Recensioni per
Diademi di Quetzal
di fervens_gelu_

Questa storia ha ottenuto 146 recensioni.
Positive : 146
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/01/18, ore 22:23

Sempre a rilento, ma ci sono!
Poesia che tra l'altro rientra perfettamente nei miei canoni, bella lunghetta!
Poesia anche che si mastica pian piano, per il linguaggio che stimola i palati più raffinati, alla ricerca di poesie scritte con una certa qualità letterale, che non lascia scampo.
Ma veniamo alla poesia. Mi sembra di capire che parliamo di vita, morte, di un circolo, correggimi pure se sbaglio. Infatti, mi piacerebbe chiederti il significato degli ultimissimi versi, questi per la precisione: "illumini come lucciola verdastra sopra i colli, // le montagne dell’infanzia Giocattolo" mi affascinano ma faccio fatica a decifrarli e ovviamente la parola dell'autore mi sarebbe di grande aiuto.
Poi, mi ha ricordato un po' le prime poesie questi richiami agli animali, alla farfalla, alla falena, serpi, cobra...Quindi apprezzo anche questo rivisitare determinati temi anche a distanza di molte poesie.
Che dire, quindi, una poesia molto ricca che continua a mettere in risalto le tue capacità artistiche!
Un bacio,
Karen.

Recensore Veterano
17/09/17, ore 16:04

Ciao, carissimo!
Anche questa volta sei riuscito nell'impresa di stupirmi e lasciarmi di stucco dinanzi alla bellezza eterea di versi perfettamente incastrati tra loro in una fusione di immagini molto suggestive. Questa piccola opera d'arte mi ha lasciato a bocca aperta dall'inizio alla fine di ogni sua strofa, tanto sono rimasto compiaciuto dalla bellezza di ogni parola, come al solito, perfettamente utilizzata ed inserita in un contesto molto più grande ed emotivamente più carico. 

Ho letto, questa volta, di uno smarrimento totale lungo il percorso della vita: un cammino impervio, spesso in salita, altre volte - ahimè - in discesa, e spezzettato da numerosi ostacoli di piccola o grossa portata. Ho letto di boschi oscuri, cresciuti sul cammino, abitati da creature infestanti come i pipistrelli. Un bosco, chiaramente, da attraversare. Ma passarci dentro e superarlo, non significa forse anche uscirne provati? E' ben noto a tutti che i pipistrelli sono spesso ricordati per la loro mania di attaccarsi ai tessuti e/o ai capelli: è come se fossero, nel nostro caso, le ferite che il "il bosco di spettri" ci causa: gli ostacoli, nel cammino, non ci fanno mai andar via illesi, ma ci provano a tal punto da lasciare sulla nostra pelle sempre delle nuove compagnie, delle nuove esperienze. 
Inoltre, il pipistrello non è mai stato visto come un simbolo di vera e propria solarità da popolo a popolo e di secolo in secolo. Basti pensare che, nell'antica Grecia, il nome riservato a quest'animale fosse νυκτερίς, sostantivo derivante dalla radice vύξ, notte, appunto. E la notte non è forse il momento della giornata più tetro per molti?

Il resto del componimento si dipana proprio a partire dalla freddezza cupa della notte, sembrando di volerne porre rimedio. Ci viene mostrata la nascita di una fragola, la rinascita di una luca paragonata a quella del sole. E' come se, nel cammino impervio citato poco prima, finalmente sia sorta una fiaccola, una speranza, che sembra, però, essere anche deleteria per il protagonista che sta camminando sulla via: essa, infatti, pur di crescere, sottrae la sua essenza all'errante. Ed essendo luce, attrae la falena che giace nel corpo di colui che percorre il sentiero, facendo sì che si perda, per equità, la sua parte da farfalla. 

Ma il passo più bello lo abbiamo sul finale: l'errante sul sentiero riesce a sfuggire alla presa robusta delle difficoltà del percorso, attraversa il tratto di strada che si inerpica sulle colline - punto più alto, più profondo della sua esistenza: forse il passo finale e decisivo - e da lì riesce ad illuminare l'intero cammino percorso: e così scorge le mete che ha superato, la tappa della sua infanzia, probabilmente quella da cui è partita la strada. 

Ho letto del cammino della vita, questa volta. Il significato che ho colto è stato proprio quello di dare un senso molto originale al percorso che ognuno di noi compie, su quel sentiero che, giorno dopo giorno, conduce sempre più avanti, dentro ai boschi, oltre gli ostacoli, fino alle colline più alte da cui poter ammirare il proprio corso riuscito, terminato. E così,tutti noi muoriamo falene, attratti dalla ricerca incessante di luce. 

Una poesia bellissima, con uno stile unico ed un registro aulico perfettamente coerente con la portata magistrale del suo significato. Certo è che un tono così pomposo, a tratti regale, del linguaggio ha sempre il suo fascino e il suo impatto. 
Un abbraccio, fervens, e sempre i miei più sentiti complimenti!
Makil_
 
(Recensione modificata il 17/09/2017 - 04:09 pm)

Recensore Master
17/09/17, ore 13:17

Buon pomeriggio.
Una poesia molto originale e creativa, questa.
Bene, come sempre tu fai entrare il lettore nel tuo mondo, e il testo è molto descrittivo e piacevole da leggere.
Ho apprezzato anche questo scritto, tra l'altro abbastanza lungo, complesso ed elaborato ^^
Bene, continua così!
Buon proseguimento di giornata e buona domenica :) a presto!