Questa storia è davvero, davvero, davvero carina.
Un solo appunto: credo che per sbaglio tu abbia pubblicato il testo due volte, attaccate una sotto l'altra ed è una piccola svista da sistemare, se no poi altri fanno come me che riniziano a leggere convinti che la storia prosegua quando invece ti ritrovi a rileggere tutto dall'inizio. Ma, a parte questo, la storia mi è davvero piaciuta (l'ho già detto per caso?). E' bello, quando ce ne è l'opportunità, poter leggere di nuove coppie che di solito passano più inosservate o vengono considerate poco. E poi ho questo piccolo debole per il nostro Guess Monsetr e tu me lo hai fatto amare ancora di più.
Il prompt che hai scelto per questa storia lo hai sviluppato molto bene, e la tematica della festa di Tanabata è sempre presente e non passa in secondo piano mai. E poi c'è quel piccolo escamotage del pesciolino rosso che funge da "cupido" per questa magia sera, permettendo ai due ragazzi di poter tornare insieme, come è giusto che sia perchè, nonostante le loro differenze di carattere, sono proprio le diversità che li cartterizzano a renderli così speciali l'uno per l'altro. Si completano, lì dove Tendo esagera c'è Etia a mantenere la calma e viceversa. Sono un po' l'uno lo specchio dell'altro. Ma quello che più ho apprezzato ed è stata come la ciliegina sulla torta è stata la scelta di Tendo di chiamare il suo nuovo amico con il nome del (ormai non più) ex fidanzato, ed in particolare questa frase mi ha mandato in un brodo di giuggiole: "Sento il bisogno di pronunciare il tuo nome, per questo l’ho chiamato così" più bella dichiarazione d'amore di questa non può esserci, chiunque si sarebbe sciolto sentendo una cosa del genere! Anche Etia, che all'apparenza sembra uno tutto d'un pezzo ma che, sotto sotto, mi piace pensare, sia uno che si scioglie per la minima dimostrazione d'affetto e dimostrazione romantica.
A risentirci,
Fee. |
