Recensioni per
Anime Imperfette
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
01/02/18, ore 12:45
Cap. 5:

Ciao.^.^
So che non c'è alcuno scambio in corso, ma siccome non credo che ne potrò fare molti in questi giorni, e visto che io l'ultimo capitolo lo volevo proprio leggere, ho ritagliato questi dieci minuti per poter anche commentare velocemente la fine di questa storia... che di fine non sa, perché il finale è molto aperto, anche se so che non ci sarà un seguito (a quanto ho capito, comunque, se ci ripensi sai dove trovarmi).
Mi hai sorpreso, lo devo ammettere: mi aspettavo un finale infelice, invece hai concesso loro una speranza. Ciò che mi ha colpito di più, però, è l'onestà che sta sullo sfondo. Hanno fatto l'amore, si sono cercati disperatamente, e su tutto aleggiava il pensiero di Lui. E quando Victor infine sfodera fuori l'argomento senza pietà, non c'è rabbia o rassegnazione o ferita tra di loro, ma più una accettata consapevolezza.
Ancora una volta, la mente di Victor divaga (mi verrebbe da chiedere a lui: ma anche adesso?XD) e lo fa mentre ogni cosa profuma di Sherlock, con dettagli viene associato a qualcosa di bello, ogni parola si riempie di significati molteplici. Se da un verso mi ha fatto sorridere questo suo modo di vedere la vita, dall'altro ne ho percepito tutta la vena artistica, la vivacità di una mente che vede oltre e che vede tutto insieme, che non può fermarsi, che vive ogni momento con tutto se stesso e fino in fondo nella sua totalità e completezza.
L'immagine finale che ne dai, dove Watson è comunque un qualcosa tra di loro ma che sembra non riuscire a scalfirli, dove il desiderio di dipingere riempie ogni anfratto della casa, è stato un tocco leggero, piacevole, che lettore e protagonista si concedono mentre la telecamera del narratore si allontana sempre più dalla stanza dei due amanti.
Complimenti per questo particolare scritto, Koa.
A presto!

Recensore Junior
17/01/18, ore 15:25
Cap. 5:

Sei riuscita a farmi dimenticare John. La cosa divertente è che mi è piaciuto così tanto questo rapporto Victor/Sherlock che, ogni qual volta leggevo il nome di John automaticamente pensavo "Ah, è vero! Esiste anche John Watson!". (Sorry, John).

Scherzi a parte. Il finale è perfetto per questa storia. Credo che il tuo restare sulla dolcezza e il non approfondire la lemon con dettagli più piccanti siano state le scelte giuste. Non so se siano state volute o se la storia sia uscita fuori così, ma io credo che sia perfetta. C'è così tanta dolcezza e tenerezza in questo rapporto che hai creato, che entrare troppo nel rating rosso, secondo me, avrebbe fatto perdere un pò l'atmosfera sognante che ha mantenuto la storia in tutti i capitoli. 

E' bello che alla fine Victor e Sherlock non siano riusciti a dare una definizione al loro rapporto. Si capiscono così bene che alla fine non ce n'è bisogno. C'è l'ombra di "Lui" e l'ombra di John, ci sono passati difficili da entrambe le parti, ma alla fine tutto questo passa in secondo piano, perchè Sherlock è lì per Victor, e Victor e lì per Sherlock. In questo loro rapporto perfetto e imperfetto al tempo stesso, stanno curando l'uno le ferite dell'altro, stanno trovando insieme un pò di quella serenità e di quella spensieratezza che mancava ad entrambi da tempo. Può esserci qualcosa di più bello di questo? 

Comunque Sherlock che passa dal tremore mentre sbottona la camicia, al baciami malizioso e al "sesso un pò da stronzo" è magnifico. Una contraddizione vivente. Lo è sempre, in qualsiasi contesto o occasione. 

Mi sarebbe piaciuto leggere un seguito. John geloso, i casi, i disegni sparsi nell'appartemento a Baker Street. Sarebbe stato bello. Chissà un giorno ti verrà qualche ispirazione. Lo spero. 

Complimenti per questa bellissima storia. Un abbraccio. Alla prossima. 

