Recensioni per
Dormire, sognare forse...
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 71 recensioni.
Positive : 71
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
16/10/17, ore 18:23

Recensione premio 1/2 per il secondo posto nel contest "Echi dell'Occulto"

Rieccomi.
Dopo aver letteralmente divorato anche il secondo capitolo ritorno alla carica per darti il mio parere a riguardo.
Che dire?
La situazione si fa sempre più strana e insolita, e la tensione che traspare dalle righe da te descritte è tale da lasciare senza fiato.
Giunti a questo punto, è chiaro che proseguire non rappresenta più solo un'opzione.
Il mistero da te creato, il senso d'incertezza, i dubbi e i quesiti che io stessa continuo a pormi, assieme al tuo protagonista, rendono la lettura una vera e propria droga.
Hai reso così bene l'atmosfera asfissiante e cupa del racconto che risulta impossibile staccarsene...non lasciando alternative se non quella di proseguire.
Cosa che farò immediatamente!

Teoth

Recensore Master
16/10/17, ore 17:38
Cap. 1:

Recensione bonus per il premio "Storia da Incubo", dovuto alla miglior ambientazione nel contest "Echi dell'Occulto".

Eccomi qui.
Si, un po' per volta sto riprendendo le storie di tutti i vari classificati al contest e a giudicarle.
Mi spiace per l'attesa, ma spero di rifarmi in fretta.
Quindi direi di non perdere altro tempo e iniziare la recensione.
Che dovrei dire?
Come sempre, lo stile a dir poco unico e impeccabile che sai utilizzare pare in grado di far immergere il lettore direttamente nei mondi che decidi di imbastire, destreggiandoti tra descrizioni incredibilmente suggestive e dialoghi carichi di significato.
Se poi ci si aggiunge la trama a dir poco originale che già si riesce a intravvedere con questo primo capitolo non si può che leggere con piacere il racconto da te narrato.
Il mistero sul sogno del non poco conosciuto dottore riesce a coinvolgere il lettore in maniera a dir poco incredibile, invogliandolo a proseguire e a continuare la lettura, così da risolvere quell'enigma che il protagonista stesso si pone.
Sarà veramente reale ciò che ha vissuto?
E se si, in che modo vi è giunto?
Cosa succederà la prossima volta che chiuderà gli occhi abbandonandosi al conforto del sonno?
Tutti quesiti che anche io continuo a pormi e che si...probabilmente accorceranno non poco la recensione, spingendomi con insistenza al capitolo successivo.
Quindi ti lascio a mi affretto a leggere il resto!

Teoth

Recensore Junior
27/09/17, ore 13:10
Cap. 5:

Ho iniziato a leggere conscia che sarebbe stato l'ultima parte... E più mi avvicinavo alla fine e più mi illudevo "Ma no, vedrai che ora Johann caccia quel demone di Aibell e torna alla realtà, ora glielo dice, lo prende per il suo bavero da damerino ottocentesco e lo scrolla per bene, ecco... Magari nel prossimo paragrafo..." Persino quando era già in ospedale, e Franz propone ingenuamente al medico di potergli parlare, anche lì mi stavo convincendo che alla fine i modi sempliciotti e schietti di Franz avrebbero avuto la meglio su tutto... E invece no. Invece hai deciso di strizzare il cuore del lettore con un finale che è l'epitome del tragico. Ed è una bomba. Ma ti odio lo stesso. E' bellissimo. Ma non ti perdono.
:P

Scherzi a parte, non avevo davvero idea di come si sarebbe potuta chiudere questa storia e mi hai trascinato fino alla citazione dell'Amleto (perfetta, signori e signore, right on time) dalla prima frase che hai scritto senza lasciarmi scampo. Il tuo è un ottimo lavoro e so di avertelo già detto, ma l'epilogo esige un ultimo sproloquio in favore delle tue capacità. Stile, sintassi, grammatica, ritmo, ambientazione, introspezione dei personaggi, dialoghi (!), tutto funziona come una sinfonia. Ti devo fare i miei più sinceri complimenti, di cuore.

