Recensioni per
Modus operandi
di fiore di girasole

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
27/12/17, ore 08:27

Settimo Posto: “Modus Operandi” di fiore di girasole



◊ Grammatica e stile: 9/10 (5/5 di Grammatica + 4/5 di Stile) 

Anche con te non mi soffermo su questo parte, dato che non ho trovato errori. 
Nonostante, per mio gusto personale, trovi i continui punti fermi un po’ fastidiosi in quanti spezzano continuamente la lettura, in questo contesto – dove è un continuo flusso di pensieri e sensazioni, ricordi e pulsioni – ho trovato la scelta molto particolare e godibile. 
Siamo obbligati a fermarci, a seguire passo passo il protagonista, ricostruendo le vicende o lasciandoci semplicemente trascinare nel vortice del Sangue senza poter opporre resistenza; quindi ci sta un ritmo spezzato, forgiato dalla psiche del parlante. 
Per quanto riguarda lo stile, mi ha convinto anche quello: per quanto apprezzi lavori più elaborati, ho amato come le parole diventino acri, pesanti, nei punti più seri e dove sia la rabbia che i ricordi si manifestano a rivelare lentamente i quesiti – e a tempo opportuno rispondere loro. Ogni volta che si cita Alan, poi, ho sentito tutta la tristezza che il protagonista prova: un vortice che non lascia scampo, descritto nel buio più completo. 
Le immagini che scaturiscono dalle frasi danno un tocco particolare alla storia, che di certo non mi ha lasciata indifferente. 



◊ Caratterizzazione personaggio: 10/10 

La figura del killer seriale è tanto affascinante (nel significato più oscuro che possa essere dato a questa parola) quanto complessa: mette in scacco le nostre sicurezze con i suoi ragionamenti spesso all’apparenza incomprensibili, prima di condurci con grande freddezza nei meandri più contorti della mente, dove spesso si fondano dolore, incomprensione, solitudine, rancore. Ne siamo attratti quanto disgustati; lo evitiamo ma allo stesso tempo vogliamo comprendere il suo modus operandi, a voler riprendere il titolo, e il complesso sistema che sta alle spalle; così spesso cadiamo nelle sue trappole, perdendo la nostra di mente – e gran parte delle certezze, se non si è saldi e sicuri di sé. 
Ci fa delle domande alle quali spesso non riusciamo a dare risposta: siamo veramente diversi da lui? Lo saremmo, se posti nelle sue medesime situazioni, se avessimo vissuto ciò che ha vissuto lui? 
Lasciami dire che il tuo personaggio mostra perfettamente il suo grado di complessità e di “doppio”: cerca e uccide i ragazzi, ma, come nel caso della prima vittima che ci viene presentata in questa storia, poi rispetta le proprie prede, quando sono ormai morte; e così fa anche con i bambini, in quanto sono gli unici che gli permettono di non impazzire totalmente e perdere il controllo sul proprio lato voglioso di sangue. 
Allo stesso tempo vediamo che prova odio immenso verso coloro che definisce feccia, forse una proiezione della vicenda con la madre, e si fa amico di un pitone, che all’epoca del primo incontro era solo e abbandonato quanto lui. 
Viene anche dato un background a questo assassino: si parla appunto della donna che avrebbe dovuto amarlo di più e che invece lo ritiene solo un peso e una colpa (e ci sta tutta: vediamo infatti che molte volte è proprio la mancanza di qualcosa di fondamentale come amore o vicinanza e i suoi risvolti psicologici, traumatici, che portano alla nascita dell’impulso omicida o criminale); si parla di Alan, il ragazzo del quale è sempre innamorato ma che può vedere solo attraverso incubi e visioni perché ormai non è più con lui – prima vittima della scia di sangue; ma a causa di un errore, non di una volontà. 
Lentamente ci viene svelato tutto il suo mondo, senza fretta e secondo i propri tempi e occasioni, e come caratterizzazione sta in piedi molto bene: la nevrosi, la ripetizione dei gesti che portano all’assassinio e il post-omicidio, tutto è ben inserito nella trattazione topica del killer. Non ho assolutamente nulla da dire, brava. 