Marilia. 
 

Recensore Junior
17/01/18, ore 15:08
Cap. 4:

Sono arrivata anche a questo capitolo. Questa storia sprizza tenerezza da tutti i pori. 
Victor e Sherlock sembrano due adolescenti, due ragazzini alle prime armi. Lo è Sherlock nel suo essere impacciato, nel suo confessarsi vergine, nel suo tenero arrossire. E lo è Victor che in un primo momento cerca di fare il "duro" della situazione, cercando di mettere Sherlock a proprio agio, e poi confessa di essere anche lui altrettanto spaventato e ansioso. Sono adorabili. 
Mi è piaciuta la gelosia di Sherlock che declassa quel "Lui" da Parigi ad ameba, in quel simpatico gioco mentale che richiama i vecchi ricordi universitari di Victor. Ed ho adorato la domanda spontanea di Sherlock quando gli chiede titubante "Stiamo per fare l’amore, vero?". C'è così tanta dolcezza in questa domanda, che non ho potuto fare a meno di sorridere. 

Salto subito all'ultimo capitolo, approfittando di altri 20 minuti liberi prima di andare al lavoro. Sono troppo curiosa di sapere cosa accade alla fine. 

Ancora complimenti. Un abbraccio. Alla prossima. 

Marilia. 

 
(Recensione modificata il 17/01/2018 - 03:11 pm)

Recensore Junior
17/01/18, ore 12:34
Cap. 3:

Questo capitolo è disarmante. Non pensavo che questo Victor, così dolce e genuino (praticamente l'opposto di quello nella tua piratelock) arrivasse a piacermi così tanto. Come vede Sherlock, come i suoi occhi e il suo cuore lo descrivono, è meraviglioso, davvero. Mi sono rivista molto nello Sherlock che descrive Victor, forse è per questo che ho adorato quella parte più di altre nei capitoli precedenti. 

Davvero bella l'idea del blocco dei disegni. Victor che, anche a distanza di anni, disegna ogni parte dell'uomo che ha amato e che ancora ama. Che vive un inferno, una situazione drammatica e usa questo strumento quasi come una consolazione, come se in esso trovasse rifugio dall'orribile realtà. E credimi, avrei voluto abbracciare Victor quando ha raccontato, tremante e con le lacrime, ciò che ha dovuto subire. 

Il finale è proprio come il ritrovarsi di Victor e Sherlock. E' perfetto. Il loro botta e risposta, le loro risate e il dolce bacio che si scambiano che completa quest'immagine incredibile. Mi è piaciuto tutto. 

Complimenti. Un abbraccio. Alla prossima. 

Marilia. 

Recensore Junior
16/01/18, ore 20:40
Cap. 2:

Chiedo venia per il mio clamoroso ritardo. La mia mente va per fatti suoi ultimamente e devo trovare i momenti buoni per poter leggere e recensire le storie che non ho ancora terminato. 

Questo Victor è davvero tenero. Così dolce da lasciarti un sorriso sulle labbra per tutta la durata dei suoi pensieri. 
Ho adorato tantissime cose di questo capitolo. L'accenno a quell'Andreas o Andrew e i ricordi squisitamente a luci rosse di Victor. Come hai descritto Sherlock, filtrato dagli occhi innamorati di Victor. Come Victor ha descritto Lestrade ("quel tizio con degli occhi stupendi e un sorriso da infarto"... Dio, se è vero!). Il rapporto che avevano e che hanno Victor e Sherlock. La frase riferita a Mycroft (“Guarda quanto bene si abbina il mio ombrello all’abito che indosso?”) che mi ha fatto scoppiare a ridere come una deficiente. E infine, ma non per ultimo, l'imbarazzo di Victor nella parte finale del capitolo. Quel suo esitare imbarazzato, il rossore ingenuo e genuino sul suo viso e la sua felicità quando Sherlock gli risponde di sì. Una visione meravigliosa. 

Recupero appena posso anche gli altri capitoli. Intanto ti faccio i complimenti per questo che ho appena letto. Un abbraccio. Alla prossima. 

Marilia. 

