In prima linea per il gran finale!
E' stato un piacere leggere e recensire questi capitoli, un piacere ricambiare il tuo sostegno sapendo che avrei letto qualcosa di interessante e ben scritto, che ha saputo regalarmi paesaggi e sfondi meravigliosi.
Hanno un che di misterioso gli oggetti con una coscienza. Se non sbaglio, Arthur Weasley ha detto alla figlia: "Non ti fidare mai di niente che pensi da solo se non riesci a capire dove ha il cervello". In questo caso direi che è azzeccato. Lo specchio non era il servo di nessuno, se non della Morte; uno strumento votato al male e alla soddisfazione di sé. Possiamo definirlo una porta per l'aldilà, che giocava con le sue vittime prima di rubare loro anima e corpo. Dopotutto, le prime vittime non era coloro le cui vite erano necessarie per vivere più a lungo, ma quelle che le vite le rubavano pensando di soddisfare i loro desideri. In un modo o nell'altro, lo specchio trovava sempre il modo di averle per sempre: vedi la madre delle due regine e la morte della regina Bianca. Mi viene quasi da dire che lo specchio riconoscesse i suoi nemici, perché Brand è stato ucciso, e così chissà quanti altri. Ma lo specchio viene sempre trovato, non si può tenere nascosto, e alla fine ha bisogno di nuova carne, più pura, da consumare e deturpare. Bellissimo questo gioco di sottofondo, mi è piaciuto davvero molto.
Lo scontro tra i due è stato dato dalla disperazione di entrambi, lo hai reso molto bene. Ivory, seppur ingannato dall'aspetto celestiale, non ha avuto remore nell'affondare il pugnale nel petto della regina, mentre per lei il dolore del misfatto che abbiamo visto in parte nel capitolo precedente si annulla nel disperato tentativo di proteggere il suo segreto; ormai è un emissario dello specchio.
E infine la lotta più grande: Ivory contro lo specchio. E lo specchio, lo posso dire con sicurezza, ha lottato, e ha avuto anche la sua possibilità. Il punto debole è stato il corpo ormai senza vita di Brand a pochi passi dal fratello, che ha tessuto l'ultimo legame con quello che era il volere dell'uomo morto. Ivory non aveva la forza da solo di frantumare colui che gli avrebbe fornito la soluzione ai suoi problemi, il fulcro del suo riscatto. E' stato ancora una volta Brand - un ultima volta - a tirarlo fuori dai guai, a guidare la sua mano. Ho adorato quest'ultima parte, l'hai resa in modo magistrale, e il messaggio che hai impresso in queste ultime righe è profondo e atavico, ha denudato l'animo dell'uomo e la bruttezza di una vita vissuta nell'abietto mondo di pregiudizi. L'uomo uccide anche con uno sguardo, e lo specchio è ciò che merita di più, poiché non fa che riflettere la sua vera natura. Fortunatamente ci sono i legami affettivi che salvano l'uomo, lo rendono una persona migliore di quello che da solo potrebbe mai essere. Complimenti!
A presto! |