Gli appunti sono molto importanti nella vita di uno scrittore. A volte anche le poche parole che compaiono come caratteri luminosi all'interno della propria testa, lasciano una traccia del proprio stato d'animo e una volta che se ne aggiungono altri formano una scia di emozioni intrecciate fra i momenti più disparati e creano un tutt'uno incredibilmente interessante da un punto di vista umano-psicologico. Quindi sono conteno dell'apertura di questa raccolta di appunti.

Questa poesia mi ha subito richiamato alla memoria "Soldati" di G.Ungaretti per i richiami alle foglie e all'autunno. Il titolo colpisce immediatamente, visto che il riferimento con la stagione attuale sembrerebbe errato, quindi qui tenderei ad interpretare come una stagione del cuore nel culmine del suo essere. Le parole sono la rappresentazione minimizzata delle frasi e dei discorsi, spunto fondamentale per l'innesto delle relazioni interpersonali; in questi versi esse vengono paragonate alle foglie morte che si trovano sui rami in questo periodo dell'anno. L'aggettivo che le va a definire è profondamente negativo, probabilmente perchè il loro siginificato si è eclissato o perchè si è avverato l'opposto di quelle affermazioni che vengono quindi sepolte nella memoria con una chiara e sottile amarezza d'animo. Il richiamo temporale che spinge a questa interpretazione è l'aggettivo associato all'albero sul quale le foglie stanno e quindi dal quale le parole provenivano: vecchio. Potrebbe quindi ricordare una persona appartenente al passato dello scrittore. Come conclusione si potrebbe analizzare la scelta della metafora dell'albero e delle foglie che senza colori, cadano; gli alberi potrebbero essere associati alla sagezza, magari come la persona a cui si fa riferimento.