[Sesto classificato]
87/100
Grammatica e stile: 24/25
La forma è veramente fantastica, lo stile è graffiante ed evocativo, diretto e comprensibile ma al tempo stesso pregno di un’eleganza rara. Questo stile si addice bene al contenuto, un momento drammatico e intenso che necessita di una narrazione incalzante, come quella di un thriller.
La forma è molto curata, l’unico errore di battitura che ho trovato è «alle stregue di» al posto di «alla stregua di»; ci sono solo alcune espressioni dal sapore colloquiale che a mio parere sono risultate un po’ dissonanti nell’eleganza del testo: «nessuno più si sarebbe rivolto a lui», «peccato solo che lo avesse capito troppo tardi», «scrivendo la parola fine», «quella scala reale di fiori era stata battuta nonostante pensava che ciò fosse impossibile».
Lo stile rende le descrizioni molto vivide, molto saturate di colore, puntando l’attenzione del lettore su una serie di dettagli in sequenza che formano poi lo scenario, creando così un’immagine efficace; inoltre si dimostra molto adatto per l’introspezione, che risulta scorrevole ed interessante, calamitando la narrazione intorno ad alcuni temi centrali.
Hai gestito bene anche l’uso della terza persona, che inizialmente mi aveva un po’ sorpreso, essendo forse più facile utilizzare la prima persona per analisi introspettive di questa profondità, invece la tua si è rivelata un’ottima scelta, specialmente sul finale, che in prima persona avrebbe perso la sfumatura agrodolce derivata dalla pietà di Goku, che Vegeta non avrebbe ovviamente potuto vedere.
L’unico errore che mi ha un po’ perplesso si trova nel titolo, dove Tourniquet risulta scritto sbagliato, mancando una “u”.
Uso della traccia: 15/15
La traccia scelta si adatta perfettamente al momento della morte di Vegeta per mano di Freezer, ne incarna i sentimenti di disperazione e di sconfitta, di paura e terrore verso l’inevitabile che ormai sta giungendo con tutta la sua potenza distruttrice, ma soprattutto il terribile rimpianto di una vita che si è rivelata un fallimento.
La traccia è stata ben implementata nel testo e si abbina bene anche da un punto di vista musicale: Tourniquet è una canzone molto potente, che suona come un grido di disperazione, l’ultimo canto di chi sta morendo senza possibilità di redenzione e allora non ha più motivo di trattenersi, liberando tutto il proprio dolore, urlandolo con tutta la potenza che ha.
Leggendo la storia insieme alla canzone si percepisce la stessa sensazione, perché fondamentalmente questo è il tema della tua storia. Devo confessare però che non sono stata molto sorpresa da questo abbinamento, forse per una somiglianza di sensibilità che abbiamo, quando ho scelto questa canzone per inserirla nel campionario degli estratti mi è proprio venuta in mente questa stessa scena e come si sarebbe potuta inserire in una one-shot introspettivo/angst sull’argomento.
Trama: 12/20
A mio parere l’unico difetto di questa storia è la sua mancata originalità. La trama si compone di una rivisitazione in chiave introspettiva dell’episodio 89 di Dragon Ball, narrando i momenti del massacro di Vegeta, dell’arrivo di Goku e infine della morte di Vegeta, trafitto dalla mano omicida di Freezer. Si inserisce in un sentiero battuto da molti, ripercorrendo una delle scene più emotivamente intense di tutto Dragon Ball, molto particolare per un battle shonen in cui l’emotività non è al centro dell’attenzione.
Per aumentare l’originalità del tuo scritto forse si poteva inserire qualche flashback (che forse avrebbe indebolito un po’ il pathos del momento presrente, spezzando la fluidità della narrazione, ma avrebbe arricchito la storia di nuovi contenuti, tuoi e inediti).
Ho apprezzato particolarmente il finale, il modo in cui hai descritto il gesto di Goku ha fornito un sapore agrodolce, quasi solenne, epico, all’epilogo che tristemente conosciamo.
Caratterizzazione dei personaggi: 29/30
L’introspezione è la punta di diamante di questa storia, che si concentra sul personaggio di Vegeta, affondando in profondità nella sua mente e nelle sue sensazioni.
È realizzata magnificamente, fornendo uno spaccato molto realistico e molto umano di un momento, anzi del Momento per eccellenza in cui la corazza di Vegeta inizia a creparsi, mostrando qualcosa di più oltre al guerriero arrogante e insensibile apparso finora.
Mi è piaciuta molto l’apertura della storia, in cui sottolinei il sentimento del dolore, che a un primo sguardo sembra così lontano dal personaggio di Vegeta, così duro e insensibile che viene da pensare che non conosca la sofferenza, che sia incapace di provarla.
