Buongiorno.
Che meravigliosa poesia!
Se non erro, trattandosi di un omaggio a Saffo, credo si rifaccia a “La dolce mela”, quella che racconta di una donna che per tanto tempo è stata inarrivabile perché nessuno è mai stato degno di portarla all'altare.
Una donna matura, proprio come la mela stessa che risulta essere più dolce rispetto a tutte le altre che sono state colte, ma non per questo è stata dimenticata, perché chi ha tentato di coglierla c'è sempre stato, solo non era degno di lei.
Molto bella, mi è proprio piaciuta.
Complimenti.

Ame

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Ciao Francesco, la tua poesia l'ho letta e l'ho divorata fino al torsolo si rifà in maniera diretta ad un'opera di Saffo e, mi permetto di associare questi rosseggianti versi almeno in parte ad una favola di Esopo ovverosia "La volpe e l'uva".
Il significato di questa pubblicazione, giusto per sottolineare ancora, non si discosta dalla poesia della Saffo mantenendosi quindi inalterato: un volgersi alla femminilità, un voler esprimere che uomini possono sempre cogliere mele, mele intese come donne. Ma, la "mela" più dolce, la più bella sembra essere irraggiungibile rimanendo confinata nella sua dimensione eidetica.
Spero di aver "colto" correttamente.
Alla prox!!!

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Buon pomeriggio.
Una poesia molto curiosa, questa.
In realtà, non saprei che dire, così a primo impatto. Mi sembra una sorta di aneddoto, volto a far riflettere il lettore.
Una mela lasciata lì, sull'albero... uh, suggestivo :)
Bene, la poesia mi è piaciuta, ha un suo fascino. E una sua profondità.
Complimenti anche qui, e anche questa volta :)
Buon fine settimana e buon proseguimento di giornata :) a presto!

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