Recensioni per
Shenanigans
di Lory221B

Questa storia ha ottenuto 57 recensioni.
Positive : 57
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/12/17, ore 22:21
Cap. 11:

Questa one shot mi è piaciuta moltissimo. Fresca come l'aria settembrina appunto, ma scalda il cuore come il primo sole del mattino. E poi da buona Johnlocker trovo non ci sia momento più vello del loro matrimonio (anche se qui in realtà ancora non è avvenuto). Questa ff mi ha reso la serata felice.
Ammetto che non amo le teenlock e le parentlock, quindi sono volata direttamente a questo 11 e l'ho adorato.

Recensore Master
22/09/17, ore 15:00

buongiorno, cara, ho pensato di fare un giretto qui...
le storie ambientate nei negozi mi piacciono sempre molto, e di questa sono stata molto soddisfatta!
é assolutamente realistico che Sherlock abbia subito attirato il marpione di turno, e mi sono immedisimata al 100% in John. Non solo ci provi davanti a me, ma sei pure uno yankee? male, malissimo ùù
La vendetta a base di terrificanti costumi lilla e verdi - credo di non mai visto davvero una cosa così brutta in vita mia XD - è giusta. Amo la gelosia, amo che John marchi il territorio
poi Sherlock ci prova a rendere pan per focaccia, ma... la sua inesperienza di rapporti umani non gli fa distinguere delle semplici colleghe da due seduttrici. E dire che ha ogni modo per riuscirci, è l'amore che lo offusca. Che bello!
baci, a presto, la raccolta è tutta bella
Setsuna

Recensore Master
19/09/17, ore 00:13
Cap. 11:

Come ho già osservato precedentemente, questa tua raccolta ha, tra i suoi punti di forza, una varietà di scenari e situazioni veramente sorprendente. Hai rappresentato l’unicità e l’impagabile bellezza della Johnlock in molti modi possibili e diversi l’uno dall’altro, come se mascherassi un volto affascinante con un camuffamento che, ogni capitolo, cambi con una fantasia che lascia davvero stupiti.
Qui ritrovo l'abbinata sempre vincente di Sh e Londra, l'uno che rispecchia ed accresce il fascino dell'altro. La Johnlock, inoltre, ne fa un suo elemento irrinunciabile, affascinante scenario d’inseguimenti convulsi, di fughe memorabili, di corse pazze in moto, di momenti indimenticabili. Tanta è la precisione del tuo descriverci i movimenti di Sh per la città, che arriviamo con lui alla mèta, accompagnandolo curiosi di vedere dove sta andando, in preda ad emozioni così intense (“…non sai davvero cosa potrebbe accadere se ti lasciassi andare…”). Scopriamo progressivamente che possiamo lasciarci andare ad un sospiro di sollievo nel ritrovare John (“…il profumo di casa…”) e nel capire che i nostri due stanno per sposarsi. Ci sentiamo così sollevati ed inteneriti nel seguire i passi di uno Sh agitato, confuso ma con una sicurezza abbagliante: è felice perché sta per sposare chi gli ha dato la possibilità di far vivere anche il suo cuore. Quando descrivi così efficacemente il suo incedere “elegante e magnetico”, mi sono ritrovata in un pieno attacco di nostalgia per ciò che abbiamo alle spalle e che non siamo sicuri di poter rivedere. Infatti, anche se la situazione in cui lo rappresenti è diversa da quelle che la BBC ci ha fatto vedere, il suo comportamento, in questa meravigliosa camminata/abbraccio, con Londra s’innesta perfettamente nel nucleo IC del consulting che difficilmente dimenticheremo. Mi è piaciuto molto il tuo stile così pacato e rassicurante, quasi a convincerci, con immagini tranquille e serene, che sì, tutto sta per finire bene, nel migliore dei modi. Una perla per la tua raccolta, questa che, rispetto alla precedente, è colorata con toni più sfumati, leggeri e che sono come una carezza. Brava.