Invece, come ormai sappiamo bene, il dolore di Vegeta è esistito, sepolto fra le mura della negazione e dell’orgoglio, taciuto e non vissuto per non indebolirsi in attesa della vendetta perfetta. Una vendetta che non è mai arrivata, rivelandosi solo un miraggio, una mera illusione, un sogno infantile.
Ho adorato quando hai detto che Vegeta ha sempre saputo e sperato di morire in battaglia, come ogni guerriero, ma «quella non era stata una battaglia»: hai colto nel segno, sottolineando un aspetto che mi ha sempre colpito dello scontro fra Freezer e Vegeta.
Vegeta non ha neppure combattuto veramente, non ci ha neppure provato, si è arreso ancora prima di iniziare. Persino Gohan e Crilin hanno combattuto più strenuamente di lui, pur avendo meno possibilità. Vegeta aveva troppa paura per combattere, si è come paralizzato, abbandonandosi ad una fine tragica. Sappiamo col senno di poi che avrebbe avuto le capacità di sconfiggerlo, trasformandosi in SSJ, ma la disperazione era troppa, era troppo impotente, prostrato di fronte a quello che era stato il suo padrone per tutta la vita.
Ho apprezzato anche il tuo descrivere l’amara consapevolezza di Vegeta quando comprende che a lui non verrà destinata alcuna pietà, è un elemento nuovo, frutto della tua lettura personale: perché avrebbe dovuto aspettarsela? Vegeta non ha mai dimostrato alcuna pietà, neppure nei confronti del compagno Nappa che era stato al suo fianco per tutta la sua vita, si è sempre dimostrato insensibile, eppure è realistico che in punto di morte la desideri, devastato al pensiero della morte.
Le lacrime di Vegeta, di frustrazione e dolore, di un agnello di fronte al lupo: un contrappasso doloroso per chi ha trascorso la vita a uccidere e devastare senza mai guardarsi indietro.
Molto azzeccato il paragone con il padre, Vegeta e Re Vegeta si sono trovati di fronte allo stesso dilemma: vivere in schiavitù o provare a rialzare la testa e combattere, ed entrambi, dopo un periodo di schiavitù hanno scelto la ribellione, facendo poi la stessa fine.
Questa impotenza è un aspetto importante della tua introspezione, perché alla fine Vegeta muore nella disperazione dell’inadeguatezza, di non essere stato all’altezza delle proprie aspettative, di quelle di suo padre, realizzando amaramente di avere vissuto in attesa del nulla, ingarbugliato dalle proprie stesse illusioni, schiavo fino in fondo.
Complimenti, l’introspezione è profonda ed emozionante, graffiante nei punti giusti e in grado di far percepire nettamente al lettore la tragicità di questo momento.
Titolo e impaginazione: 4/5
Ti faccio i complimenti per il giustificato e per l’impostazione dei paragrafi, gli spazi fra di essi sono usati correttamente per esprimere le distanze, concettuali e cronologiche, rendendo la narrazione solenne e la lettura incalzante. Per quanto riguarda il titolo invece, al di là dell’errore grammaticale già segnalato, non risulta molto comprensibile: il titolo della canzone può essere usato anche come titolo della storia, come hanno fatto molti, però deve esserci un collegamento con l’interno della storia, che lo renda coerente: non essendo in senso stretto una song-fic la storia è comunque indipendente dalla canzone e il titolo “Laccio emostatico” non acquista un senso leggendo la storia.
Gradimento personale: 3/5
So che può sembrare strano conoscendo il mio amore per Vegeta, per l’angst, per l’introspezione e per questo particolare momento di trama (penso che sia fra i miei preferiti di tutto l’anime), ma non mi sono emozionata fino in fondo.
Forse perché tratta di un momento su cui ho riflettuto molto, su cui si è scritto molto nel fandom, in storie dedicate come questa oppure in flashback e riflessioni varie; di conseguenza un’introspezione classica, seppur fatta con estrema cura e profondità psicologica, non offrendo nuovi spunti di riflessione o rilevanti elementi di novità, non mi ha provocato una forte reazione.
Inoltre non ho potuto fare a meno di pensare che, con il tuo talento, avresti potuto creare qualcosa di davvero stupefacente, anche a livello di originalità: sono una tua fan, alcune delle tue storie sono fra le mie preferite di sempre e rimarranno nella mia memoria in eterno, hai una grandissima capacità di emozionare, per questo forse sono rimasta sorpresa che tu abbia scelto di “andare sul sicuro” con qualcosa che hai realizzato indubbiamente bene, ma che non esprime al massimo le tue possibilità.
Totale: 87/100
Bonus Ambientazione: 0
Punteggio definitivo: 87 |