Solo che adesso sono orfana di una storia! Quindi mi rimetto al giudizio dell'autore e ti chiedo consiglio su cos'altro leggere di tuo. So che è come chiedere a una mamma che figlio preferisce, ma spero saprai indirizzarmi comunque verso una nuova avventura :)

Tornando per un momento alla storia: ho trovato che la sintesi del tuo lavoro fosse racchiusa nelle parole del Padre, che sono un tocco splendido, tre righe appena, ma che emozionano davvero.
Grazie per aver scritto questa storia, mi hai portato in posti straordinari, fatto conoscere personaggi con cui ho empatizzato appieno (specie Franz, ormai lo sai!), insomma: mi hai fatto sognare! (ahia, pericolo!^^)

Ti saluto e alla prossima!,
LRM

Recensore Master
25/09/17, ore 09:40
Cap. 5:

Delirio psico-filosofico? Qui c'è sotto qualche sostanza strana! E se è così, voglio il numero del tuo spacciatore.

Ok, torniamo seri per un attimo. Dunque, la storia è indubbiamente complessa, oltre che ben scritta. Tutti quei rimandi alla filosofia, alla letteratura e alla cultura tedesca in generale la impreziosiscono e la rendono una lettura più che piacevole. E come se tutto questo non bastasse, alla fine viene anche il dubbio che sia stato tutto un parto della mente di Johann Faust. Ah, Faust...mai nome fu più fatidico. Come il suo omonimo goethiano, anche il nostro è andato incontro ad una brutta fine, per mano di un demonio tentatore che un pò alla volta lo ha portato alla pazzia. Ma è davvero così? Oppure è stato tutto frutto della sua fantasia? Si trattava davvero di un demonio, oppure è nato tutto dal lato oscuro di Johann, dai suoi desideri inconsci e dalla sua frustrazione inespressa? Domande interessanti e difficili, che sicuramente mi terranno occupato per un po’ (mi sta già venendo un mal di testa epico).

Oltre a questo, spicca anche l’ottima ambientazione. Davvero, i luoghi sono descritti così bene che per un attimo ho avuto l’impressione di stare lì con Johann e Franz (e Aibell…o Belial).

Insomma, per tutti questi motivi ti faccio i miei complimenti. Alla prossima!

Recensore Master
24/09/17, ore 22:14
Cap. 5:

D'accordo, adesso prendo un respiro profondo e mi impegno a scrivere frasi che abbiano più o meno senso. Questa storia mi ha davvero colpita, davvero, sono qui con gli occhi lucidi e le mani tremanti...
Proverò a cominciare dall'inizio.
L'omicidio, ammetto che lo stavo aspettando, nei capitoli precedenti c'erano delle buone premesse per questo tragico evento. Be', almeno Johann crede che si tratti di omicidio, ora che il sogno ha preso pienamente il sopravvento sulla realtà.
Così scopriamo anche la vera identità di Aibell, ovvero il demone Belial.
Be', il dottor Faust ha ricostruito le immagini del suo subconscio, ma non riesce a trovare una soluzione per uscire da questa tragedia.
Non vuole l'aiuto del medico, non riesce a trovare il giusto supporto dalla religione e soprattutto rifiuta l'affetto di Franz.
E' solo con le sue visioni, ma pian piano ha iniziato a considerare il mondo onirico non più come un orribile incubo, ma come una dimensione alternativa, migliore della realtà tangibile.
A questo punto il finale tragico era inevitabile, Johann ha deciso di abbandonarsi al suo inconscio, in questo limbo tra sogno e realtà. Be', non sappiamo fino a quanto sia stato lui a scegliere, è veramente triste pensare che esistano situazioni del genere, in cui le persone non sono più in grado di accettare la realtà, e finiscono per arrendersi.
Davvero intensa e drammatica l'immagine di Franz che assiste l'amato moribondo, ma in fondo credo che Johann abbia compiuto l'atto estremo considerandolo l'unica sua via di salvezza.
Questa storia mi è arrivata dritta al cuore, tu sei stato bravissimo a trattare temi così profondi e delicati. Ho trovato molto interessanti le discussioni filosofiche, letterarie e anche religiose (non ti sei fatto mancare nulla).
Il personaggio di Johann è costruito alla perfezione, così come è ben descritta la sua inarrestabile discesa verso l'oblio.
Adesso smetto di scrivere prima di delirare anche io, complimenti meritatissimi!
Alla prossima :)

