[Quinto classificato, pari merito]
88/100
Grammatica e stile: 20/25
Lo stile è buono, abbastanza semplice, comprensibile e molto coinvolgente.
Ho alcune precisazioni da segnalarti: ci va “imbrattato” in «non avevano imbrattavano il suo bel viso»; si trova “mene” al posto di «mente»; in «guardò per un frangente verso Trunks» intendevi dire “per un attimo”?; manca un “per” di fronte a «quanto mi ha fatto soffrire quanto ti ho avuto»; “e” da sostituire in «a colei che ha abbracciato l’oscurità»; errore di concordanza in «c’era Crilin, Yamcha, Gohan e tutti coloro...», servirebbe il plurale “c’erano”; in «non l’aveva abbandonarla» sostituire con “abbandonata”; «Goku la toccò dentro» non è chiaro il significato, intendevi forse dire “La voce di Goku la raggiunse”?; anche se non è una vera e propria ripetizione, «riscosse» e «scossa» sono troppo vicini per suonare bene; «steso» al posto di “stesso”; «avesse» al posto di “avessi”; in «Il vostro corpo verrà distrutto e la tua anima purificata» c’è una contraddizione perché si dà contemporaneamente del voi e del tu; in «probabilmente non gli importava di essere visti» c’è un errore nell’uso di “gli”, che non va bene per il plurale nello scritto; manca l’accento in «la bacio fugacemente»; errore di concordanza in «Trunks e Mai si era salvati», «averebbe» al posto di “avrebbe”.
La frase «E ora, ora che la vita le scivolava via dalle mani, ora che quel nemico maledetto, che aveva la faccia di quello che per lei rappresentava la speranza di farcela Goku, le stava portando via la vita. In quel dannato momento non riusciva a pensare ad altro che una singola cosa: Vegeta...» ha qualcosa che non quadra, “Goku” suona superfluo e la costruzione “ora che...” richiede per forza una conclusione o risulta sospesa nel vuoto, non può terminare con un punto. Potreva essere ad esempio così: “Ed ora, ora che la vita le scivolava via dalle mani, ora che quel nemico maledetto, che aveva la faccia di quello che per lei rappresentava la speranza di farcela, le stava portando via la vita, non riusciva a pensare ad altro che a una singola cosa: Vegeta.”
La frase «Aveva percorso con le sue mani il suo braccio, il suo viso e lui ancora non aveva detto una parola. I suoi occhi percorrevano il suo corpo fino a quando l'altra mano non si era spostata sul suo viso...» è un po’ confusa, nella prima è chiaro che il soggetto è Bulma, però con tutti quei suoi/suo si perde di fluidità e di chiarezza.
Vorrei anche segnalarti in generale una mancanza di virgole, diverse frasi sono scritte senza specificarne il ritmo, specialmente quando ci sono elenchi.
Al di là di questi piccoli difetti mi è piaciuto il tuo stile, è stato molto coinvolgente ed incalzante, le descrizioni sono veramente ben fatte e mi hanno fatto immaginare perfettamente le scene, la luce disturbante del paradiso, il Varco e l’Orizzonte della fine. I colori e le luci di questa storia, così come i sentimenti di cui parleremo sotto, sono molto intensi, quasi estremi, come se si trattasse di una fiaba, di un cartone animato a tutti gli effetti. Ho apprezzato molto la metafora del paradiso oscuro per descrivere l’esperienza di Bulma nell’aldilà, nel paradiso insieme ai suoi amici: anche quello che dovrebbe essere un momento perfetto, ricolmo di pace, l’arrivo definitivo in cui l’anima può finalmente riposare, si trasforma in un luogo inquietante, traboccante di una bianca oscurità che soffoca l’animo infelice di Bulma, ancora tormentata da antichi desideri e incapace di abbandonare i rimpianti e i rimorsi della sua vita terrena.
Inoltre, molto bello il finale, queste righe finali dal sapore poetico restituiscono un finale veramente epico, quasi simbolico, che rende giustizia alla mia percezione di un mondo fiabesco avuta durante la lettura della storia.