◊ Introspezione: 10/10 

Anche su questo punto mi ritengo soddisfatta: come ho già accennato anche nel parametro della caratterizzazione, ho particolarmente amato come hai descritto i vari passaggi di pensiero del protagonista, inframezzato dai miei tanto amati flashback, in modo che il personaggio avesse la sua ben definita “forma e ombra” – come mi piace definire il carattere di una persona, ma anche le situazioni del passato che l’hanno plasmato. 
L’unica cosa su cui, a mio parere, avresti potuto insistere di più riguarda i suoi trascorsi con la madre: ritengo che una descrizione più dettagliata, o comunque ampia, del suo rapporto con la donna avrebbe reso ancora più profonda l’intera storia, donando ulteriore materiale di comprensione. 
Comunque sia, il parametro è stato rispettato, quindi punteggio pieno. 



◊ Gradimento personale: 10/10 

Mi è piaciuta, e non poco: in particolare, ci sono rimasta molto, e dico molto, nel finale. 
Non me l’aspettavo proprio l’intera scena, dalla decisione del protagonista di uccidere Eric nonostante avesse detto che il ragazzo era fortunato perché non era il giorno deputato agli omicidi, al cambio di prospettiva; dalla reazione di Eric, che mi ha fatto venire i brividi per la crudeltà, molto vicina al protagonista, a come finisce la vicenda (proprio le ultime righe): devono tremare tutti, perché probabilmente sì, ora non ci sarà un serial killer, ma due. 
Svolta inaspettata della vicenda, che mi ha fatto gradire ancora di più l’intero lavoro. 
Tanti complimenti, anche perché non sarei mai riuscita a scrivere una storia simile: sono decisamente ammirata; e sappi che continuerò a seguire la vicenda, siccome ho notato che è ancora in corso e quindi potrebbero esserci ulteriori sorprese. 



◊ Eventuali punti bonus: 0/2 



Totale: 39/42

Recensore Veterano
02/12/17, ore 12:49

Questo sarà l'ultimo capitolo della storia che leggerò: hai uno stile troppo sadico. Senz'altro non ti manca la fantasia e sai collegare i diversi aspetti della storia per bloccare la narrazione e farla proseguire nei momenti giusti. Però penso che leggere tutta questa violenza abitui ad essa.
Posso chiederti come mai non scrivi molte storie, non dico di quotidianità, che non piace molto neanche a me, ma almeno di mistero o di avventura senza per forza inserire scene o stati d'animo così crudi?
Nel tuo profilo ne ho vista una sola a rating verde.

Recensore Veterano
01/12/17, ore 13:22
Cap. 2:

Mi è piaciuta l'eguaglianza degli assassini di umani e di altri animali, per quanto non si accorga di non avere davvero una libertà e che quella che crede tale sia una condanna peggiore di un'incarcerazione fisica o di un'esecuzione, se siamo in uno stato che permette la pena di morte.
Sono d'accordo anche con l'importanza di ascoltare i bambini, essendo tra le poche persone non colmate da idee stereotipate e imposte.
L'avversione alla madre può essere la causa della sua ricerca di uomini per i rapporti sessuali, ma l'assenza del padre può spiegare in parte perché li uccide.
Non è male neanche la storia del cucciolo abbandonato e il fatto che sia albino lo rende ancora più interessante. Infine, la visita al cimitero riesce a far apparire il protagonista come un familiare in lutto, piuttosto che la sua causa.
Grammatica e sintassi sono perfette e la curiosità viene stimolata al punto giusto senza rivelare troppo né annoiare.

Recensore Veterano
01/12/17, ore 09:35

Simpatico l'animaletto da compagnia. Personalmente preferisco un pappagallo, o un camaleonte se mi va di prendere un rettile, ma sono sicuro che un pitone movimenti di più la vita.
Il primo paragrafo nasconde perfettamente i veri intenti del protagonista, che risulta un perfetto assassino nella psicologia. La crisi di astinenza è descritta molto precisamente, per non parlare della sua auto-giustificazione illogica.
La grammatica è quasi perfetta, a parte "aspira-liquidi" in cui mancano un trattino e la "l" e la punteggiatura nella frase "Terminata questa parte noiosa, sistemo Phil sul sedile del passeggero e gli metto la cintura, per evitare che il ragazzo mi sporchi i vestiti o gli interni dell'auto ho avvolto anche lui nella pellicola, non tutto solo il collo le spalle e la parte superiore delle braccia", che andrebbe spezzata con un punto dopo "cintura" e dopo "pellicola", aggiungendo i due punti dopo l'elenco finale e separando "il collo" da "le spalle" con una virgola. Lo stile è articolato ma sintetico, il mio preferito, mentre il registro linguistico medio si adatta bene a una persona cauta e ingannatrice e l'introspezione è davvero accurata.
Non mi piacciono le storie violente e crude e nell'ultima parte mi è venuta la nausea, ma narrativamente e formalmente è davvero ben scritta. Complimenti!
Non so se andare avanti per sapere se il suo carattere cambia (non ci spero davvero) o se gli succede qualcosa che gli limiti la caccia, ma prima leggerò qualcosa di più leggero.

