Sofiiii *^*
Ti ho già detto che ogni volta che apro EFP e trovo una tua ff mi si illuminano gli occhi?
Ecco, quando ho aperto il sito stamattina, finalmente libera da questo o quell'impegno (a proposito, la festa di ieri è andata benissimo, volevo dirtelo ieri sera ma mi sono dimenticata ahahah), e non avevo notato la tua ff, giusto una Hayffie, e stavo per chiudere il sito e cercare di fare un po' di matematica, ma appena ho visto una tua storia ho mandato a farsi fottere il libro e tutte le equazioni che mi attendono :')
Ecco, non so se per stamattina toccherò più i libri scolastici, perchè cavolo, questa tua ff mi ha sconvolta tantissimo, e sento davvero il bisogno di rileggerla.
Credo che tu sappia che Johanna è uno dei miei personaggi preferiti, e ho letto ogni singola fanfiction su di lei ma dio, nessuna mi ha colpita come questa.
Il suo odio, il suo rancore, il suo odio per Capitol City, che le ha tolto tutto, è perfettamente IC, così come il personaggio stesso.
Penso che Johanna sia uno dei personaggi più complessi della saga, perchè per quanto si finga forte, per quanto continui a lottare contro i fantasmi del passato, alla fine non è che una ragazza che ha bisogno d'affetto,no?
Per questo ho adorato l'intervento di Peeta, perchè credo che anche lui avrebbe potuto fare una cosa simile dopo la rivolta (o magari lui telefonava pure a Johanna, ma la Collins non ne ha parlato, chi lo sa?), dopotutto come dice la ragazza del 7 ognuno dei due conosce fin troppo bene le urla dell'altro, quindi mi sembra una cosa molto IC da parte del ragazzo del pane telefonare sempre, o almeno provarci.
-Prese le cornetta deglutendo e se la portò all'udito senza una parola. Solo quando udì la voce sorpresa, ma gradevole, del ragazzo del pane, osò un “Ciao panettiere” che apparve grattato e rauco, forse per le corde vocali ferme da mesi e arrugginite.-
Questa frase è quella che mi ha colpita di più perchè quando ti soffermi sulla raucedine (?) di Johanna dovuta alla solitudine si capisce che sotto sotto è contenta di ricevere quella telefonata, anche se dopo pochi minuti la situazione si capovolge.
Insomma, sono rimasta davvero a bocca aperta quando ho letto del suo suicidio, anche se una piccola parte di me si aspettava un finale così, e continuavo a sperare invano in una rinascita di Johanna.
Ma d'altra parte comprendo il suo gesto, anche se la cosa può sembrare assurda...non è la soluzione più ovvia questa, quando non ti è rimasto altro che un set di coltelli da lanciare contro il muro?
Insomma, io non ho parole, davvero.
Superi te stessa in ogni tuo scritto, e la frase e il titolo in latino sono adattissimi al contesto, e sei stata fantastica come sempre!
Un abbraccio,
Bianca
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