 

Recensore Master
15/01/18, ore 11:31
Cap. 4:

Eccomi!
Ieri non ce l'ho fatta a passare, causa emicrania che mi ha fatto buttare tutto in aria.
Ho letto il capitolo con sommo piacere. Questi due possiedono una fanciullezza di fondo che li rende teneri e fragili e impetuosi allo stesso tempo. La passione è talmente forte da apparire impacciata e incontrollata, proprio come accade ai primi amori, dove la foga e il desiderio prendono il sopravvento su altri particolari.
La mente di Victor, in questa occasione più che nelle altre, mi ha fatto sorridere, e mi ha trasmesso una tenerezza che a tratti batteva quella di Sherlock. Perché Victor divaga! Divaga anche quando bacia Sherlock e divaga anche mentre lo spoglia con mani e occhi e lingua. Cioè, a me ha dato risata e tenerezza allo stesso tempo. Ed è coerente con quanto visto finora di lui, tra l'altro. E poi sarebbe Sherlock lo strano...(anche, però, secondo me se la giocano).
Mi piace questo continuo scambio tra introspezione e ricordi da una parte e descrizione del momento dall'altra. La mente di Victor è artistica: riceve talmente tanti impulsi e stimoli che ognuno di essi apre una porta nel suo mondo interiore.
Ho trovato carino il fatto che prima egli vezzeggia con il pensiero la confessione di Sherlock sulla sua inesperienza, e poi è lui stesso a confessare un qualcosa di altrettanto profondo e imbarazza, che lo rende fragile, anche se in maniera differente.

In tutto questo, Sherlock sembra non perdere mai il controllo di sé, i suoi meccanismi intendo. Sherlock si è lasciato andare e sembra analizzare il momento, tanto da imbronciarsi come un bambino quando Victor sorride e non mostrare in maniera esuberante il suo disappunto quando si fa riferimento a Lui. Sherlock sembra guardare tutto con innocenza, tanto da chiedere l'ovvietà nel momento cruciale, con una franchezza e delicatezza che lo mostrano in tutta la sua "stranezza". Mi piace questo Sherlock senza difese e senza la maschera della logica a proteggerlo. Si è lasciato guidare dalla goffaggine dell'altro e sembra aderire ai suoi modi con un'empatia che mi ha davvero entusiasmato.

E tra loro aleggiano ancora Lui e Watson. Il primo accennato come un orrore da distruggere, il secondo solo come una presenza nella mente fragile di Victor. E questi due accenni sembrano sporcare come fuliggine il momento, un po' richiamando il titolo dell'intera minilong: anime imperfette. E queste due anime sembrano unirsi davanti agli sguardi fantasmi di queste due presenza, che non se ne vanno del tutto, eppure nulla veramente possono, al momento, per fermare questa unione.
Un unione che è goffa, impetuosa, un bisogno irrefrenabile, ma anche dolce e piena di cura nei confronti l'uno dell'altro.

Questo capitolo mi è piaciuto quanto il terzo, e per il tema trattato e la maniera, forse anche di più. La minilong sta diventando sempre più bella, in un crescendo di emozioni, e prende corpo proprio mentre io mi abituo ai suoi meccanismi particolari. Temo l'ultimo capitolo: lieto fine o...?
A presto!

Recensore Master
18/12/17, ore 16:01
Cap. 3:

Ciao!
Finalmente giungo al terzo capitolo di questa minilong.
Non so se te l'ho detto, ma mi piace come rendi il tempo indicatore di emozione, tra l'altro che prende l'interpretazione della scena e del personaggio di cui abbiamo il Pov e attraverso gli occhi di chi il tutto ci viene filtrato. Per me, la pioggia di suo non è triste: vuol dire, calore, una coperta e un buon libro; vuol dire pazzie e tante coccole ed eventi inaspettati. Per Victor vuol dire confusione, incertezza, imprevisto, qualcosa che ti colpisce dentro e fuori, e che egli non riesce del tutto a comprendere o a etichettare. Ed è un po' come Sherlock: Sherlock, per Victor, è diverso dai suoi ricordi, è lontano e imperscrutabile; è paura in un certo senso, paura di farsi scoprire da qualcosa che non intende fare il primo passo. Tutto questo per dirti che ti faccio i miei complimenti, per come sai rendere il clima e l'atmosfera parte integrante della scena, attiva e coinvolgente. E' qualcosa che non molti sanno fare o non vogliono fare, ed è un peccato perché io la considero fondamentale per fare immedesimare il lettore e creare il giusto palcoscenico.