Recensore Master
18/09/17, ore 09:33
Cap. 11:

La scoperta di chi è il protagonista della vicenda e di chi cammina nel parco è abbastanza graduale, ma è interessante il farsi delle domande nella lettura delle prime righe. Il chiedersi di chi si tratti e, una volta capito che è Sherlock, il farsi delle domande. In un primo momento ho pensato che fosse John in un post Reichenbach, ma non so dire il perché forse per l'accenno a Mrs Hudson e Mycroft preoccupati? Per lo sfuggire al loro controllo? Non so dire come mi sia venuta l'idea, ma di certo la soluzione ideata da te mi ha sorpresa in positivo. Uno Sherlock che deve fare il passo più grande di tutti, ovvero sposarsi con John, è uno Sherlock che trovo infinitamente dolce. Mi piace che si metta a passeggiare il parco già vestito di tutto punto per la cerimonia. Mi piace anche che cammini da solo, forse per godersi il momento. Forse per mettere in ordine i pensieri e rendersi conto che sì, è tutto vero. La svolta della trama, secondo me la si ha proprio nel finale quando Sherlock si rende conto che John ha fatto la stessa cosa. Sì, mi è piaciuta. Come Londra che fa da testimone (forse c'è un accenno anche di Londonlock?) perché è la stessa città che sembra volerli far incontrare nel medesimo istante prima di andare a sposarsi, ed è sempre lei che li accarezza con un venticello leggero, alla fine. Sembra che Londra abbia fatto il tifo per loro e che continui a farlo. Decisamente romantico.

Koa

Recensore Veterano
17/09/17, ore 17:29
Cap. 11:

Ben tornata, amica mia.
Piccolo scorcio carico di amore, sentimento e riflessioni profonde espresse con poche, calibratissime parole.
Alla fine ci commuoviamo un po' anche noi, di fronte all'idea che - dopo così tante vicissitudini, dolori e difficoltà - William Sherlock Scott Holmes e Dr. John Hamish Watson hanno battuto il destino stesso e si sono, finalmente, sposati.

Brava come sempre. ^_^

A presto,
B.

Recensore Master
17/09/17, ore 13:50
Cap. 11:

Che dolce questo Sherlock timoroso e insicuro. È bellissimo il modo in cui descrivi il suo rapporto con Londra. Personalizzi la città, rendendola una madre tenera e comprensiva verso questo suo figlio scapestrato, che ha finalmente messo la testa a posto.
Sherlock e John finalmente sposi, con testimoni tutti coloro che contano per loro.
Londra inclusa.

Veramente brava.

Alla prossima.
Ciao.
😁

Recensore Master
09/09/17, ore 20:33
Cap. 10:

Sono teneri pure da vecchietti.
Me li immagino, John con i capelli bianchi e Sherlock con i capelli grigi, ma ancora striati di nero.
Sherlock, brontolone indefesso, ma sempre innamorato della sua dolce metà e pronto a esaudire ogni suo desiderio.
Il paragone fra il rapporto tra John e Sherlock e i fuochi d'artificio è assolutamente calzante. Appropriato. Perfetto.
Un'altra bella fotografia del nostro amato duo.

Alla prossima.

Ciao. 😁

Recensore Master
05/09/17, ore 09:38
Cap. 10:

Ciao, molto carina questa piccola storia. Ci ho messo un pochino a capire che in realtà stavi parlando di John e Sherlock più in là con gli anni, ma quando me ne sono resa conto ero davvero felice. Di solito mettono un pochino di malinconia, almeno a me. Un miscuglio di sensazioni tra cui anche l'amarezza, tra varie e altre cose. Ma in questo caso, è tutto molto bello e tenero. Sherlock e John che guardano i fuochi d'artificio, che ricordano vecchi casi e la vita di un tempo... non c'è malinconia, solo questa felicità che sembra quasi esagerata talmente è tanta. Eppure non lo è, se me li figuro da anziani, magari in un romantico cottage nel Sussex, ancora a risolvere piccoli/grandi enigmi (tra cui le parole crociate), non me li immagino meno felici di così.

Molto azzeccata la scelta della prima persona, aiuta a capire molte cose delle emozioni di John (e di conseguenza anche di quelle di Sherlock, seppur filtrate). In questi casi specifici serve anche a dare più vicinanza col personaggio, è una cosa in cui credo molto e che tu hai imparato a padroneggiare molto bene.