Recensore Master
24/09/17, ore 21:25
Cap. 4:

Ciao ^^
Eccomi qui finalmente, sono una lettrice ritardataria, ma fedele!
Dunque, passiamo alle cose importanti.
La questione è sempre più seria e drammatica per il nostro dottor Faust.
Il sogno si è ormai sovrapposto alla realtà, anzi, ormai Johann crede di più alle visioni oniriche che alle persone reali.
Ciò che accade nei sogni ha sempre delle ripercussioni durante la veglia, ma non sappiamo se questo è dovuto a strane coincidenze, al sonnambulismo o alla psicosi del protagonista. In ogni caso la situazione sta degenerando in modo irreversibile.
Johann ha ceduto completamente alla tentazione di Aibell, e ormai è succube e dipendente da lui.
Mi spiace moltissimo per il povero Franz, il quale continua a fare del suo meglio per aiutare il suo compagno, ma Johann ha ormai deciso che la sua relazione è nulla in confronto a ciò che desidera veramente. Così sotto l'influenza di Aibell finisce per mettere Franz in serio pericolo di vita.
Interessante la discussione con il medico, ricca di citazioni e riferimenti che sembrano portare alla conclusione che Faust si sia lasciato suggestionare troppo da certe letture, eppure c'è qualcosa di più.
Ovviamente tutto questo sconvolge Johann, egli è spaventato, ma allo stesso tempo rifiuta le cure. Sceglie di prendere i sonniferi, desidera tornare nella realtà del sogno, forse perché soltanto nel mondo creato dal suo inconscio si sente libero.
Complimenti, la vicenda che narri è terribile, ma anche estremamente affascinante.
Alla prossima! :)

Recensore Master
24/09/17, ore 16:04
Cap. 5:

Ed eccoci alla fine di questa bellissima e inquietante storia (bellissima come tutte le tue, del resto). Che Aibell fosse il diavolo l'avevo immaginato, e a quanto pare è così... e ha offerto a Joahnn qualcosa che tutti vorremmo, ma essendo un demone si è anche preso la sua anima... alla fine Johann ha ceduto, e nella mia interpretazione della cosa è finito sì all'inferno (nonostante io sia atea), e temo che non uscirà mai dal coma... ormai è perduto, Aibell l'ha preso e non lo lascerà mai, perchè è stato lui stesso a sceglierlo.

Ti rinnovo di nuovo e come sempre i complimenti per le tue storie, per questa storia e per i personaggi che crei. Appena riesco inizio l'altra tua nuova, anche se attendo sempre un seguito di quella comica di Star Wars (!!!) e un'altra storia sul mio amato Erhenold... ehehehe!!!
Complimenti di nuovo!

Micia

Recensore Master
24/09/17, ore 14:04
Cap. 5:

L'epilogo ha avuto una svolta drammatica, ma date le premesse era difficile ipotizzare una "guarigione" di Johann.
Aibell/Belial hanno sempre esercitato un'attrattiva fortissima su di lui, più di una vita reale forse confortevole e rassicurante, ma anche monotona e spinta su binari predefiniti.
D'altronde sarebbe difficile resistere all'opportunità di vivere una vita parallela senza freni, senza inibizioni o veti morali, ottenendo qualsiasi cosa ancor prima di desiderarla.
Però... Trafficando col diavolo (che sia un'entità concreta o il frutto di una mente malata) c'è sempre da rimetterci; il divertimento non è gratis e soprattutto non è illimitato, ma questo purtroppo Joop l'ha capito troppo tardi, trovandosi intrappolato in un limbo deserto e spoglio, abbandonato anche dal suo tentatore.
Uscirà mai dal coma?
Non so se augurarglielo o meno, ma nella remota ipotesi di un risveglio spero che ci sia ancora Franz nei paraggi *-*

Recensore Master
23/09/17, ore 21:32
Cap. 5:

Eccomi mein freund, riesco solo ora a trovare un momento adatto per passare a leggerti.