Entrambi i personaggi sono anime imperfette, incomplete direi, ma in un certo senso complementari: Sherlock è l'emotività che si nasconde dietro ragionamenti arguti e modi impulsivi e arroganti; Victor è l'anima sensibile che cerca di capire il mondo, forse perché il mondo lo ha ferito e lui vuole sapere il perché.
Entrambi i personaggi, e qui non vorrei sbagliare di brutto, hanno perso la loro metà, si trovano nel limbo di chi si sente perduto, e in un certo senso quello che dovrebbe essere un luogo di solitudine, loro si ritrovano a viverlo insieme e a riscoprirsi, come due metà che non possono del tutto combaciare per via del fatto che fanno parte di due interi differenti. Sherlock ha perso Watson, Victor è stato lasciato a Parigi dopo una lunga relazione, la sua prima seria. Ed entrambi si stanno per basare su un qualcosa rimasto in sospeso molto prima. Ma come Victor si accorge, Sherlock, e sicuramente anche lui, è diverso, non è più quello stesso ragazzo alla ricerca di un posto nel mondo. Sherlock se l'è creato da solo il suo posto, così come si è inventato la professione. E Victor? Victor sembra indeciso su se stesso più di quanto non lo sia su Sherlock.

Emblematico, però, il fatto che Victor abbia messo in valigia, tra le poche cose, il libro che gli aveva regalato Sherlock all'università... come se tornare a Londra e incontrarlo non fosse casuale, come se andarlo a cercare sia stato necessario per capire qualcosa nella sua vita.
Si delinea anche la vecchia relazione di Victor, dove tutto è molto sbilanciato. Victor non ha trovato un'anima comprensibile, ma sembra quasi essere vissuto con uno che di lui aveva capito poco ma che voleva tutto, a partire dai suoi segreti. Un personaggio geloso, irascibile forse. Un punto nero che ha in qualche modo indebolito Victor, dentro e fuori. E invece si scopre che forse la gelosia dell'altro non era mal riposta. Victor non ha dimenticato Sherlock, e ciò che mi colpisce di più è il fatto che abbia cercato di immaginarselo da vecchio, più in là nel tempo, come a voler riempire le rughe degli anni con la sua contemplazione affettiva.
Questa scena mi è piaciuta in modo particolare, senza nulla togliere al resto, ma è così struggente che mi ha dato i brividi. I disegni sono l'anima sigillata nella carta, dei fermoimmagine di un amore che nel suo complesso è difficile da sbrogliare, ma se visto fotogramma dopo fotogramma rivela ogni più piccola sfaccettatura, nel bene e nel male, di un autore. Bellissima scena.

L'ultima parte l'ho dovuta leggere tutta in un colpo, tralasciando un momento la recensione, perché quello che avevo intuito purtroppo non era solo nella mia mente. Definirlo geloso e possessivo è stato gentile da parte mia poco fa. Victor si è impelagato in una relazione morbosa, dove più che fare l'artista ha fatto la bambola di pezza. E Sherlock, Sherlock che è impulsivo e dai mille e controversi sentimenti, dalla mente che è così recettiva da poter provare contemporaneamente sentimenti diametralmente opposti, lo sa, lo ha capito. E mi chiedo quanto gli sia costato stare in silenzio per tutto il tempo, davanti al taxista, in quei giorni, durante la loro investigazione in casa della vittima.
Il modo con cui concludi il capitolo mi fa pensare di aver colto una cosa: pessima accoppiata, pessimo tempismo, tanto dolore. Eppure è perfetto, perché entrambi hanno bisogno di essere consolati, entrambi provano quanto basta per aggrapparsi l'uno all'altro, ed entrambi, a proprio modo, possono curare le ferite. Forse dopo farà più male, ma al momento questo non è importante.
Un capitolo molto intenso e ben scritto, mi è piaciuto di più rispetto agli altri due. L'introspezione è perfetta così come la scenografia. Accattivante e coinvolgente. La caratterizzazione è stata perfetta e molto chiara, e ha saputo giocare anche con i silenzi. Complimenti.
A presto!

