Recensioni per
Game of Survival
di BellaLuna

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/07/23, ore 20:04

Ciao! Eccomi di nuovo qui, ormai sono ufficialmente rientrata nel tunnel di Dragon Ball e, visto che l'Angst è il mio cioccolatino e Bulma la mia ciliegina sulla torta, non potevo esimermi dal passare.
Già nella prima parte della storia mi hai conquistato, trascinandomi nel vortice dell'Angst di Mirai ( che non è una cosa semplice, perché il rischio che trovo spesso in storie con scenari post apocalittici è sempre quello di risultare forzati o copiati. Invece no, il tuo universo è assolutamente potente ed originale nel suo essere multiverso e usi le parole in un modo che mi ha fatto venire la pelle d'oca: ho sentito il silenzio, l'odore fermo dell'aria post battaglia in cui il tempo sembra fermarsi.
Bulma qui è superlativa: forte, intelligente, pronta a tutto pur di salvare le persone che ama, e allo stesso tempo profondamente innamorata.
La parte finale con Vegeta, lo sguardo nei suoi occhi e poi la chiusa finale... lei che lo lascia andare.
Tu mi vuoi morta. <3
ps mi sono piaciuti anche molto i riferimenti che hai messo extra storia: la scelta del Natale come simbolo, i vestiti che indossano Trunks e Gohan, la storia di loro due bambini. Bello, bello davvero!
Una lettura bellissima, grazie di cuore.
Flo

Recensore Junior
11/07/23, ore 10:40

Ciao! Arrivo dall'iniziativa 'un'estate piena di letture'.
La cosa che mi è piaciuta di questa storia è come sei riuscita a bilanciare l'angst tostissimo della vicenda apocalittica con i missing moments, sempre angst, ma che donano un po' di serenità e soprattutto speranza. La scena della chitarra mi è piaciuta davvero tantissimo proprio per questo motivo e mi ha anche straziata per come hai descritto la reazione di Trunks. Ma queste sono le cose belle dell'angst secondo me...
Inoltre, la scelta di voler rappresentare il PTSD di Bulma riguardo quel giorno utilizzando sempre la stessa frase, ovvero 'su quel campo di battaglia dove guerrieri senza nome sono morti senza fare rumore su cumuli di macerie', secondo me è molto appropriata. Rende benissimo l'idea del suo trauma, come lei sia rimasta immobile in quel momento della sua vita e lo rivive sempre allo stesso modo.
E' stata davvero una lettura piacevole che ho apprezzato.
Alla prossima :3

Recensore Master
01/09/17, ore 19:01

Ciao BellaLuna, vista la vittoria del tuo racconto, ho pensato bene di farti onore, che diamine... Leggo sempre poco ma almeno, cerco di non disperdere le mie energie in testi poco sostanziosi.
Un testo che vede centralizzata la tematica della speranza e del dolore. I dialoghi approfondiscono e scandiscono l'andamento della storia, cosa che rende molto piacevole la lettura, l'umanità allo sfascio trasforma  il contesto già drammatico in un luongo molto più realistico, come piace a me. Un certo romaticismo trapela nelle ultime righe, in cui però non hai abbandonato il tema del dolore. La storia è triste ma non tediosa, rimane una lettura tendenzialmente impegnativa, come l'epoca che hai scelto (quella da cui viene Mirai) e ho apprezzato che tu abbia descritto Bulma con la sua forza d'animo, introducendola e riassumendola già in poche righe all'inizio del testo in una maniera molto esaustiva. Infine, lo stile è molto fluido e a tratti emotivo, e ciò rende a mio avviso onore al testo che hai creato. ^^ Mi fa piacere per questa tua vincinta  ! Alla prossima!  PS. .... purtroppo la canzone di Madonna non mi piace.... quindi l'ho letta senza la musica! (Per non farmi influenzare negativamente dagli influssi pop...)
(Recensione modificata il 01/09/2017 - 07:02 pm)