Questa bellissima e tragica storia si è conclusa, purtroppo nel peggiore dei modi, che in un certo senso era anche l'unico modo possibile. Non sembrava esserci veramente uscita da questa spirale discendente, in cui il nostro Johann è lentamente sprofondato e ha man mano perso i contatti con la realtà, fino a causarsi volontariamente un coma farmacologico.
Alla fine chi è Aibell? Come dice lui stesso, non ha realmente importanza. Non ha importanza che sia il diavolo, una psicosi, o uno strano potere insito nella mente di Johann. Sta di fatto che lui ne è rimasto pian piano del tutto ammaliato, e alla fine "ha scelto".
Il simbolismo di questa scelta, del "sì" finale che dice ad Aibell, si contrappone perfettamente con la sua scelta di inghiottire il contenuto della scatola di sonniferi fino all'ultima compressa. Ha dato il suo consenso al diavolo, non potendo ormai più sfuggirgli, oppure semplicemente è entrato in coma? o tutte e due le cose?
Come supponevo già al capitolo scorso, realtà e sogno si mescolano e così è possibile dare diverse e disparate interpretazioni a questa splendida storia.

Non sapremo mai cosa è successo davvero. Sei Aibell era realmente Belial, come fosse possibile che Johann causava danni anche nella "realtà", dopo averlo fatto nel "sogno". La terapia del dottor Richter avrebbe funzionato? Oppure Aibell, chiunque egli sia, avrebbe trovato un modo per insinuarsi nella psiche di Johann anche se lui avesse preso le medicine?
Tutte queste domande senza risposta, a mio parere, sono proprio ciò che rende speciale questa storia. La narrazione è appassionante e piena di emozione, e fino all'ultimo si resta ingabbiati nelle disquisizioni si Aibell, allo stesso tempo sperando che Johann rinsavisca e riesca in qualche modo a gestire la situazione, cosa che appare fin dall'inizio come impossibile.
Una menzione speciale va a Franz, che le ha provate tutte, fino all'ultimo, senza vacillare per un momento nel suo amore per Johann. E al loro rapporto, che anche nei contrasti appare estremamente vivido e reale, in tutte le sue sfaccettature.
E se da un lato viene da "prendersela" con Johann, vedendolo come artefice del proprio destino (e colpevole di violenza e omicidio), dall'altro alla fine non si riesce a non empatizzare con lui in quanto vittima (di Aibell o di se stesso che sia).

Davvero complimenti, questa storia rimarrà scolpita nella mia memoria come il capolavoro che è. E adesso vado a dedicarmi al prologo dell'altra ^^

~Sky

P.S. la citazione all'Amleto è ♥♥♥ perfetta

Recensore Master
23/09/17, ore 12:39
Cap. 5:

