Recensioni per
Shenanigans
di Lory221B
Questa one shot mi è piaciuta moltissimo. Fresca come l'aria settembrina appunto, ma scalda il cuore come il primo sole del mattino. E poi da buona Johnlocker trovo non ci sia momento più vello del loro matrimonio (anche se qui in realtà ancora non è avvenuto). Questa ff mi ha reso la serata felice. |
buongiorno, cara, ho pensato di fare un giretto qui... |
Come ho già osservato precedentemente, questa tua raccolta ha, tra i suoi punti di forza, una varietà di scenari e situazioni veramente sorprendente. Hai rappresentato l’unicità e l’impagabile bellezza della Johnlock in molti modi possibili e diversi l’uno dall’altro, come se mascherassi un volto affascinante con un camuffamento che, ogni capitolo, cambi con una fantasia che lascia davvero stupiti. |
La scoperta di chi è il protagonista della vicenda e di chi cammina nel parco è abbastanza graduale, ma è interessante il farsi delle domande nella lettura delle prime righe. Il chiedersi di chi si tratti e, una volta capito che è Sherlock, il farsi delle domande. In un primo momento ho pensato che fosse John in un post Reichenbach, ma non so dire il perché forse per l'accenno a Mrs Hudson e Mycroft preoccupati? Per lo sfuggire al loro controllo? Non so dire come mi sia venuta l'idea, ma di certo la soluzione ideata da te mi ha sorpresa in positivo. Uno Sherlock che deve fare il passo più grande di tutti, ovvero sposarsi con John, è uno Sherlock che trovo infinitamente dolce. Mi piace che si metta a passeggiare il parco già vestito di tutto punto per la cerimonia. Mi piace anche che cammini da solo, forse per godersi il momento. Forse per mettere in ordine i pensieri e rendersi conto che sì, è tutto vero. La svolta della trama, secondo me la si ha proprio nel finale quando Sherlock si rende conto che John ha fatto la stessa cosa. Sì, mi è piaciuta. Come Londra che fa da testimone (forse c'è un accenno anche di Londonlock?) perché è la stessa città che sembra volerli far incontrare nel medesimo istante prima di andare a sposarsi, ed è sempre lei che li accarezza con un venticello leggero, alla fine. Sembra che Londra abbia fatto il tifo per loro e che continui a farlo. Decisamente romantico. |
Ben tornata, amica mia. |
Che dolce questo Sherlock timoroso e insicuro. È bellissimo il modo in cui descrivi il suo rapporto con Londra. Personalizzi la città, rendendola una madre tenera e comprensiva verso questo suo figlio scapestrato, che ha finalmente messo la testa a posto. |
Sono teneri pure da vecchietti. |
Ciao, molto carina questa piccola storia. Ci ho messo un pochino a capire che in realtà stavi parlando di John e Sherlock più in là con gli anni, ma quando me ne sono resa conto ero davvero felice. Di solito mettono un pochino di malinconia, almeno a me. Un miscuglio di sensazioni tra cui anche l'amarezza, tra varie e altre cose. Ma in questo caso, è tutto molto bello e tenero. Sherlock e John che guardano i fuochi d'artificio, che ricordano vecchi casi e la vita di un tempo... non c'è malinconia, solo questa felicità che sembra quasi esagerata talmente è tanta. Eppure non lo è, se me li figuro da anziani, magari in un romantico cottage nel Sussex, ancora a risolvere piccoli/grandi enigmi (tra cui le parole crociate), non me li immagino meno felici di così. |
“…Un vortice, la nostra vita, tu ed io sotto un cielo stellato, non ho mai chiesto di più…”: sono sicura che tutte le persone che amano qualcuno trovino questa frase più che veritiera. Ho voluto iniziare la recensione con queste parole proprio perché le trovo bellissime e davvero coinvolgenti. “Vortice”, poi, mi è sembrato proprio un termine adeguato alla definizione di ciò che è stata la vita di Sh e John, un continuo movimento alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. Ora c’è la pace, che tu rappresenti concretamente con “una coperta scozzese” sull’ “erba umida di fine agosto”. Un cottage nel Sussex ha accolto i due dopo una vita fatta di corse, rischi e lotta contro le ingerenze del mondo esterno. Il tempo è trascorso, i settant’anni sono arrivati, probabilmente per John, ma l’amore e lo stupore per il fascino di Sh non sono mai cambiati. Quanto a quest’ultimo, trovo dolcissima quell’immagine del consulting che, nell’entusiasmo di fronte alla bellezza dello spettacolo pirotecnico, sorride e si rivolge con un sorriso al suo John. La vita insieme continua, il passato si condensa nel tenero ricordo della signora Hudson, che ha sempre costituito per la coppia un punto fermo, un luogo sicuro in cui trovare conforto. Continua la tua splendida raccolta con un’altra perla, questa storia, dai colori cangianti di uno spettacolo pirotecnico. |