Recensore Veterano
01/09/17, ore 10:40

[Primo classificato]
100/100
 
Grammatica e stile: 23/25
 
Lo stile di questa storia è estremamente elegante, ha una semplicità tremendamente efficace, è diretto e incisivo, impreziosito da elementi molto curati. Ho apprezzato molto l’uso del presente, sono dell’idea che per l’angst sia il tempo migliore, perché permette meglio l’immedesimazione e i continui e fugaci salti nel passato, elemento irrinunciabile di una buona introspezione. Descrivere al presente uno scenario cupo e devastato come quello del Mirai permette di respirare quell’aria, di guardare in giro insieme ai protagonisti, come se si fosse presenti lì, intrappolati in un’attualità soffocante, in cui tutto è morto e non si sa se, nel futuro, ci saranno possibilità di redenzione.
Mi è piaciuto il modo in cui due frasi ritornino ossessivamente nel testo con alcune variazioni: «Ha visto in un campo di battaglia guerrieri senza nome morire senza fare rumore su cumuli di macerie» e «[...]una stanza vuota, vicino alla sua, alle fine del corridoio del secondo piano, lì dove una volta un principe ramingo, venuto dallo spazio, aveva finalmente trovato il suo posto». Queste frasi si ripetono, in un loop che non sembra avere mai fine, in frasi diverse, in momenti molto diversi del tempo. La ripetizione, alla lunga, può suonare fastidiosa ma è proprio per questo che ne ho apprezzato così tanto l’uso, perché riproducono alla perfezione la potenza disturbante dei pensieri intrusivi, che si ripresentano all’infinito riuscendo sempre a ferire, trovando sempre il modo di accoltellare con il dolore che provocano.
Mi sono molto piaciuti i due pensieri iniziali di Bulma, espressi fra parentesi, sono stati molto intensi e sono suonati, nel loro essere separati dallo scorrere normale della narrazione, come delle vere e propria urla gridate sott’acqua.
Lo stile è perfetto, vivido nei punti giusti, perfetto nel fornire descrizioni realistiche del mondo distrutto che è il Mirai, ancora migliore nel sottolineare i pensieri dei personaggi.
Ho apprezzato particolarmente anche l’uso del corsivo per evidenziare parole importanti o per dare un’intonazione sarcastica, si è rivelato molto efficace.
Ci sono alcune imprecisioni, abbastanza giustificabili data l’elevata lunghezza del testo, che ti segnalo: «Non gli lascerò prendere anche lui!» >> «Non lascerò che prendano anche lui»; «Non c’è rimasto più niente.» >> «Non è rimasto più niente.»; «masse di gente che, come animali in preda al panico, si riversava nei supermercati» >> sostituire con «riversavano», il soggetto è plurale; «camminava verso di lui» >> sostituire con «cammina» errore di tempo verbale; «È un flacone di Biochetina Z-122 ha darle l’idea.» >> togliere quell’H immediatamente!!; la maiuscola in “Jeans” non dovrebbe esserci; «neve che scende giù a lievi, sì, ma comunque gelide ondate» è un po’ troppo colloquiale dato il resto del testo, così come «qualcosa che ha a che fare le auree saiyan e blablabla»; «e pure» >> «eppure»; «su» >> “su”; «Finché avrò vita... non gli permetterò di vincere» >> «non permetterò loro di vincere»; «mischiandosi con in loro» >> volevi dire forse «mischiandosi con il suo»?; «unisolo» >> «unisono»; in «un origine» >> manca l’apostrofo.
In generale comunque, lo stile di questa storia è bellissimo, evocativo al punto giusto e allo stesso tempo tagliente, non si perde in eccessive digressioni ma avanza come un treno in corsa, creando un substrato perfetto per il genere angst. Veramente perfetto.
 
