Recensioni per
In gabbia
di fiore di girasole

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
10/10/19, ore 11:07
Cap. 1:

La storia è carina e ben narrata anche se la trovo un po "sbrigativa", manca pathos.

Recensore Master
12/04/18, ore 12:35
Cap. 1:

Recensione premio del contest "Porno - Drabble Contest" indetto da outshined_ e valutato da missredlights sul forum di EFP

Che dire? Meno male che hai messo le avvertenze all'inizio del capitolo che non era per i deboli di stomaco. Non che io lo sia, ma il modo in cui hai scritto questa storia, nudo e crudo (anche per la scelta di parole), mi ha lasciata spiazzata. Non in negativo, si intende!
Non hai cercato di addolcire la pillola con qualcosa di romantico o con qualche parola carina, ma hai descritto quello che, possibilmente, è quello che può accadere dentro una cella dalla quale non si riesce più a uscire.
La parte che ho davvero preferito era la fine, quando Tore non ha più mal di testa e quella finestra che mostra un mondo che li ha preclusi, forse per sempre.
Che dirti? Mi piace, e anche molto. Schietta, sincera, verosimile. Per questo ti faccio i miei complimenti per questa storia!

Questa recensione fa parte del 10.000 Recensioni in un anno indetto dal Giardino di EFP

Recensore Master
04/02/18, ore 09:41
Cap. 1:

Ciao! Passo di qui, sperando di farmi perdonare ^^'
Dunque, la storia mi è piaciuta molto e l'ho trovata anche molto credibile! Cioè, è addirittura divertente visto il contesto, l'accostamento asini/Asinara mi ha fatto ridere più del dovuto!
E io personalmente non ci trovo niente di strano che uno stupratore si accorga che in realtà gli piacciono più gli uomini che le donne. L'ambiente carcerario fa "scoprire" l'omosessualità, per così dire... e in certi contesti l'uomo non è macho se non va con quante più donne possibili, figurati se gli verrebbe mai in mente di farsi un ragazzo, reprimerebbe subito l'impulso...
Ah, mi ha stonato una cosa, ovvero quando, prima di saltare addosso a Luca, gli dice "sei giovane vero, poco più che ventenne?"
L'ho trovata una precisazione strana e un po' formale, metterei una cosa tipo "avrai vent'anni", oppure glielo farei pensare... imamgino che tu l'abbia inserito per rientrare nel contesto young adult.
Comunque complimenti, era decisamente "rossa"!

Nuovo recensore
01/02/18, ore 18:10
Cap. 1:

Recensione contest "2nd national teen slash awards"

Titolo: 2/2
Beh, che dire. Non e’ il piu’ originale per una storia ambientata in prigione, ma funziona ed e’ coerente alla storia. Meglio un titolo un po’ piu’ scontato che uno fatto apposta per impressionare, quindi punteggio pieno.

Grammatica: 5.5/6
La grammatica e’ curata, ci sono un paio di sviste qua e la’ ma niente di particolarmente sbagliato o in grado di rallentare la lettura. Ti elenco qua sotto due cose che ho considerato sbagliate, dalla prima pagina. La quantita’ di errori non diminuisce ne’ aumenta andando avanti, ma essendo sotto scadenza non avrei tempo per correggere tutti i vostri racconti da cima a fondo:

(Mi) Siedo sul materasso = Mi siedo sul materasso

'giorno con sto cazzo = ‘giorno con ‘stocazzo / ‘giorno col cazzo – ‘giorno con sto cazzo non l’ho mai sentito

Stile: 4/6
Lo stile, sia chiaro, mi e’ piaciuto dopotutto. Hai una forte dose di coerenza e non cadi mai in contrasti di registro. Ci sono, pero’, vari problemi di punteggiatura e frasi molto cringy che rendono la storia molto… cringy?

Ti elenco qui sotto:

1 – Prima di tutto, le prime due pagine hanno davvero troppi dialoghi con delle domande, la maggior parte comincia con un “Ma”. Avrei cercato di variare un po’ le discussioni tra i due carcerati, perche’ cosi diventa abbastanza pesante.

2 – alcuni dialoghi sono un po’ forzati. Nessuno in vita reale risponderebbe con un “Perché non hai un mal di testa a perforarti il cervello e ad amplificare tutti i rumori.” o direbbe “gingillarmelo” per parlare di masturbazione, anche se la persona in questione ha trent’anni. Ti ricordo che l’hai dipinto come un personaggio piuttosto rozzo, molto volgare. Un termine come “gingillarmelo” nella sua bocca e’ come un Ozzy Osbourne intento a parlare come Ned Flanders.

