Eccomi qua, scusa il ritardo.
Bel racconto: mi e' piaciuto come hai caratterizzato il buon Manchas. Nel film, a dispetto della prestanza fisica era molto timoroso, invece qui ha saputo sfoderare gli artigli! Del resto, ci vuole coraggio per fare simili scelte e cambiare veramente la propria vita.
Ma, come dice il nostro caro Mr. Big, non e' cosi' facile uscir fuori da certi ambienti: tu vorresti dimenticarti di loro, ma loro non si dimenticano di te. Ed il piu' delle volte, se ne esce solo da morti.
Curioso il rapporto tra Manchas e Lionheart: sembrerebbe molto piu' che semplice amicizia (e se e' collegato alle tue precedenti storie, ho buon motivo di pensarla cosi').
Hai caratterizzato ottimamente anche la famiglia mafiosa: da Koslov al boss, e cosi' via. Un vero covo di belve. E molto, molto pericoloso. Per atmosfera mi ha ricordato molto I SOPRANO, soprattutto nella scena finale.
Complimenti e alla prossima!
See ya!!
Roberto |