Uso della traccia: 15/15
 
L’uso della traccia si è rivelato molto particolare, nel senso che hai compiuto una scelta parzialmente diversa da altri autori, non hai implementato la traccia riproducendo nel testo le varie frasi e agganciandole ad un contesto che fornisse loro un senso nella storia, ma tutta la tua storia è una riproduzione dell’estratto, ampliato, portato alla vita in un modo nuovo. Mi è piaciuto particolarmente perché la tua storia, anche per la lunghezza, diventa una creatura a sé stante, con una proprie identità, ma che nonostante questo è intessuta dello stesso mood malinconico e colmo di forza di Ghosttown, del suo ritmo circolare e triste, ma soprattutto dei suoi concetti.
Ghosttown parla della persistenza dell’amore in un mondo ostile, di un sentimento che sfida l’apocalisse e vince sulla morte, che sopravvive in ogni circostanza. Nella storia questo concetto viene incarnato da più personaggi: sono Bulma, Trunks e Gohan ad essere una famiglia, isolati in un mondo in cui non esiste più nulla, in cui il dolore e la miseria hanno spazzato via l’umanità. Sono loro le anime vive in un mondo di fantasmi, ancora profondamente vivi, con un barlume di speranza di poter un giorno riscattare l’umanità intera. Sono Bulma e Trunks, sopravvissuti alla morte di Gohan, che si stringono ancora di più nel loro legame, la speranza sempre più vivida, resa anche oggetto dalla creazione della Macchina del Tempo.
E nel finale, in senso lato, sono anche Bulma e Vegeta, i cui spiriti si ritrovano su quel campo di battaglia in cui tutto è finito, per un ultimo, straziante, saluto.
 
Trama: 20/20
 
Da un punto di vista teorico la trama si colloca come un Missing Moment di ciò che abbiamo visto nello speciale di Dragon Ball dedicato alla storia di Mirai Trunks, si appoggia ad eventi classici per stravolgerli, illuminarli in una nuova veste, una veste realistica, fatta di carne, di sangue, di lacrime e della infinita devastazione di un mondo in cui tutto è stato veramente distrutto.
Non sembra affatto un cartone animato, mi ha molto colpito il realismo della tua rappresentazione, al punto che ne sono rimasta impressionata: per la prima volta mi è sembrato di vedere davvero l’orrore della dimensione Mirai, inaccettabile sulle prime, perché siamo abituati a vedere un Dragon Ball in cui alla fine va sempre tutto bene, gli erori uccidono i cattivi e i morti vengono resuscitati.
Qui, invece, tutto è al contrario. L’immagine di Bulma che seppellisce a mani nude i corpi dei morti è veramente intensa ed è molto azzecato il suo sporcare di fango e sangue il completo firmato di Trunks: è una metafora azzeccata della decadenza, della fine del lusso, il suo status, la ragazza viziata e presuntuosa fissata con l’aspetto fisico e la bellezza hanno smesso di esistere su quel campo di battaglia.
Lo stesso campo in cui il suo cuore si è spezzato e al suo posto è sorta una spada, un’altra metafora del suo nuovo stato: non vi è più spazio per le frivolezze, tutto è divenuto veramente un gioco di sopravvivenza, un gioco in cui non può più permettersi di fallire. Sono tutti morti, morti di fronte alla sua impotenza, compreso l’uomo che amava e non c’è modo di tornare indietro. Solo di andare avanti, riponendo la speranza in Trunks.
La descrizione della decadenza della città, dello stato in cui si trovano i pochi superstiti, è veramente efficace e mi è rimasta in testa come un tarlo, me lo sono immaginato come uno scenario cyberpunk, marcio e devastato.
È bellissimo anche il modo in cui Bulma ritrova la speranza, un incontro fortuito che cambierà tantissime vite, per tutta la cascata di conseguenze che avranno la costruzione della Macchina del Tempo e la guarigione di Goku nella dimensione parallela: non è stata una riflessione morale fatta a tavolino, l’esito di una masturbazione etica, ma la constatazione pratica che l’umanità esiste ancora, che commuove ancora nelle sue potenzialità, che merita ancora di essere salvata, che c’è ancora del bene sepolto sotto tutta quella devastazione, che c’è ancora un futuro che vale la pena di essere salvato.
La scena della chitarra è qualcosa di meraviglioso, un momento dolce in un mare di angst, un momento di distorta vita quotidiana in cui non si fa che evidenziare che nella dimensione Mirai tutta la gioia è stata risucchiata via, come fatta a pezzi, la gioia di essere vivi, di cantare e di suonare, di divertirsi insieme, al punto che Trunks non sa neppure che cosa sia. La scelta di introdurre questo momento in cui Bulma e Gohan cantano insieme una canzone di fronte allo sguardo estasiato di Trunks, insieme a quello della fotografia polaroid, momenti sentimentali e a tratti comici, tinti di quella risata liberatoria che si fa dopo aver pianto, è veramente struggente e non spezza il ritmo dell’angst, ma al contrario lo aumenta, moltiplicandone la potenza. Perché sappiamo com’è andata a finire, sappiamo che anche Gohan alla fine è morto, togliendo un’altra gamba all’instabile famiglia di Bulma.
Il finale della storia è uno dei più belli che io abbia mai letto, un incontro veramente emozionante, vivido in un modo che non avrei mai creduto possibile. Era necessario, per il personaggio di Bulma, chiudere anche quella parentesi prima di poter finalmente andare, poter finalmente dire ciò che si è tenuta dentro per tutta la vita, ciò che non ha mai dimenticato. Non so come esprimere la mia ammirazione per questo bellissimo finale.
Una domanda che mi è sorta spontanea è il perché tu non abbia incluso nei personaggi anche Chichi, che sappiamo essere viva nello speciale su Trunks, insieme allo Stregone del Toro: da cosa mi è sembrato di capire in questa storia Gohan, Trunks e Bulma sono una vera e propria famiglia, gli unici rimasti dell’originario gruppo. Questa è una piccola deviazione dall’opera originale, un piccolo What If, che si unisce al piccolo What If presente nel finale, quello che permette l’incontro finale fra Bulma e Vegeta. Questa tua visione personale dell’Inferno, in cui Vegeta essendo un’anima dannata è condannato a vagare in eterno nel luogo è stato ucciso, è veramente molto affascinante, straziante al punto giusto, mi ha emozionato profondamente. Queste due piccole... licenze esulano un po’ dalla dicitura Missing Moment e forse andavano accompagnate dall’avvertimento What If.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 30/30
 
