Recensioni per
Narcoanalisi
di Old Fashioned
Ciao, carissimo! ^^ |
*cucù* |
Ciao^^ |
Racconto ben strutturato, letto in un fiato... Il piccolo principe non si merita questa tragica fine, il professore abusa della sua posizione di potere..definirlo cinico una perifrasi. A presto J |
Salve, capitolo interessante e ben strutturato, un abuso di potere contro un piccolo Principe. Scrivi veramente bene, senza essere torbida Complimenti Jane Q |
il mio odio è salito al culmine. il ragazzo non avrebbe potuto conservare il fazzoletto sporco di sperma del professore e denunciarlo? |
passo per le recensioni premio ^^ |
Carissimo, mi dispiace molto per il mostruoso ritardo con cui sono giunta a leggere questa seconda storia partecipante al contest di milla. Tu eri passato subitissimo da me e avevi letto entrambe le mie storie in un baleno, e io... io sono in ritardo marcio. |
Ciao, ieri ho letto "Le rovine del monastero", e oggi mi ha attratto questa terribile storia, che a quanto ho capito da altre recensioni è tratta da una vicenda realmente accaduta. E questo non può che farmi sentire triste, per quanto male c'è al mondo... purtroppo, è spesso vero che chi ha i soldi e i mezzi può permettersi di fare ciò che vuole. La tua narrazione è fluida, i personaggi sono avvincenti. Usare l'altro come fosse un oggetto, utiizzare le proprie conoscenze per manipolare gli altri e abusare di loro... questo è davvero, declinato in tutti i modi possibili, l'essenza del male nel mondo. La sua punizione lo accompagna, ed è ritrovarsi senz'anima. E "scoprire, in punto di morte, che non sono vissuto", come diceva quella celebra poesia citata ne "L'attimo fuggente". La figura del padre severo, il ragazzo fragile, mi hanno molto ricordato questo film. Anche il fatto che spesso i genitori non ascoltano i propri figli, preferendo dar ragione agli estranei, purchè siano adulti loro pari... quanto è vero e quanto è triste. |
1° posto al contest "Dall'altra parte" |
Recensione premio |
Recensione premio |
Buon pomeriggio. |
Buon pomeriggio. |
“L’etica l’hanno inventata i deboli per dare un senso alla loro impotenza: non facciamo questa cosa perché è sbagliato farla. Si chiama formazione reattiva, è un meccanismo di difesa dell’Io. E comunque, ricordati: chi può, chi ne ha i mezzi, fa quello che vuole. L’uomo non ha morale, se non quella che gli viene imposta dalle circostanze. ” |