Uso della traccia: 15/15
Ho apprezzato il tuo modo di integrare la traccia all’interno della storia.
L’uso di Dark Paradise in una Bulma/Vegeta ambientata nell’Universo Mirai mi aveva fatto pensare ad un altro tipo di storia, ad una retrospettiva magari incentrata sulla mancanza e sul ricordo di ciò che è stato perduto, ma tu mi hai sorpreso estraendo dal cappello un’interpretazione veramente originale!
Il verso “Every time I close my eyes / It’s like a dark paradise” è tipicamente interpretabile come il fatto che una persona che ha perso qualcuno di caro nel sonno lo rivede, reincontrandolo nei propri sogni, rendendo così il sonno una sorta di paradiso “oscuro” perchè nato dalla mancanza di luce e in un certo senso distorto. Nella tua storia invece questo verso è stato interpretato in modo diverso, rendendolo un posto fisico, concreto, e l’ho molto apprezzato, perché finisce per indicare la morte di Bulma e il suo arrivo in paradiso, che nella sua mente diviene un mondo distorto e accecante, ben lontano dal riposo eterno e dalla pace. La canzone non è stata implementata parola per parola, riproducendo le frasi all’interno del testo, ma i concetti sono presenti e anche molto ben espressi: il vivere ossessivamente nel ricordo di una persona ormai perduta, il cui volto è come un assillo, il giungere a desiderare la morte pur di rivedere la persona che manca, l’angoscia al pensiero di non riuscire a rivederla nell’aldilà. Il mood della canzone è stato pienamente rispettato, si accorda molto bene con il tuo testo e con la maliconia energica che traspare da esso.
Trama: 15/20
Allora, premetto che la tua idea è stata veramente originale e mi è piaciuta. Non avevo mai letto di nessuna storia in cui Bulma, alla fine, decide di reincarnarsi insieme a Vegeta per avere la possibilità di stare insieme a lui, quella possibilità che purtroppo nell’universo Mirai non hanno mai avuto a causa della prematura morte di lui.
È un’idea straziante, un epilogo talmente emozionante da risultare... struggente. L’ho apprezzato molto, ero già quasi rassegnata al saluto strappalacrime quando invece... mi hai sorpresa restituendomi un sorta di happy ending dal sapore mistico, quasi onirico.
Nonostante questo, a livello di congruenze logiche, mi ha suscitato qualche perplessità riguardo alla sua compatibilità con gli eventi raccontati nel Super. Circa a metà della storia ti ricolleghi alla distruzione dell’intera timeline alternativa in cui Mirai!Trunks e Mirai!Bulma hanno vissuto (detto Universo Mirai) per mano di Zeno-sama. Mi rendo conto che può sembrare un ragionamento un po’ pignolo, quello che voglio dire è che se questo evento è accaduto così come è stato spiegato nel Super, senza modifiche sostanziali... Mirai!Bulma non potrebbe più esistere, non dovrebbe più esistere nessuno, né l’aldilà, né l’inferno, perché Zeno ha cancellato tutti gli universi della linea temporale Mirai, facendo svanire anche l’Anello del Tempo relativo.
L’universo intero di quella linea temporale è stato cancellato ed è stato reso esplicito che alla distruzione di un Universo sopravvive soltanto l’Angelo compagno del Dio della Distruzione, quindi non sembra plausibile che l’aldilà si sia conservato.
Inoltre, anche ipotizzando che l’aldilà sia rimasto miracolosamente incolume, in qualche bolla dimensionale, per Bulma e Vegeta sarebbe impossibile reincarnarsi perché non vi sarebbe più nulla ad eccezione del vuoto, nessun corpo vivente, non esistendo più un universo nel quale vivere.
Se ho fatto un errore in questo ragionamento, mi scuso in anticipo. Non che fosse impossibile trattare questi eventi, ma allora sarebbe stato preferibile escludere gli eventi del Super (trattandolo come se non fosse canon) oppure creare una What If? in cui Zeno-sama non ha distrutto il Mirai, eccetera.
Un’altra cosa che vorrei segnalarti è la mancanza di chiarezza circa la permanenza di Mirai!Vegeta all’Inferno. Ho percepito un po’ di confusione nelle motivazioni e nelle successioni logiche.