Recensore Master
28/11/17, ore 18:01

Ciao cara, finalmente rieccomi qui!
Tra lui ed Eric fanno a gara a chi è più sadico... e ho quasi l'impressione che per il nostro solitario assassino si prospetti un inaspettato sodalizio.
Eric sarà costretto ad accettare se vuol salvarsi la pelle, oppure lo manderà a f...ulo e verrà brutalmente ammazzato come tutti gli altri.
Come sempre, è tutto descritto in maniera molto realistica, e il tuo personaggio pare quasi prender vita tra queste pagine: l'uso della prima persona e della narrazione al presente accentuano se possibile anche di più questa sensazione, e l'introspezione psicologica ci offre un ritratto molto vivido e sfaccettato... sembra quasi di essere nella sua testa!
Complimenti ancora... sono curiosa di scoprire come si evolverà la vicenda^^

Recensore Master
20/11/17, ore 22:27
Cap. 2:

Ciao^^
Molto bello questo capitolo. Un affascinante viaggio nella mente del serial killer, quasi uno stream of consciousness che ci rende partecipi dei suoi più intimi pensieri, dei suoi ricordi, perfino dei suoi affetti. Come ti avevo già detto in un precedente commento, il tuo killer mi piace perché non è né "buono" né "cattivo", ma è un uomo come tanti altri, con delle idee (per quanto distorte^^) e dei sentimenti. Non è né un bruto attratto dalla violenza gratuita, né un freddo calcolatore che agisce senza lasciar trapelare alcuna emozione. È cinico, senza scrupoli, ma ha una sua fragilità, una sua "coscienza", che forse nella follia lo fa sentire a posto con ciò che fa. Follia con metodo, ecco. Mi sono piaciute molto le sue considerazioni, tutte, senza esclusione.
Penso che non vorrei mai incontrare per la strada un personaggio del genere, ma finché resta un personaggio fittizio mi sta quasi simpatico!

Recensore Master
20/11/17, ore 22:08

Buonasera!^^
Ero curiosa di leggere altro sul tuo insospettabile maniaco assassino, quindi rieccomi. Lasciami ripetere che adoro il pitone, è un "famiglio" perfetto per il tuo protagonista!^^
Ed ecco che anche i "buoni propositi" (che proprio buoni non sono mai stati, ma vabbè) dell'assassino vanno a farsi benedire: adesso uccide perché non può più farne a meno, e si accanisce su un povero studente universitario che non ha fatto nulla di male, se non commettere il fatale errore di fidarsi di lui.
La scena finale è l'apoteosi del sadismo! D:
Però mi piace come hai costruito questo personaggio, sembra quasi uscito da una di quelle serie tipo Criminal Minds^^
E le scene erotiche ti vengono molto bene!

Beh, ottimo... continuerò a seguire le vicende di questo folle!^^
Alla prossima!

Recensore Master
02/11/17, ore 15:51
Cap. 2:

Bello anche questo capitolo, mi sto veramente affezionando a questo personaggio. ... Come già ha fatto notare qualcuno, tuttavia, quindi la narrazione segue il filo logico dei pensieri del protagonista è non si sofferma a raccontare i fatti. .. Tutto bene, ma nell'ottica di creare una narrazione articolata con un protagonista, un romanzo per intenderci, forse potresti sviluppare in seguito, in maniera più organica, questi accadimenti. Immagino che le idee stiano fluendo proprio in questi giorni, è un bel momento di grazia.