Recensore Master
04/12/17, ore 12:44
Cap. 2:

Eccomi, puntuale! Mi faccio i complimenti!
Ho letto questo secondo capitolo e finalmente ho capito cosa mi aveva destabilizzato nel primo: l'uso dei tempi verbali. Ho notato che li cambi spesso, anche per indicare un qualcosa che accade nello stesso arco temporale.
Per esempio:

Un giorno, prima della pausa di primavera, lui e Andreas avevano trascorso una mattinata intera nello stanzino del bidello. Perché avrà anche dimenticato come si chiamava, ma ricorda perfettamente d’avergli infilato le mani nelle mutande. Giusto per provare capire se era vero che gli piaceva tenere il pisello di un altro maschio in mano. Poi gli ha fatto anche un pompino, ma questo è un altro discorso.

Usi sia il passato prossimo che il trapassato per parlare di un evento che accade in un tempo simile; e questo ogni tanto mi confonde, perché non riesco con immediatezza a dare un ordine cronologico agli eventi. Credo che questo sia dovuto anche all'utilizzo del narratore onnipresente e onnisciente, il quale prende possesso della narrazione più volte per spiegare e dare sfaccettature a una singola scena, sempre dall'alto della sua posizione. Ecco che, quindi, ciò che per Victor in un primo momento è lontano molto (uso del trapassato) per il narratore diventa un evento da arricchire con un'informazione di sua conoscenza (passato prossimo). E quindi di che la telecamera sta dentro la narrazione, di che esce e si innalza.
Questo stile è stato costruito ad hoc per un personaggio sognatore, che divaga, che pensa molto, dall'anima sensibile e recettiva a diversi stimoli, un po' da artista, ecco. Un po' trovo lo stile difficile da seguire, ma d'altra parte mi diverte vedere come la mente di Victor segua un andazzo tutto suo: la scena della collana in sé è stata liquidata con due righe, gli eventi e la loro obiettiva spiegazione non interessano al pittore, il quale considera ogni cosa in relazione di ciò che gli trasmette e gli fa ricordare. E' la sua mente e ciò che ella crea con tali fatti il punto focale della vicenda. Devo dire che è particolare e molto interessante come metodo, rende il protagonista molto affascinante.

Mi è piaciuta la descrizione che fa di Sherlock, l'ho trovata bellissima:

Sherlock è la parte stupenda di quanto gli sta capitando. Lui è di una bellezza infinita. Lo è mentre indaga. Lo è nella maniera in cui pensa e ragiona, come gli s’infittiscono i pensieri uno dopo l’altro. Lo è nella genialità sfacciata, nelle rughe del viso piene di deduzioni. Sherlock è stupefacente da osservare, con le mani guantate e quel cappotto dal colletto sollevato, gli zigomi spigolosi e gli occhi nei quali morirebbe.

Complimenti davvero, quando ti lanci in queste descrizioni poetiche mi catturi al massimo, e poi sono perfette per incorniciare Holmes!
Un'altra cosa che mi piace di Victor è il modo in cui comprende gli altri, li dipinge mentre entrano nel suo campo visivo. In un certo senso capisco perché è una persona che possa affascinare e catturare l'interesse di Sherlock: Victor fa quello che fa lui, ovvero analizza e denuda le persone che lo circondano. Se da un lato Sherlock tende (scusami se mi sbaglio) a trovarne gli errori e i difetti, Victor invece che cattura un'essenza più spirituale, più emotiva. Sherlock che prende abitudini, in uno schema scientifico; Victor cattura le loro emozioni, in uno schizzo umano e pieno di colori segreti.
Questa dualità mi piace tantissimo:D

Adesso voglio sapere cosa vuole fargli vedere. Per il momento chiudo.
Brava!
A presto!