L’introspezione che hai realizzato di Bulma è qualcosa di stupefacente.
È realizzata in modo molto fine dal punto di vista psicologico e la rappresentazione che hai dato del trauma è veramente perfetta: Bulma rimane traumatizzata quel giorno, ciò che accade su quel campo di battaglia, dall’aver visto tutti i suoi amici e Vegeta morire senza aver potuto fare niente per impedirlo. Rinchiude metaforicamente tutto quel dolore nella stanza da letto di Vegeta, un dolore non risolto, che rimane come un bolo indigesto nella sua psiche, al punto che è incapace di ripulire quella stanza, di togliere gli oggetti da come sono stati lasciati. Bulma non può permettersi di vivere quel dolore, perché ha Trunks da crescere, perché c’è Gohan che è ancora un ragazzino, perché è l’unico adulto rimasto che possa prendersi cura dei due bambini e questa corazza infrangibile che Bulma costruisce intorno al proprio cuore, divenendo una donna più cinica e indifferente, le permette di sopravvivere ma al tempo stesso le impedisce di parlare a Trunks di suo padre e degli altri suoi amici caduti in battaglia, perché quel bolo è ancora lì, pieno di spine, da elaborare.
Trunks diventa così un vero e proprio simbolo di rivoluzione, l’unica ragione che mantiene in vita Bulma e Gohan: è veramente meraviglioso quando dici che loro sono già morti, caduti anche loro su quel campo di battaglia. Ed è ancora migliore il fatto che anche Trunks, infine, debba morire metaforicamente insieme a Gohan, per poi riuscire a raggiungere il massimo della propria forza, diventare fisicamente la speranza che darà origine ad un’altra linea temporale in cui tutte le disgrazie sono state corrette.
Hai caratterizzato benissimo anche Gohan, che nonostante tutto il marcio del mondo e il dolore di aver perso tutto rimane una persona buona e altruista, dal cuore pieno di amore verso il prossimo, ho apprezzato molto anche la sequenza in cui Bulma cerca di fermarlo, in cui viene sottolineato il di lei egoismo: è così dannatamente realistico questo punto di introspezione. E poi... l’incontro finale con Vegeta... l’unica occasione per dire all’uomo che ha sempre amato ma con cui non ha mai avuto una possibilità concreta che lei sapeva, che in un altro mondo sarebbero potuti essere una famiglia. Questo mi ha colpito molto, Bulma ha sempre creduto in lui, profondamente, anche quando nessuno voleva farlo, anche quando tutti si ostinavano a dirle che era pazza... e qui  ha continuato a crederci per il resto della sua vita, traumatizzata nel ricordo di un uomo che sappiamo essere, in potenza, l’amore della sua vita, ma che ha perso prematuramente. Non rimane che una reunion veramente commovente, in cui Vegeta è caratterizzato perfettamente, nelle sue risposte secche, asciutte, nell’ombra di malinconia e solitudine nel suo sguardo... insomma, ho avuto l’impressione di trovarmi di fronte ad una perla rara, i personaggi sono tutti talmente ben approfonditi, talmente realistici nei loro dubbi e nelle loro contraddizioni, da diventare solidi, complessi, persone vere.
 