Aibell continua la sua campagna denigratoria verso Franz, vedo! Certo che quella scena è stata veramente da incubo. E adesso vuole pure che si mantengano i segreti ...
E si ritorna alla paranoia. È una situazione strana, perché non ne aveva avute finchè sono iniziati i sogni, ma se quelli sono davvero prodotti del suo inconscio ... ma che motivi aveva, prima, di considerare Franz come un controllore?
Ah, e qui vediamo un altro livello del distacco tra 'vita sveglia' e 'vita onirica': non è solo più il contrasto tra un amante idealizzato e perfetto in contrasto a uno umano, che osa avere limiti e difetti oltre ai suoi pregi, adesso la questione si estende all'universo mondo: un ambiente misterioso e affascinante in cui può fare tutto quello che desidera, senza alcuna ripercussione o conseguenza, versus un mondo caotico e per lui poco affascinante, pieno di gente che non ha bellezza o fascino perfetti e che può essere concretamente influenzata dalle sue azioni o decidere una ritorsione. In effetti avrebbe senso, per un carattere remissivo come quello di Faust all'inizio, desiderare di poter darsi sfogo senza subirne conseguenze.
E il comportamento che ha con Franz e il direttore dell'Università ne è la priva. Davvero aspetta che Franz si arrabbi a delle provocazioni, quando vuole litigare? Comodo, così ha l'alibi di non aver iniziato lui le urla. E la sua reazione al cazziatone del direttore non è riflettere sui suoi comportamenti e cercare un rimedio, è scappare nel suo Mondo Perfetto ... e ho la forte sensazione che al direttore capiterà qualcosa. Non ci avevo mai riflettuto finora, ma Faust è un debole.
Ecco, appunto. Era solo questione di tempo prima che si arrivasse all'omicidio. E di nuovo Aibell lo incoraggia a fregarsene ... comodo, vero? Ma la moglie non ha sentito niente? O quella donna ha il sonno più pesante del mondo, o almeno la parte del direttore che si svegliava stava tutta nella testa di Faust. No, un attimo, la causa di morte non combacia. Avrebbero capito che era stato colpito con un soprammobile, se davvero fosse stato Faust. Questa come si spiega?
La penna si muove da sola? Okay, magari il nostro ha ragione ad andare in chiesa.
Aibell ... Belial ... genio. Davvero non avevo fatto il collegamento! E poi sei andato a pescarti un nome fantastico, ha senso sia letto così come appare (collegandosi alla mitologia celtica) o come anagramma, e diventa un demone. Grandioso, semplicemente grandioso!
Comunque, mi ha fatta sorridere come quello che gli ha detto il prete non fosse, nei fatti, molto diverso da quello che gli ha detto lo psichiatra, solo con parole e punti di partenza diversi.
Certo che, qualunque tentativo faccia Faust di resistere ad Aibell, ne esce invariabilmente perdente. Però mi interessa molto quello che ha detto Aibell: essere chi l'altro vuole che sia ... in un certo senso, è vero di tutti. Ne è priva anche come sia riuscito a cambiare la percezione che Faust ha di Franz! Un interessante uso di questo concetto, ma che potrebbe ritorcerglisi contro.
E dall'altro canto, la nuova visione che Faust ha di Franz influenza la percezione che Franz stesso ha di lui. Ottimo modo di rendere l'ambiguità del reale!
Oh per la miseria ... la scena finale è stata veramente da brividi. Dunque, possiamo parlare di un demonio che ha finalmente ottenuto la corruzione di questo disgraziato studioso ... o, in un certo senso, i desideri consci e inconsci di Faust hanno cambiato posizione? Prima era una persona repressa e controllata, turbata dalla possibilità di dare libero sfogo ai suoi desideri, mentre ora che ha pienamente accettato questa possibilità, le sue caratteristiche precedenti tornano sotto forma di sensi di colpa che distruggono il perfetto mondo onirico?
Povero Franz. Crede di dover 'espiare', si sente in colpa lui ... quando invece ha fatto tutto il possibile. Ecco, questo è davvero deprimente. Soprattutto la parte in cui spera di risvegliarlo parlandogli ...
Ecco, il monologo finale è la conclusione perfetta a questa storia. Alla fine Faust voleva scappare dalle brutture che capitano a tutti ... e si ritrova esattamente in quel nulla auspicato da Amleto. Nessuna punizione, nessun inferno, il nulla. Ma sarà davvero il destino migliore, come il monologo sembra implicare?
Ho solo un piccolissimo appunto da farti su questa storia: l'uso improprio del sonnambulismo. I sonnambuli veri e propri compiono di solito azioni molto impacciate, imprecise o limitate, nulla ai livelli di quello che Faust era in grado di fare, se il colpevole di tutti quegli 'attentati' era davvero lui. Ironicamente, la descrizione che ne hai dato si adatta perfettamente a un altro disturbo del sonno: il 'disturbo del comportamento del sonno REM', in cui la paralisi muscolare normalmente presente nelle fasi REM non si attiva, facendo sì che la persona metta davvero in atto i propri sogni. È una differenza che conoscono in pochi, quindi te la dico più come curiosità che come vera e propria critica.
Ora posso solo farti i complimenti. Questa storia è davvero affascinante, con molteplici livelli di interpretazione su praticamente qualunque cosa. Mi è piaciuto rompermi la testa a cercare di capire i personaggi di Faust e Aibell, e ho amato leggere il modo in cui pensieri ed emozioni, cambiamenti di prospettiva e ambientazioni surreali erano descritti.
Complimenti, davvero una splendida storia!
(Recensione modificata il 23/09/2017 - 12:50 pm)