Dalla sua morte per mano degli androidi sono trascorsi circa trent’anni, trent’anni quindi di Inferno, di cui circa quindici dalla prima partenza di Mirai Trunks con la macchina del tempo. Far intendere che l’unica ragione per cui il corpo di Vegeta è stato conservato è quella di rispondere al desiderio di Bulma di rivederlo una volta morta, come premio per aver creato la Macchina del Tempo (Vegeta sarebbe stato “graziato” dalla perdita della propria identità in attesa di Bulma) crea qualche dubbio su tutti gli anni di prigionia precedenti, ovvero tutti gli anni che vanno dalla sua morte effettiva a quando Bulma si sarebbe resa meritevole di questo onore.
Goku afferma che Vegeta soffre nell’oscurità e gli fanno rivivere tutte le atrocità subite nel corso della sua vita, questo fa pensare che la sua anima fosse destinata al tormento infinito come in un concetto classico di Inferno, magari al pentimento (così viene fatto intendere da Piccolo, che se un’anima si libera della propria malvagità può reincarnarsi in un altro corpo, coerente ad esempio con il fatto che Freezer è immobile all’inferno da anni, incapace di pentirsi e torturato). Però, si afferma anche che viene concesso l’incontro solo per il fatto che Trunks si è trasferito in un altro universo e dunque anche alla sua morte non potrà reincontrare la madre, di conseguenza viene concesso l’incontro con Vegeta. Insomma, mi è giunta una grande confusione riguardo al modo per cui questa reunion è resa possibile a livello di trama.
Tralasciando questi passaggi logici, ci tengo a precisarti che ho gradito molto la trama e il modo in cui l’hai sviluppata. È veramente originale ed è per questo motivo che ho deciso di mantenere comunque alto il punteggio. L’incontro fra Bulma e Vegeta è veramente stupendo e i flashback hanno contribuito ad accrescere la potenza di questo momento. Ma come dicevo sopra, il mio momento preferito è stato il finale, inaspettato e veramente emozionante.
Caratterizzazione dei personaggi: 25/30
Voglio partire dal presupposto che sull’Universo Mirai, tutto quello che si pensa IC e OOC è leggermente più complesso da stabilire.
Iniziamo da Vegeta, riflettendo su un dettaglio apparentemente poco rilevante: sei mesi dopo la morte di Goku arrivano gli androidi senza alcun preavviso e Vegeta è ancora lì, sulla Terra, anche se non aveva più nessuna ragione apparente per rimanere. Il suo rivale era morto e in base a ciò che supponiamo in base alla storyline originale è credibile alcun legame autentico con Bulma e Trunks, allora... perché? Mi sono risposta che, in qualche modo, anche nel Mirai quel legame esisteva davvero, anche senza l’intervento di Mirai Trunks (che può aver provocato a sua volta un cambiamento, perché Vegeta vede un secondo SSJ che non sa essere suo figlio, il suo senso di umiliazione è ancora più forte ed è facile pensare che fosse ancora più ossessionato dagli allenamenti di Mirai!Vegeta, che infatti possiede una forza inferiore).
Questa digressione per dire che l’ICness Mirai!Vegeta è complessa da stabilire, tanto più che si parla di un incontro nell’aldilà dopo circa trent’anni di Inferno, penso che in generale tu lo abbia caratterizzato bene, la passione è totalmente giustificata, la sua timidezza è ben rappresentata, anche la gelosia finale nei confronti di Goku lo rende ancora più vero, la rudezza e l’orgoglio con cui si avvia senza cerimonie verso il Varco sono tipiche del personaggio.
Per il mio gusto personale, però, parla un po’ troppo e si espone più di quanto avrei ritenuto realistico per quel tipo di incontro, sono passati così tanti anni... le parole secondo me erano quasi superflue, vanno quasi a desaturare l’emozione piena di quel momento. Vegeta è molto molto dolce, un po’ troppo per me, ad esempio mi ha creato molti dubbi l’affermazione del narratore nel flashback «avevano capito entrambi che si appartenevano, che volevano essere l'uno per l'altro importanti»: siamo d’accordo che dopo tutti quegli anni di inferno di tortura Vegeta possa aver realizzato quanto Bulma sia stata importante, ma ho qualche dubbio che Vegeta in quel momento della sua caratterizzazione (all’incontro con Bulma) fosse in grado di attribuire una simile importanza all’amore e a Bulma.