Recensore Master
29/11/17, ore 19:22
Cap. 1:

Ciao!
Prima di tutto lascia che io mi scusi per il tremendo ritardo. So che i tre giorni scadono oggi, ma prima non ho potuto recensire questo capitolo perché dovevo assolutamente portare a termine le valutazioni per un contest. Una persona assennata non avrebbe preso un altro impegno sapendo di averne uno improrogabile, ma a me piace complicarmi la vita... quindi, eccomi qui. Sul filo del rasoio. Ti posso garantire che nei prossimi giorni avrò più tempo libero, quindi per futuri scambi non ti farò assolutamente aspettare così tanto. Scusa>.<
Allora, questa storia ha un terzo stile, diverso da quello che hai usato per Sherlock e Watson. Personalmente preferisco quello di Holmes, l'ho trovato il più pulito scorrevole e affascinante dei tre: mi aveva davvero coinvolto moltissimo.
Mi chiedo: la testa di un pittore è così confusa? La mente di Victor mi è parsa così: partiamo da A, facciamo una digressione in B e un salto in C, mentre sono in C vado a E, e poi torno indietro e torno a B; poi D e infine mi ricordo di essere partito da a XD
Questo per dire che Victor sembra uno che si distrae molto facilmente, divaga molto con la mente; si sofferma su dei particolari che gliene ricordano altri, e poi dimentica da che punto è partito. E' stata una specie di rincorsa, un po' come lui che seguiva Sherlock.
E' uno stile sperimentale - io preferisco altre forme - che secondo me si è perso un po' nel centro, ma che ha dato il massimo nelle descrizioni, sopratutto quelle iniziali di Londra. Mi piace la ripetizione del termine, quest'evocazione magica delle strade e dei vari quartieri (immagino che siano state prese in considerazioni diverse parti), l'ho trovata magica, ed è qui che ho sentito l'anima delicata e sensibile del protagonista, voce narrante.
Sherlock mi ha rapito, come sempre - secondo me è il personaggio che ti riesce meglio, è... wow, senza nulla togliere agli altri ovviamente. E' esuberante, con le sue regole personali, i suoi giochi, i suoi modi di fare fuori dagli schemi. A tal proposito, vorrei dire una cosa: all'inizio i pensieri "contorti" di Victor mi hanno ricordato i modi "esitanti e dubbiosi" di Watson, però sta qui la grande differenza, e scusami ma non ho potuto fare a meno di mettere a confronto questi due amori di Holmes. Uno è razionale e pensa, anche troppo; l'altro è un artista e vola, crea anche quando pensa. I pensieri di uno sono pesanti, girano in circolo e tornano spesso a esaminare un punto; l'altro divaga, coglie diverse cose e lo fa con leggerezza. Se ci fosse stato Watson in questa situazione probabilmente non se ne sarebbe rimasto zitto per tutto il tragitto e alla fine non credo (per come lo ricordo io dai film) che avrebbe accettato con un semplice sorriso l'iniziativa di Sherlock. Questo pensiero mi è saltato subito alla mente leggendo la fiducia con cui si lascia guidare Victor: è un avventuriero, ama la vita, un calore ma non legami stretti, magari quello più discreto di un animale.
In tutto questo mi chiedo: ci ho azzeccato qualcosa.
Non conoscendo il fandom posso solo trarre conclusione da quello che leggo di tuo, a mia libera interpretazione, ma ho sempre paura di prendere un granchio.
Comunque la storia la continuerò sicuro, perché quando qualcuno si va a cerca un guaio a cuore leggero e tanta vivacità negli occhi, definendolo un appuntamento... non voglio perdermela!
A presto!