3 - “Io sono un somaro, ma tu sei un elefante con quella proboscide enorme tra le gambe” – questa frase, in particolar modo, mi ha fatto venire i brividi. Non sono politically correct, se a una persona piace quel tipo di sesso buon per lei e non voglio neanche fare il discorso sulla rape culture o sull’esaltazione dello scopare violento nelle fanfiction o quelle robe li. Io pero’ mi esprimo sulla frase in se’. Voglio dire, davvero? Quale ventenne direbbe una cosa simile? Passi la metafora con l’elefante, ma addirittura definire un pene “proboscide enorme” rende la frase ancora meno realistica. Io la toglierei definitavamente fossi in te.

Trama e originalita’: 5.5/8
Il tema del sesso homo nelle carceri non e’ fresco, tantomeno il rapporto tra il dominatore rozzo e il ragazzo piu’ giovane e inesperto, pronto a farsi sottomettere (Cinquanta sfumature di grigio, cosi’ come molte altre fanfiction, si basano su questa dinamica). Il modo in cui sono costretti a stare rinchiusi in una cella e’ introdotto molto bene, lo show don’t tell rende il tutto molto piu’ godibile e interessante.
Inoltre, e’ un testo scorrevole, a tratti divertente, c’e’ un accenno di black humour che trovo interessante. La mancanza di politically correct, secondo me, sarebbe stata un ottimo espediente per rendere il racconto un po’ piu’ particolare e meno erotico.

Caratterizzazione personaggi: 2.5/3
I personaggi sono credibili, ben delineati. Ovviamente Salvatore un po’ di piu’, entriamo proprio nella sua testa e riusciamo a comprendere diversi suoi atteggiamenti. Lo show don’t tell funziona quasi perfettamente, escluse alcune parti (che ti ho gia’ elencato sopra) dove la situazione diventa piuttosto cringy.
L’idea di creare un match tra la loro personalita’ di tutti i giorni e durante il sesso la trovo intelligente e non scontata, ma soprattutto ben riuscita.
Detto cio’, una frase in particolare ha rovinato gia’ dall’inizio il personaggio di Salvatore: “Eh, sapessi quanto me lo sto chiedendo ora: che cosa ho fatto! Però forse dopotutto non è così noioso starsene qui dentro. Posso prenderlo per il culo tutte le volte che voglio… e, chissà, se mi gira posso farlo in tutti i sensi”
Questa frase spunta dal nulla, molto fuori luogo e soprattutto rivela la velata omosessualita’ in un modo troppo esplicito. Da qui in poi si sa gia’ che succedera’. Proverei a non renderlo cosi’ palese fino al momento giusto, ossia quando si trova a dover scopare con il suo compagno di cella per evitare di cadere in ulteriori crisi di astinenza.
Inoltre, chiudo un occhio sul fatto che e’ improbabile che uno stupratore seriale scopra casualmente di essere gay. Uno stupratore, saro’ io a pensarla cosi’, nel momento in cui si accorge di non provare piacere nel molestare una donna, non lo rifa’. O comunque proverebbe a cercare piacere con degli uomini. Essendo una mia opinione personale, pero’, non l’ho inclusa nel punteggio.

Punto bonus: 0/1
Non vorrei sbagliarmi. Nel senso, sono su un’isola caldissima italiana, da quel che ho capito, chiamata “Asinara”. Per quanto sia un’ottima ambientazione per questo genere di storia, non ha nessun riferimento all’inverno, neanche in piccoli flashbacks.

Totale
19.5/26

Recensore Master
24/01/18, ore 17:57
Cap. 1:

Buon tardo pomeriggio!
Non mi vedrai spesso commentare storie di genere erotico, semplicemente preferisco lasciare certe cose all'immaginazione piuttosto che leggerle. Cercando sempre d'immaginare le scene che leggo poi, quelle erotiche le trovo strane e contorte, prendono delle pieghe contrarie alla gravità e fattibilità xD insomma, le trovo confusionarie.
Anche qui, non ti dico nella mia testa in che posizione sono finiti in quel piano inferiore del letto a castello, eheh. Per il resto, mi è piaciuta la caratterizzazione del più giovane. Un po' vacuo, ancora ingenuo e speranzoso. Mi sono chiesta diverse volte perché fosse dentro, e forse un'idea me la sono fatta. Qualcuno si è allargato troppo e lui ha reagito? Può essere...
Divertente anche il carattere del protagonista, molto sarcastico e un po' esaurito. Certo, i motivi per cui è carcerato me lo hanno fatto detestare e capisco l'avvertimento iniziale. Di fatto, quello è uno stupro che solo nel corso della storia si evolve in un rapporto consensuale. D'altro canto, le cose che accadono in prigione... ricordo ancora quel telefilm su un'evasione di galera, e le cose che succedono fanno rizzare i capelli.
Sono sincera, tutti i suoi pensieri sulla libertà negata, su ciò che non può più vedere e toccare nonostante siano proprio lì fuori... be', ecco, è una punizione giusta. Mi sono sentita molto cinica a godere del suo tormento, ma chi sbaglia paga >;)
Hai fatto ancora un'altra volta un buon uso della prima persona, non so come fai ma ci riesci benissimo.
Chiudo qui. Alla prossima~♥

