Ciao^^ a causa di impegni non ho potuto leggere con cadenza settimanale gli ultimi 3 capitoli, e quindi ecco una recensione unica dopo averli divorati tutti d’un fiato.
Complimenti per la tua consueta maestria nella descrizione degli ambienti naturali, dei piani d’attacco, e delle armi. Mi è piaciuta moltissimo la scelta di suddividere la “squadra teutonica” per poter sviluppare l’azione in zone diverse della Grecia, e ho adorato la tecnica di scomporre ogni singola battaglia in frazioni diverse a seconda dei punti di vista per vari personaggi, che tuttavia si compongono insieme come un puzzle dando al lettore una visione d’insieme completa.
Mi trasmette sempre grande tenerezza il modo in cui Inghilterra si preoccupa delle proprie colonie, cercando di scoraggiare la loro intraprendenza per paura che possano farsi del male, ed al contempo li conosce così bene da prevedere le loro mosse. Australia e Nuova Zelanda hanno davvero avuto modo di farsi valere e dimostrare tutto il loro coraggio, infatti seppur il loro modo di combattere è ancora acerbo e quasi rozzo, o comunque molto distante dalle strategie calcolate delle Nazioni più esperte in campo bellico come i tedeschi o lo stesso Inghilterra, non per questo è risultato meno efficace e distruttivo. Nonostante la sconfitta, dunque, hanno dimostrato il loro grande valore dal punto di vista militare ma anche umano, visto il loro modo di aiutarsi a vicenda e di mettere in guardia lo stesso Romano dai crolli.
Seppur tra Italia e Romano vi sia un legame fortissimo, questo sembra quasi labile se paragonato al rapporto che ha Italia col proprio passato. La riunione della “famiglia” Italia, Ungheria e Austria, nonostante avvenga in uno scenario bellico, mi suscita calore e sicurezza, si vede che nonostante i secoli è rimasta complicità e affiatamento, e mi fa molto intenerire il senso di protezione che questi ultimi hanno verso Italia (anche Austria seppur cerchi di mascherarlo). In fondo è come se per loro fosse rimasto il bambino da proteggere di tanto tempo fa, e lo stesso Italia effettivamente si affida a loro come faceva all’epoca. Mi hanno fatto davvero molta pena quando sono rimasti all’interno del Panzer rivoltato, per fortuna è arrivato il loro “consorte” Gilbert a salvarli. Non mi è affatto dispiaciuta l’esitazione di Ungheria nel colpire il povero Kiwi, significa che nonostante la battaglia non ha ancora dimenticato il suo lato umano, pienamente sostenuta e compresa da Austria, che per la prima volta prende le sue difese davanti al rimprovero di Prussia (hai fatto l’uomo Austria, sono orgogliosa di te). Hai davvero saputo rendere al meglio nella tua fan fiction il complesso rapporto di collaborazione-complicità-rivalità-divisione che c’è tra questi tre.
Lode a Prussia che, dopo essersi beccato una granata in viso che ho ha ridotto malissimo, salva gli alleati e continua il combattimento. Da un po’ di capitoli a questa parte si è compreso come il suo vantarsi della propria potenza sul campo di battaglia abbia un fondamento concreto e non sia frutto dei suoi megalomani vaneggiamenti. Con un maestro simile Germania non avrebbe potuto venir su diversamente.
Mi è davvero piaciuto il discorso di Romano ad Inghilterra, dimostra pienamente la sua maturità ed al contempo la speranza genuina di una giovane Nazione, che non pretende conquiste o gloria, ma solo di mantenere l’umanità delle Nazioni ed il benessere di coloro che ama. Perciò non gli importa di chi vincerà, vuole solo che tutto finisca in fretta. Per certi versi mi ricorda molto i discorsi pieni di speranza e forse un pò ingenui di America sul senso di giustizia e sui legami tra le Nazioni. Penso che Romano ed America andranno molto d’accordo fra qualche tempo, quando ci sarà il suo allontanamento dall’Asse. In effetti questa guerra non è che la contrapposizione tra coloro che fanno prevalere l’istinto di conquista e coloro che propendono per la convivenza pacifica. Lo stesso Inghilterra vacilla nelle sue certezze e decide di andare a salvare Grecia nonostante vada contro la propria strategia.
Pensavi davvero che li avessi dimenticati? Nahh li ho lasciati per ultimi ovviamente, dulcis in fundo! La riunione della stupenda “squadra dei fratelli maggiori”. Ma quanto sono perfetti insieme? Ho amato davvero quando Romano di propria volontà sia andato ad aiutare Prussia, e come questi abbia accolto compiaciuto il suo sostegno. In fondo, anche se non lo ammetterebbe mai, Romano è grato a Prussia per averlo aiutato l’ultima volta, Prussia è colui che sa come prenderlo e ha fiducia in lui, è il tedesco che gli è più compatibile e inconsciamente rappresenta l’unico legame che gli rimane con Spagna. Mi piace il loro modo di rapportarsi fatto di complicità e battibecchi, che alla fine sfocia in un connubio bellico perfetto. Romano si fida di Prussia, che riesce a guidarlo meglio di chiunque e a valorizzare le sue capacità. Probabilmente se Romano fosse cresciuto con Prussia o vi avrebbe trascorso più tempo sarebbe diventato una vera e propria macchina da guerra. Spero di vederli ancora all’opera insieme e che in qualche modo il loro rapporto continui (lo so che non ci sono coppie, ma questo connubio ha risvegliato in me una sopita vena Prumano ahaha), anche se ultimamente una domanda ronza nella mia testolina: Ma se Spagna (quanto mi manca) sapesse di questo strano feeling che si è instaurato tra i due sarebbe più contento nel vedere che Prussia stia mantenendo la promessa o sarebbe un pizzico geloso temendo che gli possa portar via l’affetto di Romano? Magari entrambe le cose…boh.
Comunque, adesso è proprio il caso di concludere questa enciclopedia di recensione rinnovandoti come sempre i miei complimenti ed il mio incoraggiamento a continuare così, nella trepidante attesa del prossimo capitolo e dell’incontro tra Italia ed il suo Princ…emh cioè Germania. Alla prossima^^.
(Recensione modificata il 01/08/2017 - 04:24 pm) (Recensione modificata il 01/08/2017 - 04:34 pm) |