Recensioni per
You come back each time you leave.
di Unintended6

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/07/17, ore 10:40
Cap. 1:

Ciao, beh... devo dartene atto: mi hai davvero stupita. Quando ci vuole, ci vuole. Il che, te lo assicuro, non succede praticamente mai. Il paragrafo finale mostra uno scenario ben diverso e sorprendente rispetto a quello che ci si sarebbe aspettato di trovare per il finale, dando quindi un aspetto completamente diverso e un'interpretazione differente, a quanto letto sino a quel momento. Credevo fosse la solita fan fiction post Reichenbach, in cui si assiste al dolore di John, in cui si rivive la caduta e si percepisce addosso la tristezza e la malinconia e forse anche del senso di colpa. Tutto questo arriva, e molto bene anche e me lo dicevo proprio mentre lo stavo leggendo, che era una storia per quanto con un tema molto utilizzato (e forse tanto da essere un pelino troppo abusato), era
comunque stata scritta molto bene e anche con delle trovate stilistiche degne di nota e che mi hanno colpita e specialmente nella parte iniziale.

Si assiste alla caduta di Sherlock, di nuovo. Che tu descrivi con dettagli certosini come i ricci dei capelli che si fanno rossastri, per via del sangue che fuoriesce dalla testa. Gli occhi, quelli bellissimi, sbarrati. Si assiste all'impotenza di John, al suo senso di colpa, al suo essersi fidato ciecamente di Sherlock fin dal primo istante. Dal suo aver trovato un amico e forse ad essersene persino innamorato, ma questo è un semplice accenno molto scivolato e quasi non visto, che va stanato e cercato dai lettori più attenti. E poi si sente l'abbandono, il dolore e la rabbia per quello che scrivono i giornali. L'insofferenza per la pietà della gente, il non riuscire nemmeno più a viverci, a Baker Street. Ne hai fatto un quadro veritiero e che ho davvero molto sentito mentre scorrevo le parole. Non credevo ci sarebbe stato scampo e pensavo che il finale sarebbe stato ancora più doloroso e tragico. E invece... John si sveglia. Piccoli dettagli che inserisci e pochissime parole, in una tecnica narrativa che in pochi hanno e che quasi nessuno sa giostrare tanto bene e che mi hanno tutti stupita in positivo. Non serve spiegare con troppe parole, basta che John noti i ricci accanto a lui nel letto per far capire che ora è tutto passato, che era un incubo ma che riguarda un passato forse lontano. Basta capire che Sherlock gli accanto nel letto per sapere che stanno insieme e poi l'anello, e si è capito tutto. Perché ora hanno una vita insieme e tutto il dolore è lontano e andato nel tempo, roba da incubi che tornano ogni tanto. Complimenti, perché a dirlo sembrerebbe facile. In realtà usare una tecnica scrittoria così raffinata non è per nulla semplice.

Ecco, se posso permettermi ti darei un consiglio perché anche l'occhio vuole la sua parte e forse con un'impostazione diversa e un carattere più fine ed elegante, la tua storia ne guadagnerebbe e anche in recensioni. Ma è solo una cosa superficiale, in realtà sono i contenuti a essere molto ben fatti. Complimenti e la storia va tra le preferite.
Koa