Son sempre curiosa di vedere in quale universo ci porterai con il prossimo prompt.
Koa

Recensore Master
04/09/17, ore 01:07
Cap. 10:

“…Un vortice, la nostra vita, tu ed io sotto un cielo stellato, non ho mai chiesto di più…”: sono sicura che tutte le persone che amano qualcuno trovino questa frase più che veritiera. Ho voluto iniziare la recensione con queste parole proprio perché le trovo bellissime e davvero coinvolgenti. “Vortice”, poi, mi è sembrato proprio un termine adeguato alla definizione di ciò che è stata la vita di Sh e John, un continuo movimento alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. Ora c’è la pace, che tu rappresenti concretamente con “una coperta scozzese” sull’ “erba umida di fine agosto”. Un cottage nel Sussex ha accolto i due dopo una vita fatta di corse, rischi e lotta contro le ingerenze del mondo esterno. Il tempo è trascorso, i settant’anni sono arrivati, probabilmente per John, ma l’amore e lo stupore per il fascino di Sh non sono mai cambiati. Quanto a quest’ultimo, trovo dolcissima quell’immagine del consulting che, nell’entusiasmo di fronte alla bellezza dello spettacolo pirotecnico, sorride e si rivolge con un sorriso al suo John. La vita insieme continua, il passato si condensa nel tenero ricordo della signora Hudson, che ha sempre costituito per la coppia un punto fermo, un luogo sicuro in cui trovare conforto. Continua la tua splendida raccolta con un’altra perla, questa storia, dai colori cangianti di uno spettacolo pirotecnico.

Recensore Veterano
03/09/17, ore 23:21
Cap. 10:

Uno scorcio breve, fulmineo, pirotecnico come lo spettacolo al quale stanno assistendo John e Sherlock ed il "verde" che hai scelto per questa storia (geniale, come sempre! XD).
Siamo nel "post", nella quiete (mai completa) del Sussex. E le luci che illuminano il cielo spingono John a rileggere la propria vita con il detective paragonandola ad esse. C'è una velata malinconia, ma non carica di tristezza. Anzi. Come in ogni cosa della vita il buio è solo una luce celata, ma presente (nei ricordi, magari, come la signora Hudson).

Bravissima, amica mia.

A presto,
B.

Recensore Veterano
03/09/17, ore 23:16

Inauguro il mio rientro nel sito con questa piccola perla che, anche se breve, cela un intero universo al proprio interno.
Per prima cosa ho amato l'idea in sé (al punto che, lo ammetto, amerei leggere una long che la sviluppi meglio).
Secondo, poi, l'entrata in scena di John è stupenda. Scritta così bene da saltare fuori dalla pagina.
Insomma, una meravigliosa piccola perla. Come del resto tutte le altre storie di questa raccolta.
A tal proposito... salto subito alla prossima!

A presto,
B.

Recensore Master
02/09/17, ore 22:13

Dallo spazio e da un futuro "futuribile" alla nostra Terra, durante gli anni '30-'40...Certo che, prompt a parte, l'estate ti ha dato una carica d'idee, le più svariate, e d’ energia che travolge positivamente anche noi lettori in un turbine di asciugamani degli autostoppisti galattici e salvagenti a forma d'ape. Qui hai aggiunto un altro oggetto, di un altro mondo, di un’altra epoca, addirittura un teschio di cristallo, un pezzo che si trova realmente custodito, in vari esemplari, nei musei non solo in Europa (grazie, Google!). Reperto dal valore storico controverso, ne avevo sentito parlare ma non riuscivo a focalizzare dove, come e quando. Abbinarlo a quei due è stato un colpo da maestro perché dove c’è l’avventura, la realtà che si sgrana in molte interpretazioni, dove ci sono sentimento ed adrenalina, non possono mancare Sh e John. Hai allestito proprio una suggestiva atmosfera sia dello studio del professor Holmes sia del museo stesso, con “la luce fioca”, il mogano dei mobili e lo spazio affascinante, carico di significati, tra le bacheche silenziose.
Dal punto di vista emotivo, domina la prima parte della storia, il sentimento di rimorso che prova Sh per non aver seguito John in quella spedizione di ricerca in Afghanistan (“…Si maledisse più e più volte…”). E sono proprio quei sensi di colpa che rendono quasi soffocante lo studio del professore, in cui perfino la luce sembra più squallida del solito e la busta giallo ocra, che contiene la lettera con cui si annuncia la svolta tragica riguardante la spedizione, spicca sinistra ed ammonitoria. Descrivi con un buon ritmo, senza pause introspettive, qui inutili, l’inquietudine di Sh che lo porta, quasi avesse un presentimento, nelle sale del museo alla ricerca di una risposta al suo tormento. E vi trova la sorpresa più bella che mai avesse potuto immaginare.
Hai reso veramente emozionante l’attimo in cui il volto di John si specchia nella teca al Museo, in un primo momento quasi confuso con il teschio di cristallo, oggetto discusso ma affascinante, come ho scritto prima, ma che riunisce i due in un’unica, dolce immagine. Bella storia, davvero, carica di suggestioni e di rimandi ad un clima avventuroso. Brava.

