Recensioni per
L'altro
di eleuthera

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/09/09, ore 11:17
Cap. 1:

(Recensione a cura di Melian e pubblicata su www.criticoni.net)

Non resto mai insoddisfatta quando decido di godermi una delle produzioni di Eleuthera su Yu-gi-oh!, sapete? Per quanto mi riguarda, infatti, quest’autrice continua ad essere veramente degna di nota e, quando ho aperto questa storia, non mi aspettavo niente di diverso da un racconto estremamente piacevole come lo è “L’altro”.
Ancora una volta, infatti, l’autrice ha dato fondo alla tua bravura nel creare e plasmare emozioni forti e vere ed immagini vive, tangibili; ancora una volta ci hai offerto uno scorcio della sua maestria nel saper plasmare le sensazioni, i pensieri, le emozioni di personaggi quali Yuugi e Yami Yuugi, deliziosamente aderenti a quelli originali, autentici e, in definitiva, completi, perché Eleuthera possiede una sensibilità e un'empatia davvero peculiari, grazie alle quali riesci a cogliere la vera essenza dei personaggi.
“L’altro” è una storia pienamente introspettiva che pone sulla bilancia le due diverse personalità di Yuugi e del suo Alter Ego, il Faraone Senza Nome. E’ un susseguirsi di sensazioni e situazioni che ci conducono dal momento in cui l’anima del Faraone viene liberata dalla secolare prigionia del Puzzle del Millennio, alla vigilia di uno dei primi e più importanti tornei di Duel Monsters, quello disputato sull’Isola dei Duellanti.
Sarebbe pretenzioso ridurre la trama in poche parole, anche perché la “trama” è costituita da un flusso di pensieri impetuoso e corposo, dolce, malinconico e struggente; un’alternarsi di luce e tenebra a seconda del punto di vista dei due co-protagonisti.
Eleuthera ha sempre una capacità evocativa unica, forgia delle immagini che hanno l'aspetto di perle preziose e rare, come la scena finale in cui il Faraone realizza di avere uno scopo, quello di proteggere il suo fragile e prezioso amico Yuugi, oppure come quella del buio di cui lo stesso Faraone è avvolto prima di tornare ad aprire gli occhi.
La storia possiede una forma espositiva davvero pregevole, unite al vocabolario ricco e allo stile delicato e incisivo dell’autrice, e tiene sulla corda il lettore e lo spinge a proseguire la lettura fino alla fine, con curiosità e partecipazione. E io apprezzo in modo esagerato tutto ciò. Lo apprezzo e mi godo lo scritto di Eleuthera col perenne sorriso sulle labbra, col brivido di commozione e piacere, anche di malinconia e tristezza e di innata felicità che questa storia riesce a creare.
Non mi stancherei mai di rileggere “L’Altro”. Mai.

Voto: 8/10

Recensore Junior
16/09/09, ore 17:57
Cap. 1:

Eleuthera, forse te ne stai rendendo conto, ma sappi ugualmente che io amo assolutamente tutto ciò che scrivi.
A poco a poco sto leggendo e recensendo tutta la tua produzione su Yu-gi-oh!, e non ne resto mai insoddisfatta. Sei un'autrice veramente degna di nota e non mi aspettavo niente di diverso che una piacevole, disarmante, perfetta storia anche stavolta.
Ancora una volta hai saputo dar fondo alla tua bravura nel creare e plasmare emozioni forti e vere ed immagini vive, tangibili (come quelle del buio e della luce all'inizio del racconto che mi ha messo i brividi); ancora una volta ci hai offerto uno scrocio della tua maestria nel saper mostrare le sensazioni, i pensieri, le emozioni di personaggi quali Yuugi e Yami Yuugi. Li trovo così autentici nel modo in cui tu ce li mostri che, beh, non desidero immaginarmeli in altro modo. Sono completi, ecco! Hanno in loro la fiamma della vita e potrebbero saltare fuori dalle tue parole e muoversi e parlare come persone reali.
Hai una capacità evocativa unica, forgi delle immagini che hanno l'aspetto di perle prezione e rare, come la scena finale in cui Yami Yuugi si rende conto di avere un motivo per cui vale la pena battersi, un amico da proteggere e a cui alleviare le sofferenze. E a lui, a quell'amico fragile, gentile, sensibile, canta la ninna nanna che - probabilmente - è un retaggio del suo passato, mormorata in quella lingua ormai perduta tra le sabbie del deserto. Adoro e trovo veramente potente la descrizione che fai dei sentimenti di Yuugi quando è invischiato nel Gioco delle Ombre intessuto da Bakura e si ritrova a dover contare - per la prima volta in maniera cosciente - su quel cosiddetto "Altro se stesso", che nemmeno conosce (e magari non vuole ancora conoscere) a fondo, nonchè quella che fai nell'ultima parte della storia, quando Yuugi piange silenziosamente, circondato dall'angoscia, e trova unica consolazione nel suo "Alter Ego".
Hai una forma espositiva davvero pregevole, un vocabolario davvero ricco e uno stile delicato e incisivo, che tiene legato il lettore alla sedia e lo conduce alla fine della storia tutto d'un fiato. Possiedi una sensibilità e un'empatia davvero peculiari, grazie alle quali riesci a cogliere la vera essenza dei personaggi.
E io apprezzo in modo esagerato tutto ciò. Lo apprezzo e mi godo i tuoi scritti col perenne sorriso sulle labbra, col brivido di commozione e piacere, anche di malinconia e tristezza e di innata felicità che le tue storie - questa in particolare, ora - riescono a creare.
Non mi stancherò mai di leggerti. Mai.

