (una sorta di massoneria, insomma: del resto, i Fratelli erano molto potenti all'epoca soprattutto nei paesi anglofoni e teutonici).
E' chiaro che il povero Konstantin sia stato ucciso: quel povero ragazzo sarà finito in un gioco più grande di lui... magari ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Ora lo zio farà del tutto per scoprire la verità: sarà molto rischioso, anche se mi fido delle sue doti da militare.
Che dire? Ormai i miei elogi ti risuoneranno come noiosi, ma che posso farci se il tuo modo di scrivere mi incanta? e che dire della tua fantasia? quanti mondi racchiudi dentro di te, carissimo amico?
un abbraccio.
Lou