Titolo e impaginazione: 4/5
 
Troppi spazi fra i paragrafi, sarebbe stato meglio dividerli soltanto nei momenti veramente significativi perché risulta un po’ antiestetico.
 
Gradimento personale: 5/5
 
Ogni volta che ho letto questa storia ho pianto. E ti assicuro che non è per niente facile commuovermi, non piango per i film d’amore e la maggior parte delle volte anche quelli drammatici mi lasciano indifferente. Ma questa storia è qualcosa di più, ai miei occhi è una storia il cui angst è talmente potente da sconvolgermi e da emozionarmi, da farmi venire tante domande, tante considerazioni sulla vita. Ho molto da imparare da te, dalla tua capacità di emozionare così tanto, di commuovere nel profondo. Sono rimasta molto impressionata, specialmente dal finale. Inoltre volevo anche complimentarmi perché avevo già letto tue storie in passato, eri già brava ma trovo che tu sia migliorata enormemente.
 
Totale: 97/100
Bonus Ambientazione: +5 (Universo Mirai)
Punteggio definitivo: 100

Recensore Master
20/08/17, ore 02:38

ciao Bellaluna!
credo non ci siam mai parlate anche se penso di aver già letto qualcosa di tuo, mi suoni famigliare.... piacere comunque!^^
e buona fortuna per il contest al quale mi sono aggregata anche io all'ultimo secondo!^^
detto ciò e bando ai convenevoli:
la tua storia è bella molto riflessiva molto.... cruda a suo modo ma plausibile, anzi plausibilissima.
quel tocco di ripetitività di alcuni versi a me, a differenza che ad altri è piaciuto molto, rende la stioria più.... triste, aulica.... come una tragica ballata.
il piazzarci in mezzo anche l'umanità stessa, che invece di reagire compatta si è disgregata, facendo vincere la legge del più forte e risvegliando istinti... animaleschi, di sopravvivenza in quasi tutti ha un suo macabro fascino veritiero, triste a dirlo ma è così.
in questo inferno di desolazione di Terra, il trio composto da Bulma Gohan e Trunks è tragico e speranzoso al contempo, Bulma fa da collanrte, mantiene tutti e tre nella "giusta direzione", un bel ruolo, ingrato e sfiancante a pur sempre fondamentale; la "porta" della stanza e il suo dialogare silenzioso con lo spirito del suo saiyan sono molto ad impatto e ben descritti.
anche i due ragazzi mi sembrano molto ic.
e.... che altro dirti se non i doverosi complimenti?
l'unica "pecca" forse che riesco a trovare è che è un tantino lunga per ssere una OS, ma comprendo anche che spezzarla avrebbe spezzato anche il pathos.... ;)
complimenti ancora e.... a risentirci!
Nala