P.S. Un'unica noticina da fare c'è, non perchè sia pignola (anzi, basta vedere i miei errori di distrazione quando scrivo!), ma perchè è l'unica cosa che manca a rendere perfetta questa storia. Si tratta della "e" priva di accento nella parola "déi" all'inizio della storia. Secondo me, sarebbe preferibile scrivere quella parola accentata, per non confonderla con il "dei" articolo. Per tutto il resto, tanto di cappello!

[Criticoni d'Autunno]

(Recensione modificata il 16/09/2009 - 06:19 pm)

Recensore Junior
16/06/09, ore 21:10
Cap. 1:

...Non ho parole...è impossibile descrivere con aggettivi 'umani' tale meraviglia. Non riuscirei a rendere l'idea di ciò che ho provato leggendo la tua fanfic nemmeno elemcando tutti gli aggettivi positivi del mondo. Il modo di descrivere è a dir poco sublime, rende le personalità dei vari personaggi profonde e sfaccettate, mettendo a nudo ogni pensiero, ogni sensazione, con un realismo diretto e sconvolgente. Davvero, non ho parole...e meraviglioso è dire davvero poco o nulla...

Recensore Veterano
15/06/09, ore 23:23
Cap. 1:

Oh.Mio.Dio.

Davvero...sto piangendo e ho il batticuore.

E' semplicemente la cosa più bella che io abbia mai letto...è...è...non ci sono parole per definire questa fiction.

Aggettivi come "bellissima" "stupenda" sarebbero inadeguati. E molto di più.

Mi hai lasciata davvero senza parole questa volta...Dio, come puoi scrivere così bene? Come fai a rendere così meravigliosamente i personaggi? Credevo di aver fatto un buon lavoro con le mie fiction , ma adeso mi sento così inferiore...

Riesci a vedere, a scrutare cose che nemmeno io ho mai visto, e mi ritengo una buona fan di ygo, una di quelle ormai di vecchia data.

E poi riesci a descrivere i sentimenti, le sensazioni in modo così tangibile che sembra di provarli davvero, le trasmetti al lettore. Come ho già detto, adoro Atem e Yugi, e dopo aver letto questa fiction, mi sento vicina a loro più che mai, li amo ancora di più! Inoltre Atem è un personaggio complesso, ma tu gli dai vita così bene...è lui, nient'altro che lui, perfetto.

L'inizio è bellissimo, riesci a rendere le immagini così nitide! Il fondersi dei suoi sentimenti, della sua memoria con quella di Yugi. L'amplificarsi della rabbia nascosta del piccolo Aibo facendola vivere attraverso di lui. Fantastico.

Inoltre, molti non lo sanno, e molti non ci danno il minimo peso, ma è vero...il primo incontro fra Atem e Yugi non è stato durante il duello con Pegasus, ma durante la partita a monster world con Bakura.Nessuno si è mai fermato a pensare davvero a ciò che provava Yugi nel vedere per la prima volta l'altro sè stesso. Sentirsi davvero una pedina, un corpo ospite, niente di più. E' un pensiero così umano, dopotutto. naturale.

Il pezzo finale è pura poesia, non saprei quale frase è più bella, mi commuove tantissimo! Inoltre questa fic, mi ha fatto tornare alla mente dei bei ricordi . Quando avevo 13-14 e iniziai ad appassionarmi a YGO, disegnai le mie prime doujinshi su Atem e Yugi. Nonostante avessi visto solo la serie tarocca e non l'originale, mi rendo conto ora che forse all'epoca avevo molta più intuizione di adesso. Disegnai una storia dove appunto Yugi aveva paura che Atem lo considerasse solo un corpo, un oggetto da usare a suo favore, per i suoi scopi, e Bakura cercando di convincerlo di questo, provava a farsi consegnare il puzzle.

Ma la cosa che più mi sorprende, è che proprio il mio primissimo lavoro su questa serie si intitolava "il canto del faraone", e più o meno, raffigurava la scena che hai descritto tu alla fine. Sono rimasta sbalordita e commossa, rivedendola attraverso il tuo racconto, ora con altri occhi, a distanza di ben sei anni.

Mi sento un pò stupida, mi chiedo perchè ho accantonato quei lavori. non ci ho più riflettuto, lasciandomi forse trasportare dalla banalità, facendomi sfuggire queste bellissime emozioni. Alla fine non ho mai pubblicato quei fumetti, i disegni della giovane me sono davvero troppo acerbi per mostrarli in giroXD

Sai, voglio sentire ancora il canto del faraone.

Grazie per aver scritto questa fic.