Uno scorcio breve, fulmineo, pirotecnico come lo spettacolo al quale stanno assistendo John e Sherlock ed il "verde" che hai scelto per questa storia (geniale, come sempre! XD). |
Inauguro il mio rientro nel sito con questa piccola perla che, anche se breve, cela un intero universo al proprio interno. |
Dallo spazio e da un futuro "futuribile" alla nostra Terra, durante gli anni '30-'40...Certo che, prompt a parte, l'estate ti ha dato una carica d'idee, le più svariate, e d’ energia che travolge positivamente anche noi lettori in un turbine di asciugamani degli autostoppisti galattici e salvagenti a forma d'ape. Qui hai aggiunto un altro oggetto, di un altro mondo, di un’altra epoca, addirittura un teschio di cristallo, un pezzo che si trova realmente custodito, in vari esemplari, nei musei non solo in Europa (grazie, Google!). Reperto dal valore storico controverso, ne avevo sentito parlare ma non riuscivo a focalizzare dove, come e quando. Abbinarlo a quei due è stato un colpo da maestro perché dove c’è l’avventura, la realtà che si sgrana in molte interpretazioni, dove ci sono sentimento ed adrenalina, non possono mancare Sh e John. Hai allestito proprio una suggestiva atmosfera sia dello studio del professor Holmes sia del museo stesso, con “la luce fioca”, il mogano dei mobili e lo spazio affascinante, carico di significati, tra le bacheche silenziose. |
Con questa mi hai decisamente stupita, dico davvero. Quando trovai su tumbrl quella fanart di John nelle vesti di Indiana Jones e Sherlock professore universitario e studioso, non pensavo poi tanto al film di Indiana Jones ma più una versione archeologica e storica delle avventure di Sherlock Holmes (un po' alla "Il mondo perduto" sempre di Conan Doyle), né pensavo a ruoli divisi tra i due. Proprio come qui, non c'è un avventuriero da un lato e uno studioso-topo di biblioteca dall'altro. Al contrario lo sono entrambi, sono due professori che amano l'avventura. Il che è esattamente come avevo interpretato io la fanart. Sono contenta che le nostre visioni coincidano, perché ho avuto modo di apprezzare la tua storia ancora di più. Molto incentrata su John e sul rapporto che ha col "signor Holmes" e il fatto che tutto sia filtrato dagli occhi di uno Sherlock roso dai sensi di colpa, fa sì che il di riflesso si percepisca anche qualcosa di Sherlock. Sappiamo che c'è ben più dell'amicizia tra i due, che Sherlock farebbe di tutto per John. Sappiamo che John è stato un soldato, che è andato in una missione pericolosissima in Afghanistan e che la sua spedizione è fallita. Sappiamo tante cose, e per un attimo ho temuto il peggio... ma John è vivo e Sherlock non ha bisogno di rischiare la vita per andare a cercarlo. Ecco, forse la sola cosa che non ho capito è per quale motivo Sherlock non è andato con John all'inizio. Forse era troppo perso dai suoi studi? |
Il teschio di cristallo fa molto Martin Mystere ed ero già pronta a vedere il futuro di John e Sherlock nelle sue orbite vuote. Invece, John era lì in carne ed ossa. |
Appena ho letto "professor Holmes" mi è partito il "Oddio non dirmi che è l'AU di Indiana Jones", poi ho iniziato a leggere sul serio e "ODDIO È L'AU DI INDIANA JONES". Dalla nostra chiacchierata con Koa su Twitter, era saltato fuori che ero un pochino "meh", più che altro perché proprio non riuscivo a immaginare Sherlock nel ruolo del professore/topo di biblioteca. Per John, invece, è stato fin troppo facile: professore/avventuriero è un ruolo che personalmente credo gli si addica molto. |