Recensore Master
01/09/17, ore 09:40

Con questa mi hai decisamente stupita, dico davvero. Quando trovai su tumbrl quella fanart di John nelle vesti di Indiana Jones e Sherlock professore universitario e studioso, non pensavo poi tanto al film di Indiana Jones ma più una versione archeologica e storica delle avventure di Sherlock Holmes (un po' alla "Il mondo perduto" sempre di Conan Doyle), né pensavo a ruoli divisi tra i due. Proprio come qui, non c'è un avventuriero da un lato e uno studioso-topo di biblioteca dall'altro. Al contrario lo sono entrambi, sono due professori che amano l'avventura. Il che è esattamente come avevo interpretato io la fanart. Sono contenta che le nostre visioni coincidano, perché ho avuto modo di apprezzare la tua storia ancora di più. Molto incentrata su John e sul rapporto che ha col "signor Holmes" e il fatto che tutto sia filtrato dagli occhi di uno Sherlock roso dai sensi di colpa, fa sì che il di riflesso si percepisca anche qualcosa di Sherlock. Sappiamo che c'è ben più dell'amicizia tra i due, che Sherlock farebbe di tutto per John. Sappiamo che John è stato un soldato, che è andato in una missione pericolosissima in Afghanistan e che la sua spedizione è fallita. Sappiamo tante cose, e per un attimo ho temuto il peggio... ma John è vivo e Sherlock non ha bisogno di rischiare la vita per andare a cercarlo. Ecco, forse la sola cosa che non ho capito è per quale motivo Sherlock non è andato con John all'inizio. Forse era troppo perso dai suoi studi?

Sì, l'ambientazione storica è forse la cosa che si percepisce essere la più ambigua. Ma trattandosi di una one shot e anche piuttosto breve, comprendo la scelta che hai fatto. Va bene anche così, quindi. Anche perché in questo caso il leggero riferimento a Indiana Jones aiuta il lettore a collocare visivamente il tutto in un preciso contesto. Quindi su quello non preoccuparti troppo.

Ecco, questa è un'idea da cui si potrebbe anche tirar fuori una storia a più capitoli. Non so, sarà questa cosa del professor Holmes/professor Watson... XD mi ispirano parecchie cose.

Koa

Recensore Master
31/08/17, ore 22:37

Il teschio di cristallo fa molto Martin Mystere ed ero già pronta a vedere il futuro di John e Sherlock nelle sue orbite vuote. Invece, John era lì in carne ed ossa.
John e Sherlock rappresentati come archeologi è un'idea originale. Tutto lo sviluppo della storia lo è. Sembra quasi un'inversione delle parti della serie. Non è Sherlock a partire, lasciando a Londra l'amico/amante da solo e con il cuore a pezzo, ma John. Per fortuna l'accoglienza che Sherlock riserva a John è molto meno turbolenta, rispetto a quella della serie. Del resto, le circostanze della sparizione di John sono diverse, quindi è giusto così.
Un'altra bella storia. Un altro piccolo capolavoro.
Brava.

Alla prossima.

Ciao! 😁

Recensore Veterano
31/08/17, ore 20:54

Appena ho letto "professor Holmes" mi è partito il "Oddio non dirmi che è l'AU di Indiana Jones", poi ho iniziato a leggere sul serio e "ODDIO È L'AU DI INDIANA JONES". Dalla nostra chiacchierata con Koa su Twitter, era saltato fuori che ero un pochino "meh", più che altro perché proprio non riuscivo a immaginare Sherlock nel ruolo del professore/topo di biblioteca. Per John, invece, è stato fin troppo facile: professore/avventuriero è un ruolo che personalmente credo gli si addica molto.
Comunque, sarai felice di leggere che uno, sei riuscita a farmi cambiare idea e a far sparire ogni mia remora restante; due, ho adorato la storia. Davvero, e ti dirò, leggerei volentieri una long su questo tema, da quando si conoscono alle avventure che vivranno insieme in qualche giungla sperduta.
Erano entrambi IC- anche se John si è visto relativamente poco, ma ho apprezzato lo stesso.
Ottimo lavoro, un bacio!
Cami

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