Recensore Master
23/09/17, ore 11:58
Cap. 5:

Ciao carissimo,
La bellezza di questa storia è pari alla sua sconcertante drammaticità.
Davvero, non ho parole. La vicenda è uscita dalla mente (ormai irrimediabilmente perduta) di Johann e si è fatta monumentale.
Ammetto di trovarmi in difficoltà, perché questa storia è... Perfetta. Perfetti i riferimenti filosofici, le dispute filosofiche col diavolo, il tormento di Johann che contrasta con la premura di Franz, che nonostante tutto è rimasto accanto a lui fino alla fine. Un delirio che si è concluso nella maniera più tragica... Sia nel senso di tragedia teatrale che nel senso di tragedia "reale".
Davvero magnifica, complimenti!

Recensore Master
23/09/17, ore 11:24
Cap. 5:

Mm. mmm. Uff. Johann, Johann, che cosa hai fatto Johann? Hai avuto finalmente la certezza che desideravi... sapere che tutto ciò che sognavi era vero, verissimo... sì, nella tua mente, ma anche altrove, nel posto terribile e senza fondo, l'antro che chiamiamo Inferno. Hai scoperto anche a chi ti stavi concedendo, Belial, il demone (ah, ho adorato la parte dell'anagramma. Più che altro perché hai gestito benissimo il climax ascendente della scoperta di Johann, quando ha cominciato a capire, dopo aver scritto "Aibell", che qualcosa davvero non suonava, e allora ha cominciato a cancellare e riscrivere lettere alla giusta posizione).
Insomma... tornando al capitolo: lui sapeva tutto, alla fine. Belial si era "esposto" di fronte al duomo e alla fine lui ha ceduto. Perché si è dato a lui? Per lussuria? No, non credo. Per insoddisfazione personale, quella che aveva tutte le volte che guardava Franz. Perché Aibell/Belial era riuscito a indurlo in tentazione tramite determinate immagini sensuali sue rispetto a come aveva mostrato "Il gorilla" Franz.
E questo ha rimodellato come creta tra le mani la mente di Johann.
Dall'altra parte, la morte di Bergmann dopo la sfuriata che aveva fatto a Faust, e la conseguente vendetta, in fin dei conti l'ha sì sconvolto, ma gli è piaciuta da pazzi.
Si è sentito potente. Ha pensato che avrebbe potuto. Ed eccone i risultati.
"Ma per corruzione tu hai fatto Belial, un angelo di ostilità. Tutti i suoi domini sono nelle tenebre, e il suo scopo è quello di portare cattiveria e senso di colpa. Tutti gli spiriti che sono associati con lui sono angeli, ma di distruzione."
E bene, Belial si è dimostrato per ciò che era. E ora a Faust, immobile sul letto di un ospedale mentre tutti si chiedono cosa gli sia successo, e se mai si sveglierà (ovviamente la risposta è "no"), non resta che l'abisso e ripetere quei versi dell'Amleto per non dimenticare.
"Essere o non essere? Questo è il problema."
Ancora una volta, caro, un'ottima prova della tua valenza come scrittore. Bravissimo <3
Per fortuna hai scritto anche altro intanto, così posso stare su quello senza soffrire troppo di nostalgia ^^
_morgengabe

Recensore Junior
23/09/17, ore 10:19
Cap. 5:

E così siamo giunti alla fine.
Vocabolo che non ha mai preso una bella forma nella mia mente che brama l'infinito.
Scusa se questa mia recensione sarà breve, ma è il sito stesso che mi sta dando problemi, bloccandosi in continuazione mentre prendo gli appunti, e da una settimana che non riesco a rilasciare una recensione decente.
Sarà una punizione per quello che ho fatto.