Ma del resto, questo non è un incontro che vuole essere realistico, ma fiabesco, romantico nel senso proprio del termine e noi lettori sappiamo che alla fine sono l’uno l’amore vero dell’altro. Le sovrastrutture di Vegeta possono essere cadute nel tormento infernale e lui potrebbe essersi accorto di averla amata, nel suo modo contorto, di volerla ancora, di averla sempre voluta.
Per quanto riguarda Bulma il ragionamento è lo stesso, Bulma è una donna dura e invecchiata in un mondo devastato, ha visto morire quasi tutte le persone a cui voleva bene senza poter reagire, la vediamo nel futuro Mirai come una donna semplice, senza fronzoli, ormai priva dei suoi vezzi di ragazza ricca e viziata. Che Bulma amasse veramente Vegeta, è stato chiaro fin dal primo momento, eppure non mi è sembrato credibile che Bulma nel flashback parlasse in quel modo a suo figlio, scaricando su di lui un dolore che non può comprendere, lei che ha un carattere così indipendente, così autonomo, così aggressivo.
Ma per tutto il resto... è lei, non dimentichiamoci che Bulma non è mai stata una ragazza perfetta, non ha mai avuto la purezza d’animo necessaria per salire sulla Nuvola Kinto. È sfrontata, determinata a realizzare il suo desiderio e così... fortemente romantica, ribelle al punto di farsene un baffo delle regole e continuare per la propria strada. Ha dovuto rinunciare a Vegeta una volta e non lo permetterà una seconda, a costo di rinunciare alla compagnia di chiunque altro, alla propria identità, in un gesto che risulta folle e geniale al tempo stesso, una vera sorpresa, coerente con il suo animo di avventuriera in cui c’è sempre stato quel pizzico di oscurità necessario per attrarre e trovare attraente quella di Vegeta.
L’unica cosa che mi ha un po’ impensierito, forse, è che nel descrivere con ardore la nostalgia di Bulma per Vegeta e il suo desiderio assoluto di rivederlo passi in secondo piano l’emozione relativa a tutte le altre persone che comunque sono state importanti per lei: viene trascurato il piacere nel rivedere tutti, gli amici di sempre, in particolare Gohan che ha condiviso le sue sventure per molto tempo; non sembra neppure soffrire molto per la consapevolezza che non rivedrà mai più Trunks, come se nella sua mente ci fosse veramente solo spazio per Vegeta.
Come affermavo sopra, però, le pecche di realismo nella caratterizzazione si armonizzano bene con l’atmosfera fiabesca della storia, le emozioni sono saturate, i colori vividissimi, è tutto portato all’estremo in un racconto che vuole emozionare e sa emozionare: è una fiaba sull’Amore, sull’amore autentico, di due anime che si sono ritrovate e legate in un vincolo indissolubile, impermeabile al tempo e allo spazio. Pertanto, mi è piaciuto e mi è sembrata una cosa veramente stupefacente l’idea di Bulma che decide di buttarsi per seguire Vegeta nelle prossime vite, nella speranza di poter vivere finalmente quell’amore che in quella vita le è stato negato.
Titolo e impaginazione: 4/5
Manca il giustificato, per il resto è tutto a posto, complimenti per il bellissimo titolo e per il significato che gli hai dato.
Gradimento personale: 4/5
Brava yori, ho apprezzato da morire l’originalità della tua storia, è la prima volta che vedo un epilogo felice nell’Universo Mirai riguardo alla Vegeta/Bulma e mi ha riempito di una gioiosa tenerezza questo finale, pieno di speranza e di amore. Poi, sono una grande fan della reincarnazione.
Totale: 83/100
Bonus Ambientazione: +5 (Universo Mirai)
Punteggio definitivo: 88 |