Recensore Master
08/08/17, ore 16:37

Ciao, sebbene di altra ispirazione si sia cibato il mio racconto per il contest penso che siamo arrivate in fine ad una simile conclusione. Il leggere parole che combaciano con la mia visione delle cose non può che rendermi felice e farmi apprezzare ampiamente il tuo scritto.
Ho apprezzato ogni singola parola e mi sono piaciuti i pensieri e le parole di tutti i personaggi della storia. L'animo di Vegeta aleggia su Trunks e Bulma che combattono sulla Terra per sopravvivere e in fine ci dai la soddisfazione di permetterle di rincontrarlo. Ma quello che che è importante è la figura di Trunks che rappresenta la speranza una ragione per vivere, un personaggio al quale non si può fare a meno di affezionarsi e amare... Dunque mi è piaciuta davvero tanto questa storia ambientata nel futuro che a me sta molto a cuore dunque... Complimenti davvero!
Un abbraccio,
Yori

Recensore Veterano
04/08/17, ore 16:45

Che dire ... commuovente ... curata. Si nota l'impegno e l'attenzione che hai messo in ogni parte del racconto badando a tutti i dettagli. La scena finale è da fazzolettini. Bella fanfiction come se ne trovano ormai poche.

Recensore Master
02/08/17, ore 10:25

Ciao e scusa se recensisco solo ora.
Purtroppo ho potuto leggere la tua storia solo 'a pezzi', per motivi di tempo, ma alla fine ce l'ho fatta.
Innanzi tutto in bocca al lupo per il contest e poi...
Sì, molto angst questo racconto e anche un po'... dark, volendo...
Il mio giudizio è comunque positivo perchè scrivi bene e soprattutto la storia è originale e ben strutturata, ma non so, ha qualcosa che 'cozza' un po' con i miei gusti personali. Non so perchè te lo sto dicendo, credo che dei miei gusti personali fondamentelmente non freghi un cavolo di niente a nessuno.
Ma saranno i salti temporali, Mirai Bulma come protagonista, che non mi hanno fatto apprezzare appieno il tuo scritto.
Nessuna critica, lungi da me.
Ripeto, solo mio gusto personale.
Ma partecipi al mio stesso contest e le storie le sto leggendo proprio tutte e commentando.
E questa, seppur molto interessante, è stata la più difficile da recensire! (per colpa mia, ovviamente)
alla prox!
SSJD

Recensore Master
01/08/17, ore 17:36

Sinceramente, non so se in questo momento io ti odi o ti ami di più.
È una storia tremendamente bella e in alcuni punti l'angoscia pareva soffocarmi.

Sei troppo brava, perché hai scritto una cosa così bella? Per farci soffrire, VERO?

Ahahah, ovviamente scherzo, sei stata bravissima a redigere questa storia che, parlando sinceramente, io non sarei mai riuscita a scrivere - primo perché non mi sento di avere la tua scioltezza di linguaggio e secondo perché mi sarei sparata prima.

Non so che dirti a parte farti i miei sinceri complimenti: dal tono della mia recensionr capisci che per me leggere storie sul futuro Mirai è sempre una tortura, ma per la tua ne è valsa la pena.
Certo, ad una certa mi volevo sparare, ma ne è valsa la pena.