Recensore Master
31/10/17, ore 20:09

Rieccomi. Un altro pezzo di bravura, perfettamente all'altezza del precedente "Nella mente del serial killer". Potrebbe addirittura trattarsi di una storia autoconclusiva, ma noto che invece c'è sotto un progetto, che si sta sviluppando progressivamente. Qui il tuo protagonista appare più sicuro di sè, organizzato e con una più chiara percezione delle sue motivazioni. Ha tutto sotto controllo, laddove prima appariva più timido, insicuro, titubante: questo almeno fino al momento dell'omicidio di Alan, che pure non è la prima vittima del nostro sk. E' come se, in qualche modo, l'omicidio di Alan, a cui lo stesso protagonista si rivolge, tra sè, in modo affettuoso - come se tra i due vi fosse stata una lunga relazione - abbia contribuito ad una presa di conoscenza del nostro, l'abbia aiutato a mettere ordine tra le sue pulsioni, a prendere la decisione difinitiva non solo di conviverci ma di soddisfarle, in modo estremamente "bilanciato" e organizzato. Le sue motivazioni nell'uccidere vengono parzialmente svelate anche a noi: "se torno  casa senza aver ucciso nessuno, ho paura che potrebbero ricominciare gli incubi. Ormai, se non uccido impazzisco". Cosa davvero stranissima, perchè se qualcuno di noi si trovasse ad agire con quella stessa violenza, gli incubi che tornerebbero a perseguitarci avrebbero probabilmente per oggetto proprio le violenze inerte, e le reazioni della vittima: le voci, i rumori, gli odori, i tentativi di reazione da parte di chi l'ha subita.
Ricompare qui il pitone albino Yellow, la sua presenza silenziosa e inquietante incombe come un occhio osservatore sul protagonista, mentre fa la doccia e si fa "bello per la caccia", e dopo l'uccisione della preda cacciata e condotta nella tana.    
Attorno al predatore e alla sua vittima, si muove una città che non vede e non sente: "Nessuno si preoccupa. Nessuno dice niente. Nessuno interviene". Nei confronti della sua vittima, il nostro protagonista dimostra una straniante forma di rispetto, quasi di sollecitudine: è addirittura disposto a rinunciare e a riaccompagnarlo a casa, nel caso in cui si renda conto che non è consenziente (anche se a farsi ammazzare sicuramente nessuno è consenziente!). Dopo averlo ucciso ne riveste il corpo, e lo fa per rispetto. Non lo abbandona in una discarica, in un fiume o in mezzo a un bosco come accade in molti casi, ma lo riporta alla sua abitazione. La motivazione è del tutto allucinatoria, eppure soffusa di una strana tenerezza: "non voglio lasciarlo fuori al freddo". "Scopare. Ammazzare. Bendare. Assicurarmi che siano a casa loro...". Inquietante. Bellissimo. Stai creando un personaggio memorabile, che sta rivendicando, mi pare, sempre più spazio, e forse tu sei la prima ad esserne sorpresa.

Recensore Master
29/10/17, ore 13:26

Mm... Eric avrebbe dovuto subito bloccare il killer e chiamare la polizia, almeno avrebbe evitato di essere preso per un pazzo psicotico e le cose sarebbero potute andare diversamente. In realtà speravo che lo uccidesse, è andato fuori di pallone perché ha scoperto di avere di fronte a sè un pazzo omicida, praticamente l'Hannibal Lecter dell'ambientazione, chi è che ci parlerebbe in maniera tranquilla? Di fronte a una persona che vuole ammazzarti e lo dichiara simpaticamente, puoi fare due cose:
1. Fuggire
2. Difenderti
Motivo per cui credo che Eric abbia agito non male ma peggio. Si è fatto completamente prendere dalla rabbia. E si è guadagnato una notte in cella. Eppure io continuo a chiedermi: ma 'sto killer è così imprendibile? A me non sembra proprio. Cos'ha scritto in faccia "non è possibile che il killer sia io, sono assolutamente innocente"? Cioé, per i poliziotti è così strano quello che Eric ha detto da non indagare per niente?

Cioè, io capisco tutto, ma se il protagonista va in giro a dire di essere il fidanzato di Alan in maniera così strafottente e squilibrata, non è che sia più accorto di Eric. Confido che prima o poi lo prenderanno, anche perché a quanto penso sta disseminando prove contro di sè a destra e a manca. Per lo meno sa di meritare di morire.