Johann ha fatto la sua scelta alla fine, e ha scelto Aibell o meglio Belial.
Credo di non poter dire null'altro, Old Fashioned. Come sempre sei il migliore.
A presto.

Gaia.

Recensore Master
23/09/17, ore 07:45
Cap. 5:

E si chiude così la vicenda, con Johann che se l'è andata a cercare, mettendoci anche molto impegno. Mi auguravo con tutto il cuore che, capito con chi aveva a che fare, tirasse fuori gli attributi e scegliesse la via suggeritagli da padre Immanuel, di far fronte alle tentazioni di Aibell.
La verità è che tutto è ini,iato quando Johann si è scocciato della vecchia vita. All'improvviso non aveva più alcuna voglia di impegnarsi in nessun ambito e in nessun contesto. Lui voleva solo crogiolarsi nell'ozio e vivere pigramente, e finalmente l'ha ottenuto. Certo era molto ingenuo e debole, per il diavolo uno così è una manna dal cielo.

Eppure almeno per i primi due capitoli aveva tutta la mia simpatia e Franz mi stava sui nervi in quanto povero Johann, tutto solo, annoiato, rintronato dai libri e da questi sogni; e il suo ragazzo che non lo capisce, che non è capace di sostenerlo... Poi la situazione si è ribaltata. Il contrasto che più mi ha colpito in tutta questa storia è che per la prima volta chi è debole fuori lo è anche dentro e chi è forte fuori lo è anche mentalmente, capita sempre di leggere tutt'altro. Questa storia mi è piaciuta molto perché i personaggi sono ciò che sono, e ottengono ciò che meritano. Franz alla fine è diventato il mio preferito perché è l'unico che sfugge a questa regola, lui sembra rude, ignorante, grezzo, incapace di vedere oltre ciò che ha davanti, invece ha una grande sensibilità e non mi capacito che proprio il suo ragazzo che in teoria è molto attento ai contesti e ai significati, non si sia accorto di niente. Ma Joop era diventato pigro anche in amore, Franz invece è la personificazione della costanza e della forza di volontà.

Mi mancherà leggere di loro, adesso Franz me lo puoi mandare in sogno. Ma poveretto, dai. Almeno non sa che l'uomo che ama l'aveva paragonato a un cane e a un pachiderma. Tentazioni demoniache o meno, Joop non doveva mandargli di fiducia e di rispetto.

Recensore Master
20/09/17, ore 17:43
Cap. 4:

Eccomi e scusa per il ritardo! Sono stata via tre giorni e poi l'inizio della scuola mi ha ridotto drasticamente il tempo libero...
Capitolo intenso, forse si inizia a capire la vera natura di Aibell... sappi che lo odio profondamente per aver ucciso il gatto e tentato di far fuori Franz, per cui spero che faccia una bruttissima fine!! Torniamo a noi: Aibell sembra aver trascinato con sè Johann verso cose che mai avrebbe fatto... come se fosse una sorta di sua "seconda coscienza" cattiva che agisce liberamente. Quanto allo psichiatra... secondo me non ha capito nulla, ma forse questa è una considerazione personale sugli psichiatri in generale.
Franz era così tenere tutto ferito... e che ridere la storia della sua auto vecchia! Johann credo abbia capito che Aibell ha esagerato, e che alla fine ama il suo uomo... spero sia così.

Sempre bravo, anche se la morte del gatto sappi che mi ha gettato nello sconforto... Aibell la devi pagare carissima!!!

alla prossima,
Micia