Complimentoni, sul serio. E in bocca al lupo per il contest, leggerò supervolentieri altre tue storie:)

Zappa

Recensore Veterano
30/07/17, ore 18:05

Ciao, non credo di aver mai letto una tua storia e devo dire che il tuo stile è stata una piacevole scoperta.
Nonostante la lunghezza di questa oneshot, sono riuscita ad arrivare fino infondo senza stancarmi e senza perdere interesse, complimenti!
Immagino che le frasi ripetute più volte in ogni paragrafo siano state inserite per enfatizzare il modo in cui un trauma può avere ripercussioni su una vita intera... ed è una scelta intelligente, ma che io, personalmente, non avrei utilizzato come hai fatto tu. Si tratta ovviamente di una preferenza soggettiva, ma io avrei ripetuto quelle frasi ad effetto un pochino più di rado. Ad ogni modo, il risultato non manca di efficacia e l'Angst è assicurato! :) Questa metamorfosi di Bulma è presentata in modo ponderato e preciso, hai reso i suoi pensieri così realistici che mi hanno portata a pensare: "Come mi sarei comportata io, in quella situazione? Cosa avrei fatto se mi fossi trovata in un mondo post-apocalittico in cui anche avere un pezzo di pane in tavola sarebbe stato un lusso? Mi sarei trasformata in una bestia, o sarei riuscita a rimanere umana?"... con questo voglio dire che sei riuscita a farmi immergere completamente nella storia e sono contenta che alla fine Bulma e Vegeta si siano rivisti. Sai, quasi credevo che volessi terminare con un lieto fine più intenso, magari permettendo a quei due di stare finalmente insieme per sempre, ma l'Angst ha prevalso fino all'ultimo ed ha concesso solo un fugace scambio di parole ed un ti amo, privo di baci o carezze... molto bella la scelta dell'anima dannata incatenata al luogo in cui il corpo è defunto e che fa sembrare quella luce alle spalle di Bulma come la più oscura delle prigioni.
Davvero un bel pugno nello stomaco (è un complimento xD), questo contest si fa sempre più interessante... beh, allora auguri e alla prossima!
Luu.

Recensore Veterano
30/07/17, ore 02:50

Ehilà!
Innanzitutto, scusa per l'orario indecente in cui recensisco la tua storia, ma non ho affatto sonno hahaha
Mi hai lasciata senza parole, in senso buono ovviamente...
È tutto così ben scritto, ogni dettaglio è perfetto, ogni personaggio è caratterizzato alla grande.
Hai fatto davvero un gran bel lavoro!
La parte che mi è piaciuta di più è quella in cui Trunks scopre la musica. Fissata come sono con la chitarra - starei intere giornate a suonare, se fosse per me haha - mi ha colpito quella parte. Mi ha fatto un po' pensare a Trunks che, poverino, si ritrova a vivere in un mondo in cui tutte le cose più belle non esistono più. Non sa cosa significhi emozionarsi per la musica, non sa quanto sia bello suonare la chitarra e gasarsi quando si impara una nuova canzone, dopo molti tentativi.
Baci e in bocca al lupo per il contest 😘

Recensore Master
29/07/17, ore 17:17

Ciao!
Per prima cosa, lascia che mi presenti: io sono Cleo e questa è la prima volta che leggo una tua storia.
Partecipo anche io al Contest indetto da nuvole! Sappi che la tua è la prima che leggo, e mi è piaciuta molto.
Trovo che i personaggi siano IC, l'ambientazione è ben descritta, e ho trovato interessante e dettagliato il tuo modo di raccontare.
Io scrivo e leggo praticamente solo Angst, e ho apprezzato davvero molto la tua storia, il modo in cui hai evidenziato la "perdita di umanità" del genere umano, e di come una donna, rimasta ormai sola, faccia di tutto per aiutare chi ama più della sua stessa vita.
Ho amato particolarmente le varie citazioni che fai nel testo e l'ultima scena, quella dell'incontro di Bulma e Vegeta ambientata nel mondo dei morti.
Se proprio devo "avanzare una critica" - ma non la prendere a male! Secondo il mio modesto e umile parere, questa storia è veramente ben scritta - il ripetere costantemente quelle due frasi dopo un po' spezza lo scorrimento della lettura. Ma qualcosa mi dice che ciò fa parte del tuo stile e va bene così!

In bocca al lupo per il Contest!
A presto!
Un bacione
Cleo