Sono curiosa di sapere come andrà a finire! Detto questo è impressionante quanto bene esplori la mente del personaggio ^^
_morgengabe

Recensore Master
27/10/17, ore 13:35
Cap. 2:

Capitolo breve, è vero... ma il nostro protagonista serial-killer ha raccontato molto più di sè qui che nella One-Shot e nel primo capitolo dedicati a lui. E adesso sono ancora più curiosa di capire perché ha cominciato. Cosa era accaduto, prima, con la madre, all'epoca del suo primo omicidio? Come mai lui ha deciso di ucciderla? E' stata la "rabbia" di un momento oppure c'è un motivo ben preciso?
Mi chiedo come mai i nonni gli abbiano creduto: non sono state fatte delle ricerche, non ha lasciato alcuna traccia sul cadavere della madre? Nemmeno un'autopsia, visto che, stando alle parole del ragazzino, "qualcuno aveva fatto male alla mamma"? Immagino di sì.
Questo vuol dire che il primo omicidio è stato architettato per bene, che lui l'ha pensato a lungo. Non si possono coprire le tracce di un omicidio scaturito per rabbia, lo dimostra il fatto che la maggior parte di questi omicidi poi vengono presi dopo pochissimo.
Sono gli achitetti che riescono, talvolta, a scampare alla punizione.

In verità, lo dico senza problemi: sono molto curiosa su di lui e sul suo passato/motivazioni, ma spero davvero che la polizia riesca ad acciuffarlo. Non so sua madre, ma i ragazzi che ha ucciso fino ad ora non avevano fatto proprio alcun male.
Il protagonista ha il modo di fare del rettile, è lui stesso la metafora vivente del serpente Yellow... ma è umano. E un umano non può vivere in società e comportarsi come una bestia.

_morgengabe

Recensore Master
26/10/17, ore 12:30

"Non sono una persona meschina e non sono un mostro, so solo che "devo" farlo, e continuerò finché non mi fermeranno."
Esatto... in un certo senso lui ha una missione. Il nostro assassino ha bisogno di uccidere per un motivo che... beh, sinceramente non so nemmeno se lui lo sappia oppure no, il motivo che lo chiama a quella che lui, una volta a settimana, definisce "caccia".
Chissà... certo, sono curiosa del motivo, e spero tantissimo che, in questo seguito (sono stata contenta di leggere che l'avevi scritto e che fosse a portata di mano) si possa comprendere di più sul personaggio.

Quello che mi viene da pensare, forse, è che il serpente possa entrarci qualcosa. E' una metafora, ok?, ma penso che l'assassino abbia tutto un modo di comportarsi che lo riconduca molto a quello che il serpente fa per sopravvivere. Soffoca le sue vittime, ma non lo fa perché è malvagio. Lo fa perché deve pur nutrirsi, e questo è il suo modo di farlo.

Ad ogni modo, la descrizione di come il povero Phil sia stato ucciso riesce a turbare profondamente. Per fortuna non ho lo stomaco leggero e gli horror non mi impressionano praticamente mai xD
Però la descrizione ha il suo fascino, questo devo ammetterlo.

Comunque: leggerò presto il seguito!
_morgengabe

Recensore Master
23/10/17, ore 15:53

Buon pomeriggio.
*-*
Oddio, i pazzi pericolosi a quanto pare sono destinati ad aumentare *-*
Mah, per me il nostro protagonista non avrà molto da cantar vittoria, prima o poi lo troveranno...
Chiedo scusa se ho latitato un po' in questi giorni, è che ho un po' di influenza e sono quasi sotto terra, tra mal di testa, raffreddore e mal di gola...
Bene, vediamo come procede la vicenda ^^
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Nuovo recensore
19/10/17, ore 15:21

Forte... fortissimo racconto... Pieno di ciniscmo e sadismo...scritto davvero bene!

Faccio i miei complimenti all'autore dell'opera :)

Seguirò questa vicenda :)

Recensore Master
19/10/17, ore 13:34

Bene bene, il nostro protagonista pare che abbia trovato la sua nemesi, o meglio il suo futuro compagno di efferatezze!

Nonostante il primo approccio tra i due sia stato quantomeno "complicato" passando dal sesso, alla rivelazione sulla morte di Alan infine alla reazione violenta di Eric, lui vede del potenziale e probabilmente non ha tutti i torti!

Il fatto che la scelta ricada su uno dei migliori amici di Alan non credo sia casuale; il killer la vive come una specie di contrappasso, ma anche di compensazione per la perdita della persona che, sia pur per un brevissimo periodo, ha amato (e anche ucciso!).

In attesa che si riprenda dalla saccagnata di botte che gli ha dato, sarebbe bello nei prossimi capitoli vedere anche il punto di vista di Eric a riguardo, perché forse, nonostante le circostanze dicano il contrario, questi due hanno parecchio in comune...

Alla prossima! :D

[Precedente] 1 2 [Prossimo]