Recensore Master
29/11/17, ore 19:08
Cap. 1:

Cara ^^
eccomi qui, finalmente. Confesso che questo è in realtà il primo racconto che ho letto della tua produzione, quando mesi fa mi sono avventurata da queste parti a caccia di storie. Ho visto le tue recensioni a un autore che amo moltissimo (OF, sempre lui!), e così ho deciso di passare a fare un giro. Come sempre, quando leggo un racconto vado anche a curiosare nelle recensioni precedenti e nelle relative risposte, così da farmi un'idea più completa riguardo a quello che ho appena letto. Leggendo la tua risposta ad Alessandro, ho quindi imparato che questo (bellissimo) racconto è stato scritto sulla base di alcuni prompt, peraltro non facili da combinare assieme. Onestamente, mi sarei dovuto pelare i neuroni per riuscire a cavarci qualche cosa di buono. Tu sei stata bravissima, i racconti di ambientazione carceraria, peraltro, mi piacciono assai assai... I rimandi su cui hai dovuto lavorare ti hanno aiutato a caratterizzare al meglio i personaggi. Sempre più, mi rendo conto che riuscire a tratteggiarli con pochi elementi essenziali è un'arte: e qui i personaggi vengono fuori subito, il primo attraverso il punto di vista dell'io narrante, il secondo, quello apparentemente più aggraziato e fragile, attraverso i suoi gesti, il suo tenere con sè l'opuscolo come un oggetto prezioso, "il mio tesoro e la mappa del tesoro", la serenità d'animo che gli impedisce di essere infastidito dai rumori dell'isola, la sua ostinazione nel calarsi nella natura selvatica che lo circonda. Per lui, è come se la cella fosse senza pareti. Porta dentro di sè una tranquillità che non è fittizia, ma è in compenso fragile. L'altro, sente il bisogno di scaricare la frustrazione, le energie in eccesso: tutto gli dà fastidio - il canto degli uccelli, il pensiero del mare, la calura del sole contro le pareti della cella - è come se fosse divorato da una febbre. Sembra infastidito anche dal suo compagno, che peraltro si fa beatamente gli affari suoi: in realtà è bisognoso di contatto umano, in continua ricerca di una pace più volte ricercata nel sesso occasionale, con esito così frustrante da spingerlo ad uccidere. Paradossalmente, questa pace così a lungo cercata il nostro protagonista la trova nel rapporto col compagno di cella, che peraltro rivela un doppio volto inquietante, abbastanza tipico di tante nature calme.
Riguardo a questo racconto, ho solo due perplessità meramente "tecniche": una è più che altro una curiosità (... te la dirò in un orecchio); l'altra riguarda la conclusione del racconto, che mi pare un po' moralistica e non in tono col resto del racconto: quando il protagonista ripensa alla sua situazione di detenuto cone a "una benedizione concessa per avere compreso i nostri errori, e aver deciso di cambiare vita per sempre", io ho intravisto una forzatura: una considerazione del genere sembra poco coerente col pensiero e il modo di essere del tuo personaggio, che come dici tu stessa è un delinquente che vive di attività illegali, e che quindi avrà una ben diversa filosofia di vita. A una così differente concezione del carcere si può certamente arrivare, ma occorrerebbe un percorso che nella storia non si intravede, o è solo incipiente, nato dal rapporto che si viene a creare con l'altro detenuto. Senza contare che il tuo personaggio è dotato di una forte vena ironica, e che probabilmente arriverebbe a formulare lo stesso pensiero in maniera assai diversa.
Detto questo, il racconto è bellissimo, sta di diritto sul podio delle tue creazioni più belle insieme a "Nella mente del SK", "Modus operandi" e "Disposto a tutto". E adesso corri a scrivere quel benedetto quarto capitolo, che sono qui che fremo...

Recensore Master
05/10/17, ore 08:26
Cap. 1:

Buongiorno.
Un racconto molto ''rosso'' anche questo.
C'è da dire che scrivi bene, come noto sempre.
Uhm, questi due se la raccontano giusta solo nel finale. Per il resto, tutta farsa.
Non si conoscono neppure, oppure... si conoscono già, anche senza parole.
Un racconto molto intenso, con una trama forte e a tratti molto decisa.
Buon proseguimento di giornata e a presto :)