Recensore Master
14/10/17, ore 16:45
Cap. 5:

Dolcezza mia, veramente sai che non avessi ricordato qui sotto che hai cambiato il rating non me ne sarei accorta?
e non perchè non ci presto attenzione, sai come sono amante delle indicazioni.
Il punto è che è così adeguata la scena finale che è lime e non lemon, che ora che ci penso mi chiedevo come avresti virato bruscamente da una narrazione che sembra parlare tutta della preparazione alla notte "di sesso", ma essendo in realtà una iniziazione psicologica, un rinnovamento romantico e una rinascita amorosa è assolutamente perfetta così.
Sherlock è insicuro perchè è arretrato, se vogliamo dire così; a 40 anni è complicato iniziare a conoscersi in questo modo, col timore di risultare inadeguato e non compiacere una persona che si ama molto.
Victor è bloccato un po' per i traumi subiti - può essere di nuovo libero di fare l'amore senza sbagliare, perchè non è una prestazione? - un po' perchè torna all'adolescenza, come ho sentito anche precedentemente.
Questo li rende così teneri e dolci, due pulcini bagnati *-*
Ho riso inisieme a Sherlock della gaffe "non sentirai niente"... terribile, aahahhaahah! ^-^ adoro trovare delle battute a spezzare la seriosità del genere malinconico, (e drammatico)in realtà danno forza al resto, fornendo un paragone, come ci insegna il Bardo.
d'altronde che Victor non avrebbe fatto provare dolore a Sherlock per me era una certezza,e finalmente una lancia spezzata a favore della mia ipotesi sulla descrizione delle prime volte.
pressochè in ogn storia pare che - het o slash pari sono - sia una specie di macelleria! questo forse vorrebbe dare pathos alla narrazione, ma non è tanto realistico. E' sempre una variazione personale, e sono molto felice della naturalezza che ho trovato nel capitolo.
si desiderano, si amano e si rispettano; è solo bello, senza tragedia.
p.s dimmi che non sono scema e si sono scambiati i ruoli, cosa molto importante e affettiva, per me.
per quanto la scena fisica faccia da padrona è l'introspezione che continua ad essere il fulcro di tutto; potevano anche solo baciarsi nel modo meraviglioso che hai descritto, con tutto il significato di intimità e passione che hai infuso in quel gesto, e ti giuro che la storia avrebbe camminato lo stesso. E amo le scene erotiche, quindi fai tu... pensa quanto sono convincenti, belli dentro e fuori, giusti se ti dico che poteva anche fermarsi tutto prima.
ecco, ho sofferto un attimo sempre per John, con quella gelosia tardiva, ma hey! All'inizio era più difficile, per me, ma alla fine ero del tutto conquistata dalla tua scelta.
Non che dubitassi dei tuoi poteri magici, tesoro!
tua, dipinta da due lati,
Setsy

Recensore Veterano
12/10/17, ore 22:05
Cap. 5:

Ciao Koa!

Questo finale è stata una delle cose più dolci, tenere e fluff che ho letto di recente. Davvero, non trovo altro modo per descriverlo.
Ammetto di essere rimasta un po' perplessa vedendo il nuovo rating, in un primo momento. Non avevo ben capito il perché di questo cambiamento, però leggendo il capitolo non ho potuto fare a meno di trovarmi d'accordo con te su questo cambio, il rating più adatto non era certo il rosso.
Comunque, dicevo. L'immagine di Sherlock e Victor che hai dato è stata davvero dolcissima: più che sensuale- anche se Sherlock soprattutto ha conservato qualche nota- è stato qualcosa di davvero tenero. Sembravano davvero due ragazzi alla loro prima volta e in qualche modo Victor era più teso e terrorizzato di Sherlock, il vero vergine. L'esperienza con Lui lo ha davvero segnato.
Non so bene cosa aggiungere, perché tutto quello che mi viene da dire sarebbe " erano dolci, teneri, l'apoteosi del fluff" e credo di averlo già detto fin troppe volte. Però è così: il fluff e la dolcezza hanno, nella mia ottica, completamente eclissato la componente più sensuale e... Non so come definirla, elettrica, forse? Quella tensione nell'aria, ecco. Qui un po' mi è mancata, però capisco la scelta che hai fatto e visto il modo in cui hai costruito il capitolo è comprensibile. Era tutto più focalizzato sull'interiorità e quell'innocenza un po' fanciullesca che alla fine caratterizza entrambi: è stato intenso ma in modo diverso da quello che mi aspettavo, più... fluff che lemon- sì, lo so, ancora, però davvero non trovo altre parole. Ciò non toglie che sia stato comunque un bellissimo capitolo: ti sei concentrata molto sui sentimenti e l'introspezione, così come nel resto della storia, e mi è piaciuto davvero molto vedere come hai tirato i fili conclusivi di questa bella ff.
Mi è piaciuta in particolar modo la fine, con quel "amo più te": è stato davvero, davvero bello.
Grazie per aver scritto questa storia, Koa. Grazie davvero.
Un bacio!
Cami

