Ciao, cara!
Sì, ovviamente sono passato anch'io da questa storia che sembra promettere qualcosa di abbastanza interessante. Ovvio è che sono attratto dal tema di cui si fa portavoce questa long; un messaggio - non quello dal cielo, per adesso xD - che nel corso dei secoli non ha fatto altro che far scaturire domande, di persona in persona, e che continua tutt'ora a farci rimanere nel dubbio. Siamo soli nell'universo? Avremo mai una risposta a tale quesito? Chissà, ma nel frattempo possediamo una storia - la tua - che pare volerci mostrare un po' di chiarezza sul dubbio in questione, magari sfruttando una trama ai limiti del curioso, dal momento che già questo prologo mi ha scosso abbastanza da farmi interessare a tutta la prossima vicenda.
Ambientato su un universo parallelo, forse, al nostro, il prologo ci catapulta su questo fantomatico pianeta Hilon, in cui i suoi abitanti - non ho ben capito se con le medesime caratteristiche umane nostre o no - giocano a farsi la guerra, condividendo con gli abitanti del Pianeta Terra più che una semplice, disgustosa voglia. Insomma, ho trovato la questione come un particolare anello di congiunzione: il pianeta Hilon, già dalla prima apparizione, ci viene mostrato come un luogo in cui è combattuta una battaglia, dove uomini (?) si azzannano ferocemente e dove i suoi abitanti sembrano possedere caratteri, vizi e virtù molto simili alle nostre.
Abbiamo il generale Ireon, padre del Capitano, che sembra essere un tipo abbastanza austero col figlio. Il Capitano, infatti, non fa altro che sentirsi una macchietta nelle mani del suo stesso padre, a cui fa risalire addirittura il motivo della sua scesa in battaglia. Ma il Capitano, a differenza del padre, appare immediatamente come un uomo sensibile e acuto e, sempre differendo dal genitore, si dimostra restio nel compiere un omicidio, seppur in un'atmosfera bellicosa come quella in cui si ritrova. E questo mi ha lasciato molto a pensare. Quanto è giusto che un soldato uccida un suo simile - ragionamento che potremmo fare anche ai nostri giorni e nei nostri scenari, dati gli ultimi, tristi avvenimenti che ci stanno coinvolgendo tutti - durante una battaglia? E' veramente un nemico quello contro cui un militare è costretto, ad esempio, ad aprire il fuoco? In realtà, il tutto mi ha ricordato molto velatamente il ragionamento che sta anche alla base del significato de " La Guerra di Piero" di De André, che sicuramente conoscerai più e meglio di me ;)
Purtroppo, però, la scena viene brutalmente massacrata dall'intervento di Ireon, il quale prende addirittura a scagliarsi contro il figlio, ritenendolo indegno di partecipare alla guerra, e considerandolo perciò un nemico al pari di quello appena ucciso. Un padre, senza alcun dubbio, privo di ogni minimo rispetto e di moralità!
In vista di ciò che è successo sul finale, sono davvero curioso di scoprire cosa sarà accaduto al Capitano, benché abbia l'impressione che, a partire dalla sua sparizione, il suo personaggio potrà legarsi alla vicenda principale che, da ciò che ho intuito leggendo la trama, dovrebbe essere ambientata nel nostro mondo.
Detto questo, complimenti - come al solito - mia cara. Ci vediamo la prossimo aggiornamento, quando potrai postarlo e... ovviamente, seguirò la storia con molta curiosità!
Un abbraccio,
Makil_
(Recensione modificata il 15/09/2017 - 05:17 pm) |