La ballata del vecchio Buzz. Ne hai cantato tutte le virtù senili, da pensionato cioè, e della sua vita farwestiana nemmeno un accenno. I suoi duelli, gli scontri con gli indiani, il suo mezzogiorno di fuoco niente di tutto questo. I riflettori solo su di te, mentre per quel povero rottame non una "prece". Ma tu infondo sei un menestrello prestato al tempo. Le consonanti più slave sono la tua colt. Bravissima saluti.
(Recensione modificata il 03/08/2017 - 02:29 pm)

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Penso che tu sia riuscita a de-scrivere una delle situazioni più tristi e squallide di sempre nel modo meno triste possibile. Però dopotutto il Jazz nasce così, per trovare un conforto quando si sta sprofondando sempre più giù in un abisso quotidiano e soffocante. La musica dona speranza o diviene almeno qualcosa a cui aggrapparsi. Apprezzo come l'hai impostata, rende benissimo l'idea, ma la storia è tremenda - in senso buono - e mi ha comunque trasmesso una brutta sensazione, non sdrammatizzata a sufficienza dallo sritmo, come quando guardi un vecchio barbone sporco chiedere soldi a un angolo di strada, con lo sguardo spento e la schiena ricurva. Più o meno quella stessa sensazione lì, ecco. E io sono la donna da empatia zero, ma certe cose fanno male persino a me, ed è importante parlarne.

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Buon pomeriggio.
0.o
Ok, questa faccina dice tutto xD
Devo proprio dire che prima d'ora non avevo mai letto nulla del genere.
Più che Jazz, mi sembra rap!
Evviva ahah xD
Mi ha fatto sorridere, il componimento. Pazzerello, e gradevole da leggere.
Complimenti per l'originalità ^^
A presto :)

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