Recensore Junior
12/10/17, ore 12:57
Cap. 5:

Complimenti koa, come sempre le tue storie mi danno molte emozioni, sei una delle mie scrittrici preferite!!! Bellissima la passione tra Sherlock  e Victor, sono molto dolci.

Recensore Master
06/10/17, ore 16:46
Cap. 4:

Sweety, ben ritrovata!
ormai lo sai, leggo subito ma passo un poco in ritardo.
Vedi, questi Victor e Sherlock hanno una particolarità, secondo la mia percezione, che è quello che mi piace di più nella storia di questa loro relazione.
In qualche modo, benchè non ci siano dubbi sul loro essere adulti - le esperienze difficili, il conto degli anni, il lavoro, la vita solitaria - stando insieme tornano due adolescenti, come se il tempo si fosse fermato.
Questo si respira in ogni parola e descrizione, ed è praticamente ribadito da loro stessi.
C'è sopratuttto una grande purezza. In Sherlock è anche oggettiva, insomma, per la sua verginità fisica e anche relativamente mentale. In effetti non hai scandagliato tanto quanto abbia amato John, quindi si può pensare che siano stati sentimenti di uguale portata, più o meno. E che Victor abbia dalla sua il ricordo del primo batticuore.
Victor è molto "ragazzino" nella delicatezza, nell'aver subito il rapporto precedente, anche per l'aspetto che hai scelto per lui.
Ripeto, mi viene spontaneo ad ogni passo di immaginarli più piccoli dei loro anni (38, 39?), nelle primavera della giovinezza.
I loor baci contro la finestra che durano un tempo infinito, l'imbarazzo che fa arrossire e quasi spaventare due uomini adulti è tenerissimo, come le giustificazioni che danno l'uno all'altro.
Il bacio all'angolo delle labbra(morbidissime**) fa capitolare Sherlock, se aveva proprio bisogno di una spinta...
L'altro piccolo dettaglio delizioso è stato il declassamento di Parigi -> il signor Lui-> ameba! XD
adoro queste cosucce!
un bacio dolce,
Setsy

Recensore Veterano
06/10/17, ore 10:39
Cap. 4:

Ciao Koa!
Dunque, questo capitolo per me ha avuto un sapore un po' diverso dai precedenti, anche se non saprei individuare perfettamente il perché. Forse per quest nuova (e ritrovata?) intimità tra Sherlock e Victor, forse perché c'è un'analisi più approfondita dei loro sentimenti, di come sono oggi e di com'erano ai tempi di Cambridge. Di Sherlock, che allo stesso tempo è e non è più il ragazzo di allora. Di Victor, che ha ancora dei fantasmi da combattere ma con cui sta poco a poco facendo i conti. E che spero verranno del tutto sconfitti, magari anche grazie a Sherlock.
Mi fa piacere vedere che si siano lasciati andare un po', in tutti i sensi. Ho un debole per lemon e lime, non posso farci niente. Se poi sono scene scritte bene, meglio ancora! E questa promette benissimo: l'erotismo e la tensione crescono poco a poco, in modo sottile ma inequivocabile. E poi c'è la componente introspettiva e psicologica, che rende ancora più unico e speciale questo passaggio. Davvero molto bello, non vedo l'ora di leggere la quinta parte.
Un bacio, alla prossima!
Cami

Nuovo recensore
05/10/17, ore 13:57
Cap. 3:

Che dire, trovo la storia molto tenera ed emozionante, impossibile non immedesimarsi almeno un po' nei personaggi! Scritta molto bene, ribadisco, e appassionante da leggere. Proseguo con l'ultimo capitolo! :-)

[Precedente] 1 2 [Prossimo]